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Risultati da 11 a 20 di 307
  1. #11
    sim dio L'avatar di albakiara
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Josephine Marshall
    reception hospital Brookheaven


    Appena Andrew finisce di "provarci" con l'infermiera, il suo compagno taciturno guarda la mia fronte e sottovoce mi chiede come sto.
    "Come mi sento? Una sedia mi ha quasi spaccato la testa... Il letto della mia cella è ancora caldo e sono già con le manette ai polsi... Come potrei mai sentirmi?"
    Però la sua preoccupazione mi sembra sincera così taglio corto: <<Sono stata meglio, ma grazie per l'interessamento!>>.
    L'infermiera si accorge di noi e mi rivolge uno sguardo tenero, quasi "materno".
    <<
    Ha preso proprio una brutta botta>> dice rivolgendosi ai poliziotti <<Non sembra essere niente di grave. Un medico sarà qui a momenti per visitarla>>.
    Ci indica i divanetti occupati dalle "donzelle" dove poter aspettare l'arrivo del medico, ma prima di congedarci rivolge altre parole ad Andrew: <<Agente, quelle non sono necessarie!>> Indica le manette. <<Quando il medico la visiterà dovrà toglierle comunque. E poi...non andrebbe lontano con quel bernoccolo in testa, povera ragazza!>>
    "Questa donna mi piace! Speriamo che il marpione la ascolti... Anche se ora non riesco neppure a stare in piedi, più tardi potrei sempre studiare una via di fuga!"

    Ultima modifica di albakiara; 4th October 2013 alle 15:29

  2. #12
    sim onniscente L'avatar di Daff
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Olivia Walsh

    Lo giuro. Questa è veramente l'ultima volta che vado in quella sottospecie di caffetteria. Ci sono decine di bar nel quartiere, perché finiamo sempre in ospedale? Io ho bisogno di un vero caffè quando sono a lavoro!
    E poi... non mi piacciono gli ospedali. Portano sempre a galla i ricordi di quella notte, quando i paramedici trascinarono mio padre in fin di vita in un corridoio simile a uno di questi, quando comunicarono a mia madre che non c'era più niente da fare... quando mi strapparono via un genitore e con esso la mia infanzia.
    Fingo di sbadigliare per nascondere il luccichio che mi appare sugli occhi. Indosso il mio sorriso di sempre e torno ad essere l'Olivia forte, l'Olivia sicura, l'Olivia che se la cava sempre... quella che tutti conoscono.
    "Hey B!" dico al mio collega mentre ci dirigiamo verso l'uscita "Sai qual'è il colmo per un poliziotto?"
    Ma non ottengo risposta. Il suo sguardo e certamente anche la sua testa sono da un'altra parte. Aguzzo la vista alla ricerca dell'oggetto delle sue attenzioni.
    Dietro un'acquario a muro, dietro una porta a vetri riesco a scorgere una fluente chioma bionda che si aggira nervosa intenta a fare qualcosa di medico. Ecco spiegata la sua faccia da pesce lesso.
    Senza pensarci due volte decido di riportarlo alla realtà con una bella pacca sulla spalla.
    "Avremo molto di cui parlare durante queste ore di pattuglia... "gli dico sarcastica spostando lo sguardo da lui alla ragazza dietro l'acquario. Non vedo l'ora di scoprire tutti i dettagli!

  3. #13
    sim dio L'avatar di Akuiyumi
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Lynette Crow





    Ahia.



    Muovere i piedi mi ricorda perché sono qui. Da quanto poi? In questa sala d'attesa non c'è nemmeno un orologio, l'avranno fatto apposta per non farti sapere quanto tempo prezioso stai buttando via semplicemente aspettando.
    Fortuna per me che sono venuta solo per qualche livido, altrimenti avrei fatto in tempo a morire.



