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Risultati da 111 a 120 di 307
  1. #111
    L'avatar di Daniela Alberghini
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    Re: [Quest Hospital Brookheaven]

    Intermezzo



    Yuriko
    . Fai capolino nella stanza cercando di rassicurare chiunque stia piangendo.
    Eccola, la vedi.

    È appena un'adolescente. Si copre il viso tra le mani. È terrorizzata.
    «L'ho visto. L'ho visti. Sono tanti...troppi» Ripete tra se', a bassa voce, indicando la finestra per poi tornare a coprirsi il volto, come un tic nervoso.
    Si accorge di te. Ti osserva.



    Ti guarda dritto negli occhi come se stesse cercando qualcosa.




    Cerca di capire se sei ancora umana.
    La riconosci. L'hai vista al telegiornale...



    livia. Miri alla testa mentre inciti la giovane donna a mettersi in salvo. Lo sforzo che impieghi per sparare due colpi ti fa perdere la concentrazione. (Malus -10 Punti Destrezza Temporanei)
    Colpisci quindi lo Zombie alla spalla sinistra. (Zombie Costituzione -15 su 35 = 20) Il non-morto indietreggia ancora. Con le spalle al muro, vi guarda e ricomincia la sua avanzata verso di voi.
    Mila. Riesci a scamparla. Sei fuori dalla stanza. Vicino alla dottoressa ti senti più al sicuro.
    L'essere è ancora lì dentro e non è ancora morto.




    Andrew. Miri al rubinetto, che ovviamente salta via, facendo zampillare dell'acqua fredda che poi diventa fumante. Sentite tanfo di carne bruciata. (Feral Costituzione -5 su 150 = 145)
    Presa dal panico, la bestia si schianta con tutta la forza contro la porta.
    Cadete all'indietro. Purtroppo per voi la porta si spalanca. Il Feral esce fuori e vi guarda, anche se non ha gli occhi, capite che vi guarda, e soprattutto capite che è inca**ato nero. Potete notare l'evidente bruciatura che gli avete provocato sul suo fianco destro.
    Ora? Altre brillanti idee?







    Olivia
    È permessa una sola azione per post. Ogni sparo equivale ad un'azione. Questi sono Malus temporanei, non devi cambiare la scheda, sei stata solo penalizzata in questa situazione.
    Se non avessi sparato due volte nello stesso post avresti ucciso tranquillamente lo Zombie.

    Continua la turnazione stabilita per il Gruppo Quattro - Stanza 103

    Turnazione Gruppo Uno

    Josephine Marshall
    Andrew Davis

    Turnazione Gruppo Cinque - Stanza 101

    Yuriko Kiyomizu
    Ultima modifica di Eclisse84; 9th April 2014 alle 14:42

  2. #112
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Quest Hospital Brookheaven]

