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Risultati da 221 a 230 di 307
  1. #221
    L'avatar di Daniela Alberghini
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Intermezzo


    Josephine. Provi a chiamare quel qualcuno che è seduto in poltrona. Ma non risponde. La spada con la lama insanguinata che si trova accanto la poltrona non è rassicurante. Come non lo è il sangue che vedi in lontananza.
    Le tue urla hanno attirato l'attenzione di Helena e Isaac che si trovano oltre il muro dietro di voi.
    Forse hai attirato anche l'attenzione di qualcun altro...?
    Per ora la tua mossa consiste nel ripararti tra gli "scudi umani", meglio non allontanarsi e curiosare troppo in giro...
    Andrew. Provvedi a spostare l'arma affilata a terra. Che finisce in mezzo al corridoio. Non si sa mai, giusto? Non vi fidate neanche dei morti...
    Ora sai che il tuo collega sta bene.
    Facendo segno a Theresa di non staccarsi da te, con la pistola alla mano, ti avvii verso l'unica porta integra che avete trovato per ora. Provi ad aprirla.
    Chiusa.
    Ti accorgi che la porta è abbastanza resistente e la serratura intatta e funzionante.
    Non come le porte che vedi più avanti, con le serrature rotte. Forse questa non ha subito l'attacco di nessuno a differenza delle altre?
    Ciò che ti è chiaro è che ci vorrebbe una chiave. A meno che non vuoi sprecare qualche proiettile...




    Dall'interno, riuscite a sentire una voce maschile grazie al silenzio che per ora regna, qualcuno che bisbiglia.
    «Padre Nostro che sei nei cieli... Sia santificato il tuo Nome... Venga il tuo Regno... Si compia la tua volontà come in cielo anche sulla terra...» Tossisce. Poi continua.
    «Dacci oggi il nostro pane quotidiano... Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori... Non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male...»
    Chi è? Un mostro? Un infetto?




    Manuel. Hai appurato che Helena e Isaac stanno bene, si trovano nella stanza adiacente, dietro le scale, potrebbero raggiungervi presto.
    Il poliziotto Andrew tiene conto di ciò che hai detto sulla spada che è vicino al morto apparente e la allontana da lui con un calcio. Va a finire poco distante dal mare di sangue che "collega" le due stanze in mezzo al corridoio.




    Il morto in poltrona non si muove, forse puoi stare tranquillo. Tenendolo comunque sotto controllo, ti avvicini al vecchio armadietto. Proprio mentre stai per aprire le ante, senti anche tu, come gli altri, qualcuno che bisbiglia una famosa preghiera...
    All'interno trovi molto disordine. Varie scartoffie, vecchie e illegibili. Solo poche carte hanno mantenuto le lettere intatte, difatti sembra essere il continuo della lettera che hai aperto prima.

    "Appunto del dottore *nome illeggibile*: Il paziente della stanza 206 sarà sottoposto ad una Lobotomia Transorbitale domani. Ho ordinato di raddoppiare i seguenti medicinali nel giorno dell'intervento... "

    Il resto è illeggibile.
    Poi, su un altro foglio...


    "Appunto del dottore *nome illeggibile*: ... il siero intacca principalmente le cellule del sistema nervoso... Non tutti i pazienti reagiscono bene a questo Virus. Non abbiamo capito da cosa dipende. Provare esperimenti su gemelli..."
    Il resto è illeggibile.
    Poi, su l'ultimo foglio...


    "Nota di un paziente: ...I dottori dicono che non sò distinguere la fantasia dalla realtà... Ma io credo di sapere cosa stà succedendo da queste parti. Ho visto quei demoni uccidere gli altri pazienti. Voglio scappare da questo maledetto posto, ma non oso avventurarmi nella luce.
    Sembrano attratti dalla luce. Per questo le persone che hanno bisogno di luce per vedere sono la loro preda naturale. Hanno reazioni forti anche ai suoni. Se vuoi continuare a vivere, faresti meglio a startene seduto e zitto al buio. Ma anche questo probabilmente non ti salverà..."


    In mezzo al disordine trovi uno spray medico.


    E ora?





    Mila. Non ti aspettavi questo scenario. Aspetti solo di svegliarti da questo brutto sogno. Ma sogno non è.
    Decidi che la cosa migliore da fare ancora una volta è rimanere in gruppo. La ricercatrice Greta cerca comunque di consolarti.
    Yuriko. Metti subito le cose in chiaro. Cedi la tua Glock. La lasci sul mobiletto, incustodita per poco. La poliziotta l'afferra dopo pochi secondi.
    Dedichi la tua attenzione alle lettere che hai trovato. Scopri che sono delle note.




    La dottoressa Reaver vorrebbe esserne informata.
    "Appunto del dottore *nome illeggibile*. Lista pazienti scomparsi: ...Stanza 205, il paziente è scomparso. Visto l'ultima volta nella sala comune dopo un alterco con un altro..."

    Il resto è illeggibile.
    Poi...


    "Appunto del dottore *nome illeggibile*. Rapporto sull'incidente: ...il paziente è saltato dalla finestra e ha devastato la stanza attigua
    Il paziente non rispondeva ai comandi verbali. Tre persone dello staff hanno finalmente soggiogato il paziente. Il paziente è entrato in uno stato catatonico e ha smesso di rispondere agli stimoli esterni.
    Le fasce di contenzione non sono state necessarie durante le sessioni di elettroshock della settimana seguente..."

    Sarà il caso di leggere ad alta voce ciò che hai trovato.




    Hope. Mentre tutti si danno da fare per cercare indizi o scoprire qualcosa, tu passi oltre. Ti senti abbastanza tranquilla con il tuo taser. Ti avvicini a quello che ti sembrava un dispositivo per le chiamate di emergenza. Invece no.
    È un dispaly con tastierino. Sopra sembra esserci un indovinello...
    "L’uomo che l’ha creato, non lo vuole. L’uomo che l’ha comprato, non lo usa. L’uomo che l’ha usato, non se ne rende conto."
    Rengli gli altri partecipi.




    Samantha. Aspetti che Yuriko ti informi su ciò che ha trovato. Ma non perdi tempo. Frugando tra i cassetti trovi una pistola semiautomatica. Beretta 92 (15 colpi). E uno spray medico.
    La ricercatrice sta già trafficando con gli attrezzi sulla scrivania. Osservi le grate che si trovano sul pavimento. Aguzzi la vista per vedere se c'è qualcosa oltre... Ma... hai visto muoversi qualcosa?
    Greta ti chiama. Cosa fai però con l'arma?