    Mi cade di nuovo l'occhio sulle scarpe, o meglio, sui piedi.
    Tutto è partito da lì, da quello che inizialmente sembrava un gioco.
    Come il mio ultimo cliente, comincio dai piedi, e mano a mano risalgo: le mie fedeli calze autoreggenti che hanno visto giorni migliori e che adesso mi aiutano a coprire i lividi; i miei jeans con bretelle, anch'essi un po' rovinati.
    Qui lui si è fermato.
    Non è mia abitudine farmi trattare così, ma i soldi che mi ha offerto erano davvero tanti. E io ne ho davvero bisogno. Chi non ne ha?
    La TV mi riporta alla realtà, facendo scivolare via tutti i miei pensieri come carta straccia che finisce in un cestino.

    Adolescente aggredita nel parco cittadino. La sedicenne Theresa Kincaid è stata aggredita ieri sera, verso le 18.00 circa, da uno sconosciuto nel parco centrale della città mentre tornava a casa in bicicletta dopo una partita di softball. L'uomo è sbucato fuori da una siepe e ha buttata la ragazza a terra, cercando di bloccarla. Ma la vittima è riuscita a fuggire e a chiamare aiuto. Ma quando la polizia è andata a ispezionare il parco dell'aggressore non c'era traccia. Stando alla deposizione della ragazza doveva trattarsi di un vagabondo, dato l'aspetto trasandato. I suoi capelli e i suoi abiti erano sporchi, ha dichiarato Theresa, emanava un odore nauseabondo ed aveva un'andatura barcollante, da ubriaco, mentre la inseguiva... La giovane è stata ricoverata in ospedale per accertamenti... Ed ora, il meteo! Cattivo tempo e forti precipitazione su quasi tutta Bellavista che si sposteranno poi su Racoon City...
    Istintivamente controllo di avere ancora il mio coltello da difesa.



    Senza darlo troppo a vedere, faccio scivolare la mano nello stivale destro, e la fredda e metallica risposta che ricevo mi fa sentire più sicura. La prossima volta potrei averne bisogno... anche se spero di no.

    D'un tratto compaiono nella hall due uomini.
    Stanno accompagnando una ragazza in manette da qualche parte. L'uniforme non ce l'hanno, ma il comportamento è quello: poliziotti. Carini, potrei farci un pensierino..



    No Lynn, sono piedipiatti, e il tuo mestiere non è legale. Dopotutto sei già piena di clienti.
    Fossero tutti come loro....
    Non sarebbero miei clienti probabilmente.
    Giro la testa da un'altra parte, per dare nell'occhio il meno possibile, e mi ricordo che non sono venuta qui da sola.
    La mia amica Darsy è di fianco a me, e mi sono appena resa conto di averla praticamente ignorata fino ad ora, nonostante si sia offerta di accompagnarmi qui. Sto per parlarle, quando lei mi precede.



    "Lynette come va? ti senti meglio?"

    Sfodero il migliore dei miei sorrisi, che, per una volta, è anche sincero.
    "Sì grazie, il dolore mi è un po' passato. Scusami se sono di poche parole.. è stata una giornataccia... Grazie per avermi accompagnato, spero che non ti causi problemi."
    Lo spero davvero..
    E spero anche che il medico che mi toccherà sia competente... e, perché no, abbastanza tonto da farlo finire nella mia rete…



    Spero vada bene. "L'avatar" iniziale era quello che avevo in mente quando ho proposto l'idea. Lo tolgo se da fastidio :P
    Ultima modifica di Akuiyumi; 4th October 2013 alle 18:05


    myMind | myHands | myLegacy | myCrazyLegacy

  4. #14
    sim onniscente L'avatar di Vicky<3
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Byron Biscardi
    Hospital Brookheaven - Ingresso/Sala d'Aspetto


    Che strana, la vita.
    Qualche mese fa mi trovavo proprio qui, nella sala d'aspetto di quest'ospedale. Chissà, magari la barella sulla quale ero steso si era fermata nell'esatto punto in cui mi trovo in questo momento.
    Chi può saperlo? Io no, ovviamente. Ero incosciente in quel momento, totalmente incosciente...