    Manuel Russell


    Grazie al cielo il nostro piano disperato funziona e nel giro di pochi secondi Helena recupera la pistola e riusciamo a chiudere quella bestia dentro la stanza. Come supponevo però, è troppo forte per lasciarsi rinchiudere e un suo primo schianto contro la porta fa tremare i vetri. Questo significa che resterà lì dentro solo finchè avrà qualcosa di interessante a disposizione...ed attualmente è il povero corpo martoriato di Marissa.
    Siamo tutti scossi ed increduli per quello che sta succedendo. Helena si getta tra le braccia dell'agente spaventata a morte e comincia a parlare senza respirare come fa di solito quando è agitata. «Devo assicurarmi che i pazienti stiano bene e metterli al sicuro» comincia a dire «Devo anche cercare di capire perché siamo senza corrente e l'impianto elettrico si trova nei sotterranei...» esclama poi, mentre io la guardo contrariato. Vorrebbe andare da sola nei sotterranei con tutto quello che sta succedendo? Non esiste proprio. Dopotutto non siamo elettricisti ma medici. Dopodichè osserva la pistola che ha tra le mani e la porge al poliziotto preoccupata di non saperla usare.
    Mentre lei parla, torno a guardare quella "cosa". E' troppo spaventoso e mostruoso per essere naturale. Un animale senza pelle, occhi e orecchie e con tutto quel sangue grondante non può essere vivo. Qualcosa non quadra, da dove viene? Come mai si ritrova nell'ospedale? Se fosse entrato dall'esterno avremmo già tantissime vittime all'ingresso, di certo è un essere che si fa notare e che lascia il segno. Quindi forse è stato portato qui dentro da qualcuno, oppure...
    Immerso nei miei pensieri, mi volto verso il bagno e vedo uscire un ragazzo con un camice bianco. Non è un medico, lo conoscerei. Forse è un ricercatore? Magari la squadra della sorella di Helena è venuta al Brookheaven per fare qualche esame. Così, mentre il poliziotto si offre di seguire Helena nel giro di visite ai suoi pazienti, mi intrometto nella conversazione: <<Helena, non credo spetti a te andare nei sotterranei per controllare l'impianto elettrico. Sicuramente i tecnici sono già stati avvisati, quindi credo dovremmo solo aspettare, e comunque non devi fare nulla di avventato da sola, muoviamoci sempre in gruppo. Hai visto quello lì?>> le chiedo poi, indicando con gli occhi il ragazzo uscito dal bagno << non l'ho mai visto in giro, è forse uno della squadra di tua sorella?>> e poi aggiungo rivolto al poliziotto <<mi scusi, le dispiacerebbe dare a me un'arma? Sono perfettamente in grado di usarla e credo saremmo più al sicuro se fossimo in due armati>>
    Mentre aspetto la risposta di entrambi, mi volto di nuovo verso quell'animale. Sta succedendo qualcosa di strano e qualcuno deve esserne responsabile. Mi tornano in mente degli strani discorsi che avevo sentito tempo fa, delle lamentele del Dott. Bertinelli riguardo uno dei nostri colleghi. Che sia...?
    D'un tratto un orrendo sospetto si fa strada nella mia testa. Aspetterò la risposta di Helena e del poliziotto per poi prendere l'arma e andare subito verso l'ufficio del nostro collega, magari portando con me Helena e gli altri, starei più tranquillo sapendola al sicuro.
    Non c'è tempo da perdere, devo fare quattro chiacchiere con Talbot.

  3. #113
    sim dio L'avatar di Winged85
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    Re: [Quest Hospital Brookheaven]

    Yuriko Kiyomizu
    Gruppo 5 - Stanza 101
    Perché io gioco da sola XD

    Mi sporgo oltre la porta e vedo la fonte di quel lamento. E' una ragazzina, avrà si e no 15 anni e sembra terrorizzata. Sta rintanata in un angolo, coprendosi il viso con le mani quasi a volersi proteggere. Come una litania, continua a ripetere: «L'ho visto. L'ho visti. Sono tanti…troppi». Noto che guarda nervosamente la finestra, come se qualsiasi cosa abbia visto provenisse da là. Ma le finestre sono chiuse e nella stanza non c'è nessun altro a parte noi. Quando si accorge di me, alza la testa e mi scruta con attenzione. Solo allora riconosco nei suoi lineamenti il viso della ragazza di cui hanno parlato al TGSim, attaccata nel parco e ricoverata poi all'ospedale. Mi si stringe il cuore al pensiero di questa ragazzina aggredita di sera, nella sua stessa città, e sembra che le sue disavventure non siano ancora finite.
    Ha uno sguardo limpido e determinato, ma si vede che ha paura e le sopracciglia corrucciate mi fanno pensare che stia cercando di capire se anch'io ho cattive intenzioni.
    Non voglio spaventarla ulteriormente: «Ehi», esordisco in tono pacato, «stai tranquilla, non voglio farti del male.» dico mentre lentamente entro nella stanza. Mi avvicino e infine mi inginocchio davanti a lei poggiando una mano a terra per non perdere l'equilibrio, ma non le sto troppo vicino perché non voglio spaventarla più di quanto non sia già.



    «Cos'è che hai visto? Vuoi che andiamo a chiamare qualcuno, un dottore, un tuo parente?» le chiedo con calma, cercando di rassicurarla.
    «E io sono Yuriko». Intanto che parlo cerco un fazzoletto da porgerle, so di averli da qualche parte. Una volta trovato il pacchetto, ne tiro fuori uno e glielo porgo: «Se ti serve...» aggiungo con un sorriso.
    Sorriso che mi si gela in volto quando sento due spari provenire dalla stanza accanto.
    "Ma che diavolo...?!" penso, incapace di muovere un muscolo. Ho gli occhi fissi sulla ragazzina. Continuo a sorridere cercando di essere rassicurante, ma devo ammettere che con i poliziotti che sparano -dentro un ospedale, per la miseria!- diventa difficile.
    «Ci sono dei poliziotti nell'ospedale» le dico poi, anche se non suona affatto come una spiegazione agli spari. D'altra parte, al momento non ho nessuna spiegazione plausibile, ma non ho intenzione di lasciarla da sola per scoprire che sta accadendo.







