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Risultati da 131 a 140 di 307
  1. #131
    sim dio
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    Re: [Quest Hospital Brookheaven]

    Il multitasking
    Isaac Norwood
    Gruppo Due - Piano Terra

    Appena Helena mi porge la pistola, il dottore mi chiede gentilmente di dargliela a lui assicurandomi di saperla usare. Rimango qualche secondo in silenzio, guardando il "ferro" che tengo ancora fra le mani.
    Gli spari uditi poco fa mi lasciano interdetto, perplesso... cosa fare? Dopotutto mi sembra una persona affidabile, anche se non dovrei dare un'arma da fuoco in mano ad un civile, ma in questa situazione credo che sia opportuno. "Certamente, ecco a lei. L'importante è che mi assicuri che sia in grado di saperla usare" due persone armate è sempre meglio che una, soprattutto ora che non ho con me il mio collega. Quella cosa è ancora lì dentro e potrebbe uscire in qualunque momento.
    Il pensiero che si stia cibando del corpo di quella povera donna mi fa salire un grande senso di tristezza. Il sapere che lei ha tentato di difendersi con tanto di tentativo andato fallito, la sua schiena dilaniata, tutto quel sangue... è ingiusto. Morire in questo modo...non sopporto tutta questa atrocità. E non sopporto l'idea di non saper cosa e come fare per levare ciò che rimane di quella dottoressa da sotto i denti di quel mostro. Si dovrebbero avvisare i familiari in primis. D'altro canto la donna merita di riposare in pace, merita un fottuto funerale e una degna sepoltura. Ma non so cosa fare, non posso fare niente... e la cosa mi logora le interiora.
    Mi domando ancora come possa esser vero tutto questo, come possa esistere un...animale(?) del genere...
    Tutto sembra un incubo, deve esserlo per forza, è surreale...non può essere.
    Alle spalle del dottore intravedo un gruppo di persone, e riconosco un volto familiare. Ma... Theresa? proprio lei? la sorella di Brad?



    Quel poco che ascoltai prima dal notiziario mi ritorna in mente:
    "Adolescente aggredita nel parco cittadino. (...) aggredita ieri sera, verso le 18.00 circa, da uno sconosciuto nel parco centrale della città mentre tornava a casa in bicicletta dopo una partita di softball. L'uomo è sbucato fuori da una siepe e ha buttato la ragazza a terra, cercando di bloccarla.
    Diamine, allora è lei la ragazza del TGSim? cerco di attirare la sua attenzione, alzando la mano come per farmi notare, con un'espressione stupita ma al tempo stesso preoccupata.
    L'ho vista crescere, frequentavo ogni tanto casa sua ai tempi dell'aeronautica. Mi ricordo la foto che Brad teneva sul comò, la loro unione, l'iperprotettività nei confronti di sua sorella.
    Rivederla mi fa gioire, anche se avrei preferito rincontrarla in un contesto differente e in un momento migliore. Starà bene?
    "Dovremmo assolutamente restare uniti, e dovremmo anche far evacuare l'ospedale..." smorzo nel frattempo il silenzio rivolgendomi ai presenti, senza distogliere lo sguardo dalla ragazzina.
    Cerco di pensare a come agire: teoricamente oltre a far evacuare l'ospedale dovremmo chiamare anche altre pattuglie. Sarà necessario anche un intervento da parte dell'esercito? e dei servizi sanitari? quell'essere qui dentro non dovrebbe esserci, non dovrebbe neanche esistere...in teoria. Non sappiamo nemmeno cosa possa essere, da cosa possa derivare... che sia un'esperimento uscito da qualche laboratorio di un sadico pazzoide? a stento riesco a mantenere la lucidità, il mio cervello continua ad ipotizzare...ma mi affido al mio autocontrollo, che fortunatamente non fa mai cilecca.
    Poi mi volto verso la porta, per l'ennesima volta, e il medico misterioso di prima (Liam Harrington) fissa l'interno della stanza attraverso le due lastre di vetro.
    "La prego! si allontani da lì!" dico con un tono alto della voce e con una notevole nota di preoccupazione, facendogli cenno con la mano di avvicinarsi a noi.
    Dopo poco un urlo attira la nostra attenzione, lo riconoscerei anche fra 100 persone: Andrew.
    Non so più cosa fare, dove guardare, chi sentire, come agire...fin quando vedo precipitare dalla balconata la ladra sotto la nostra custodia. Helena accorre verso la ragazza, la quale le afferra violentemente un braccio digrignando i denti e sussurrandole qualcosa. La dottoressa, con calma e decisione le blocca la gamba. Come diavolo è possibile che sia riuscita a fuggire? cerco Andrew con sguardo interrogativo, come per chiedergli spiegazioni.
    Noto la sua espressione preoccupata e al tempo stesso arrabbiata. "Tutto bene lì?" domando in direzione delle due ragazze e al mio amico.
    Intanto attendo una risposta da parte degli altri, e spero che Theresa riesca a raggiungermi.