    Ma non voglio pensarci. Non devo pensarci. Ora sono qui, sono vivo, tutto grazie a...
    - Hey B! - qualcuno mi chiama.
    Ritorno coi piedi per terra, il filo dei miei pensieri viene interrotto e vengo bruscamente riportato alla realtà da quel richiamo.
    Chi mi ha parlato è Olivia, la mia compagna di pattuglia. Già, ecco perchè sono qui: devo sorvegliare l'ingresso dell'ospedale, visto che, a quanto si dice, non è un posto sicuro per via di una qualche malattia di non so cosa... Non si sa mai, qualche matto potrebbe entrare, magari prelevare un campione e diffondere un epidemia!
    Epidemia... Virus...
    "Basta!" mi dico. Il passato è passato, bisogna guardare al futuro, cancellare i momenti bui e desolati della mia vita.
    Fortunatamente, a strapparmi un sorriso ci pensa, come al solito, la cara Walsh.
    - Sai qual'è il colmo per un poliziotto? - mi chiede.
    Quasi sorrido, perché la risposta la so già. Tuttavia non voglio dirle la verità, voglio che faccia la sua battuta e che se ne compiaccia, che provi anche lei quel senso di sollievo che sto provando in questo momento... Avere lei, una persona che conosco, al mio fianco in QUESTO posto, beh, è rassicurante.
    Ma forse il motivo per cui non presto troppa attenzione a quel suo indovinello è anche un altro...

    Al di là di un piccolo acquario, uno di quelli pieni di pesci mezzi stecchiti che si trovano negli ambulatori dentistici, scorgo una figura snella, bionda, intenta a muoversi freneticamente, forse alla ricerca di qualcosa.
    Provo ad aguzzare lo sguardo, ma la visuale dalla mia posizione non è delle migliori...
    "Che sia... No, non può essere. Non credo lavori ancora qui... O forse..."
    Ancora una volta, ci pensa Olivia a ricordarmi chi sono, dove sono e soprattutto cosa devo fare.
    - Avremo molto di cui parlare durante queste ore di pattuglia... - dice, rivolgendosi a me con un tono quasi ironico...
    Avrà intuito che sto proprio guardando la ragazza al di là dell'acquario a muro?
    Vorrei rimediare a questa situazione un po' imbarazzante, ma la mia faccia da pesce lesso e la mia aria distratta non contribuiscono affatto, anzi.
    - Ehm... - le rispondo - Sì. Molto... di cui parlare. Credo... -
    In quel momento, l'unica cosa che desideravo era andare a parlare con quella donna, vedere che faccia avesse, se si trattasse proprio di... Greta...
    Vorrei allontanarmi da qui, vorrei spostarmi verso di lei, ma non posso: stare di pattuglia è mio dovere, non posso transigere.
    Spero solo, con tutto il cuore, che la misteriosa biondina si avvicini a me...


    PS: Le frasi in grassetto, racchiuse tra i trattini, sono la parte parlata, mentre quelli tra virgolette sono i pensieri.
    Ultima modifica di Vicky<3; 6th October 2013 alle 14:02 Motivo: Piccola correzione grammaticale...


    "No matter what anybody tells you, words and ideas can change the world."

  5. #15
    sim esperto L'avatar di Mich@el48
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven



    HOPE STARDREAM



    Eccomi, sono entrata. Odio la malsana aria che si respira negli ospedali: mi ricorda troppo il tempo passato vicino il letto di mio padre sperando che si svegliasse. Purtroppo il destino decise di strapparlo via da questo mondo.
    Altro particolare che non sopporto sono i medici: si vantano di anni e anni di studio, di aver ottenuto decine di laure ma poi, la lora bravura, rimane solamente in quei pezzi di carta.
    La notizia che sento al telegiornale mi riporta subito alla realtà: sono qui per indagare sul caso di Theresa, aggredita da un pazzo sconosciuto. Non è la prima volta che si sentono notizie del genere in questo piccolo sobborgo. Ancora ricordo le testate giornalistiche dei maggiori articoli.
    "Dio quanto è caduto in basso questo posto"- bisbiglio a bassa voce. Ma devo procedere ed indagare. Da fonte sicure so che la ragazza è ricoverata qui da qualche parte. Mi resta solo scoprire dove.
    Con passo sicuro mi avvicino quando noto due baldi giovani scortare una ragazza ammanettata. "Sarà l'ennesima vittima di una rissa da bar o qualcosa di simile" penso. Con aria quasi infastidita mi avvicino ad una delle infermiere non occupate a digitare o rispondere al telefono e aspetto una sua risposta. Come non detto, sembra quasi che mi stia ignorando; mi schiarisco la voce e picchietto le dita sul tavolo in attesa di una sua risposta. Inorridita da questo trattamento, prendo la decisione e mi presento:
    Salve, sono qui poichè dovrei assolutamente parlare con Theresa Kincaid. Quando è stata aggredita ero nei paraggi ed ho visto l'accaduto. Ritengo che sia di vitale importanza che io vada a parlarle. Potrebbe indicarmi la stanza cortesemente?

    Ovviamente sono solo un sacco di bugie, ma una brava giornalista deve sfoderare qualche arma segreta per otternere fama e successo. Spero solo che mi abbia sentito questa vecchia...


    Ultima modifica di Mich@el48; 4th October 2013 alle 19:31 Motivo: Errori grammaticali


  6. #16
    sim dio L'avatar di the best girl
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Mila Kirenko
    Hospital Brookheaven​


    Intorno a me regna il silenzio più totale. Mi sento tutta intorpidita, quasi incapace di muovermi. Voglio, anzi desidero ardentemente sapere dove mi trovo e perchè mi sento cosi debole. A fatica apro gli occhi, le cui palpebre sembrano pesanti come macigni. Inizialmente vedo che sono circondata da del bianco: sono in paradiso? No, non credo di essere morta, o almeno spero. Poi spostando lo sguardo da sinistra a destra inizio a vedere degli oggetti: un orologio, una porta, una sedia, un mazzo di fiori...e una donna di spalle seduta su una sedia a rotelle. Volto dunque la testa per vederla meglio e, nel frattempo, realizzo di trovarmi in una camera di ospedale: ma come ci sono finita lì? Non ricordo davvero niente.
    La tentazione di mettermi a sedere è tanta, ma proprio le mie braccia e le mie gambe non vogliono collaborare. Magari quella donna sa come sono arrivata lì, sa cos'è successo...l'ultima cosa che ricordo è una stanza d'albergo lussuosa e un uomo bruno sulla cinquantina...e poi il buio.
    Basta, la curiosità mi divora, così domando: Signora, mi scusi, mi sa dire da quanto tempo mi trovo qui? Cos'è successo?. Spero possa fornre le risposte alle mie domande.
    Now, if you two don't mind, I'm going to bed before either of you come up with another clever idea to get us killed - or worse, expelled.

  7. #17
    sim veterano L'avatar di Blaison
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Darcy Samantha Reaver
    Hospital Brookheaven – Riunione dei Medici – Prima Turnazione


    “Oggi è proprio penoso il tempo, cosa strana visto che siamo a Maggio inoltrato...”
    Questo è stato il primo pensiero che ha varcato la mia mente quando stamattina ho guardato fuori dalla finestra.