  4. #114
    sim onniscente L'avatar di Vicky<3
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Byron Biscardi
    Hospital Brookheaven - Stanza 103

    Il colpo va a segno e, in un attimo, la pallottola trapassa il petto dell'uomo.
    Con un colpo così, un comune mortale sarebbe caduto a terra senza vita o in punto di morte, e fondamentalmente questo accade anche all'essere che avevo davanti, tranne per un piccolo particolare: poi si rialza.
    - Ma che... Come... Lui non... - tento di spiaccicare qualche parola, ma le corde vocali sembrano non darmi retta.
    Mi rendo conto che quel... quella cosa - non so nemmeno come chiamarlo, maledizione! - non è umana. O almeno, se una volta lo era, ora non lo è più.

    Fortunatamente sento la voce di Olivia
    e capisco che anche lei ci ha raggiunti.
    Meno male, almeno saremo in due ad affrontare quel mostro. Mostro che, approfittando del nostro attimo di smarrimento, sta avanzando verso di noi, seppur lentamente.
    La mia collega incita la paziente ancora in vita a fuggire verso la porta.
    Ma non l'avrebbe fatto, non prima dello sparo di Olivia
    stessa.
    - STATE INDIETRO! - urla, ma non è un urlo disperato, no: è un urlo sicuro, caldo, mirato alla protezione degli altri e a nulla più.
    La pallottola, in un lampo, colpisce lo zombie alla spalla sinistra, ma il mostro ancora non demorde...
    "Oh, andiamo, non può essere immortale, no?!"
    Nel trambusto, la paziente riesce a fuggire velocemente, varcare la soglia della porta e mettersi in salvo dietro di me. Bene, ora è al sicuro, è questo ciò che conta.

    Che fare ora?
    Potremmo richiudere la porta e lasciare quel non-morto nella stanza, così da lasciarlo in una sorta di "prigione temporanea"...
    No, no, che dico, potrebbe scappare dalla finestra! Non si può sapere cosa gli potrebbe passare per la testa... o per il cervello... se ha un cervello.
    Ancora peggio, potrebbe banchettare con il cadavere della donna... Già, "cadavere": ho visto altre volte quella pelle cinerea, l'assenza di respiro, gli occhi spenti dei morti.
    No, anche un corpo senza vita deve essere protetto, ognuno di noi merita una degna sepoltura, e sicuramente non doveva essere il pasto di quel mostro!
    Senza indugio, scansando tutti coloro che m'erano d'intralcio, allungo le braccia ed ordino: - Forse è il caso che vi mettiate al sicuro... Qui ci pensiamo noi -
    Senza attendere risposta, sparo un altro colpo, mirando, questa volta, alla tempia dello zombie.
    Ultima modifica di Vicky<3; 1st November 2013 alle 10:42 Motivo: Modifiche e correzioni...


    "No matter what anybody tells you, words and ideas can change the world."

  5. #115
    sim dio L'avatar di the best girl
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    Re: [Quest Hospital Brookheaven]

    Post fuori turnazione
    Annullato


    Mila Kirenko
    stanza 103



    Sono al sicuro, per il momento, ma noto che lo zombie non cede e anzi è ancora vivo.
    Tutta quell'adrenalina mi ha fatto accendere una lampadina.
    Uno sparo alla tempia potrebbe ucciderlo, ma non penso ciò accada. E' resistente, non si farà da parte troppo in fretta.
    Prima che i presenti possano muovere anche solo un'unghia esclamo:

    Perchè non proviamo a bruciarlo? O pure ad accecarlo con una torcia! Gli zombie odiano la luce...o almeno è quello che si legge nelle storie...