    Olivia. Non hai un buon ricordo degli ospedali, ma d'altronde, chi ne ha? L'ospedale non è mai un bel posto, per nessuno.
    Apprezzi l'onestà di Yuriko proponendole anche di darle qualche lezione di tiro a segno. Qualche occasione migliore di questa?
    Prendi tu l'arma in custodia. Vai a controllare che il manichino con cui ormai sei entrata in confidenza sia morto sul serio... E lo è. Non da segni di movimento. Comunque, ora che riesci a vederlo più da vicino, riconosci che quelle sono effettivamente gambe umane.
    Come se due cadaveri fossero stati scuciti e ricuciti insieme. La pelle è putrefatta. Sul busto c'è un buco, segno di arma da fuoco. Il sangue provocato da quella ferita è evidentemente scivolato attraverso le grate...




    Arriva la proposta di Byron «.... Greta è un asso del tiro a bersaglio» Siete una squadra, ti fidi di lui. Ma anche del suo giudizio? Decidi se consegnare l'arma a Greta o meno.


    Greta. Cerchi di aprire la mente.
    Vorresti anche tu leggere il contenuto delle lettere che ha trovato Yuriko, come la dottoressa Reaver.
    Rassicuri la paziente spaventata, Mila.
    La tua azione è sicuramente molto azzeccata. Non cammini sulle grate... sono sporche, arrugginite, malridotte... Non danno proprio quella sensazione di sicurezza. Ma qualcuno c'ha camminato sopra senza farci caso. Quando sono passate la rossa curiosa e Olivia non ti è sembrato di sentirle "vibrare", queste grate?
    Una volta arrivata alla scrivania ti posizioni davanti al microscopio. Fai il tuo dovere.
    Analizzi quel campione di sangue. Ciò che scopri è sconvolgente. I Globuli Rossi vengono come "mangiati" da una cellula Virus, che ne prende poi il controllo. Forse Samantha può aiutarti a scoprire qualcosa in più.
    Mentre attendi la dottoressa, osservi quel macchinario poggiato sulla scrivania, che altro non è che un monitor, collegato al microsopio, che permette di vedere l'immagine in un formato più grande...






    Byron. Proponi alla tua collega di dare la Glock a Greta. Sai che non se la cava male.
    La tua collega si allontana per osservare il mostro. Fai bene a dirle di fare attenzione.
    In un primo momento decidi di cercare nella piccola cassettiera. Ma non c'è niente di significate. Qualche fazzoletto, delle confezioni di medicinali vuoti e un ragnetto che vaga contento per i cassetti.
    Sposti la tua attenzione su gli armadi vicino ai lavabi. Per arrivarci, imiti Greta. Ma l'armadio di trova proprio davanti quelle grate. Lo reggono il tuo peso? Per ora sembra di sì.





    Quando apri le ante non c'è molto. Due camici rovinati e sporchi di sangue secco. Trovi dei fogli sparsi, anch'essi sporchi di sangue e altre sostante sconosciute.
    Un foglio però è leggibile.


    "Nota di un paziente: ...Non so in cosa ci trasformano... Non tutti riescono a sopravvivere alle inizioni che ci fanno... Ho visto uno di quei demoni che hanno creato. Mannequin, così li chiamano..."
    Il resto è illeggibile.






    Isaac. Il Dottor Silvio Renfield ha superato la data di scadenza. Eppure è ancora in piedi.
    La distanza tra te e lo zombie è davvero poca. Ma è anche grazie a questo che riesci a colpirlo al centro della fronte. (Isaac Destrezza 92 Headshot!)
    Il colpo è potente. Il non-morto viene scaraventato contro il muro per poi scivolare sul pavimento. Morto.
    «Stavolta sono sicura al 98% che è morto» Helena torna alla realtà e ti guarda con gli occhi sgranati.
    Noti che il cadavere, scivolando sulla parete, ha rovinato maggiormente la carta da parati, lasciando scoperto un muro di mattoni...






    Turnazione stabilita

    Gruppo Uno
    Sotterranei -1
    Gruppo Due
    Sotterranei -2
    Gruppo Tre
    Sotterranei -2
    Hope Stardream
    Josephine Marshall
    Isaac Norwood
    Yuriko Kiyomizu
    Andrew Davis
    Helena Bertinelli
    Olivia Walsh
    Manuel Russel
    Samantha Reaver
    Liam Harrington
    (Vi segue solamente per ora)
    Greta Coli
    Theresa Kincaid
    Byron Biscardi
    Mila Kirenko
    Ultima modifica di Eclisse84; 9th April 2014 alle 16:10

  2. #222
    sim dio L'avatar di albakiara
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Josephine Marshall
    Gruppo 2
    Sotterranei -2


    Alla vista del sangue tutta la tensione accumulata nella giornata esplode in un urlo di terrore.
    <<Mi ascolti>> mi dice il dottore poggiandomi una mano sulla spalla <<Si calmi, ora dobbiamo essere il più possibile lucidi>>





    Chi? Cosa? Sì... Ha ragione! Se voglio sopravvivere a questo incubo non posso farmi sopraffare dal panico.





    Il contatto della sua mano sulla mia pelle mi riporta con la mente a Jason.

    Flashback




    Ero ancora adolescente e dopo l’ennesima lite con mia madre desideravo solamente scappare.


    <<Papà, ti prego, è urgente… Ascoltami solo qualche minuto!>>





    <<Tesoro, sono in riunione... Lo sai che ora ho molti problemi…>>





    <<Tutte le volte è la stessa storia… Non trovi mai il tempo per me!>>





    <<Piccola, lo sai che ti adoro, ma con il processo in corso, le nuove accuse e tutto il resto non posso tenerti con me!>>





    <<Ma io non posso più restare con la strega e il suo nuovo pupazzo… La odio, li odio!>>





    <<Tesoro, ora devo riattaccare… Fa la brava… Ti voglio bene…>>





    Tutte telefonate con mio padre finivano così. Senza parole. Con le lacrime agli occhi.