    Da dove sia sbucata tutta questa nebbia non ne ho la minima idea ed al momento questo è anche l’ultimo dei miei pensieri; i quali sono rivolti tutti verso l’imminente riunione che si svolgerà nella sala adibita a noi medici.
    Questa nuova patologia è ancora una profonda incognita, della quale al momento non sappiamo nulla, ma spero che Helena, colei che ha programmato la riunione, possa darci più informazioni al riguardo.
    Sospiro, massaggiandomi il collo con una mano, sperando di rilassare un po’ i muscoli tesi, sentendo una leggera ansia nello stomaco, ma in fin dei conti è normale sentirsi così, no?
    In fondo siamo davanti a una possibile malattia che potrebbe troncare la vita di molte persone.
    Ma questa è, appunto, solo una possibilità e, guardando l’orologio, noto che è ora di avviarmi: non vorrei arrivare tardi e indispettire Helena o peggio... perdermi qualche informazione utile.
    Passo davanti alla farmacia e questo mi ricorda che dopo devo fermarmi a fare rifornimento: ho quasi finito il flacone di pillole ed è meglio prenderne uno nuovo prima che questo sia completamente vuoto.
    Anche se continuo a sperare di non doverne utilizzare nessuna oggi o nei prossimi giorni.
    Per essere oggi sto bene: ho preso le mie solite gocce stamattina, come sempre, e al momento non ho nessun sintomo allarmante.
    Solo un leggero formicolio alle punte delle dita.





    Ma purtroppo non posso controllare questa mia particolarità, che continua a fare di testa sua presentandosi sempre quando meno me lo aspetto.
    Mi rendo conto che molti miei colleghi o persone non riescono a capire quanto questa cosa possa essere fastidiosa.
    Ma in fin dei conti non sono loro a cui improvvisamente “muore” un braccio, una gamba o si ritrovano a doversi sedere o stendere perché le forze improvvisamente gli mancano dal corpo.
    Od il fatto di convivere con l’esperienza, dovuto alla poca forza negli arti, di far fatica ad aprire anche un barattolo di marmellata!





    Prendo un profondo respiro, facendomi passare il nervosismo che i miei stessi pensieri hanno provocato.
    L’unica cosa che conta è che i sintomi non peggiorino e che la cura di prevenzione non smetta di funzionare.
    “Dai, Sam... dopo la riunione passa in farmacia e prendi un flacone di pillole, così stai più tranquilla”
    Mi rassicuro da sola, pensando poi, grazie al mio solito perfezionismo, che tanto ne ho qualcuna di scorta nella borsa, lasciata negli spogliatoi. Quindi, se proprio non dovessi sentirmi bene potrei prenderne una subito prima di passare in farmacia.
    Ma non credo che dovrò arrivare a tanto.
    Sorrido, riprendendo il mio cammino, soffermandomi un poco ad osservare il “vivace” gruppetto che ha appena fatto il suo ingresso.
    Da qui riesco a notare solamente che c’è una ragazza, sorretta da due uomini, che sembra non stare troppo bene... che sia stata aggredita o coinvolta in un incidente?
    “Non mi sorprenderebbe dati gli ultimi avvenimenti... oppure sarà una nuova paziente con questi sintomi anomali?”
    Penso indecisa, mordicchiandomi appena il labbro, ma poi scrollò le spalle: ora ho una questione più importante a cui attendere e al momento non posso fare nulla.
    Magari più tardi potrei passare a vedere com’è la situazione.
    Con passo deciso arrivo nella sala riservata a noi medici: A quanto pare sono una delle ultime ad arrivare, ma non in ritardo, visto che Helena non è ancora presente.
    Con lo sguardo adocchio una poltroncina libera e faccio per sedermi, ma riesco nel mio intento che in sala entra Manuel Russel, il nostro primario di Neurologia.
    Sempre affascinante ed impeccabile... una delle poche persone qui dentro che ammiro e rispetto per davvero.
    Dietro di lui appare anche Helena Bertinelli ed io mi accomodo subito, ansiosa di sentire quanto ha da dirci al riguardo.
    Ma per un istante non posso fare a meno di chiedermi se i rumors su una loro presunta relazione siano veri.
    «Colleghi, so che mancano pochi minuti alla fine del turno di lavoro di alcuni di voi, ma vi ruberò solo pochi secondi»
    Per fortuna la voce della mia collega mi distoglie da questi stupidi pensieri, facendomi concentrare nuovamente sulla questione più importante.
    «Come sappiamo, ci sono stati seppur pochi, dei casi insoliti, ultimamente, tra i pazienti qui ricoverati. E la cosa peggiore è che questa è l'unica certezza che abbiamo. Non sappiamo cos'è, quanto dura, se è contagiosa, e, soprattutto, se è curabile...»
    Un senso di delusione si fa largo dentro me, nel sentire queste parole: a quanto pare siamo davvero allo completo sbaraglio.
    «Come vedete, il paziente della stanza 102 presenta delle strane vene particolarmente dilatate che si ramificano su gran parte della fronte. Similmente le sclere presentano delle analoghe ramificazioni, che fanno apparire l'occhio come completamente iniettato di sangue. Questi sintomi sono comunque del tutto temporanei... Il paziente poi entra in coma... »
    Nell’osservare le immagini sul proiettore sento lo stomaco stringermi in una morsa di ansia e timore, ed il fatto che Helena stessa sembri affranta non migliora il mio stato di ansia.
    Chiudo per un istante gli occhi, cercando di calmare il subbuglio interiore che mi ha colpita, prendendo al contempo stesso un profondo respiro.
    Ora va meglio.





