Greta Coli
[Gruppo 1|Piano -1]
Anziché una risposta da parte della
dottoressa Reaver, sento uno strano scricchiolio,
uno "
GNII-IIIIK" tutt'altro che rassicurante... mi volto verso la fonte del rumore.
La
rossa curiosa è ancora sulla grata. Oh no...
Non faccio in tempo a realizzare altro, che vedo la
ragazza saltare a destra lasciando di lato un pezzo di grata scoperto.
Fortuna che ha i riflessi pronti! L'ha scampata per un pelo!
Però ora deve assolutamente spostarsi da lì... un momento.
Non si sente nessun rumore metallico in risposta alla caduta della grata. Strano. Quanto saremo in alto?
COS...?! Un tentacolo...?
Sgrano gli occhi ma è questione di un attimo.
Non capisco. Prima c'era!
La
rossa... era lì... davanti a me... mentre ora... non c'è più!
Quasi contemporaneamente del fumo si solleva dalle grate e i pensieri si fanno sempre più confusi...
la stanchezza sempre più insistente...
Avvicino la manica del vestito al naso e mi muovo verso la striscia di pavimento centrale ma... cosa si può fare?
Niente. Siamo come topi in trappola.
L'odore dolciastro diventa rapidamente pungente e i miei polmoni cercano di espellere l'aria tossendo.
Servirebbe una maschera antigas per contrastare tutto questo fumo...
Lotto per tenere gli occhi aperti, ma è una guerra persa già in partenza. E tutto così distante da me...
in questo momento solo un pensiero può darmi un briciolo di speranza:
Byron.
Immagino il suo volto e poi... il buio.
Dicono che la morte meno dolorosa sia quella per gas. E' vero. Non ho sentito nulla!
Oppure... sono ancora viva? Apro gli occhi per controllare e...
...mi ritrovo a casa. Nella mia camera. Sul mio letto.
E' stato solo un brutto sogno.
E' stato solo un brutto sogno.
E' stato solo un brutto sogno.
Potrei andare avanti così per tutta la giornata, ma non mi pare il caso.
Mi alzo e guardo la stanza in adorazione. Nessun mostro, nessuna grata, nessun pericolo.
E' tutto normale. Vado allo specchio per darmi un'occhiata.
Alla vista della
ragazza alle mie spalle urlo più forte che posso.
Mi allontano da
lei, mentre
lei mi si avvicina accusandomi di essere colpevole...
di non averla salvata... come potevo prevedere quello che le è successo?
Eppure non c'è scusa che regge.
Avrei dovuto fare di più per
lei... e invece? Ho dubitato della sua sincerità. Non se lo meritava.
Raggiungo le scale e appoggio il piede sul primo gradino ma... non c'è nessun gradino.
C'è solo il vuoto sotto di me. Dei tentacoli mi avvolgono la caviglia per trascinarmi nell'abisso del nulla.
Provo a urlare ma non emetto alcun suono.
Anche perché... non sto precipitando. Sono in un'ascensore. Anzi, sono in
quell'ascensore.
I piani -2 e -3 so per certo che sono bloccati, quindi premo il bottone -1.
Le porte si aprono e... non è la vista dell'essere-tutto-gambe a lasciarmi di stucco...
nemmeno il tentacolo che si muove attraverso la grata...
Trattengo il respiro.
Un turbine di emozioni mi travolge e la testa inizia a girare...
Freddo. Freddo. Freddo.
Ho i muscoli intorpiditi e la pelle a contatto con qualcosa di freddo.
Apro gli occhi.
La stanza è la stessa, ma la prospettiva è diversa. Sono sdraiata a terra.