  2. #132
    sim onniscente L'avatar di Vicky<3
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    Re: [Quest Hospital Brookheaven]

    Byron Biscardi
    Hospital Brookheaven - Stanza 103


    Colpito.
    Il colpo è andato assegno, ma nonostante abbia mirato alla testa, sono riuscito a centrare la gola.
    E lui continua, non muore, NON MUORE! Com'è possibile, come?!
    Quell'essere continua, imperterrito, la sua avanzata verso di noi.
    Sto lentamente entrando nel panico, nonostante sia piuttosto raro per me... La mente non è lucida, un brivido di paura mi scorre nelle vene ogni qualvolta lo zombie fa un passo nella nostra direzione...
    Mi tranquillizzo solamente quando vedo che la paziente riesce a fuggire dalla camera: sento Greta che suggerisce alla donna di allontanarsi, per rifugiarsi nella stanza di fronte, la 101, se non erro. Ottimo, loro saranno al sicuro ed io e la mia collega potremo terminare il nostro lavoro: quel mostro deve morire, non v'è altra scelta.

    A prendere in pugno la situazione ci pensa l'altra dottoressa, quella dai capelli corvini, che sta di fianco a me.
    - Qualcuno mi aiuti a lanciare questa sedia contro quell’essere! - urla con fare deciso.
    Ma come può una sedia, scagliata da una donna così gracile, fare più di ciò che tre colpi di pistola non sono riusciti a fare?
    Prima che possa ribattere, quella ha già saldamente afferrato l'oggetto e lo scaglia contro lo zombie, con una forza che non avrei mai immaginato potesse possedere.
    La sedia lo colpisce di striscio, ma quello vacilla leggermente... sta forse per cedere?
    Non reggendosi più in piedi, cade all'indietro, verso la finestra, per poi urtarla e scheggiarla. Probabilmente una di quelle schegge di vetro deve averlo ferito profondamente, visto che quello si accascia finalmente al suolo!

    Passano degli attimi di silenzio, probabilmente solo qualche secondo, ma che sembra interminabile: a quanto pare siamo riusciti ad annientarlo e finalmente possiamo ragionare tranquillamente.
    - Ottimo lavoro - mi congratulo con le due donne nella stanza - Credo sia il caso di cercare di capire cos'è successo, ora che siamo fuori pericolo. Dottoressa... - non mi sovviene il nome, o forse non me l'ha mai detto - Lascio a lei il compito di visitare la donna a terra, se lo desidera. Anche se temo che non ci sia più nulla da fare -
    Poi mi rivolgo ad Olivia: - Tu ed io esamineremo l'altro uomo. E' giunta l'ora di fare finalmente luce su questa faccenda... Ah - aggiungo, rivolgendomi ancora una volta all'altra signorina - Se ritiene sia il caso, può avvisare il resto del personale -
    Con un gesto della mano, faccio segno alla mia amica e collega di seguirmi, mentre mi dirigo verso il corpo esanime del mostro. Ho intenzione di accertami della sua morte e di perquisirlo, nel caso abbia ancora dei campioni di quel farmaco (o di quella droga) che l'ha ridotto in quello stato.
    Ultima modifica di Vicky<3; 12th November 2013 alle 19:21 Motivo: Correzioni...