    «Stiamo riunendo i migliori ricercatori. Se non dovessimo riuscire a tenere sotto controllo questa... cosa, dovremo affrontare le domande insistenti dei giornalisti e saremo costretti ad appellarci ad un "No comment" di facciata. Buon lavoro a tutti...»
    Un lieve sorriso mi piega le labbra, ora sono tornata in me e più sicura che mai: in fondo l’ospedale Brookheaven è famoso per esser riuscito a curare o a trovare una soluzione alle patologie più strane.
    Probabilmente riusciremmo ad affrontare e ad uscire a testa alta da questa situazione.
    “O almeno lo spero... ma questo non mi bloccherà dal fare del mio meglio, come mio solito del resto.”
    Mi alzo dalla poltroncina, osservando di sfuggita ancora il mio orologio, prima di voltare lo sguardo verso l’entrata della sala: sono curiosa di sapere come sta quella ragazza.
    Ma prima ci terrei a scambiare due parole con Manuel, per sapere lui cosa ne pensa di questa situazione.
    In fondo se ci fosse bisogno di me mi verrebbero a cercare, visto che il mio turno non è ancora finito.
    Oppure dopo aver chiacchierato un po’ con il mio primario potrei andare io di persona a controllare: in fondo turno o meno sono una stakanovista nata; sempre pronta ad aiutare.
    «Dott. Manuel, lei cosa ne pensa di questa nuova e anomala patologia?»








    "Ricordo ancora le nostre mani unite nel calar della notte"


  8. #18
    L'avatar di Daniela Alberghini
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Intermezzo

    Hope
    .
    Ti dirigi verso l'unica donna del personale che non è occupata. O almeno non è occupata a parlare con qualcuno, ma solo a guardare il suo piccolo monitor.
    «Salve, sono qui poichè dovrei assolutamente parlare con Theresa Kincaid. Quando è stata aggredita ero nei paraggi ed ho visto l'accaduto. Ritengo che sia di vitale importanza che io vada a parlarle. Potrebbe indicarmi la stanza cortesemente?»
    L'infermiera ti guarda accigliata per poi tornare alla sua tastiera.




    «Lei è una parente della signorina Kincaid? Se non è una parente non posso fare niente. Mi dispiace» Non è realmente dispiaciuta. Ti congeda così. A meno che tu non abbia un documento che attesti la parentela, non credo si possa fare molto. Bisogna trovare una soluzione. Magari aggirare il problema. Perché chiedere il permesso dopotutto?




    Mila. Provi ad alzarti o quanto meno a metterti seduta sul letto facendo leva su gambe e braccia, che però senti molto deboli...
    «Signora, mi scusi, mi sa dire da quanto tempo mi trovo qui? Cos'è successo?» Ti rivolgi alla signora che è in stanza con te ma... Non risponde.




