Discussione: [Legacy - Il volere popolare] The Puppet's Game - *05/10* -

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Quando mi svegliai non ero completamente riposata, e forse il caffè non era la migliore delle soluzioni, visto quanto già ero nervosa.
Ma, nonostante tutto, decisi di concedermene almeno una tazza.

Mi affacciai dalla finestra e vidi che fuori stava proprio nevicando.
Adesso lo strato di neve sul terreno si era almeno raddoppiato.
Addio tacchi e abito elegante, pensai.

Misi i pantaloni e il mio solito trench e mi avviai verso lo stadio dove si sarebbe tenuta la cerimonia.

Lì trovai tutti quanti ad aspettarmi. C'era Tiffany, c'era Aaron, c'era il professore Richards, e c'erano anche Jesse e Shane.
Sì, avevo invitato anche lui. Ormai era passato più di un anno dalla fine prematura della nostra relazione.
Convenivamo entrambi che potessimo, finalmente, provare a restare amici.
Ormai io mi ero rifatta una vita, e così anche lui.

Dopo la cerimonia esultai lanciando in aria il mio bel pezzo di carta.



Jesse venne a congratularsi con me.
"Indie! Congratulazioni, bravissima. Sono contenta per te, ma sono contenta anche che torni a casa. Non sai quanto mi sei mancata. E ci sono anche grosse novità che dovrò raccontarti, ma non ora. Ora la festa è tutta per te. "

E poi anche Shane che... ehm, aveva degli strani guantini, tipo di pizzo, e le unghie laccate di rosso.
Perché mai? Shane, cosa è successo durante questo anno? Pensai.

Entrambi, poco dopo, erano saliti sulle loro macchine per tornare a casa.
Io, invece, passai da casa per fare le valigie e salutare i miei coinquilini.
Una volta preso tutto, trovai alla porta Tiffany, pronta a salutarmi.

"Mi mancherai, Indie!"
"Anche tu, Tiffany

Promettimi che verrai a trovarmi a Starlight. Promettimelo!"
"Te lo prometto" disse abbracciandomi.

Poi la salutai, con la promessa di rivederla presto, e mi avviai verso l'uscita.

Lì trovai Aaron, Tiffany, e il coinquilino delle provette, a salutarmi con la mano.

Dopo diverse ore di viaggio, arrivai finalmente a destinazione.
Sembrava di essere arrivati in un luogo completamente diverso.
Qui la neve non c'era, era primavera. Il clima era fresco, gli uccellini cinguettavano sugli alberi.
Era stranissimo, mi sentivo come teletrasportata in un mondo completamente diverso. Però ero anche felice di essere tornata a casa e di potere, finalmente, riabbracciare i miei cuccioli.

Una volta in casa, cominciai a raccontare a Jesse della mia esperienza universitaria.
Le raccontai di Aaron, le raccontai ogni singola cosa. Quanto mi era mancata la mia migliore amica.

Il telefono poi squillò, era Tiffany che voleva sapere se ero arrivata a casa sana e salva.
Chiesi a Jesse di aspettarmi lì, perché anche lei aveva tante cose da raccontarmi, e me ne andai a parlare con Tiffany nell'altra stanza.

Quando tornai in salotto trovai con Jesse un bel... fagotto.

Sì, perché era questa la novità che Jesse aveva in serbo per me.
Durante la mia assenza aveva stretto amicizia con una sua collega di lavoro.

Beh, più di un'amicizia...

Si erano frequentate per quasi un anno, e poi avevano deciso di convivere e di adottare un bambino, il piccolo Lucas.

Jesse, ero sicura, sarebbe stata una mamma formidabile.

Ed io ero davvero felice per questo nuovo ruolo di zia.
Presi quel piccolo fagottino morbido tra le mie braccia e il mio cuore si riempì di gioia.
Quando Jesse aveva confessato di provare qualcosa per me, mi sentii in colpa e dispiaciuta per lei. Mi dispiaceva che anche lei stesse provando esattamente quella sofferenza e quel rifiuto che stavo provando anche io.
Io, però, tutte quelle cose che lei desiderava non potevo dargliele. Mentre ora c'era qualcun altro che poteva. Che ricambiava i suoi sentimenti. E insieme avevano avuto un bambino bellissimo. Jesse era radiosa. Se lo meritava.

Chiaramente le dissi che non potevano rimanere tutti quanti lì, sebbene da un lato mi avrebbe davvero fatto piacere.
Però la casa era piccolina, e io dovevo andare avanti con la mia vita. Non potevo semplicemente fare da contorno alla sua.
Jesse mi rispose che lo sapeva. Aveva deciso che sarebbe rimasta a casa mia finché non fossi tornata. Sarebbe rimasta lì per prendersi cura di Snow White e Azalea. Ma che avevano già trovato una casa in cui trasferirsi, e che in tutto questo tempo l'avevano arredata e ora era finalmente pronta.

Quando mi portò a casa sua, per aiutarla con il trasloco, rimasi a bocca aperta.

"E'... è questa casa tua?"
"Sì! E' meravigliosa, vero? La mia compagna è ricchissima! Un anno fa avresti immaginato che le cose sarebbero potute finire così? Io che convivo con una ragazza fantastica e con questo bambino bellissimo in una casa meravigliosa, e tu fidanzata con quel ragazzo dolcissimo? Sì, l'ho visto come ti guardava alla cerimonia."
"Sì, Aaron è stupendo. E no, non avrei mai immaginato. "

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