    "No matter what anybody tells you, words and ideas can change the world."

  3. #133
    sim dio L'avatar di Akuiyumi
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    Re: [Quest Hospital Brookheaven]

    Lynette Crow
    Gruppo 3



    L'ombra fa la sua mossa, il tubo di ferro si avvicina inesorabile.
    Riesco a schivare il colpo, che invece prende in pieno Darsy, o così pare dal rumore che sento. Sono troppo concentrata sulla fuga per guardarmi indietro e vedere cosa sta succedendo.



    Raggiungo in fretta la porta dell'ufficio, che fortunatamente trovo spalancanta con Lawrence ad aspettarmi.
    Deve avermi sentito urlare. Meno male.

    Si mette davanti a me, facendomi scudo contro la cosa. Estrae una pistola e spara.



    Una pistola.
    Un dottore con una pistola?

    La cosa cade per terra, morta, centrata in pieno.

    "Dannazione! Non è più sicuro qui. Dobbiamo andare. Vieni via con me, Lynette" mi porge la mano aspettando una mia risposta.



    Le cose sono due: o il la mia abilità nel decifrare gli altri sta facendo cilecca alla grande, oppure lui sa qualcosa. Capisco la prontezza di riflessi, l'autocontrollo e tutto quanto, ma come puoi venire a contatto con un essere del genere e non essere un minimo sorpreso? E perché ha una pistola con sé? Non mi pare che questo ospedale abbia fama di essere frequentato da persone così pericolose da dover andare in giro armati.

    Non mi sto certo lamentando, se non fosse stato armato e così bravo nel reagire probabilmente -anzi sicuramente- sarei morta.
    Mi volto un attimo, per vedere quel che resta di Darsy. C'è del sangue attorno al suo corpo sdraiato a terra. E' morta o solo ferita?



    Poco importa in realtà: non posso fare nulla per lei. E se anche fosse viva, non è compito mio pensare ai feriti, non sono un medico, io.
    Lui non sembra minimamente preoccupato per le condizioni della mia (ormai) ex-amica, piuttosto è più interessato ad andarsene.
    Forse, dopotutto, non siamo così diversi come potrebbe sembrare.

    Gli afferro la mano e mi avvicino a lui.
    "Andiamo." Gli dico, continuando a fissare incredula il cadavere di quella cosa.



    Se ce ne sono altre -molto probabile- lui almeno ha la possibilità di difendersi. Di difendermi.
    Inoltre, se veramente sa qualcosa di quel che sta succedendo, è ancora meglio.
    Non voglio stare in questo posto un minuto di più.
    Quando saremo in un luogo sicuro, o più sicuro, proverò a fargli qualche domanda.




    myMind | myHands | myLegacy | myCrazyLegacy

  4. #134
    sim dio
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    Re: [Quest Hospital Brookheaven]

    Darsy Libby
    terzo gruppo

    Sto per uscire dalla stanza quando Lynette mi ferma
    "Darsy, aspettami."
    "Cos'è successo? Qualcuno ha tentato di farti del male?"

    ci spostiamo nel corridoio, lyn fissa la porta del bagno forse ha capito che c’è pericolo. Insomma forse non era uno zombie ma io l’ho visto ne sono certa
    La faccia di Lynette cambia di colpo
    "ROSSO!"
    Sento dolore ,la vista è offuscata ,sono a terra. Che diavolo è successo?Non mi ritrovavo in uno stato di confusione e dolore simile da quando Brian mi picchio così tanto da farmi perdere il bambino


