MARIKO FULLBUSTER
La nostra azione combinata sembra essere riuscita bene: Zack ha ben infilzato quella cosa e io l'ho spinta indietro con la poltrona. Un'azione davvero eroica. Ok, l'ho spinta sul biondo palestrato dell'appartamento pre-gas. Vabbè, dettagli, poteva pure scansarsi il mammalucco. Siamo in tre a sbattere quella dannata porta per richiamare lo swat e a quanto pare non urliamo invano: lui ci intima di allontanarci dalla porta e noi obbediamo, non siamo mica scemi. Per lo meno, io non lo sono. La porta si apre, fa capolino la canna del suo fucile e io inizio a sudare freddo. Il tipo alla fine fa irruzione del tutto e spara subito alla tizia infetta e dato che non vogliamo farci mancare niente in crudeltà e malvagità, spara pure al ragazzo biondo. Potrei persino arrivare ad amare quest'uomo se fosse belloccio e ricco, ma soprattutto se non fossi in questa situazione di cacca. Poi inizia a scrutarci ad uno ad uno, controlla qualcosa di noi... mi sembra gli occhi. In effetti, la tipa infetta aveva degli occhi strani e anche lo zombie che ho freddato per le scale. Mi ordina di avvicinarmi alla porta e aspettare e lo faccio senza fiatare. Poi si rivolge al tipo carino (Scott).
“Raggiungi la tettona”
Ehi! Altro che occhi, quello guardava altro! Non posso che esserne lusingata: allora non è fatto di legno. In pratica, ci mette tutti alla porta, pure il capitano di Zack. A quanto pare, le ferite da taglio non provocano il contagio. Cosa allora? Quella tipa e lo zombie barcollavano con la bocca aperta... come per mordere... che quindi solo attraverso il morso ci si può infettare? Oddio la ragazza rossa con noi aveva un morso (Diane)! Mi giro intorno e la vedo distesa nella stanza, morta. Non mi ero accorta che lo swat le avesse sparato, mi sarà sfuggito. O forse, la malattia l'ha uccisa subito. Siamo nel corridoio ora e per terra c'è una lunga scia di sangue. Ho fame. Ho sete. Mi piacerebbe dare un'occhiata a cosa avevano addosso i tizi morti, ma non voglio rischiare che si risveglino e mi mordano! Forse dietro una di queste porte c'è qualche cucina... tutto sommato, è una casa, dove la gente ci mangia e cucina! Seguiamo il sangue e veniamo a scoprire dove sono gli altri che erano con me: in un'altra stanza a giocare col fuoco. Uno swat prende l'estintore, di scorcio riesco a vedere uno di loro che sta bruciando vivo. O magari è già morto. Zombie autocombustibile? O magari, i nostri "compagni" gli hanno dato fuoco. Avranno avuto i loro motivi, uno degli agenti fa intendere che fosse infetto. Fantastico: siamo puntati a vista da idioti armati fino a i denti che si fanno pure mordere! Alla fine ci riuniscono tutti in una stanza. C'è una cucina. Potrei piangere per la felicità! Mmm... c'è Kincaid e un altro ragazzo biondo in tenuta militare. Con Zack e il belloccio fanno quattro. Quattro gnocchi.
https://www.youtube.com/watch?v=nqzN...ature=youtu.be
“Tra non molto vi ragguaglieremo sulla situazione”
Ok, calma e sangue freddo. Cerchiamo di essere razionali. La testa calda tatuata (Viktoria) esclama il suo desiderio di cibo al mondo. Sarà per questo che ci ha piazzato in cucina. Siamo tutti affamati e potrebbe non esserci cibo a sufficienza per tutti. Soprattutto per me. Ma sono disarmata, ho bisogno dell'appoggio dei militari, che però sono tutti votati al bene e blabla... anche se Sawyer, da come guardava il cadavere di quella sua collega, non si direbbe un angioletto. Forse, posso fidarmi di lui e poi... è disarmato come me, quindi meno pericoloso degli altri, e magari ha influenza pure sui suoi commilotoni.
"Penso che più o meno ci conosciamo tutti, quindi proporrei di saltare i convenevoli e cercare di razionare il cibo che c'è in frigo. Come agente di polizia penso sia il caso che gestisca io l'operazione ma avrei bisogno dell'aiuto di un militare. Sawyer? Mi daresti una mano?" domando al mio compagno d'azione.
Ovviamente, il cibo per gli altri sarà razionato, per me no. Io e Zack potremo quindi prendere prima il cibo per noi e poi distribuirlo ai nabbi... ehm ai civili e agli altri militari. Spero che il mio piano sia accettato da tutti senza discussioni.