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  1. #291
    L'avatar di mary24781
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    Re: Household - settima parte

    MARIKO FULLBUSTER


    "Concordo con l’agente che… il cibo è una necessità comune quindi Sawyer se vuoi procedi pure … credo che oltre al cibo visto ciò che è accaduto a tutti, un’altra priorità sia quella di recuperare armi, medicine e, quant'altro in questo appartamento …possa tornare utile… a quanto ho capito ci sono strane creature che si aggirano qui alla palazzina… ed è bene non farsi trovare impreparati intanto che aspettiamo chiarimenti…voi che dite? Io inizio dal salotto... Evans, Miller, Kincaid ho bisogno di qualcuno di voi, faremo prima... decidete voi chi … potrei aver bisogno di aiuto e… se qualcuno trova qualcosa di sospetto, stia attento a non entrarne direttamente in contatto…"

    Non posso credere ai miei *sexy* padiglioni auricolari! No, dai, non può essermi andata così bene... la capitana prende la parola e dovrebbe essere riuscita ad allontanare tutti i militari, armati, dal frigo lasciandomi praticamente sola, e dico SOLA con Zack! Comincio a capire come ha fatto a ferirsi: ha offerto il suo cosciotto al mostro così magari si saziava e li lasciava in pace! Mi trattengo dal mostrarmi troppo contenta per questa situazione e annuisco con serietà professionale. Poker face, Mariko, puoi farcela. Sawyer, di cui sto imparando a conoscere l'indole sempre più, mi si accoda senza problemi.

    << Allora, che posso fare..?>> mi chiede sorridendomi. Denti dritti e bianchi. Buon stallone, direbbe mia nonna. Poi mi sfiora il braccio trattenendolo delicatamente, si avvicina a me e mi sussurra: "..se c’è dell’alcol consideralo come mio, chiaro?"

    Claro compare, dopo tutta quell'azione te lo meriti. Gli strizzo l'occhietto e inizio a impartire i miei "ordini".

    "Se procediamo con ordine, dovrebbe tutto svolgersi con regolarità. Se i militari si mettono alla ricerca di medicine, sarebbe utile che tu Sawyer disponga nel frattempo una fila dei civili, dando magari priorità alla bambina... siamo tutti stanchi e spossati, immagino che per lei sia ancora più dura...nel frattempo, ispezionerò il frigo e inizierò a passare le provviste a Sawyer, che poi vi consegnerà, signori. Su, al lavoro" esordisco con un tono fermo. Spero che Zack concordi con il mio piano e riesca a tenere a bada i civili.





    Apro il frigo ma noto subito che c'è qualcosa di strano: la luce è spenta... già, era andata via la luce. Non tutto il cibo sarà fresco, accidenti. La portiera non l'ho completamente aperta e io sono parata davanti, loro dovrebbero essere impegnati nella fila: devo agire adesso. Il frigo contiene ad occhio e croce questi alimenti:
    Due bottiglie di acqua naturale da un 1 lt e mezzo ciascuna

    Una lattina di birra da 33cl
    Un litro di latte parzialmente scremato – scaduto da un giorno
    due vasetti di yogurt alla fragola
    due lattughe - le prime foglie sono marroni e marce
    due confezioni di wurstel maxi ( 3 pezzi ciascuno )
    cento grammi di mortadella a fette
    cento grammi di salame a fette
    Una confezione con 3 petti di pollo – ricoperti di muffa
    Una panna spray
    6 uova
    Un vasetto di salsa al pomodoro e basilico