    Vedo il dottore e lynette, ad un tratto lei dice "Andiamo."
    Bella amica se la da a gambe con il dottorino che nemmeno mi aiuta. Oh bhe se esco viva da qui avrà presto mie notizie.
    Di certo non posso restare qui ad aspettare la grazia, devo andare a cercare aiuto. Qui su questo piano non ho visto nessuno oltre a noi magari al piano di giù c’è qualcuno. Alzarsi in piedi sarebbe pericoloso non voglio avere di certo un mancamento e urtare la testa.
    Mi avvio verso le scale ,del piano terra, strisciando sussurro un grazie ironico a Lynette.
    Al piano terra intravedo qualcuno, la vista è ancora offuscata.
    Prendo fiato e urlo: AIUTO!
    <<SONO FERITA>>

    spero che qualcuno abbia udito e mi aiuti.
    Chiudo un attimo gli occhi per poi riaprirli
    Ultima modifica di stella56757; 17th November 2013 alle 14:56


    Said where you goin’ ?what you gonna do? I been lookin’ everywhere I been lookin’ for you

    Eowyn

  5. #135
    sim esperto L'avatar di Mich@el48
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    Re: [Quest Hospital Brookheaven]

    Hope Stardream





    All'improvviso vedo apparire la mia fonte di ricchezza. Theresa infatti esce dalla stanza 101 assistita dalla ragazza che prima avevo visto tentennare difronte il varco d'accesso alla camera. Deve proprio essere una giornalista. Oggi sono proprio sfortunata, poichè non posso assolutamente parlare in privato con Theresa con tutta questa folla.

    Infatti mi volto e noto che un gruppetto di persone si è radunato alla fine del corridoio. Mi sempra perfino aver visto qualcuno disteso per terra e dolorante ma non ne sono sicura.
    Cerco quindi di studiare meglio la situazione e di trovare una soluzione al mio caso.Quindi noto che anche la dottoressa che prima mi aveva impedito di entrare nella stanza 103 ed un'altra ragazza, probabilmente una paziente a giudicare da come è vestita, si sono radunate nel corrridoio. Cerco di ignorarle e mi avvicino subito a Theresa.
    Senza esitazione esordisco:
    "Grazie al cielo ti ho trovato Theresa. Come stai? So ora potresti non essere nelle condizioni di riconoscermi, ma devo assolutamente parlarti in privato. Si tratta di una questione della massima importanza. La camera 101 sarebbe l'ideale."
    Ovviamente lei non mi conosce nemmeno, ma spero di averla convinta ad allontanarsi dal gruppo.



  6. #136
    sim dio L'avatar di Winged85
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    Re: [Quest Hospital Brookheaven]

    Yuriko Kiyomizu
    Gruppo 5 - Corridoio


    Non so chi o cosa ci sia là fuori, ma non intendo rimanere qui a scoprirlo. Così aiuto Theresa ad alzarsi e insieme usciamo dalla stanza. In corridoio, noto che c'è un certo fermento. Vicine a noi si trovano Greta ed una paziente, mentre la ladra è a terra qualche metro avanti a noi con la dottoressa Bertinelli che si sta prendendo cura di lei e vengono subito raggiunte dal poliziotto moro. Nell'osservare la scena, per un attimo dimentico il perché siamo uscite di fretta dalla stanza, ma qui non c'è un attimo da perdere. Sto per rivolgermi a Greta, ma la giornalista -credo- di prima mi anticipa, parlando direttamente con Theresa: «Grazie al cielo ti ho trovato Theresa. Come stai? So ora potresti non essere nelle condizioni di riconoscermi, ma devo assolutamente parlarti in privato. Si tratta di una questione della massima importanza. La camera 101 sarebbe l'ideale».
    Eeeeh?! Strabuzzo gli occhi. Forse la signorina qui presente non ha idea della situazione in cui ci troviamo. A dire il vero nemmeno io lo so, ma il mio istinto mi dice che quella di separarsi non è la migliore delle proposte. Senza contare che questa ragazza non mi ispira nemmeno un po' di fiducia. D'altra parte, l'ho vista uscire dalla porta principale ed è rientrata -poco ma sicuro- da una porta sul retro, altrimenti non mi spiego come abbia fatto ad arrivare fin qui senza ripassare dall'ingresso. Ed escludo che sappia smaterializzarsi. Di una così c'è poco da fidarsi.
    «Signorina», mi intrometto, «come ha fatto notare lei, Theresa potrebbe non essere nelle condizioni di riconoscerla, dunque non sarebbe opportuno almeno presentarsi?» chiedo con un sorriso. «A tal proposito, io mi chiamo Yuriko.» Non tendo la mano, non credo ci sia tempo di aspettare. Mi rivolgo poi a Greta : «Greta, giusto? Vorrei parlarle in privato, ma prima credo che sia meglio portare questa ragazza dalla dottoressa Bertinelli, temo sia in stato di shock o qualcosa di simile. Naturalmente non sto facendo diagnosi, ma l'ho trovata spaventata nella sua stanza e mi ha detto di vivere con la dottoressa…» cerco di spiegarmi meglio che posso, ma ho come l'impressione che il tempo stringa ad ogni secondo che passa. «Anzi, se fosse possibile vorrei parlare con entrambe, insomma, con quanti più medici possibile», aggiungo, cercando di non suonare troppo allarmata. La domanda implicita è che anche Greta venga con noi.
    Spero che Theresa sia d'accordo con me sul raggiungere Helena, l'ultima cosa che le serve ora penso sia una giornalista che la chiude in una stanza a farle domande, mentre esseri non del tutto identificati si stanno avvicinando all'ospedale! Vorrei anche parlare con i dottori senza orecchie troppo indiscrete attorno (e giudico le orecchie di una giornalista estremamente indiscrete) ed evitare di causare il panico.
    Vorrei tanto che qualcuno mi rassicuri sul fatto che non c'è niente di cui preoccuparsi.