    <<Jo… Devi reagire! Non puoi continuare a farti del male così! Vieni con me, scappiamo insieme… Ho degli amici a Bridgeport che possono ospitarci!>> mi dice Jason poggiandomi una mano sulla spalla.
    <<Ma… come facciamo a…>>
    <<Mi troverò un lavoro e mi prenderò cura di te… Non sarai mai più sola!>>
    <<Ma... ma... Grazie!>>


    Fine flashback


    <<Grazie!>> sussurro al dottore quasi come se stessi ringraziando Jason.





    Ultima modifica di albakiara; 30th January 2014 alle 17:03

  3. #223
    sim dio L'avatar di albakiara
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven



    Mentre cerco di mettere in pratica le parole del dottore sento una voce provenire dalla parete dietro di noi.

    <<MANUEL?>> “Manuel? Chi sarà mai?
    <<Helena! Grazie al cielo, sei tu?>> “E così questo è il nome del dottorino!
    <<STATE TUTTI BENE?>> <<stiamo tutti bene!>> “Sinceramente starei meglio altrove...



    Dopo questo "tete à tete" con la parete mi chiedo se ci sia qualche passaggio segreto come quello aperto da noi prima, ma il dottore mi interrompe.

    <<Questo essere se non è morto potrebbe alzarsi da un momento all'altro. Se per voi va bene cerchiamo di trovare il più presto possibile una via d'uscita. Siamo armati, quindi non ci succederà nulla state tranquilli. Dunque, voi due>> dice Manuel rivolgendosi a me e a Andrew <<potreste cercare di aprire o buttare giù quella porta, non so perchè ma credo ci sia qualcosa che ci potrà aiutare>> “Ottimo! Proprio quello che speravo di fare! Poi quei due possono arrangiarsi da soli... qui non vedo niente di insolito che possa far scattare un'apertura segreta!



    <<Io cercherò di aprire quell'armadio per vedere cosa nasconde, ci metterò pochissimo e vi raggiungerò dall'altra parte. Ovviamente tenete sempre la pistola puntata verso quell'essere, e siate pronti a sparargli in testa al minimo segno di movimento. Non possiamo rischiare, quella spada è troppo vicina. Siete d'accordo?>>
    Certamente! Neanche a me piace quella spada lì dov'è!



    Anche Andrew sembra d’accordo, infatti si avvia verso la porta facendo cenno alla bimbetta di seguirlo.



    Si avvicina cautamente alla poltrona e calcia la spada lontano, vicino alle due porte spalancate.
    Uhm… forse era meglio mandarla nell’angolino sotto la scala… Là potrebbe prenderla qualcuno e... quel sangue...

    Scaccio via la paranoia per evitare di ripiombare nel panico e seguo il poliziotto che sta provando ad aprire la porta.
    E' chiusa.



    Prima che Andrew la sfondi a calci o a colpi di proiettili sfilo la chiave dalla tasca.



    <<Aspetta! Ora non c'è tempo per le spiegazioni, ma ho trovato questa chiave… Forse vale la pena fare un tentativo… Le maniere forti le risparmierei per do…>>



    Non faccio tempo a concludere la frase che dall’interno della stanza sento qualcuno pregare.
    «Padre Nostro che sei nei cieli... Sia santificato il tuo Nome... Venga il tuo Regno... Si compia la tua volontà come in cielo anche sulla terra...»
    Tossisce. Poi continua.
    «Dacci oggi il nostro pane quotidiano... Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori... Non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male...»
    Un Prete? Che ci fa un prete in un posto del genere? Sarà forse il proprietario della Bibbia che ho trovato? Quello col nome del pirata dei Caraibi?



    <<Philip Swift? È lei? Mi risponda!>>
    <<>> risponde con una voce stanca, come se non avesse più fiato.

    Avrei preferito che la stanza fosse vuota, ma sono armata e la curiosità mi assale, quindi infilo la chiave nella toppa sperando che la porta si apra.



    (19 foto)

    *post concordato con Daniela


    Ultima modifica di albakiara; 30th January 2014 alle 17:48

  4. #224
    sim dio
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Isaac Norwood
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    E' strano. Tutto stra-maledettamente strano.

    Eccetto al poligono, non avevo quasi mai fatto affidamento alla mia Beretta prima di oggi. Invece ora, psicologicamente parlando, vengo messo a dura prova.



    Il contatto con il ferro freddo dell'arma, la punta fumante dopo lo sparo e il suo fischio assordante mi fanno ricordare i primi anni della mia carriera, quando esitavo a tirare fuori l'arma anche nei casi più "disperati". Certo, per un poliziotto questo probabilmente è un limite, ma d'altronde io ho scelto questo mestiere per dar ordine nella società, aiutando i deboli e i più bisognosi, lottando contro la violenza e la corruzione. Invece, ora tutto è diverso.



    La distanza è poca, ma il colpo è così potente da mettere definitivamente K.O ciò che rimaneva del dottor Renfield. Gli schizzi di sangue sporcano la parete, il corpo viene scaraventato contro il muro per poi scivolare a terra.
    E' assurdo, mi sembra di trovarmi in uno di quei videogiochi horror apocalittici... mai avrei creduto che roba del genere potesse essere realtà.

    Helena torna coi piedi per terra, mi guarda con gli occhi sgranati assicurandomi che ormai il Dottore è definitivamente "mortoun'altravolta". Sconcertato, fisso il cadavere a terra riverso in un lago di sangue.
    Guardo a lungo la parete, e noto che il corpo, scivolando su di questa, ha tolto parte della carta da parati già rovinata, lasciando scoperto un muro di mattoni. "Quei mattoni! pensi anche tu a quello che sto pensando io?" esordisco, rivolgendomi a Helena "Ok Bellezza, non prendermi per pazzo... Ma direi di armarci di guanti" dico, tirando fuori il kit di pronto soccorso trovato poco fa. Non ne sono certo, ma ho paura che per venire contagiati da quella... malattia (?) basti anche una piccolissima goccia di quel sangue sicuramente infetto... e la parete ne è invasa.
    Poso momentaneamente la Beretta al posto suo, mi infilo i guanti e poi avanzo verso il muro, spingendo il cadavere con un piede così da liberare la parete. Che schifo.
    Comincio a scartare la carta in eccesso, tastando i vari mattoni con la speranza di trovare un'altra porta misteriosa.

