Discussione: [Legacy - Il volere popolare] The Puppet's Game - *05/10* -

Qualche tempo prima avevo ricevuto una direttiva che mi chiedeva di farlo iscrivere a un corso pomeridiano. Ovviamente non potevo parlarne con Ashton, per cui lo obbligai io a farlo. Tra l'altro gli avrebbe davvero fatto bene.
Avrebbe incontrato nuova gente e imparato cose nuove.
Si iscrisse al corso di sport.



Anche se lui non era tanto entusiasta all'idea di passare altri pomeriggi a scuola.



...

Ma, oltre a lui, a scuola dovevano andare pure le gemelle. Era il loro primo giorno.
Raccomandai ad Ashton e ad Alex di tenerle d'occhio e di aiutarle a orientarsi. Ma non avevo di che preoccuparmi, sapevo che lo avrebbero fatto.



Quella mattina, però, Ashton si alzò tardi così dovetti accompagnarlo io a scuola.
Arrivata lì vidi... Aaron e Sugar!



...

Erano carininssimi insieme, ed ero felicissima che Aaron avesse trovato la persona giusta per lui, dopo quello che era successo tra di noi. Ma non mi andava giù che lei ce l'avesse così tanto con me.



Andai da lei e mi presentai, mentre Aaron andò a parlare con un ragazzo compagno di classe di Willow.

"Ciao, Sugar, ho sentito molto parlare di te, finalmente ci incontriamo" dissi freddamente sperando cogliesse la frecciatina.
"Anch'io ho sentito parlare di te."
"Sai, volevo parlare un po'. Vorrei sapere se c'è qualcosa che non va tra di noi, anche se non ci conosciamo."
"Mi chiedi se c'è qualcosa che non va? Sei tu il problema!"



...

"Sei tu la causa di tutto! Lo sai quello che gli hai fatto? Lo sai? Te ne rendi conto?"
"A cosa ti riferisci?"



"A cosa mi riferisco? Lo hai rovinato! Lo hai lasciato e lo hai rovinato. Sei una sgualdrina. Come si può lasciare il proprio fidanzato a pochi mesi dal matrimonio? Ma che persona sei?"
"Ma questo cosa c'entra tra noi due? E' una questione tra me e Aaron e mi pare che entrambi l'abbiamo già superata."
"Questo lo dici tu! Tu l'hai superata! Tu non sai quanto sia difficile per me ogni giorno. Lo sento, lo capisco. Lui non mi ha mai amata come ha amato te. Non è mai riuscito a superarla. Lo sento che non sono io quella con cui vorrebbe stare. Non sai quanto ci abbia provato, quanto mi sia sforzata io per farmi amare da lui, e poi torni tu? Che cerchi di nuovo di legarlo a te? Potrai aver infinocchiato lui, ma non me! Non entrerò in casa tua fingendo che tutto vada bene, fingendo di non capire che in realtà vuoi ammaliarlo, portarlo di nuovo dalla tua parte!"
"Ma tu sei pazza "



"Come ti permetti!" disse tirandomi una sberla.
"Come ti permetti tu! Cosa ti dà il diritto di giudicarmi? Io non voglio Aaron. Io gli voglio bene, voglio provare ad essere sua amica, ma non lo voglio in quel senso! E neanche lui vuole me. Ti ama."

...

"Seh, seh. Credilo pure, se ti fa piacere, se ti fa sentire meglio."
"Sei tu che ti stai rovinando, che stai rovinando il tuo matrimonio," le dissi. "Non io. Io non c'entro niente. La tua gelosia e il tuo senso di inferiorità stanno avvelenando il vostro rapporto. Non prendertela con me" mi girai e me ne andai.



Quel giorno lo avrei dovuto dedicare a me stessa, mentre Mithun si occupava dei bambini. Non me lo sarei fatta rovinare da lei.
E non aveva affatto ragione su Aaron. Sì, certo, con lui avevo sbagliato alla grande. Ma non credevo fosse ancora innamorato di me. Forse le cose non andavano bene tra di loro, ma non amava me. Non più, perlomeno.

Come prima tappa della mia giornata, andai dal parrucchiere e dallo stilista.



Che fece un pessimo lavoro. Sì, tra poco diventerò vecchia, ma non voglio subito vestirmi così!

...

Scelsi io che abiti indossare, e dissi al parrucchiere di fare un taglio corto, come mi avevano detto di fare in una direttiva.
Non credevo mi sarebbero stati bene i capelli corti, ma in realtà mi ci trovavo piuttosto bene.



(corti abbastanza?)

La seconda tappa fu il centro estetico. Anche se poco prima di entrare Ashton mi chiamò per supplicarmi di tornare a casa, dicendomi che lì era un disastro. Ma non potevo tornare a casa, nemmeno volendolo e, sinceramente, neanche lo volevo.
Potevano benissimo cavarsela da soli per una giornata. Io volevo solo rilassarmi.



...

La terza tappa fu la palestra, dove si trovava una bellissima piscina.
Mi rilassai sul materassino e andai a bere qualcosa con uno sconosciuto.



Mi sembrava così strano stare lì con uno sconosciuto a parlare, scherzare e bere.
Non lo facevo da quando ero single. Ma dovevo ammettere che era davvero piacevole.



...

La terza tappa fu il ristorante. Anche mangiare da sola era stranissimo. Ma anche questo fu davvero piacevole.
Essere servita, non dover lavare i piatti, non dover cucinare, soprattutto... era tutto bellissimo.



Ma in casa c'era davvero un disastro, e Mithun stava sclerando... e puzzando.



...

Allo scoccare della mezzanotte, tornai subito a casa e mandai Mithun a dormire, dopo essersi fatto una doccia, ovviamente.
Io invece me ne andai a pulire il casino che avevano lasciato.
"Grazie, mamma. Non lasciarci mai più soli con papà "



Mithun era un padre e un marito fantastico, ma se aiutato. Da solo non riusciva a occuparsi di tutto come facevo io.
"Sei una super mamma " mi disse Ashton dandomi un bacio e andando a dormire.



...

Raggiunsi Mithun a letto, sperando potessimo... raggiungere quell'intimità che da tempo mancava nel nostro rapporto.
Ma lo trovai già addormentato così non potei fare altro che andare a dormire anche io.



Forse, sì, la mia non era una vita perfetta e non avevo la famiglia perfetta.
Ma mi rendevano felice. Erano perfetti per me, e questo bastava.

FINE.

Extra:



Indie che coltiva la pianta di patata e di cipolla. Era una delle ultime due immagini che non ho inserito nel capitolo perché non sapevo come concludere, quindi le ho tolte e questa la metto come extra, come prova per far vedere che la direttiva l'ho eseguita ù_ù