  7. #137
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Quest Hospital Brookheaven]

    Manuel Russell


    Mentre parlo ad Helena noto palesemente che è distratta, probabilmente anche lei sta pensando alla strana situazione in cui ci troviamo e a quello che sta succedendo. «Mh...No Manuel, non lo conosco» mi risponde dopo un pò, riferendosi al tizio appena uscito dai bagni. La conosco, conosco quello sguardo, non ha ascoltato una sola parola di quello che le ho detto e sarebbe capace di fare di testa sua e mettersi gravemente in pericolo. Una cosa è certa, non la lascerò andare da sola da nessuna parte.
    Fortunatamente il poliziotto acconsente a darmi l'arma recuperata dal cadavere della povera Melissa, <<Certamente, ecco a lei. L'importante è che mi assicuri che sia in grado di saperla usare>> mi chiede, visibilmente preoccupato per il fatto di dare un'arma ad una persona non del mestiere. <<Non si preoccupi>> lo rassicuro, <<so come trattare questi giocattolini...>> rispondo, prendendo in mano l'arma.
    Poi, mentre il poliziotto parla di far evacuare l'ospedale e grida al ragazzo di prima di allontanarsi dalla stanza in cui quella bestia continua a dilaniare il corpo di Melissa, un tonfo attira la nostra attenzione.
    Una ragazza si è gettata da un parapetto, atterrando a pochi metri da noi. Helena accorre subito in suo soccorso, mentre si avvicina un altro poliziotto che probabilmente sta cercando di avitare un tentativo di fuga. Deduco che si tratta di una prigioniera che sta approfittando della confusione per fuggire.
    Non so cosa sia peggio al momento, se essere in manette o trovarsi da sola con una bestia come quella in giro.
    «È uno strappo alla caviglia. Per fortuna è uno strappo lieve» le dice Helena, dopo una prima diagnosi e un tempestivo intervento. La ragazza sembra in grado di camminare, meno male.
    <<Helena>> le dico, prendendola per il polso così da attirare la sua attenzione <<La situazione è grave, suppongo che Talbot possa saperne qualcosa. Sai, quelle strani voci che giravano sul suo conto e...sui suoi interessi. Non voglio lasciarti sola, raggiungiamo Talbot, facciamoci dare delle spiegazioni e poi se vuoi ti accompagnerò nei sotterranei o dovunque tu debba andare...>>

  8. #138
    L'avatar di Daniela Alberghini
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    Re: [Quest Hospital Brookheaven]

