Ciao Dia!!
Questa legacy mi piace molto! Indie è bellissima e sono contenta che stia cominciando ad adattarsi al luogo dove vive!
Io non ho nessun primo comando, non so cosa poter farle fare xD
Aggiorna presto!! Ti seguo!!![]()
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Ciao Dia!!
Questa legacy mi piace molto! Indie è bellissima e sono contenta che stia cominciando ad adattarsi al luogo dove vive!
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3° CAPITOLO
Erano le tre di notte, quando una figura cominciò ad aggirarsi intorno alla mia casa, spiando dalla mia finestra.
La sera prima, dopo il lavoro, avevo dato una festa con le mie colleghe di lavoro.
Dormivo tranquilla, quando improvvisamente suonò il campanello.
Mi alzai dal letto con gli occhi ancora impastati dal sonno e l'espressione di chi vorrebbe prendere un bazooka e usarlo sulla persona che aveva deciso di svegliarmi alle 3 di notte.
"Ehi, ciao, scusa l'ora, disturbo?"
'Ma, non so, tu che dici?' avrei voluto dire. Invece mi limitai a un "Figurati, entra pure", d'altronde era il mio capo.
"Sei bellissima, penso che forse potrei innamorarmi di te."
""
...
"You can't just spend the rest of your life being afraid of people rejecting you. You have to start by not rejecting yourself.
You don't deserve it. From now on, people can either accept you for who you are, or they can fuck off."
(La bella e la bestia)
Puzzava palesemente di alcol. Decisi di non prenderlo sul serio e lo accompagnai verso il mio salotto.
"Ti chiamo subito un taxi, sei ubriaco."
"Ti amo davvero, però."
"Sì, certo."
Presi il cellulare e cominciai a comporre il numero della compagnia di taxi.
Fortunatamente arrivò dopo pochi minuti, e lui se ne andò via portando con sé una scia di alcol che mi diede alla testa.
Chissà com'è ubriacarsi davvero, pensai mentre mi rimettevo sotto le coperte.
Non mi era mai successo.
A casa mia non esistevano alcolici. Mia madre era astemia e così anche mio padre.
Non permettevano, chiaramente, neanche a noi di bere. Ogni tanto, con gli amici, da bravi adolescenti, qualche drink ci scappava, ma io e i miei fratelli ci fermavamo sempre prima che potessimo sentirne gli effetti. Altrimenti non saremmo potuti tornare a casa senza aspettarci una bella ramanzina.
Pensando a casa mia e ai miei genitori, mi riaddormentai.
Ma un'ora dopo il telefono decise di svegliarmi.
"Chi è stavolta?!" dissi alterata....
Ma, evidentemente, ci avevo messo troppo a svegliarmi e il telefono aveva smesso di squillare.
Ultima modifica di Dia; 19th June 2013 alle 19:22
"You can't just spend the rest of your life being afraid of people rejecting you. You have to start by not rejecting yourself.
You don't deserve it. From now on, people can either accept you for who you are, or they can fuck off."
(La bella e la bestia)
Ormai non aveva più senso rimettermi a letto. Erano già le 5 e tra due ore sarebbe arrivata la macchina per portarmi al lavoro.
Decisi di alzarmi e andare a mangiare qualcosa che le ragazze avevano portato ieri alla festa.
Optai per un cocktail di gamberi. Sì, beh, a colazione, ma avevano portato solo cose salate, quindi dovevo arrangiarmi.
Lavai i piatti e chiamai Jesse per chiederle se le andava di passare il pomeriggio con me, dopo il lavoro.
Lei accettò e tornammo dal lavoro insieme.
Dopo un pomeriggio passato a parlare, le dissi: "Jesse, mi sento sola a volte in questa casa. Casa mia era sempre piena di gente. Ti andrebbe di dormire qui, stanotte?"
"Ma certo, sarà divertente!"
Ed era davvero stato divertente. Cominciai a sentirmi come una ragazzina al suo primo pigiama party.
Presi i cuscini e cominciammo una lotta.
...
Ultima modifica di Dia; 19th June 2013 alle 19:24
"You can't just spend the rest of your life being afraid of people rejecting you. You have to start by not rejecting yourself.
You don't deserve it. From now on, people can either accept you for who you are, or they can fuck off."
(La bella e la bestia)
Dopo, esauste, ci buttammo entrambe sul letto sognando, io il fuoco che mi bruciava la casa che avevo con tanta fatica arredato, e lei, da brava insegnante, sognò di tenere una lezione ai suoi alunni.
La mattina dopo decisi di avventurarmi un'altra volta in cucina. Decisi di preparare dei pancakes.
Provai a ricreare la ricetta di mia madre. Non erano venuti affatto come i suoi, ma non li avevo bruciati e, tutto sommato, erano buoni lo stesso.
Poi arrivò la macchina per portarci entrambe al lavoro.
Mentre scendevo le scale del mio portico, incontrai un tenero micino con le pulci.
"Ti danno fastidio, vero? Cattive, pulci, cattive!"
Lo spazzolai e poi raggiunsi velocemente la macchina dove si trovava già Jesse ad aspettarmi....
"You can't just spend the rest of your life being afraid of people rejecting you. You have to start by not rejecting yourself.
You don't deserve it. From now on, people can either accept you for who you are, or they can fuck off."