    *2 foto
    *Concordato con la master
    Ultima modifica di mettiu; 31st January 2014 alle 19:40

  5. #225
    sim esperto L'avatar di Mich@el48
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven


    HOPE STARDREAM





    Con la mia usuale sicurezza mi avvicino all'apparecchio. Mi sento già pronta per chiamare i soccorsi, e per scrivere il mio articolo su questa sciocca imitazione d'ospedale, quando mi rendo conto che non sto fissando un telefono per le emergenze. Cavolo! Sembra piuttosto un display con una tastiera sottostante. Noto una scritta su di esso. La leggo velocemente mentalmente.



    A quanto pare sembra che si tratti di una sorte di indovinello. Ma dove cavolo siamo finiti? Un' ospedale con dei probabili meccanismi che si attivano solo se si risponde a degli indovinelli? La pazzia umana non ha limite.
    Credo tuttavia che sia il caso di renderlo noto anche agli altri. Vorrei certamente uscire da qui subito, ma dato che per il momento non è possibile risalire ai piani superiori, meglio cercare di conoscere e capire con chi mi trovo. Mi schiarisco quindi la voce ed esordisco quasi urlando affinchè tutti possano sentirmi:" Credo che sia arrivato il momento di chiarire i nostri dubbi. Non so se stiamo sognando o se siamo nella reatà, ma se vogliamo uscire sani e salvi ci conviene essere sinceri gli uni con gli altri. Vedete questo display che ho casualmente trovato. Ecco cosa recita:
    L’uomo che l’ha creato, non lo vuole. L’uomo che l’ha comprato, non lo usa. L’uomo che l’ha usato, non se ne rende conto."


    Mi fermo per un momento. Credo di conoscere la soluzione. Forse si tratta solo di un colpo di fortuna o forse l'adrenalina ha velocizzato le mie funzioni mentali, ma sono giunta a una soluzione. Riprendo a parlare: A mio avviso la soluzione è Bara. Cosa faccio, la digito o potrebbe essere pericoloso in caso di risposta errata?
    Ultima modifica di Mich@el48; 31st January 2014 alle 19:23 Motivo: Inserito immagini


  6. #226
    sim dio L'avatar di Tesla-Kun
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Andrew Davis
    -Gruppo due-


    Il morto rimasse lì fermo come...


    ...un morto. Tutta questa situazione mi stava decisamente mandando fuori di testa, ho davvero temuto che un morto tornasse in vita per ucciderci? Che idiota, per quanto le cose stessero andando nel verso sbagliato, per non dire terrificante, e abbia visto cose che fino a ieri avrei creduto fossero solo la conseguenza di un eccesso di alcol o di un qualche allucinogeno non potevo permettere che la mente mi giocasse brutti scherzi, non adesso. Dovevo tenere duro e se fossi uscito vivo da qui andare a bere qualcosa e dimenticarmi di questo allegro giorno all'ospedale.
    Guardo la spada che ho allontanato con un calcio.


    valeva la pena sacrificare una potenziale arma per evitare che un morto vivente, che per ora era soltanto un morto, l'usasse contro di noi? Forse no. Rimane il fatto che ora come ora non mi va di giocare alla roulette russa e mettere a rischio non solo la mia vita ma anche quella degli altri miei compagni, anche se bene o male degli altri me ne frega il giusto gli unici forse sono Theresa e al limite il dottore almeno per quanto riguarda quelli che sono qui, ci sarebbero anche Isaac e la dottoressa ma finché non ci raggiungono non posso certo pretendere di salvarli, non che ne abbiano bisogno, Isaac di certo sa difendersi da solo.
    Mi dirigo verso l'unica porta chiusa e illesa dal massacro che c'è stato qua fuori, anche Josephine e Theresa vengono con me come concordato con Manuel.
    Io mi avvicino verso la porta, allungo il braccio...


    prendo in mano la maniglia e...«...chiusa» mormoro a bassa voce. Era prevedibile...pensai sconsolato, l'unica alternativa era cercare di allentare la serratura con qualche proiettile e poi sfondare la porta con un calcio, oppure potevo provare a scassinare-
    «Aspetta! Ora non c'è tempo per le spiegazioni, ma ho trovato questa chiave… Forse vale la pena fare un tentativo… Le maniere forti le risparmierei per do… » disse Josephine con una chiave in mano.


    le domande che mi passavano per la testa erano troppe, come al solito d'altronde. Sono sempre stato un po' lento nel capire le cose e spesso mi ritrovo a capire le cose parecchio dopo. Quando c'è stato tutto quel casino di Omicidio a Bellavista ho dovuto farmi rispiegare tutto da Isaac almeno tre volte tanto per fare un esempio. Questa volta pero i miei pensieri e le parole di Josephine, vengono interrotti da una voce all'interno della stanza...
    «Padre Nostro che sei nei cieli... Sia santificato il tuo Nome... Venga il tuo Regno... Si compia la tua volontà come in cielo anche sulla terra...»
    fu interrotto da un colpo di tosse prima di continuare.
    «Dacci oggi il nostro pane quotidiano... Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori... Non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male... ».
    Mai una preghiera suonò cosi inquietante.


    La voce di qualcuno che non può fare altro che affidare la propria vita a una qualche divinità di cui non sapeva neppure se esisteva veramente metteva i brividi più delle gambe di donne ambulanti o il cane senza pelle.
    «Philip Swift? È lei? Mi risponda!» chiese Josephine.
    «Sì» disse la voce di colui che doveva essere Philip.
    Fu proprio questo piccolo dialogo a sostituire l'ansia con la curiosità. Chi era questo tizio? Sapeva cosa era successo qui? Conosceva una via d'uscita? Ok, su quest'ultima ci conto poco altrimenti non si ritroverebbe a pregare due piani sottoterra...
    faccio spazio a Josephine cosi che possa tentare di aprire la porta.


    «Signor Swift» dissi mentre Josephine tentava di aprire la porta «lei sta bene? È ferito?» aggiunsi poi.
    Di lui me ne fregava il giusto, lo ammetto, pero non potevo rischiare che fosse impazzito e cerchi di ucciderci tutti non appena apriamo la porta. Forse ero ancora paranoico, come con la spada, ma cosa poteva andare storto a fare due domande innocenti?


    *6 foto
    Ultima modifica di Tesla-Kun; 2nd February 2014 alle 20:01 Motivo: aggiunte foto

    - - - - - - - - - - - - - - - -


  7. #227
    sim dio L'avatar di Winged85
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Yuriko Kiyomizu

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    La poliziotta che recupera la pistola mi ringrazia e si presenta: il suo nome è Olivia. Mi sembra una persona gentile.
    «Io con questa rischierei solo di ferire me o qualcuno di voi… Mi sento molto più al sicuro sapendo che è in mano a qualcuno che sa maneggiarla», le rispondo senza esitazione.



