Discussione: [Legacy - Il volere popolare] The Puppet's Game - *05/10* -

11° CAPITOLO


Sembrava essere passato un secolo da quando sentivo Ashton calciare dentro la mia pancia, eppure era passato solo un anno.
E, adesso, dentro la mia pancia c'era invece un'altra creatura.
Ashton era un bambino adorabile, intelligente, curioso. Ma era anche davvero capriccioso. Era una peste. Piangeva in continuazione, rompeva i giochi, faceva i capricci se volevi fargli fare qualcosa che lui non voleva.
Ogni giorno con lui era una lotta per farlo mangiare...



Ma, nonostante Mithun fosse un padre eccellente, e il bambino sembrasse molto più attaccato a lui quando era più piccolo,
adesso l'unica che riusciva a calmarlo ero io.
Lo prendevo tra le braccia, lo cullavo, e lui smetteva di piangere e si addormentava.
Dovevo ammettere che la cosa mi faceva sentire piuttosto bene, mentre Mithun sembrava un po' più insofferente ogni volta che il bambino chiedeva della sua mamma mentre era tra le sue braccia.
Veniva da me, con voce seccata, dicendo "Il bambino vuole te "



...

Ma io non sempre potevo stargli dietro come voleva. Il bambino che portavo in grembo scalciava a più non posso, e i mal di schiena erano più forti e frequenti in questa seconda gravidanza.
Ma, come sempre, non riuscivo a fare a meno di accarezzare il ventre ogni volta che lo sentivo muoversi.



Ashton, che ovviamente non capiva, non mi lasciava un attimo di tregua.




...

E continuava a fare i capricci. Non ne voleva proprio sapere di imparare a usare il vasino.
Tanti erano stati i tentativi prima che riuscisse a fare la pipì lì dentro.
Ma, come si suol dire, chi la dura la vince, e io ce l'avevo fatta.



A parlare, invece, aveva imparato molto più velocemente. I primi tentativi, com'è giusto che fosse, non avevano dato i risultati sperati. Ma poi, sembrava averci preso gusto e cominciava a fare degli strani versi che per lui erano parole.
Io cercavo sempre di correggerlo, di spiegargli che "appa" non era acqua.
Poi, finalmente, gli sentii dire la sua prima vera parola: nota. Strana scelta



...

All'inizio pensai che magari avesse la musica nel sangue. Me lo vedevo già diventare un fantastico musicista, o un bravissimo ballerino della SimScala poi mi resi conto che non era affatto un amante della musica.
Non usava mai lo xilofono, preferiva sempre giocare con le costruzioni o con la sua bambola Arachide.

Ma, nel frattempo, potevo anche sognare il futuro del bambino che avevo dentro. Magari lui, o lei, sarebbe diventato un ballerino.
Per Mithun, invece, era sicuramente un maschio e sarebbe diventato un sommozzatore.
"Tesoro di papà, ti piacciono le meduse, vero?"
Ma, perché?



A quanto pare Mithun in quel periodo aveva una fissazione per le meduse.
"Ashton, di' 'medusa'?"
"Tetusa."
Eh, quasi.



...

Ma, a toglierci il sonno, non erano solo le urla di Ashton. C'era anche Snow White che si divertiva a svegliarci senza motivo.
Non perché avesse fame, o avesse bisogno di fare pipì. No, lei veniva a svegliarci e poi tornava a farsi i fatti suoi



Dopo la sveglia mattutina di Snow White, andai in bagno per dei crampi.
Ma presto mi resi conto che non si trattava di un semplice mal di pancia, stavo per partorire.



...

Questa volta ero forse più eccitata della prima volta.
Ero agitata, in ansia, dolorante, ma ero anche eccitata di sapere il sesso del bambino.
Questa volta avevamo scelto di non saperlo. Volevamo fosse una sorpresa. Ma la curiosità mi stava uccidendo. In certi casi non ero affatto una persona paziente.



Il travaglio fu più breve della prima volta, e dopo qualche ora tornammo a casa con...



un bel maschietto. Neanche stavolta avevo dato alla luce la femminuccia che tanto desideravo
Ma Alexander era un bambino sano e bellissimo, e questo era ciò che più contava.

...

A differenza di suo fratello, Alexander era un bambino tranquillissimo.
Non piangeva quasi mai, tranne, ovviamente, quando aveva fame o doveva essere cambiato.



Mithun, invece, stava scoprendo i piaceri della cucina.
Passava sempre più tempo lì dentro, e io mi sentii un po' più leggera all'idea di non dover più cucinare



...

Presto arrivò il momento di crescere pure per Azalea, che diventò una bellissima gattina ingrigita



Snow White, invece, diventava sempre più pigrona, e aveva sempre più voglia di dormire sul letto accanto a noi.
Forse in memoria dei vecchi tempi, quando in questa casa c'eravamo solo io e lei.



...

Ma non potevo di certo andare a dormire sul divano per lei e in più io e Mithun avevamo una missione da portare a termine.
Avevamo deciso di fare un trattamento di fertilità anche a lui (), così avevamo ancora più chance di avere dei gemelli.
Sì, avevo partorito da poco, ma non volevo aspettare. Non ero più una ragazzina, se volevo avere la mia famiglia numerosa, non avevo tempo da perdere.



La mattina dopo Snow White mi svegliò, di nuovo, senza motivo.
Era uno strano comportamento, non aveva mai fatto così prima d'ora



In più Gengis aveva cominciato a imitarla, unendosi anche lui al coro di "bau" che non mi faceva più dormire.

...

Per fortuna Mithun era sempre sveglio e pimpante, e sempre pronto a prendersi cura dei bambini quando io mi sentivo uno zombie a causa dei cani



O forse non era solo a causa dei cani. Riconobbi subito i sintomi, ero sicuramente incinta. Anche se, per saperlo con certezza, dovevo andare a fare l'ecografia in ospedale.



...