(La bella e la bestia)
Uscita dal lavoro trovai un messaggio sul cellulare con le nuove direttive.
Dovevo uscire con Shane. Cavolo, la gente che mi guardava era davvero sadica!
Perché sarei dovuta uscire con un tizio che nemmeno mi degnava di uno sguardo? L'ultima volta che ci eravamo visti, mi aveva ignorata!
Ma non potevo ribellarmi, quindi chiamai il numero che avevo trovato nel messaggio.
"Ehi, Shane, ciao. Sono Indie... no, come? Non ti ricordi di me? Sì, figurati, capisco. Sono la ragazza dai capelli rossi che... ah, ok, bene. Come faccio ad avere il tuo numero? Ehm...me lo ha dato una mia amica che ti conosce. Chi è questa amica, dici?
Eh, vabbè, dai, non perdiamoci in chiacchiere, no? Fammi andare dritta al punto... ti andrebbe di uscire, stasera? Sì? Oh, sì, lì è perfetto. A stasera, allora."
E anche questa era andata.
Qualche ora dopo chiamai un taxi per andare al locale che Shane mi aveva indicato. Un po' rustico, diciamo.
Lui fu subito carinissimo e cominciò a riempirmi di complimenti.
Allora, mi venne da chiedergli, come mai qualche giorno prima mi aveva ignorata.
"Ignorata? Quando?"
Come, non si ricordava nemmeno questo? Ma vive nel mondo delle nuvole?
"L'altra sera. Mi sono seduta accanto a te su una panchina. Tu stavi leggendo."
"Ah, allora è chiaro! Quando leggo mi estraneo totalmente dal mondo che mi circonda. Non ti ho proprio sentita arrivare."
Bene, quindi non mi odiava. E non era uno psicopatico che cambiava idea ogni due secondi.
Entrammo dentro il locale e lui, carinissimo, mi regalò dei fiori.
"Questi sono per te."
"Ma, grazie!"
...
Ultima modifica di Dia; 19th June 2013 alle 19:29
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(La bella e la bestia)
Poi lui disse che doveva un attimo correre in bagno e si allontanò.
Io, invece, ripensando alla notte scorsa col mio capo, decisi di prendere un drink dal bar.
Il proprietario del locale si avvicinò a me.
"Ehi, ciao. Sono 5 simoleon."
"Certo" tirai fuori il portafogli e gli diedi una banconota da 5.
"Wow, ma... la tua camicia è davvero bianchissima!"
Ok, l'avevo detto davvero? Non è che forse ero già ubriaca?
"Ahah, grazie. Lavo i panni nella lavanderia qui vicino. Puoi farci un salto, se ti va."
Discorsi interessantissimi.
Poi se ne andò a sbrigare una faccenda con un cliente....
Ultima modifica di Dia; 19th June 2013 alle 19:30
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Nel frattempo arrivò un nuovo messaggio sul cellulare. Avevo paura di leggere, e un po' avevo anche paura di quello che ci avrei trovato. Avevo intuito cosa poteva esserci scritto."Bacia il proprietario del locale davanti a Shane."
E, infatti, avevo indovinato. Il messaggio diceva:
No, non voglio farlo, pensai. Non mi importa. Mi ribellerò. Riuscirò a scappare e non mi prenderanno, ma non bacerò questo tizio.
Ma poi la paura mi vinse e feci ciò che mi avevano chiesto.
"Ma, sei pazza? Che ti salta in mente?"
"Scusa, non volevo, avrò bevuto troppo" mentii.
Nel frattempo, Shane, ovviamente aveva visto tutto ed era fuggito via.
...
Ultima modifica di Dia; 19th June 2013 alle 19:31
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(La bella e la bestia)
Tornai a casa con il morale a terra. Shane mi piaceva davvero, ma le cose ormai si erano inevitabilmente rovinate.
La mattina dopo provai a chiamarlo per chiedergli scusa, per inventare una scusa qualsiasi, una scusa che potesse fargli cambiare idea, sperando che chi mi guardava da casa avesse pietà di me e mi lasciasse stare con lui.
Ma lui non rispose.
Così andai al lavoro. Poi tornai a casa e cominciai a pulire. Ricordo che anche mia madre lo faceva sempre.
Quando era agitata, nervosa, lei puliva. Lucidava tutto, anche se già splendeva. Le teneva impegnata la mente.
Sorrisi pensando che le somigliavo almeno un po'. Che avevo portato qui con me una parte di lei.
Ma dopo aver lucidato interamente la casa, cos'altro mi restava da fare?
Andai fuori a vedere cosa c'era nella cassetta della posta. Ovviamente, bollette.
Le pagai.
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(La bella e la bestia)
Poi guardai la bici che avevo recentemente comprato. Non potevo permettermi una macchina, ma ero stufa di prendere il taxi.
Al diavolo, pensai. Sono stufa anche di aspettare qui e non fare nulla.
Saltai in sella in direzione del parco.
Dovevo parlargli. Dovevo spiegarmi. Dovevo scusarmi.
Arrivata al parco trovai un dolcissimo cucciolo di cervo
Ma lui scappò subito appena mi vide.
Durante la corsa trovai dei fiori meravigliosi. Stavolta sarò io a portargli dei fiori, pensai.
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"You can't just spend the rest of your life being afraid of people rejecting you. You have to start by not rejecting yourself.
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(La bella e la bestia)