    Poi, appena si allontana, tutta la mia attenzione è per le lettere e mano a mano che leggo sento brividi di orrore lungo la spina dorsale. "Fasce di contenzione… Sessioni di elettroshock…" Chi è questo pazzo? Osa anche definirsi “dottore”? Chi sono questi psicopatici che hanno lavorato finora qui dentro? Questo non è un ospedale psichiatrico, qui si curano malattie infettive. Non sono un dottore ma non credo ci voglia l’elettroshock per farlo. Qualcuno qui ha condotto degli esperimenti, tenendo il resto del mondo all’oscuro di tutto. Possibile? Mi sembra del tutto assurdo e privo di logica.



    Sarà meglio farle leggere a Samantha, così come mi aveva chiesto: forse lei ne sa qualcosa in più. Senza contare che devo anche darle le sue pastiglie, sempre ammesso che ci abbia azzeccato e abbia preso il flacone giusto.
    «Samantha», la chiamo, avvicinandomi a lei. «Dovresti proprio dare un’occhiata a queste… Sono state scritte da un dottore, ma il suo nome è illeggibile… Che diavolo succedeva in questo ospedale?»



    Non faccio in tempo a sentire la sua risposta, però, perché una voce richiama la nostra attenzione: «Credo che sia arrivato il momento di chiarire i nostri dubbi. Non so se stiamo sognando o se siamo nella reatà, ma se vogliamo uscire sani e salvi ci conviene essere sinceri gli uni con gli altri. Vedete questo display che ho casualmente trovato. Ecco cosa recita: "L’uomo che l’ha creato, non lo vuole. L’uomo che l’ha comprato, non lo usa. L’uomo che l’ha usato, non se ne rende conto.”»



    E’ un indovinello, l’ho già sentito, anche se in una versione leggermente differente. La rossa continua: «A mio avviso la soluzione è Bara. Cosa faccio, la digito o potrebbe essere pericoloso in caso di risposta errata?»
    Nella versione a me nota, la risposta era proprio "bara", ma ora non ne sono convinta. Ci penso su un attimo, poi prendo la parola: «La definizione è al maschile, magari la parola giusta è "feretro"… Potrebbe avere un senso?» Non voglio immaginare cosa potrebbe accadere se lasciassimo al caso anche il più piccolo dettaglio. Penserò dopo al perché in un ospedale debbano esserci degli indovinelli da risolvere, anche se forse questo è l'ultimo dei nostri problemi.
    «A proposito di sincerità… In queste carte», spiego riferendomi alle buste che tengo ancora in mano, «si parla del paziente della 205 che pare essere impazzito a seguito di sessioni di elettroshock. Se qualcuno sa qualcosa forse è giunto il momento di parlare.» In tutta onestà, però, dubito che qualcuno dei presenti ne sappia più degli altri.
    Mi rivolgo di nuovo a Samantha, abbassando la voce: «Spero di non essere indiscreta… In Farmacia ho trovato un flacone che mi ha ricordato quello che mi hai mostrato la prima volta che ci siamo incontrate… Non so se può esserti utile, ma nel caso, ecco… L’ho preso e me lo sono messo in tasca…» Lascio la frase in sospeso, incerta se continuare o se il significato è abbastanza chiaro. Lì per lì mi sembrava una buona idea, ma ora non sono del tutto sicura che possa essere un gesto apprezzabile. Rischio di risultare indelicata se non addirittura invadente.
    Attendo risposte, nella speranza di non avere urtato la sua sensibilità. Nel frattempo, appoggio i fogli di carta sul carrello davanti a lei, nel caso volesse leggerli.







  8. #228
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Manuel Russell
    Gruppo due


    Mi avvicino cautamente al vecchio armadio, tenendo sempre sotto controllo il morto sulla poltrona. Non ho intenzione di perderlo di vista, in questo ospedale non mi stupirebbe più nulla, tantomeno l'ennesimo morto che ci attacca all'improvviso.


    Tuttavia la mia sembra una preoccupazione infondata, il tizio è immobile e dopo tutto il baccano che abbiamo fatto dubito che se fosse vivo...o quasi...non si sarebbe ancora ridestato.


    Nel frattempo gli altri del gruppo sembrano aver seguito i miei consigli. La ragazza e il poliziotto si avvicinano alla porta che gli avevo indicato, dopo aver allontanato la spada dal cadavere. Ottima mossa, anche se forse quella spada potrebbe tornarci utile.

    Torno allora a concentrarmi sull'armadio. Sto aprendo le ante quando dalla porta misteriosa sento provenire una strana litania.
    «Padre Nostro che sei nei cieli... Sia santificato il tuo Nome... Venga il tuo Regno... Si compia la tua volontà come in cielo anche sulla terra...»
    Mi volto d'istinto verso i ragazzi vicino la porta, mentre la preghiera continua.


    «Dacci oggi il nostro pane quotidiano... Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori... Non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male...»


    Chi è? Un mostro? Un infetto? Un umano che è riuscito a salvarsi da quest'inferno?

    <<Philip Swift? È lei? Mi risponda!>> sento chiedere dalla ragazza.
    <<>> risponde la persona all'interno, con una voce stanca.
    <<Aiutatelo subito ad uscire>> suggerisco <<Potrebbe aver bisogno di cure>>. Per fortuna ho con me tutto l'occorrente.

    Mentre tengo sotto controllo la situazione, dò un'occhiata a ciò che ho trovato all'interno dell'armadio.

    Carte. Tante carte vecchie e sbiadite. Alcune totalmente illeggibili, altre parzialmente. E uno spray medico.

    "Appunto del dottore *nome illeggibile*: Il paziente della stanza 206 sarà sottoposto ad una Lobotomia Transorbitale domani. Ho ordinato di raddoppiare i seguenti medicinali nel giorno dell'intervento... "
    Lobotomia Transorbitale? Cosa diavolo stavano facendo?
    Mi sforzo di leggere il nome del dottore ma niente da fare, è totalmente illeggibile.


    Appunto del dottore *nome illeggibile*: ... il siero intacca principalmente le cellule del sistema nervoso... Non tutti i pazienti reagiscono bene a questo Virus. Non abbiamo capito da cosa dipende. Provare esperimenti su gemelli..."
    Gemelli? Perchè gemelli?
    E quale siero?


