Discussione: [Legacy - Il volere popolare] The Puppet's Game - *05/10* -

Ma, purtroppo, come tutte le belle cose, anche questa uscita doveva volgere al termine. Così, mentre Holly e Ludo tornavano ai rispettivi dormitori, io andai a bere l'ultimo drink prima di tornarmene a casa.



Lì, stranamente, visto che erano le 4 di notte, trovai Alex sveglio.
"Vuoi un paio di frittelle?" mi chiese.
"Sì, dai." In effetti avevo fame. Quella sera non avevamo cenato.



Dopo aver divorato le buonissime frittelle preparate da Alex, ci ritrovammo entrambi in silenzio a fissarci.
Era una situazione piuttosto imbarazzante. Non mi ero mai sentito così a disagio con mio fratello come in quel momento.
Io non sapevo cosa dirgli, e lui non sapeva come scusarsi. Scusarsi non era mai stato il suo forte. Alex era un ragazzo chiuso e introverso, preferiva tenersi le cose dentro piuttosto che esternarle, quindi per lui era parecchio difficile chiedere scusa.

...

"Mi dispiace" disse semplicemente dopo qualche minuto.

Io mi limitai a guardarlo. Stavolta non avevo intenzione di rendergli le cose facili.
Se voleva scusarsi con me, doveva farlo per bene.

"Mi dispiace per come mi sono comportato in questi mesi. So che dev'essere stato difficile starmi accanto, ma lo hai fatto lo stesso, per cui... beh, grazie" disse alzandosi, con l'intenzione di mettere i piatti a lavare.
Ma stavolta non gli avrei permesso di filarsela così. Ci voleva un bell'abbraccio!
"Lo sai che ti voglio bene, no? Quindi ora smettila di fare il musone e goditi questa esperienza!"

"E' stato così terribile chiedere scusa?

" gli strizzai l'occhio e me ne andai a dormire.

...

Lui invece restò sveglio e organizzò una festa.

Precisino e maniaco dell'ordine com'era, passò gran parte della mattinata a pulire casa e ad aggiustare elettrodomestici rotti.

...

Poi, nel primo pomeriggio, andò a fare un pisolino prima della festa.



Verso le 19 gli ospiti cominciarono ad arrivare. Non avevamo invitato tantissima gente, anche perché non erano tante le persone che conoscevamo, però c'erano tanti imbucati!




...

Alex sembrava più allegro. Si mise a fare conoscenza con altre persone, a ballare...

E ballare ancora...

...

La gente sembrava apprezzare la festa. Si divertiva, ballava e mangiava. Era una delle feste meglio riuscite, sicuramente.
Tra balli, bevute, e gente che correva nuda per casa...

la ragazza con cui quella sera Alex aveva fatto conoscenza, una certa Mika, forse dopo qualche bicchiere di troppo gli si avvicinò e tentò di baciarlo.

"Mika, mi dispiace. Sei una brava e bella ragazza, ma... io non sono... interessato, ecco."
"Sei fidanzato? "
"Ehm, no, è che... sono..."
"Sposato?!!!"
Non ci arriva proprio, eh, pensò Alex.
"No, Mika. Sono gay, ecco. "
"Ah."

...

Durante la serata era anche riuscito a trovare un attimo libero per parlare (e litigare) con Scot.
Mentre a me, dopo la festa, quello che restava da fare era ripulire il casino che avevano lasciato.

Dopotutto Alex aveva ripulito la casa da cima a fondo prima della festa. Il "dopo festa" toccava a me.
Quando finii ero esausto...

...

E mi andai subito a buttare sul letto.

Il giorno seguente ricominciavano tutte le lezioni. Le ultime, prima degli esami di fine sessione, e dunque la laurea.

...

Mentre c'era chi poteva permettersi di giocare al sole con la palla, c'era chi doveva farsi il mazzo per recuperare dopo la bocciatura ad un esame.

Alex aveva proprio preso sul serio questo nuovo semestre. Era tornato il solito Alex secchione che non faceva altro che studiare e stare attento a lezione, mentre qualcun altro lo infastidiva fissandolo...

...

Ma non si limitava a seguire le sue di lezioni, andava pure a quelle altrui.

E oltre a lavorare in laboratorio, dava anche ripetizioni agli altri studenti.
Adesso sì che riconoscevo il mio Alex.

...