    Gruppo Cinque



    La ragazza gentile mi aiuta ad alzarmi e usciamo dalla stanza... Ma dov'è mio fratello?
    Una donna è seduta sul pavimento circondata da un po' di persone. Ma che succede ora? Ma nessuno guarda fuori dalla finestra?
    Ci troviamo davanti altre due donne e una si rivolge a me.
    «Grazie al cielo ti ho trovato Theresa. Come stai? So ora potresti non essere nelle condizioni di riconoscermi, ma devo assolutamente parlarti in privato. Si tratta di una questione della massima importanza. La camera 101 sarebbe l'ideale»
    Ma chi è? Che vuole da me? Un'altra giornalista? Sono già venuti quelli del TGSim!
    Yuriko mi salva di nuovo, e le risponde a tono. Grazie! Sto per abbracciarla quando un gesto lontano attira la mia attenzione. Isaac? Vicino a lui noto anche Helena.
    «Isaac! Helena!» Finalmente dei volti conosciuti! Corro verso di loro. Devo avvertirli! Devo dirgli ciò che ho visto!
    «Isaac!» Sono già di fronte a lui. «Sono tanti, sono lenti, ma avanzano verso l'ospedale e verso casa nostra, l'household!» Mi rivolgo anche ad Helena e all'altro uomo con il camice che stava parlando con lei, non curante della donna a terra e di chi altro possa sentirmi...
    «Sono zombie!» Mi prenderanno per pazza, ma è quello che ho visto!
    Ultima modifica di Eclisse84; 9th April 2014 alle 14:19

  9. #139
    sim veterano L'avatar di Blaison
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Darcy Samantha Reaver
    Hospital Brookheaven – Gruppo 4 – Stanza 103

    In questo momento l’unica cosa che mi pompa nelle vene è pura adrenalina.
    Il colpo di pistola lo colpisce alla gola, ma non lo fa cadere e questo è il mio segnale.
    Prendo un bel respiro, cercando di controllare il battito del mio cuore, ed alzo la sedia per poi lanciargliela addosso con tutta la forza che ho.
    Per un breve istante mi sento euforica, euforia data dal fatto che sono effettivamente riuscita a fare quello che avevo in mente – ho sempre sottostimato il mio corpo per colpa della malattia, concentrandomi principalmente e solamente sull’aspetto intellettuale –.



    Euforia che vacilla nel momento in cui, la sedia che ho lanciato, sfiora solamente il paziente 102, lasciandomi con un senso di vuoto nello stomaco.
    Ma a quanto pare dove io ho visto il difetto, l’errore, il caso ha visto diversamente, tanto da dare a noi quella vittoria che cercavamo.
    La creatura vacilla, si scontra contro la finestra, rompendola, e poi con un tonfo cade a terra: sulla nuca si staglia bellamente una scheggia di vetro insanguinata.
    Mi verrebbe quasi da ridere: dopo tutti i colpi di pistola è bastata solo una fortuna del caso a mettere K.O. il nostro amico qui.

    Lentamente il mio battito cardiaco riprende ad essere normale, l’adrenalina scema lasciando dietro un leggero senso di spossatezza.
    Sento i capelli alla base della nuca appiccicati alla mia pelle, a causa della sudorazione fredda di ansia e paura che ho cercato di sopprimere dall’inizio, ma che ho sempre avuto ben solida dentro di me.
    In fin dei conti è una semplice reazione umana l’aver paura dell’ignoto o di poter morire senza possibilità di sopravvivenza.
    Ed io sono umana, per quanto alle volte vorrei non esserlo dato tutte le debolezze che questa condizione causa: come il cedere a una tentazione, fare una scelta sbagliata che potrebbe ripercuotersi su tanti altri, il rimorso, l’annebbiamento dei sentimenti, fragilità del fisico...
    Scuoto la testa: per un attimo alla mente mi era tornata la me stessa di quatto anni fa e di quello stupido errore che non avrei mai dovuto fare.



    -Ottimo lavoro-
    Osservo testa calda (Byron Biscardi) e sono tentata di piegare le labbra in un sorriso, perché in effetti mi sento presa sul vivo dato che è stata la mia idea/azione finale a finire il lavoro.