    "Nota di un paziente: ...I dottori dicono che non sò distinguere la fantasia dalla realtà... Ma io credo di sapere cosa stà succedendo da queste parti. Ho visto quei demoni uccidere gli altri pazienti. Voglio scappare da questo maledetto posto, ma non oso avventurarmi nella luce.
    Sembrano attratti dalla luce. Per questo le persone che hanno bisogno di luce per vedere sono la loro preda naturale. Hanno reazioni forti anche ai suoni. Se vuoi continuare a vivere, faresti meglio a startene seduto e zitto al buio. Ma anche questo probabilmente non ti salverà..."
    Quest'ultima nota mi fa rabbrividire.


    E' chiaro ormai che questi esseri sono frutto di esperimenti di qualche medico pazzoide. E' assurdo come persone che hanno giurato come me di dedicare la vita a far star meglio le persone siano capaci di tanto.

    Evitare la luce e di fare troppo rumore sono comunque consigli che accetto di buon grado in questa situazione. Chissà che fine ha fatto questo paziente. E chissà da quanto vanno avanti questi esperimenti...

    Torno a voltarmi verso gli altri ragazzi, che con una chiave presa chissà dove stanno cercando di aprire la porta per liberare la persona che si trova all'interno. Mi avvicino a loro.

    «Signor Swift» chiede il poliziotto «lei sta bene? È ferito?»
    <<Signor Swift, sono un medico, quindi se è ferito può stare tranquillo, farò tutto il possibile per aiutarla.>>


    Mentre la porta si apre decido di compiere altre due rapide azioni: Prendere la spada che potrebbe rivelarsi un'utile arma di difesa stando ben attento a non toccare il sangue possibilmente infetto aiutandomi con il mio kit del pronto soccorso, e controllare cosa c'è nel mobiletto in mezzo alle due porte più avanti.


    Ovviamente il tutto tendendo sempre a portata di mano la pistola. Non si sa mai.



    (Foto 6)
    (L'ultima foto è un fotomontaggio, lo sfondo è la foto di Daniela, ho dovuto farlo perchè il mobiletto non viene installato per qualche strano motivo con il lotto. Dani, vedi tu come conteggiarla)

  9. #229
    sim onniscente L'avatar di Daff
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Olivia Walsh
    . gruppo 1 .



    Lentamente mi avvicino al manichino. L'odore nauseabondo è sempre quello, carne putrida in decomposizione. Questo però, a differenza degli altri non da nessun segno di movimento, nessun segnale che indichi la sua voglia di mettersi in piedi. Pare morto in tutti i sensi possibili.
    "E' morto! " comunico a tutti e a nessuno.
    Tre persone armate sono sempre meglio di due” mi dice Byron.E' vero, ma probabilmente vale solo se le persone in questione sanno maneggiare un'arma. “...Greta è un asso del tiro al bersaglio” Greta? La dottoressa bionda, era ovvio che proponesse lei. Ma la conosce abbastanza da potersi fidare o sono solo gli ormoni a parlare? Visto che è intento a ispezionare la stanza come tutti glia altri decido di andare avanti con l'ispezione della creatura. Al momento mi sembra questa la priorità. Capire cosa sta succedendo prima di metterci a sparare all'impazzata contro ogni cosa che si muove. Anche se è quello che abbiamo fatto fino ad ora.
    Mi abbasso sui talloni per osservarla meglio. Ho due ragioni per farlo: primo, devo prendere più informazioni possibili sull'accaduto, raccogliere prove su questo luogo per convincere sia me che tutti quelli che stanno fuori che tutto questo sia reale e in sbatterle in faccia agli accusati durante il processo; secondo, la mia curiosità.
    Le gambe... tutte e quattro sono malmesse, ma purtroppo ho visto abbastanza cadaveri da poter dire quasi con certezza che quelle sono realmente gambe umane, cucite nel mezzo e animate in non so quale modo. Sim! Il folle che ha fatto tutto questo la deve pagare.
    I miei pensieri vanno ai proprietari di quelle gambe. Mi chiedo se fossero ancora vivi quando hanno iniziato gli esperimenti, quanto avranno sofferto imprigionati qui dentro e usati come cavie umane. E noi... che dovremmo tenere l'ordine, impedire a questi crimini di compiersi, aiutare gli innocenti... noi.. dov'eravamo mentre tutto questo stava accadendo? Mentre degli scienziati pazzi giocavano alla fabbrica dei mostri? Possibile che nessuno abbia notato niente di strano... che nessuno abbia avuto il cuore di denunciare questo... questo... orrore?
    Osservo ancora con attenzione mentre gli altri sono intenti a frugare ovunque in cerca di una cosa qualsiasi che possa esserci d'aiuto. Al centro del petto, vicino alla cucitura spicca una ferita da arma da fuoco. Il sangue è probabilmente sceso al piano di sotto, oltre le grate.
    Quasi riesco a immaginarlo goccia dopo goccia imbrattare il pavimento sottostante attirando a se altre creature. Mi si contorce lo stomaco all'idea.
    Mi sporgo ancora un po' in cerca di guardare là sotto, ma è troppo buio per vederci qualcosa. Spero che queste grate reggano il mio peso e quello degli altri. Mi sale un brivido all'idea di cadere di sotto e venire divorata da bestie infernali. Istintivamente indietreggio fuori dalla grata sulla stretta linea di pavimento voltandomi di scatto nella speranza che nessuno abbia visto questa mia debolezza. Ma sono tutti intenti a fare altro.