    Lascio la frase in sospeso e tutti mi guardano sorpresi. Probabilmente non avrebbero mai pensato che una ragazza come me, deboluccia ma bella, avrebbe potuto anche solo proferire una frase di senso compiuto, o addirittura un'intuizione che forse, e sottolineo forse, avrebbe potuto farci guadagnare del tempo.
    Tutto sta a vedere se mi daranno retta. E se si, funzionerà? Abbiamo una torcia a portata di mano? Non possiamo fare affidamento sulla luce dell'ospedale, probabilmente il black out durerà ancora per molto. E un accendino? Ci sarà qui qualcuno che fuma dannazione!
    Calma Mila, calma. Non facciamoci prendere dal panico. Fuggire, scappare da quest'ospedale non è fattibile: ho paura che questo mostro sia in compagnia. Non mi resta che attendere e sperare.
    Speranza, pensavo di non provare più un'emozione del genere...se di emozione si può parlare. La speranza mi ha abbandonata in tenera età, e da allora non è mai tornata da me. Ma ora si. Più forte che mai. La voglia di sopravvivere è enorme. Sono pronta e resisterò.
    Ultima modifica di Daniela Alberghini; 4th November 2013 alle 13:40 Motivo: Post annullato
    Now, if you two don't mind, I'm going to bed before either of you come up with another clever idea to get us killed - or worse, expelled.

  6. #116
    sim dio L'avatar di albakiara
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    Re: [Quest Hospital Brookheaven]

    Josephine Marshall
    gruppo uno - bagni primo piano

    La porta si apre sempre di più. Andrew prende la mira.
    Un colpo assordante. Un filo di fumo dall’arma.
    Dopo poco l'aria si impregna di uno strano odore... “Puzza di bruciato? Possibile che uno sparo abbia questo odore?” No, non è possibile ed infatti il tanfo è quello di carne bruciata.
    Il colpo di Andrew ha fatto centro, il rubinetto è saltato ed un potente getto d’acqua ha colpito in pieno la belva.
    Non ho neppure il tempo di capire cosa sta succedendo che la porta si schianta contro di noi e l’urto ci fa sbalzare all’indietro. Cadiamo a terra e la porta si spalanca davanti a noi liberando il mostro.



    Le sue fauci mostrano denti aguzzi che non promettono nulla di buono, ma la cosa più inquietante è che sembra ci stia fissando pur senza occhi. Forse sente la nostra presenza col fiuto, ma le due fessure incavate puntano proprio verso di noi.



    L’istinto di sopravvivenza o qualsiasi altra misteriosa forza mi fa scattare in piedi e con un’agile mossa scavalco il parapetto.
    Da qui osservo la strana creatura: sembra inferocita. Sul fianco ha una profonda ferita come di bruciatura “Ecco da dove deriva questo tanfo acre... Mi sa che non ha gradito la doccia calda che gli abbiamo gentilmente offerto!
    <<Andrew! Fianco… bruciatura… pistola…>> bisbiglio per non attirare troppo l'attenzione su di me.
    Non mi importa cosa farà il mio accompagnatore, per oggi ho già fatto la mia buona azione e devo solo pensare a mettere in salvo la mia pellaccia.



    Con i piedi saldamente incastrati tra la ringhiera e il pavimento mi guardo in basso. “Dovrei farcela ad atterrare senza troppi danni, l’altezza non è così elevata…” penso. Nel caso in cui la belva mi salti contro io non dovrei far altro che calarmi dalla balconata.


    *Post concordato con Tesla.
    *azione autoconclusiva concordata con Daniela

    Ultima modifica di albakiara; 1st November 2013 alle 17:00

  7. #117
    sim dio L'avatar di Tesla-Kun
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    Re: [Quest Hospital Brookheaven]