    Prendo le confezioni dei cibi che suppongo siano freschi, ovvero quelli avvolti in qualche involucro di plastica o cellofan e controllo le date di scadenza. Non devo essere troppo ingorda o qualcuno si insospettirà. Sbottono con una mossa furtiva i primi bottoni della camicia della divisa: è infilata nei pantaloni e con la mia quinta di tette sarà un prefetto marsupio. La camicia crea, infatti, una specie di zona vuota sotto il seno e io ho intenzione di approfittarne. Non devo poi dimenticare la fondina di Clarabella, ahimè vuota e le tasche dei pantaloni. Proprio nella fondina, mi infilo la lattina di birra e una bottiglietta d'acqua. In tasca mi metto le due confezioni di wurstel e un vasetto di yoghurt e nella scollatura ci piazzo la mortadella. Mi do un'impercettibile scrollatina per vedere se qualcosa mi cade ma dovrebbe essere tutto a posto, dovrei riuscire ad alzarmi senza problemi. I pantaloni della divisa sono larghi e non aderenti, dovrebbe nascondersi tutto a dovere. Sto per allacciarmi i bottoni della camicia quando la mia attenzione si focalizza sulla panna spray. Magari potrei trovarci anche del tempo per giocare con Zack, con quella. La prendo d'istinto facendo sempre attenzione a non essere vista e la infilo anche quella nella scollatura, facendola scivolare sotto il seno. Non dovrebbe notarsi niente, il buffo della camicia dovrebbe essere rimasto intatto. Inizio così a passare la roba a Zack, innanzi tutto lo yoghurt per la bambina: dovrebbe essere fresco, non è scaduto. Cosa c'è di più adorabile di un poliziotto e un militare che sfamano una povera bambina indifesa? Dopo questa operazione simpatia, inizio a porgere il salame, l'acqua, la lattuga e la salsa di pomodoro. Finita la mia azione e ricontrollandomi ancora che tutto sia al suo posto, mi alzo e annuncio che il resto è immangiabile. Se le uova fossero andate a male ci sarebbero militari a vomitare per la salmonella e invece potrebbero essere utili se fossimo attaccati di nuovo. Avrei tanto voluto servire il latte scaduto al capitano di Zack, Leonie mi pare, ma evito. Non è il momento di essere stupidi, anche lei potrebbe servire per dare disciplina a 'sti ebeti in divisa. Mentre Zack provvederà alla distribuzione mi avvicinerò a lui e, coperta dalle sue spalle, gli dirò:



    "Prima di mangiare dovresti lavarti via quel sangue... lasciamo i civili mangiare in pace e ti accompagno in bagno". Là potremo abbuffarci come porcelli, se accetta!


    Post con l'approvazione del Master

  2. #292
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: Household - settima parte

