Discussione: [Legacy - Il volere popolare] The Puppet's Game - *05/10* -

Originariamente Scritto da martistars

scusa diaaa
mi son persa così tanti capitoli!
io preferisco aaron.....indie diventa sempre più responsabile!! *-*
la mia direttiva è: adottare una neonata femmina!
a presto!! ^^
Baciii

Sì, forse questa volta riuscirà davvero a farsi una famiglia. Speriamo per Indie
Grazie per il commento e aggiungo subito la direttiva

Ciao! Questa legacy è davvero fantastica! *___*
Adoro la storia, i personaggi, le descrizioni, i dialoghi... insomma, un po' tutto!
E finalmente mi sono decisa a commentare, per rispondere al tuo sondaggio.
Nonostante sia molto combattuta, voto Aaron. Lui è così tenero e dolce E poi ama Indie veramente. Mithun sarà pure più bello, ma non sono per niente convinta dei sentimenti che prova nei confronti della nostra protagonista.
Come direttiva: litigare con Mithun.
Ciao ciao e a presto!

Ciao Dia!
Chiedo perdono, mi ero persa un paio di aggiornamenti (dove sono accadute un sacco di cosine interessanti!)...
E vedo che c'è da fare una scelta importante! E io non saprei davvero cosa scegliere... Anche perchè, con tantissimi pareri contrastanti (c'è chi vuole Aaron, chi Mithun, chi Aaron, chi Mithun) dovrai scegliere chi ascoltare!
Per cui, la mia direttiva per il prossimo aggiornamento è... INDIE DEVE SCEGLIERE ASCOLTANDO IL SUO CUORE. Poi ovviamente deciderai tu se svolgerla o no!
Passando ai commenti... Che bellino Lucas! *^* Quando sarà un po' più grande bisognerà fargli un bel restyle, però!
Forse è un bene che Jesse non viva più con Indie... La situazione poteva diventare troppo tesa, per via del bacio eccetra... E poi, Jesse ha trovato l'amour!
Indie fa grandi passi avanti nella sua professione! Vaccini, visite... molto bene!
Miii, com'è brutto Bryce! Pure pelato è diventato! E Shane? Gli si è dilatato il naso invecchiando?!
Bene, ora ti lascio... Aggiorna presto!

8° CAPITOLO


Quel giorno mi svegliai come se fosse un giorno come tanti altri, come se niente sarebbe cambiato. O almeno, cercavo di pensarla così, per non diventare pazza.
Ma non era affatto un giorno come tanti altri. Quel giorno avrei sposato la persona con cui avevo deciso di passare il resto della mia vita.
Mi si contorceva lo stomaco dall'ansia, mentre mi sistemavo i capelli allo specchio.



"Ehi, sei pronta? Lì fuori ti aspettano" disse Jesse entrando nella mia stanza.
"Mi hai fatto spaventare. Sì, arrivo subito."



"Non essere agitata, andrà tutto bene."
"Lo so, sono solo un po' agitata."

...

"Vieni qui" mi attirò a sé per un abbraccio.



Mi abbandonai al suo abbraccio. Jesse aveva il potere di farmi calmare all'istante.
Effetto zen. Con lei accanto, ero molto più tranquilla.
"Andiamo a sposare il tuo uomo."
"Non vedo l'ora."

Gli ospiti erano quasi tutti pronti per sedersi e assistere alla cerimonia.
Io avanzai verso di lui, preceduta da Lucas, il mio pagetto.
Non mi sembrava vero. Era davvero arrivato il giorno del mio matrimonio, e io stavo raggiungendo la persona che amavo e con cui volevo invecchiare.
Ringraziai mentalmente il pubblico da casa che mi aveva permesso di scegliere in totale libertà.
Misi un passo davanti all'altro, cercando di non cadere.
Ogni passo mi avvicinava sempre più a lui.



...

SEI MESI PRIMA



Stavo per entrare per parlare con Aaron, quando arrivò un sms sul cellulare con una nuova direttiva: dovevo provare a fare un figlio con Aaron.
Adesso? Siete seri? Pensai.
Ma non potevo dire di no. Non potevo evitarlo. Ero decisa a seguire il reality in tutto e per tutto. Anche quando le loro scelte mi facevano ferire tanto da volermi strappare il cuore dal petto.



Ed era questo che volevo fare adesso. Strapparmi il cuore, e magari anche il cervello.

...

Non volevo fargli una cosa del genere, non lo meritava. E io non volevo avere un figlio così.
Ma lo avvicinai e gli chiesi "Mi dispiace per ieri, ti va di...? "



Dopo io cercai di rintanarmi sotto le coperte per non doverlo affrontare.
Volevo solo che quella serata finisse il prima possibile. Volevo dormire, affondare la testa sopra il cuscino, e dimenticare.
Mentre lui non riusciva a togliersi dalla bocca quel sorrisetto compiaciuto.



...

La mattina dopo andai a fare colazione come se niente fosse.
Aaron dormiva ancora.



Non si alzò nemmeno quando era arrivato il momento che andassi al lavoro.
Così decisi che avrei rimandato la chiacchierata a quella sera.
Ormai, poche ore non facevano alcuna differenza.

Mentre io lavoravo, lui passava il tempo a parlare con la gente che suonava alla mia porta. Gente sconosciuta, tra l'altro. E quasi tutte donne.
Fece il suo primo tentativo di restyle che... non andò proprio a buon fine.



...

La ragazza, nonostante tutto, non se la prese e cominciò a chiacchierare con lui.



Quando tornai a casa, dopo averlo salutato, gli dissi subito che dovevo parlargli.
"Aaron, dobbiamo parlare. E' importante."
"Che c'è?"



...

"Mi... mi dispiace. Comincio col dire che mi dispiace."
"Mi stai lasciando?"
"Aaron io ti voglio bene, ma non ti amo. Non quanto tu ami me."



"Credevo di poterlo fare. Credevo fossi tu la persona giusta per me. Ma quando l'ho rivisto, ho capito che non è così. Cercavo di convincermi che non dovevo mandare tutto all'aria, che non lo meritavi, ma... non potevo neanche prenderti in giro. Perdonami, Aaron."



...