    Andrew Davis
    -Gruppo uno-

    bingo!
    Penso non appena mi rendo conto che sono riuscito a beccare l'obbiettivo. Un getto d'acqua fuoriesce dal rubinetto ma non riesco a vedere cosa stia facendo il cane e Josephine non sembra notare qualcosa di strano (o aspetta il momento giusto per darmi un calcio sul sedere e darmi in pasto a quella cosa), devo assolutamente approfittare di questa confusione, non posso dare il tempo a quel cane di reagire cosi da ucciderlo velocemente, sto per addentrarmi ancora di più per sparare a quella bestia quando sento odore di carne bruciata, una nuvola di vapore inizia a uscire dal rubinetto insieme all'acqua che ormai è fumante e prima che riesca a capire cosa sta succedendo vengo balzato all'indietro insieme a Josephine. La porta si apre. e vedo un grosso cane arrabbiato che “guarda” verso di noi.
    il lato positivo di tutta questa faccenda? Nessuno.
    Mi ritrovo per terra impotente con una ragazza che probabilmente maledice quel secondo in cui mi ha dato retta e dinanzi a me un grosso cane arrabbiato che ci fissa malgrado non abbia gli occhi, be' per quest'ultima cosa immagino deva ringraziare mio padre, se non s'inca**asse cosi tanto con me e non mi lanciasse tutte le sue occhiatacce non avrei mai capito che questo cane non vede l'ora di uccidermi...


    Ora pero preferirei avere mio padre davanti, anche se la situazione migliorerebbe di poco...
    Josephine si rimette velocemente in piedi e inizia a scavalcare la ringhiera, io mi tengo pronto a scattare verso una qualsiasi direzione e allo stesso tempo per poter mirare con la pistola come meglio posso.
    «Andrew! Fianco…bruciatura…pistola…»
    guardo il fianco della creatura e capisco cosa intende. Deve essersi bruciato prima con l'acqua bollente (mea colpa) punto la pistola alla sua bruciatura e premo il grilletto senza esitare sperando di colpirla.


    e ora ognuno pensi a sé stesso.
    Su Josephine ho smesso di contarci quando ha scavalcato la ringhiera, mi sembra già tanto il suo consiglio sulla bruciatura, immagino volesse saltare ma io sinceramente non l'avrei mai fatto, al di là del fatto che mi sarei fatto del male, quel cane avrebbe fatto semplicemente il giro scendendo le scale per raggiungerci (scoprendo anche il “banchetto” che c'era giù...).
    gli punto ancora la pistola ma se quel animale dava cenno di volersi avvicinare a me sarei scattato verso le scale.


    Erano abbastanza vicine e penso di poterle raggiungere prima di diventare il suo pasto. Odio fuggire dalle situazioni difficili, preferisco risolverle sul posto e subito anche se sono io a rimetterci ma in questo caso dovevo cercare di usare un po' di più la testa.


    se mi avesse seguito e fossi riuscito a raggiungere le scale sarei stato in un leggero vantaggio, potevo tranquillamente girarmi e sparargli mentre saliva le scale, sarebbe l'unica via per raggiungermi (a meno che non decida di prendere l'ascensore) non molto ampia e rendeva quella bestia un obbiettivo facile a cui sparare.


    *post concordato con Alba

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  8. #118
    sim veterano L'avatar di Blaison
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Darcy Samantha Reaver
    Hospital Brookheaven – Gruppo Quattro – Stanza 103

    Le orecchie continuano a fischiarmi in maniera fastidiosa, ma almeno inizio a percepire più distintamente i suoni ed i rumori che mi circondano.
    Lancio un occhiata veloce alla mia destra e vedo un poliziotto, non pel di carota (Olivia Walsh), con la pistola ancora fumante: ecco chi ha sparato.
    Vorrei dire qualcosa riguardo al suo gesto avventato, ma sono distratta nuovamente dal paziente 102 che è in piedi come se nulla fosse.
    A prova dello sparo che l’ha colpito c’è solo un foro a decorargli il petto.
    Qualsiasi essere vivente normale sarebbe morto o in stato moribondo, quindi impossibilitato a muovere anche solo un dito, dopo un colpo del genere.
    Invece lui sembra guardarci pienamente in salute come se davanti avesse una tavola imbandita con un cartello “Buffett gratuito” posto sopra.
    Affianco a me sento testa calda (Byron Biscardi) borbottare qualcosa incredulo e trovo più che normale la sua reazione, in fondo anch’io provo un senso di agitazione crescente, che però sto cercando con tutta me stessa di tenere sotto controllo.
    Di non normale c’è solamente il paziente 102. Ma questo l’avevo già capito.
    Tutta questa faccenda non lo è mai stata fin dall’inizio.
    Nonché affatto naturale... non esiste nulla in natura che possa provocare tali sintomi e modificare geneticamente una persona in tal modo.
    A meno che qualcuno non abbia dato una mano...

    "STATE INDIETRO!"