    -Credo sia il caso di cercare di capire cos'è successo, ora che siamo fuori pericolo. Dottoressa... Lascio a lei il compito di visitare la donna a terra, se lo desidera. Anche se temo che non ci sia più nulla da fare-
    Alzo un sopracciglio: Perché... credeva che lui dovesse avere il compito di visitarla ed accertarsi quindi della possibile morte?

    -Tu ed io esamineremo l'altro uomo. E' giunta l'ora di fare finalmente luce su questa faccenda... Ah: Se ritiene sia il caso, può avvisare il resto del personale-
    A quanto pare sì, visto che ora sembrerebbe intenzionato a perquisire il paziente 102: cosa che di sicuro un poliziotto all’oscuro della patologia e non avendo conoscenze mediche o non essendo un ricercatore non potrebbe o dovrebbe fare.
    Assolutamente.
    «Sono la Dott.ssa Samantha Reaver e consiglierei vivamente a lei e alla sua collega di non toccare il corpo del paziente: visto che era tenuto sotto osservazione dal nostro staff medico e non sappiamo bene le cause che hanno portato a questa sua condizione»
    Spiego, cercando al momento di non dire troppo, perché preferirei non dover rivelare ad altri quello che riguarda noi medici e ricercatori, ma temo che le spiegazioni dovranno essere fatte prima o poi.
    Anche se potrebbero rimanere delusi da quanto sappiamo anche noi.
    “A meno che non si trovi il o i B******* che hanno causato tutto questo, perché devono per forza esserci... Idioti che hanno voluto giocare a fare Dio...”

    «Come ha detto lei, desidero, visitare la signora Atwood per constatarne o meno la morte... » “ma soprattutto per “analizzare” il morso che il paziente 102 le ha causato: non vorrei che il “virus”si fosse insediato nel suo corpo e quindi divenisse anche lei un soggetto anomalo: morte o non morte”

    Penso avvicinandomi al corpo della signora, con un nodo allo stomaco: forse dovrei avvisare prima Helena e Manuel;
    Forse sarebbe meglio andare a controllare Mila Kirenko e vedere se sta bene;
    Forse dovrei andare a vedere Yuriko, visto che l’ho “abbandonata” così senza più far ritorno...
    Stringo i pugni: no, non posso farlo... sono un medico ed ora non devo permettere alle mie emozioni di mettersi in mezzo.
    Mi umetto le labbra, tirando fuori il cercapersone per mandare un breve e coinciso messaggio ad Helena e a Manuel, nel chiedergli se possono immediatamente dirigersi qua, sperando che la prima ce l’abbia dietro e che quest’ultimo riesca a leggerlo.
    Fatto ciò osservo di nuovo la signora Atwood.
    “Forza Sam...”
    «Potrei chiedere l’assistenza di entrambi o solo uno di voi in caso la signora dovesse aggredirmi?»
    Chiedo sperando che uno dei due, se non entrambi, mi coprano le spalle durante la mia esaminazione.
    Se dovessi riceverla bene, mi sentirei più sollevata e al sicuro, se così non fosse... sospiro chinandomi a terra, poggiando il mio kit sul pavimento, dal quale tiro fuori i guanti che indosso – per evitare un diretto contatto con il sangue/saliva/pelle – e mi volto verso la signora Atwood, bene o male distante da me di qualche centimetro, adocchiando leggermente il corpo senza vita del paziente 102, sperando davvero che sia morto morto.
    “Coraggio...”
    «Signora Atwood?»
    La chiamo leggermente, avvicinandomi di più al suo corpo, poggiando due dita sulla sua giugulare, dalla parte del collo dove non vi è il morso, per percepire se vi è o meno il battito cardiaco.




    *L'utilizzo del cercapersone è stato approvato dalla master;
    *La presenza dei guanti è stata approvata dalla master;
    *Chiedo scusa per la mancanza del "banner" sotto spoiler in questo post e nei precedenti, ma ho avuto dei problemi al riguardo.