    Zack Sawyer

    <<Se procediamo con ordine, dovrebbe tutto svolgersi con regolarità. Se i militari si mettono alla ricerca di medicine, sarebbe utile che tu Sawyer disponga nel frattempo una fila dei civili, dando magari priorità alla bambina... siamo tutti stanchi e spossati, immagino che per lei sia ancora più dura...nel frattempo, ispezionerò il frigo e inizierò a passare le provviste a Sawyer, che poi vi consegnerà, signori. Su, al lavoro>> riferisce in tono fermo.
    Un piano semplice e chiaro, senza troppi fronzoli. Annuisco, piazzandomi di spalle di fronte lei ed il frigo - in modo da tenere d’occhio tutti - ed attiro l’attenzione dei civili su di me con un bel fischio.
    << Deduco abbiate sentito. La priorità, come ha ben fatto notare l’agente qui presente, verrà data alla bambina. Siate dunque collaborativi e disponetevi in fila indiana.>> dico in un tono autoritario che non ammetta di certo repliche.
    Ammorbidendo la voce mi rivolgo al signore con in braccio la bambina di avvicinarsi e disporsi per primo. L’occhio però mi cade nel mentre su un’adolescente dai capelli rossi, fin troppo somigliante all’altra morta, è alquanto spaurita e sotto shock.. con un cenno di mano ed un sorriso, faccio avvicinare anche lei mettendola per seconda.
    “Ottimo, gli indifesi sono in fila.. il mio dovere l’ho fatto. Gli altri che si scannino pure a vicenda!” penso trattenendomi a stento dal riderci su.
    Finalmente Mariko mi porge uno yogurt, lo afferro e mi rivolgo all’uomo << Mi scusi, non so se quello che stiamo razziando è il vostro frigo, ma come ben capisce è una questione di.. sopravvivenza, ovviamente lei ha la priorità su tutti. >> detto ciò gli metto tra le mani il vasetto di yogurt << Questo è per la piccoletta >> sorrido.
    Afferro il cibo selezionato posandolo sul bancone e dopo un rapido inventario valuto cosa c'è di disponibile: salame da 100 grammi, una bottiglia d’acqua da un litro e mezzo, due lattughe, a cui tolgo le prime foglie marce gettandole nel lavandino, ed una salsa di pomodoro.
    Con un sospiro do la “bella notizia” ai presenti << Le razioni sono queste: una fetta di salame a testa, due foglie di lattuga se volete condite con tanto di salsa di pomodoro ed un sorso d’acqua ciascuno.. >> aggiungo in tono pacato << .. non c’è altro>>.
    Ignorando eventuali repliche, o sbuffi, mi assicuro di distribuire le porzioni all’uomo e la ragazzina quando un tocco alle mie spalle mi allarma.
    Mi volto leggermente ed è Mariko che chiedendo in un sussurro <<Prima di mangiare dovresti lavarti via quel sangue... lasciamo i civili a mangiare in pace e ti accompagno in bagno>>.
    Perché mi sa tanto di invito a ben altro..? La osservo, sorpreso ma al contempo attratto da questa sua richiesta..
    Farmi gli affari miei o dirigere questa pagliacciata in stile caritas..? Ma che scelta difficile! Inghiotto un groppone di saliva e, socchiudendo gli occhi, dico a voce piuttosto << Lèonie, vado io a controllare in bagno almeno approfitto per levarmi questo dannato sangue di dosso>>.
    Senza troppi preamboli afferro la mia compagna per un braccio e la trascino di fronte la porta porta del bagno aprendola << Kincaid, Miller o Evans pensi uno di voi a controllare la distribuzione.. >> suggerisco chiudendo la porta alle mie spalle e fregandomene altamente di una risposta.
    Siamo soli, finalmente.
    << Non so cosa tu abbia in mente.. >> dico in un sussurro levandomi la giacca << ..ma io una mezza idea l’avrei >> cerco di bloccarla contro la porta usando il mio stesso corpo - onde evitare che eventuali intrusi aprano e ci disturbino - passo poi il pollice sulle sue labbra, gustandomi per un attimo la vista dei suoi occhi e tento di baciarla con una certa enfasi.
    Prendo così a sbottonarle la camicia dell’uniforme, divertendomi a stuzzicarla nel mentre con bel altri rigonfiamenti personali. Un particolare però che mi lascia di stucco: ha infatti della panna spray accuratamente “infilata” nella dote.
    Schiocco la lingua sul palato, sorpreso, ed affermo a voce bassa << Ma.che.ca..?! >> aggrotto le sopracciglia osservandola..

    **Il permesso di aprire e chiudere la porta è stato acconsentito dal master.
    **Post accordato con Mary.
    Ultima modifica di Damnedgirl; 16th April 2014 alle 17:34



    Visita il mio spazio ricordi! Dark Land

  3. #293
    Mod cangiante L'avatar di Pey'j
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    Re: Household - settima parte

    Allison Greene
    2° piano Household
    Appartamento n 7

    SWAT, SWAT che vengono fuori dalle fottute pareti. Ci riuniscono con altre persone, alcune facce conosciute (tra cui -iddio, speravo di essermene liberata- la poliziotta che mi ha -ahahahahah- arrestato), altre completamente estranee. Mi colpisce la presenza di così tanti militari...riconosco la capitana Lecrerc, mi domando se si ricordi di me. Non vedo Diane però...ho un bruttissimo presentimento.