    Esco dal mio ragionamento nel sentire la voce familiare della Weasley – “Devo ricordarmi di chiederle il suo nome” – che urla l’avvertimento prima di sparare.
    Questa volta sono preparata, ma questo non toglie che i fischi svaniti da poco ritornino, facendomi sentire per un breve momento un improvvisa leggerezza alla testa.
    Stringo con presa salda lo schienale della sedia, prendendo un bel respiro, scrollandomi di dosso quella sensazione fastidiosa, voltandomi di nuovo verso la scena.
    Mila Kirenko sembra essersi riscossa dallo stato di shock in cui era caduta, grazie anche al nuovo incitamento della poliziotta.
    Le tendo una mano quando la vedo correre verso di noi e appena ci raggiunge si posiziona vicino a me.
    Le poso la mano che le avevo teso sulla spalla, stringendogliela leggermente, come a cercare di rassicurarla e farle vedere il mio sostegno, mentre con lo sguardo analizzo il suo fisico alla ricerca di qualche problema riscontrabile ad occhio nudo.
    “Quando la situazione si sarà calmata provvederò a fare un’esaminazione più approfondita.”
    Anche se l’unico problema potrebbe essere di tipo psicologico: visto l’esperienza diretta che ha vissuto e tutt’ora stiamo vivendo.
    Nel frattempo Weasley aveva sparato un altro colpo, che però non è risultato molto efficace, infatti l’ha fatto solo barcollare indietro.
    Mi sposto leggermente davanti a Mila, come a voler mettermi a mo di scudo tra lei e la creatura, ignorando il tremore che mi ha stretto in una morsa d’acciaio lo stomaco.
    Non posso permettere alle mie paure... insicurezze di mettersi in mezzo in questo momento: devo essere pronta, lucida e razionale per poter affrontare al meglio qualsiasi imprevisto si ponga all’orizzonte.
    Ma ecco che testa calda si fa largo, spintonandomi appena, risultandomi anche un po’ gradasso con la frase che rivolge a noi “civili”, nonostante comprenda il suo possibile stato di confusione e la voglia di proteggerci.
    Spara l’ennesimo colpo e questa volta spero sia l’ultimo.
    Mi volto verso Mila, poggiandogli le mani sulle spalle, massaggiandogliele leggermente con i pollici.
    «Mila, aspetta in corridoio, se dovesse succedere qualcosa urla e vedrò di correre subito da te.»
    Le sussurro con voce rassicurante, facendo un po’ più di pressione sulle sue spalle prima di lasciargliele.
    Punto la sedia e so cosa fare.
    «Qualcuno mi aiuti a lanciare questa sedia contro quell’essere
    Alzo la voce per farmi sentire dai poliziotti, con le mani tengo meglio la mia presa sulla sedia: se non dovessero aiutarmi e lui dovesse essere ancora in piedi proverò da sola a lanciarla.
    Sperando che questo mio corpo deboluccio ce la faccia tutto da solo.
    Il mio sguardo cade per qualche istante sul corpo della signora Atwood ed il cuore mi si stringe: probabilmente è deceduta – anche se non posso esserne sicura al 100% finché non lo constaterò di persona – ma... sono preoccupata più che altro riguardo al morso che si staglia bellamente sul suo corpo.
    Non vorrei che dietro “nascondesse” più di ciò che sembra.



    "Ricordo ancora le nostre mani unite nel calar della notte"


  9. #119
    sim dio L'avatar di Akuiyumi
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Lynette Crow
    Gruppo 3



    L'atmosfera è perfetta.
    Le luci soffuse, il silenzio, la consapevolezza di essere in un luogo pubblico mi regalano un brivido che non sentivo da tempo. Dall'ultima volta che provai a fuggire, più precisamente. Non andò bene, ovviamente, ma non scorderò mai quella sensazione.



    Lui si è lasciato trasportare, e ora è seduto sulla sedia che io avevo scelto per lui, alla mia mercè.
    Le mie dita passano abilmente dalla sua spalla al suo petto, mentre i suoi occhi sono fissi sui miei. Arrivo al taschino del portafoglio, ci sono quasi, quando una frase spezza quella situazione apparentemente sotto il mio controllo.

    "Se sono i soldi che ti interessano, avrei un "lavoro" da proporti."