    "Credo che sia arrivato il momento di chiarire i nostri dubbi.” è la rossa sospetta, la presunta giornalista a parlare “Non so se stiamo sognando o se siamo nella realtà, ma se vogliamo uscire sani e salvi ci conviene essere sinceri gli uni con gli altri.” disse quella che ficcanasava in un ospedale. Che sapesse qualcosa? A volte i giornalisti ricevono più informazioni di noi. “Vedete questo display che ho casualmente trovato. Ecco cosa recita: L’uomo che l’ha creato,non lo vuole. L’uomo che l’ha comprato, non lo usa. L’uomo che l’ha usato, non se ne rende conto."
    Un indovinello? Deve essere uno scherzo. No... E' ovvio che non è un indovinello ma una parola d'ordine per accedere a qualche zona altamente controllata.
    "A mio avviso la soluzione è Bara. Cosa faccio, la digito o potrebbe essere pericoloso in caso di risposta errata?"
    Gli indovinelli non sono mai stati il mio forte. Sono più preoccupata di quello che potrebbe succedere in caso di risposta sbagliata per pensare a quella corretta. I miei occhi continuano a osservare oltre le grate.
    «La definizione è al maschile, magari la parola giusta è "feretro"…Potrebbe avere un senso?»
    potrebbe averlo in effetti. «A proposito di sincerità… In queste carte si parla del paziente della 205 che pare essere impazzito a seguito di sessioni di elettroshock. Se qualcuno sa qualcosa forse è giunto il momento di parlare.»
    Ottimo! Questa Yuiriko sembra una persona con la testa sulle spalle.
    Ormai è chiato che in quest'ospedale si conducevano esperimenti su cavie umane!" dico restando in piedi nel mio pezzo di pavimento sicuro. “Questa cosa” aggiungo indicando il mostro ai miei piedi “Credo di poter dire con certezza che sia stata creata da due esseri umani. Come piò un uomo anche solo pensare di compiere un atto del genere?” mi sfogo. Ma la risposta già la so. Per soldi. Tutto... tutto si fa per i soldi. Qualche milionario annoiato avrà finanziato questo genere di esperimenti per qualche tornaconto personale. Va sempre così... Per la scienza dicono... Possibile che nessuno si sia accorto di nulla?
    Non so che dire alla rossa che attende una risposta sul dispositivo. Provare? Non provare? Qualcosa la dovremo pur fare se vogliamo uscire di qui.
    Ma uscire di qui significa incontrare l'orda di zombie. Mi si stringe lo stomaco. Lentamente, senza calpestare con troppa forza le grate mi avvicino al mio collega e lo trascino vicino ai lavandini, oltre le grate. Stando attenta che nessuno ci ascolti gli sussurro quello che volevo dirgli da quando ho lasciato quella stanza di ospedale maledetta "B ascolta... Prima... quando tutti avete abbandonato la stanza dopo aver abbattuto il morto vivente ho..." non so come dirglielo. Mi sento una pazza a pronunciare queste parole... morto vivente? "C'è un orda di quei mostri fuori. Li ho visti chiaramente dalla finestra. E' per questo che l'altra dottoressa era così allarmata. Mi sento una pazza io stesso a dirtelo ma è quello che ho visto! Se questi sotterranei non portano oltre i confini dell'ospedale credo che siamo comunque spacciati. Non so quanto possiamo fidarci dei medici. Guarda cosa facevano qua e nessuno ha parlato. Come facciamo a sapere chi è complice e chi no?" mi passo una mano sulla fronte. "Non abbiamo abbastanza armi per abbatterli tutti ne tiratori addestrati. A proposito... quanto conosci questa Greta? Sei sicuro di poterle affidare un'arma?"

  10. #230
    sim veterano L'avatar di Blaison
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    Re: [Quest GdR] Sims Afterlife - Hospital Brookheaven

    Darcy Samantha Reaver
    Hospital Brookheaven – Gruppo 1 – Piano -1

    Dottoressa Reaver, ha il mio pieno appoggio e credo anche quello del mio collega. Vi assicuro che faremo di tutto per tenervi al sicuro e portarvi fuori di qui sani e salvi. Se avete bisogno di qualcosa non esitate a chiedere. Io sono l'agente Olivia Walsh e lui il mio collega Byron Biscardi.”

    Ascolto le parole d’appoggio di Weasley, anche se ora so il suo nome mi viene naturale chiamarla così, prima di sorridere lievemente ed iniziare la mia ricerca.
    Prendo a fugare con decisione in mezzo ai vari asciugamani, esaminando ogni piano del carrello.
    Nella mia mente intanto frullano diverse domande.
    Dubbi, più che altro.
    Nel frattempo sento anche la voce di Greta chiamarmi, meglio se mi sbrigo e vado a vedere cos’ha scoperto.

    Alla fine della mia ricerca ho trovato uno spray medico, uno in più fa sempre comodo e, strano, ma vero, una pistola.
    Che ci faccia una pistola in un carrello degli asciugamani non ne ho la minima idea.
    Ma di sicuro non la butto via.
    La rigiro un attimo tra le mani, dopo aver messo via lo spray medico, decisa ad avvisare tutti della mia scoperta.
    Anche se, ad essere sincera, preferirei non cederla come ha fatto Yuriko, ma tenerla per non essere totalmente indifesa.
    “Non possono esserci sedie ovunque, no?”
    Penso sarcastica, decisa comunque a riferire la mia scoperta e poi a proporre la mia idea a riguardo.
    Sto per avvisare tutti ed avviarmi allo stesso tempo verso Greta, quando il mio sguardo cade verso le grate e...
    Si è appena mosso qualcosa là sotto?
    Aguzzo la vista per vedere altri movimenti.
    Forse è stato un topolino?
    Forse qualcosa di più sinistro?
    O forse è stata la mia immaginazione?
    Yuriko mi chiama mentre mi si avvicina ed io blocco le mie supposizioni.
    Sta di fatto che quelle grate non mi piacciono neanche un po’.
    E forse ancora meno quello che vi è sotto.

    «Dovresti proprio dare un’occhiata a queste… Sono state scritte da un dottore, ma il suo nome è illeggibile… Che diavolo succedeva in questo ospedale?»

    Cosa succedeva in questo Ospedale?
    In che senso?
    Osservo le buste che ha in mano e mi chiedo che cosa ci sia scritto.
    Le sto per chiedere di porgermele, così che io possa leggerle, quando veniamo entrambe distratte dalla voce della Rossa.

    «Credo che sia arrivato il momento di chiarire i nostri dubbi. Non so se stiamo sognando o se siamo nella reatà, ma se vogliamo uscire sani e salvi ci conviene essere sinceri gli uni con gli altri. Vedete questo display che ho casualmente trovato. Ecco cosa recita: "L’uomo che l’ha creato, non lo vuole. L’uomo che l’ha comprato, non lo usa. L’uomo che l’ha usato, non se ne rende conto.” A mio avviso la soluzione è Bara. Cosa faccio, la digito o potrebbe essere pericoloso in caso di risposta errata?»

    Indovinelli. Mostri. Virus. Misteri...
    Tutti gli elementi per un perfetto videogioco Survival Horror.
    “Che diavolo... altro che sogno od incubo! Siamo finiti in un f*********** videogame!”
    Penso decisamente alterata, stringendo i pugni, decisa a farla pagare a chiunque abbia creato questa situazione.