    Lei, sempre Lei con la sua fastidiosa voce si mette a parlare di cibo. Ma è scema? Questa gente non si rende conto che probabilmente fuori da questa palazzina sta avvenendo l'apocalisse? "Penso che più o meno ci conosciamo tutti"??? È la prima volta che vedo l'80% delle persone qui presenti. Intervengono anche gli altri piedipiatti, blablablabla...sto perdendo la pazienza. Concentrati Allison, concentrati. Hai una missione da compiere.

    <<Del cibo non mi importa molto, l'importante è che le due bambine mangino. Io mi accontento della razione più piccola, e un po' d'acqua>>, dico a nessuno in particolare con la voce abbastanza alta in modo che tutto il gruppo riesca a sentirmi. Nel frattempo curioso un po' in giro, alla ricerca di qualche indizio, qualsiasi cosa. Mentre vago per la cucina dico ancora: <<Ah, vorrei sapere dove si trova Diane Wonder, ho urgente bisogno di parlare con lei. E...>> mi fermo per qualche secondo, inspiro profondamente e urlo: <<...RIVOGLIO LA MIA FOTTUTA AGENDA!>>. Se gli SWAT non mi hanno sentito sono probabilmente sordi.
    Riprendo a curiosare in giro.
    Our wills and fates do so contrary run

  4. #294
    sim esperto L'avatar di Rayky
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    Re: Household - settima parte

    Scott Walker
    appartamento numero 7


    La soldatessa ferita si avvicina a fatica al caminetto, mi sta dicendo qualcosa, ma sono troppo impegnato a cercare di attirare l'attenzione di qualcuno là fuori per prestarle attenzione. Nel frattempo l'altro soldato riesce nell'intento, e con una violenza inaudita conficca l'attizzatoio nell'occhio della signora Russel, la quale sicuramente, al momento dell'acquisto dell'attrezzo, non pensava certo a questo utilizzo. Trattengo a stento il vomito nell'osservare la scena.



    Il corpo ormai senza vita di Silvia cade su Blonde, il quale non si è mosso dalla sua posizione originaria. Nello stesso istante la voce decisa dello SWAT dall'altra parte della porta ci intima di allontanarci da essa. Lui e il suo fedelissimo fucile di precisione fanno capolino nella stanza. Spara un colpo in direzione della creatura e, poco dopo, ne spara un altro, questa volta verso il povero Blonde. Inizialmente non capisco il perchè di questo gesto, poi realizzo: deve averlo creduto infetto. Quindi è così che vorrebbero curarci? Con un proiettile nel cervello? Non so se urlare dalla rabbia o piangere dalla disperazione. Avevo ragione a preoccuparmi per Diane, a proposito dov'è? Mi volto verso il punto dove l'avevo lasciata, in effetti ancora lì, ma riversa sul pavimento. Sembra morta.



    Ma come è possibile? L'unica spiegazione è che sia stato il virus ad ucciderla, forse non ha il medesimo effetto su tutti. Lo SWAT non sembra badare molto a lei, anzi, forse pensa sia meglio così, un problema in meno a cui badare. Bastardo. Quattro morti. Nella stanza ci sono ben quattro morti. Tutti miei vicini. Il tutto si è consumato così velocemente che non mi pare vero. Sta di fatto che è finalmente giunto a una conclusione, ovvero che non siamo infetti. Siamo finalmente liberi, se così si può dire, di uscire dalla stanza. Scruto con attenzione ogni angolo dell'appartamento, in cerca del resto della famiglia Russel, ma senza successo. Sul pavimento noto un evidente scia di sangue che conduce all'entrata. Ma quanta gente avranno fatto fuori?