    Rimango interdetta: non solo sono stata scoperta, ma lui non se l'è presa e in più mi offre un lavoro?
    Decisamente troppo per una mente pensierosa come la mia. Come dovrei reagire? Ormai è inutile continuare a fingere.
    D'un tratto mi bacia, evitandomi ulteriori scervellamenti sul da farsi.
    Riecco che sento quel brivido, anche se ora è molto più intenso, molto più definito. Quante labbra ho baciato perché costretta, perché senza scelta. Una volta chiusi gli occhi, e dimenticato la persona, rimenevano sempre baci amari, forzati, falsi. Niente più che un gesto privo di qualunque sentimento, come una stretta di mano.



    Ma lui sa di libertà, quella che ho sempre agognato.
    Per un attimo, dimentico ciò che stavo facendo prima di questo momento: non è più una questione di soldi, di salute, di lavoro.
    Ne ho bisogno come se da ciò dipendesse la mia vita.



    Mi aggrappo a lui, ricambiandogli quel bacio con un'energia tale da sentirmi chiaramente il cuore in gola.
    Il momento finisce, le nostre labbra si allontanano, e i nostri occhi si riaprono, fissi gli uni sugli altri, come a continuare mentalmente ciò che stavamo facendo.
    Lui sta ancora aspettando una mia risposta, ma io sono troppo presa per poter elaborare qualcosa di sensato.

    Sento qualcuno bussare violentemente contro la porta, per poi aprirla di scatto. Mi volto e vedo arrivare Darsy con un'espressione di puro terrore.
    Ritorno immediatamente alla realtà e mi alzo, aiutata da Lawrence.



    "Zom....zombie bagno ai..aiuto."
    Zombie? Ma di che diavolo sta parlando? Capisco che possa essere stanca di aspettare, ma poteva inventarsi una scusa più credibile per entrare.
    Il dottore però sembra prendere sul serio le parole di Darsy, tanto che esce in corridoio a controllare, facendomi cenno di rimanere qui per sicurezza.
    Passa qualche minuto, e l'espressione sul viso della mia amica non accenna a cambiare.
    Forse mi sto un po' suggestionando, ma sembra sincera: è veramente terrorizzata, quindi qualcosa deve aver visto. Certo non uno zombie, ma qualcos'altro. Magari qualcuno ha tentato di aggredirla?

    Mi avvicino a lei per capirne di più, quando lui torna dentro annunciando che non c'è nessun pericolo.



    "Mi piacerebbe molto riprendere da dove abbiamo interrotto, Lynette. Pensa alla mia proposta." aggiunge poi con quel suo sguardo che mi fa quasi sentire nuda.
    Sarei molto curiosa di sapere di che lavoro stesse parlando, e sarei ancora più ansiosa di riprendere quel che stavamo facendo.
    Ma c'è nell'aria qualcosa che non va.
    Non so esattamente cosa, fatto sta che un po' di inquietudine mi è rimasta.

    "Si mi sarò solo impressionata e poi sono stanca. E' stata una giornata pesante. Riesco così potete riprendere la visita, scusate per il disturbo." dice Darsy prima di uscire.
    Ora mi voglio levare sto dubbio.
    "Scusami un attimo." faccio cenno a Lawrence con il dito mentre mi avvio fuori dall'ufficio.



    "Darsy, aspettami." le dico mentre la seguo fuori, lasciando la porta aperta. "Cos'è successo? Qualcuno ha tentato di farti del male?" le dico preoccupata. Non per lei, ma per il fatto che ci potrebbe essere un pazzo che aggredisce le persone qua in giro. E una volta mi è bastata, non ci tengo a ripetere l'esperienza.
    Ha detto che lo "zombie" era in bagno, così mi posiziono proprio in modo da averne la porta nel mio campo visivo, in caso quel presunto pazzo si faccesse vedere.
    Mentre attendo la sua risposta, mi guardo un po' in giro senza distogliere l'attenzione da quella porta del bagno: sembra che la corrente sia andata via in tutto l'ospedale, e oramai saranno ben più di 10 minuti che è così.



    La scusa della manutenzione ordinaria non regge più, qui sta decisamente succedendo qualcosa.

    Ultima modifica di Akuiyumi; 3rd November 2013 alle 16:56 Motivo: aggiunto il gruppo


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