Jonah era un bambino adorabile, molto allegro e affettuoso ma era un pò troppo... appiccicoso nei nostri confronti. Mio padre mi raccontava sempre che sin da piccolo ero sempre stato un bambino indipendente, mi piaceva passare ore a giocare da solo nella mia stanzetta. Jonah invece stava da solo esclusivamente mentre dormiva. Altrimenti erano urla e schiamazzi, sino a che qualcuno, con i timpani perforati, non si rassegnava a stare con lui. Per carità io adoravo trascorrere del tempo con lui, e anche Rebecca ovviamente, ma in casa c’erano pranzi e cene da preparare, l’orto da curare, gli esperimenti chimici da portare avanti. Insomma non potevamo stare sempre con lui.
Rebecca però, nonostante le risultasse difficile fare qualsiasi con Jonah sempre alle calcagna, sembrava intenzionata a dare al piccolo tutte le attenzioni che richiedeva.