Inoltre il viaggio in Francia le aveva fatto capire cosa voleva fare della sua vita.
Adorava la musica, era una parte di lei, ma il suo vero amore era l'arte.
Così ristrutturò la sua camera, sistemò meglio il cavalletto e comprò mille altri colori che sapeva le sarebbero serviti.
E iniziò la professione di pittrice.
Io ero felice. Sapevo sin dall'inizio che Aida sarebbe diventata una pittrice, che l'arte era la sua strada.
Aveva sempre amato dipingere. E poi ero anche contenta che non fosse entrata nel mondo della musica. Lei avrebbe sicuramente scelto il ramo rock, e non l'avrei voluta vedere in abiti succinti, con tatuaggi, a dimenarsi su un palco.
Meglio a casa a dipingere.
Inoltre cercavo costantemente di convincerla a tornare al suo colore naturale di capelli, ma non ne voleva sapere, anzi, voleva fare un altro cambio drastico.
"No, non ti azzardare o ti butto fuori di casa" le dissi.
"Mamma, dai, su, non ti va mai di cambiare?"
"No
"
...