    «La definizione è al maschile, magari la parola giusta è "feretro"… Potrebbe avere un senso?»

    Ascoltando la risposta di Yuriko torno con i piedi per terra: ora non è il momento di lasciarsi andare alla rabbia.
    Il ragionamento di Yuriko non fa una piega e anche secondo me, più che bara, è feretro la risposta giusta.
    Ma anche stavolta non riesco a fare nulla che vengo sommersa da un fiume di parole.
    Un fiume di parole dure ed affilate con una realtà in esse che trafigge.


    «A proposito di sincerità… In queste carte si parla del paziente della 205 che pare essere impazzito a seguito di sessioni di elettroshock. Se qualcuno sa qualcosa forse è giunto il momento di parlare.»
    Ormai è chiaro che in quest'ospedale si conducevano esperimenti su cavie umane!Questa cosa... Credo di poter dire con certezza che sia stata creata da due esseri umani. Come può un uomo anche solo pensare di compiere un atto del genere?


    Sessioni di elettroshock...
    Esperimenti su cavie umane...
    Quelle creature erano degli esseri umani...
    Dottori... le persone che devono proteggere e salvare vite umane in realtà sono gli artefici.
    Persone come me.
    Le parole prendono ad affondare lentamente dentro la mia mente, creando una scombussolamento nel mio subconscio.
    Nella mia anima.
    Come ho fatto a non notare nulla del genere?
    Ogni tanto notavo strane sparizioni del personale medico e non solo, quindi... quindi come ho fatto?
    Ero l’unica idiota a non sapere nulla?!

    Troppo presa dalle mie ambizioni, dal mio voler curare la mia particolarità non mi sono resa conto di quello che mi circondava?
    Che la colpa sia mia? Accecata dai miei obbiettivi non ho visto attorno a me la disperazione, il caos creato da medici come me?
    Sono stata troppo ingenua nel credere che tutti credessero nel giuramento che viene fatto quando si diventa dottori?
    Mi guardo attorno: queste persone si fideranno ancora di me?

    «Spero di non essere indiscreta… In Farmacia ho trovato un flacone che mi ha ricordato quello che mi hai mostrato la prima volta che ci siamo incontrate… Non so se può esserti utile, ma nel caso, ecco… L’ho preso e me lo sono messo in tasca…»

    Ascolto vagamente le parole di Yuriko, non cogliendo appieno quello che dice, persa nel mio tormento, quando, lentamente, dal fiume di emozioni si fa sempre più forte la rabbia, che, stranamente, mi toglie dal blocco mentale di impotenza e sconforto rendendomi nuovamente lucida.
    Porto una mano a sfiorarmi il ciondolo.
    No.
    Non è solo colpa mia.
    Anzi... è di chiunque abbia partecipato e/o creato questo inferno.
    E non vedo l’ora di trovarli così da scambiare due paroline.
    “Che Helena o Manuel sapessero qualcosa?”

    Mi rivolgo verso Yuriko, le cui parole, dopo che mi sono “calmata”, hanno trovato un senso nella mia mente: è stato un gesto dolce e altruista il suo.
    Non mi sarei aspettata si ricordasse delle mie medicine.
    Sono felice che una persona come lei sia un insegnante di mio fratello.

    «Grazie Yuriko. E’ stato un pensiero molto altruista il tuo ed inaspettato, vista la situazione in cui ci troviamo. Non che mi dispiaccia! Quindi ti ringrazio per avermi pensato e se dopo vorrai darmele te ne sarei grata.»

    Ho detto dopo perché ora voglio andare da Greta, che ho già fatto aspettare troppo, e vedere cos’ha scoperto.
    Leggere le lettere dentro le buste, che Yuriko ha poggiato di fronte a me.
    Dire la mia sull’indovinello e soprattutto chiarire la mia posizione come medico.
    Non voglio neanche che solo l’idea che io possa far parte di tutto questo li sfiori.
    Quindi le sorrido leggermente, congedandomi con un lieve cenno del capo, volgendomi quindi verso tutti quanti.

    «Prima di tutto vorrei avvisare che ho trovato una pistola ed uno spray medico, nella mia ricerca nel carrello qui vicino a me»
    Faccio con voce decisa, ma sempre moderata per non rischiare, sperando che tutti colgano bene le mie parole.
    Nel frattempo afferro le buste.

    «Lo spray l’ho già messo via e preferirei tenere la pistola, ma se non foste d’accordo fate sapere. Come seconda cosa concordo con Yuriko sulla risposta all’indovinello, quindi credo che “Feretro” sia la risposta giusta.
    E per terza vorrei consigliare di stare il meno possibile sulle grate, le quali non mi paiono molto invitanti, e cercare di camminare lungo il passaggio in mezzo ad esse.
    Per il resto direi di attenerci al piano di: “raggruppiamoci, discutiamo e usciamo da qui tutti interi”.
    Sempre se non avete idee migliori da proporre.»

    Finisco finalmente il mio discorso, stando bene a testa alta, guardando i presenti uno ad uno, prima di spostare la mia attenzione sulla ricercatrice.
    Se sospettano di me?
    Forse, ma avrò tempo e modo di sfatare ogni sospetto: non voglio che anche il solo pensiero li possa sfiorare.
    Se sospetto di Greta?
    Non proprio, ma avrò di sicuro modo di scoprire presto se lei centra o meno qualcosa.
    Detto fatto mi avvicino a lei, camminando sul “percorso” di pavimento, osservando di nuovo oltre le grate per sicurezza, raggiungendola.

    «Cos’hai scoperto?»
    Le domando a bassa voce osservando i vari composti che sono sul tavolo e capire cosa sono, prima che i miei occhi vengano catturati dal monitor.
    E quello che noto non mi piace neanche un po’.
    Ma potrebbe andare a confermare, bene o male, la teoria che mi ero fatta.
    «Greta, tu hai mai visto nulla di simile?»
    Le chiedo curiosa, osservandola appena, prima di prendere le lettere da dentro le buste ed iniziare a guardare cosa vi è scritto, mentre aspetto una sua risposta.
    Magari potrei riconoscere la calligrafia di qualche mio “collega”; Oppure trovare informazioni utili che magari sono sfuggite prima a Yuriko.








    "Ricordo ancora le nostre mani unite nel calar della notte"


 

 
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