    "Ricordo ancora le nostre mani unite nel calar della notte"


  10. #140
    sim dio L'avatar di KiraSim
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Greta Coli
    - Gruppo Cinque -



    Andrew: Isaac!! sta cercando di scappare!!

    Mentre mi avvicino alla stanza 101, un tonfo alla mia destra attira la mia attenzione.
    Una ragazza sembrerebbe essersi buttata giù dal primo piano (Josephine). Che abbia visto anche lei un paziente morto/non morto?
    Quel che è certo, è che è fuggita da qualcosa o da qualcuno. Dubito che la sua azione sia frutto di un istinto suicida...

    Hope: Grazie al cielo ti ho trovato Theresa. Come stai?



    La giornalista impicciona, avanza davanti a me per raggiungere una ragazzina che stringe la mano alla donna orientale.
    Entrambe sono appena uscite dalla stanza 101 e sembrano essere molto spaventate.

    Hope: So che ora potresti non essere nelle condizioni di riconoscermi, ma devo assolutamente parlarti in privato.
    Si tratta di una questione della massima importanza. La camera 101 sarebbe l'ideale.

    Questione della massima importanza? E ne deve parlare proprio con una ragazzina? Mmm... che sia la giovane aggredita al parco?
    Mi sembra di ricordare un volto simile al TGSim... sì. I suoi occhi sono inconfondibili, si tratta di lei!



    Yuriko: Signorina, come ha fatto notare lei, Theresa potrebbe non essere nelle condizioni di riconoscerla,
    dunque non sarebbe opportuno almeno presentarsi?



    Yuriko: A tal proposito, io mi chiamo Yuriko.

    Guardo negli occhi Yuriko. E' determinata e sa qualcosa di importante.

    Yuriko: Greta, giusto?

    Greta: Sì...



    La donna parla veloce, come se avesse i minuti contati...

    Yuriko: Vorrei parlarle in privato, ma prima credo che sia meglio portare questa ragazza dalla dottoressa Bertinelli, temo sia in stato di shock o qualcosa di simile.
    Naturalmente non sto facendo diagnosi, ma l'ho trovata spaventata nella sua stanza e mi ha detto di vivere con la dottoressa…
    anzi, se fosse possibile vorrei parlare con entrambe, insomma, con quanti più medici possibile.



    Annuisco alle parole della ragazza, dopotutto anch'io ho bisogno di parlare con la dottoressa Bertinelli e con gli altri medici dell'ospedale.
    Il paziente della stanza 102 (e quel che ho visto nella stanza 103) è qualcosa di preoccupante su cui bisogna prendere dei provvedimenti.

    Theresa: Isaac! Helena!



    Theresa corre incontro al gruppetto di persone riunito dall'altra parte del piano e istintivamente accelero il passo per raggiungerla.

    Theresa: Sono tanti, sono lenti, ma avanzano verso l'ospedale e verso casa nostra, l'household!

    Di che cosa sta parlando...?

    Theresa: Sono zombie!



    Greta: Ce ne sono degli altri?

    La voce mi si spezza in gola. Non ci posso credere... non ci voglio credere!
    Mi rivolgo a Yuriko.

    Greta: Era questo quello che voleva dirmi?



    Non c'è tempo da perdere! Devo effettuare delle analisi prima che sia troppo tardi! Prima che gli altri ci raggiungano.

    Greta: Dottoressa Bertineli, il paziente della stanza 102...

    Come posso spiegarle in poche parole quello che è successo? Ho bisogno di mostrarglielo!



    Greta: ...è uno dei mostri di cui parla Theresa!
    E' riuscito a trasferirsi nella stanza 103 e ad aggredire una delle due pazienti. Sembrerebbe averla morsa...

    Le chiedo indirettamente di seguirmi, sperando che con lei mi raggiungano anche gli altri medici...
    Ultima modifica di KiraSim; 13th January 2014 alle 20:07 Motivo: Aggiornata scheda

    ~ Mi dispiace, Diane. Non posso mantenere la mia promessa.
    Devi dimenticarti di me. Ma io non mi dimenticherò mai di te.

 

 
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