Discussione: [Legacy - Il volere popolare] The Puppet's Game - *05/10* -

Proprio in quel momento Aaron suonò il campanello. Feci scendere Azalea velocemente, e andai a passo spedito verso la porta. Non vedevo davvero l'ora di rivederlo. Era passato quasi un mese dall'ultima volta che ci eravamo visti.
L'avevo sentito per telefono o su Skype, ma non era la stessa cosa.



Gli corsi incontro e lo baciai con foga.
"Mi sei mancato!"
"Anche tu "



...

Quella mattina mi era arrivata via email una nuova direttiva: dovevo cambiare il look di Aaron.

La cosa non mi dispiaceva affatto. L'unica cosa che non mi era mai piaciuta di lui, era proprio il suo abbigliamento.
Un' accozzaglia di stili diversi, di colori diversi.
Come potevo presentarlo a Jesse conciato così? Cercai, nel modo più carino possibile, di convincerlo a provare alcuni dei vestiti che gli avevo comprato.

"Solo per questa volta, ti prego "
"Ma io mi piaccio così!"
"Sì, e sei bellissimo però la mia amica Jesse è molto critica, quindi magari solo per questi giorni puoi indossare quello che ti ho comprato io, eh?"
"E va bene, proviamo."
"Sì! "



...

"Sei bellissimo! Non credi?"
"Sì, dai, in effetti non sto così male."
Poi mi salutò dicendo che doveva andare a trovare alcuni amici, visto che era in città.
(Non è vero, in realtà è molto permaloso, non gli è piaciuto il restyle e se n'è tornato nel quartiere dell'università )



Io approfittai della sua uscita, per andare in un locale. Ero stata invitata lì per assistere a uno spettacolo.
Uno spettacolo di Shane che era diventato un acrobata!



...

Subito dopo lo spettacolo andai da Shane a salutarlo, ma soprattutto a congratularmi per la bellissima esibizione.
Era davvero molto bravo. Aveva finalmente deciso di smetterla di far esibire solo gli altri, e di salire sul palco lui stesso.



Purtroppo non potei rimanere a lungo, dovevo andare a casa di Jesse perché aveva organizzato una festa.
Quindi lo salutai e gli chiesi di farmi sapere l'esito della competizione.


(la tizia in minigonna è la compagna di Jesse)

...

Ovviamente ci andai in moto. Ormai ero diventata esperta e mi sentivo fighissima lì sopra.
Non avevo più quello sguardo spaurito, adesso ero una vera dura.



Una volta arrivata alla festa, però, invece di divertirmi e ballare di sotto insieme a tutti gli altri, andai al piano di sopra per prendermi cura di Lucas. Un po' perché mi piaceva farlo, un po' perché mi era arrivata un'altra direttiva che mi diceva di stringere amicizia con lui.



...

Ma stringere amicizia con un neonato non era affatto facile.
Passai la serata a occuparmi di lui. A dargli da mangiare, a fargli fare il ruttino, a cullarlo.



Quando, sia io che lui, non ne potemmo più, lo misi a letto e crollò subito dal sonno.



...

Tornai al piano di sotto e vidi che Jesse aveva invitato anche Mithun.



Rivederlo mi fece uno strano effetto. Il cuore cominciò a battermi all'impazzata, ma lui non mi degnava di uno sguardo, così decisi di ignorarlo a mia volta. Non mi avrebbe messa di nuovo in ridicolo.



...

Andai a parlare però con Courtney e le chiesi come mai avessero invitato Mithun.
Il mondo non girava intorno a me, è vero, però Jesse sapeva quanto ero stata male per colpa sua, e un minimo di tatto non sarebbe guastato.



"Mi dispiace, Indie, non lo sapevo. Degli invitati mi sono occupata io. Jesse non ha neanche il tempo di respirare, con quel bambino. Se ne occupa quasi sempre lei, ci sa fare molto più di me."
"Non fa niente, dai. La città è piccola, prima o poi l'avrei dovuto rincontrare."

Però non mi sentivo a mio agio. Per l'ennesima volta l'aveva avuta vinta lui. Mi aveva costretta ad andare via da casa della mia migliore amica. Perché non riuscivo proprio a stare nella stessa stanza insieme a lui?

Decisi di tornare a casa. Lì trovai un bel cumulo di bollette ad attendermi. Di Aaron, invece, neanche l'ombra.



...

Lo ritrovai il giorno dopo al parco, dove mi aveva dato appuntamento.
Aveva detto di aver passato la serata con degli amici e di aver dormito a casa di uno di loro.
Perché passare la notte in casa di amici, quando poteva passarla con me, visto che al campus non avevamo mai avuto la possibilità di farlo?

Andammo verso la macchina dell'amore. Lui era convinto che avrebbe predetto il nostro futuro, io a queste cose non credevo affatto.
Ero molto più con i piedi per terra, molto più realista, ma decisi comunque di assecondarlo.



Questo fu il risultato: "L'ispettrice dell'amore dichiara: voi due avete trovato il vero amore, tenetevi stretti."
Dovevo davvero lasciare che una macchina mi dicesse cosa provavo?

Passammo lì la giornata, che passò tranquilla tra baci...



...

Balli...



E giri sui pattini.



...