    Forse non ti ha sentito. Forse dorme. Forse...?
    Ai piedi del tuo letto c'è una piccola cassettiera dove probabilmente sono stati posti i tuoi indumenti ed effetti personali. Sulla porta c'è il numero della stanza: 103. Almeno questo lo sai.


    Turnazione libera.
    Ultima modifica di Eclisse84; 9th April 2014 alle 01:04

  9. #19
    sim esperto L'avatar di Mich@el48
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven


    HOPE STARDREAM



    Finalmente le vecchia infermiera decide di rispondermi:
    «Lei è una parente della signorina Kincaid? Se non è una parente non posso fare niente. Mi dispiace»
    Che cosa? Dovrebbe farmi passare e basta. Non capisco perchè tanta sicurezza per un semplice caso del genere. Ora intuisco perchè di norma tendo ad evitare gli ospedali: sono troppo affollati e brulicano di maleducati.
    Dopo questa mia riflessione, quardoo con occhi di ghiaccio quel prototipo di infermiera e mi congedo con una battuta ironica:
    Bene, quando la polizia verrà ad interrogarmi spiegherò chiaramento poichè non ho potuto parlare con la signora Kincaid!
    Spero proprio che qualcuno venga licenziato questa sera. Detto questo volto con decisione le spalle e mi avvio verso l'uscita. Camminando noto un gruppo di quattro allegre comari sulla mia sinistra. Mi sembrano un po' troppo vestite in un modo poco decoroso per essere in un ospedale.
    Comunque riprendo a concentrarmi sul motivo per cui mi trovo qui. Devo assolutamente intervistare quella ragazza. Sto lavorando fin troppo nell'ultimo perdiodo per lasciarmi sconfiggere così facilmente.
    Così pensando sbatto alle mie spalle la porta e dirigo lo sguardo al cielo come per punire chiunque mi stesse guardando da lassù.




    Quindi ripeto a bassa voce:
    "Sono una brillante donna in carriera.Io credo nella legge dell'attrazione. Riuscirò nel mio intento"
    Riapro gli occhi e mi si accende una lampadina: ci sarà sicuramente una seconda entrata d'emergenza. Così pensando mi dirigo verso il retro dell'ospedale nella speranza di trovare qualche ingresso.




  10. #20
    sim dio L'avatar di the best girl
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Mila Kirenko
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    Signora, mi scusi, mi sa dire da quanto tempo mi trovo qui? Cos'è successo?

    Niente, la signora non risponde...forse la mia voce non era abbastanza alta, cosi provo a parlare più forte: Signora, scusi? Mi sente? Niente anche stavolta, starà dormendo, anche se mi chiedo come ci riesca vista la scomodità di quelle sedie. Magari è molto stanca.
    Credo di essere in un ospedale, ho indosso una vestaglia bianca e l'odore che si sente mi ricorda molto i disinfettanti, ma ancora non so cosa mi è successo e come sono arrivata qui. Mi sento debole, si, ma non ho gambe ingessate e non sono stata operata...almeno credo.
    Sono nella stanza 103, ma in che reparto? Troppe domande assillano la mia mente, domande che temo non avranno mai risposta: in quest'ala di ospedale regna il silenzio assoluto, dove sono i medici? Se avessi bisogno di aiuto? Calma, non facciamoci prendere dal panico, non ora. Ne hai superate tante e ne sei uscita sempre più forte. Di fronte a me c'è una cassettiera, voglio vedere cosa c'è dentro...magari sono cose che mi appartengono. Faccio per alzarmi da quel letto candido che mi ha ospitato per non so quante ore o giorni, ma appena appoggio un piede a terra sento dei rumori provenire dal corridoio...voci, passi affrettati. La paura si impossessa di me e mi rimetto solo le coperte, aspettando in silenzio e captando ogni minimo movimento. Si, ho una paura tremenda e non so perchè.
    Now, if you two don't mind, I'm going to bed before either of you come up with another clever idea to get us killed - or worse, expelled.

 

 
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