    Poi degli spari e dei rumori poco rassicuranti destano la nostra attenzione, oltre a quella dello SWAT, il quale si precipita nella stanza affianco. Spalanca la porta e lo scenario che si presenta non è dei migliori: un altro agente SWAT è in fiamme, con lui, nella stanza c'è altra molta gente. Dopo aver sedato le fiamme lo SWAT ci abbandona di nuovo, assicurandoci questa volta che ci informerà al più presto su quello che sta accadendo. Dalla camera da letto vedo apparire le figure di Kincaid, della Bertinelli, di altri due militari, della ragazza dai capelli neri e corti che era con me sul pianerottolo poco prima che perdessimo i sensi ( nda Allison) e con lei c'è anche la donna dai capelli rossi ( nda Andrea). C'è anche il signor Russel e sua figlia. Sono vivi allora! Rannicchiata in angolo vedo la sorella minore di Diane, Stephanie, e solo ora realizzo che nella stanza affianco ci sono i cadaveri dei loro famigliari. Che fare ora? Come posso spiegargli una cosa del genere? Non si può spiegare, forse non devono saperlo, forse devono credere di avere un buon motivo per combattere, per uscire da questo inferno. Ma come si può tenerlo nascosto? Prima o poi qualcuno andrà nella stanza vicina, è certo. La voce della poliziotta cattura la mia attenzione: << Penso che più o meno ci conosciamo tutti, quindi proporrei di saltare i convenevoli e cercare di razionare il cibo che c'è in frigo. Come agente di polizia penso sia il caso che gestisca io l'operazione ma avrei bisogno dell'aiuto di un militare. Sawyer? Mi daresti una mano?>>
    Sembra molto sicura di quello che fa, meglio così, siamo tutti molto spaventati, è un bene che ci sia qualcuno in grado di rimanere lucido. In effetti, mi rendo conto solo ora che il mio stomaco brontola: devo mangiare assolutamente. Ma non posso mettermi a banchettare con il cibo dei Russel sapendo che il padrone di casa è ignaro che sua moglie è porta appena pochi minuto fa, a pochi metri da lui. Il soldato, che ho appreso chiamarsi Sawyer, raggiunge la poliziotta al frigo, ma non prima che l'altra soldatessa gli abbia sussurrato qualcosa nell'orecchio, così che noi non potessimo udirlo. Devo stare attento, non posso fidarmi di nessuno. Sawyer invita i presenti a mettersi in fila indiana, così che tutti possano ricevere la propria razione di cibo. Una voce femminile però mi fa allarmare: -"<<Ah, vorrei sapere dove si trova Diane Wonder, ho urgente bisogno di parlare con lei. E...>> questo si che è un problema, non è facile parlare con i morti. E' stata la ragazza dai capelli corti neri a parlare. Mi avvicino a lei, la afferro per un braccio e , gentilmente, cerco di portarla in disparte: -"Ascolta, c'è un problema: vedi quella stanza?"- le dico indicando la porta da cui siamo appena usciti per miracolo -"Diane è lì dentro, ma ..."- mi blocco un attimo -"ecco, non è facile dirlo ... Diane è morta."- concludo abbassando ulteriormente la voce. Spero soltanto che questa ragazza non sia una sua amica, o peggio, un membro di famiglia. Prima di andare a prendere la mia razione di cibo devo assolutamente sistemare questa faccenda.





  5. #295
    L'avatar di mary24781
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    Re: Household - settima parte

    MARIKO FULLBUSTER

    Mi sono sempre piaciuti gli uomini d'azione, sono anche più semplici da manovrare, inoltre sono dotati di un fuoco e un'energia davvero... soddisfacente. Zack distribuisce il cibo e segue subito il mio consiglio, ovvero quello di andare in bagno: avrà capito che è per la birra (e altro) che ho sgraffignato? Vorrà fare il monello? Con quelle belle spalle e questa panna spray nel reggiseno mi sa che i monelli saranno in due in quel bagno. Mi prende per un braccio e mi porta fuori dalla stanza, ignorando le parole che la darkettona (oddio, di nuovo lei, manco gli zombie se la sono voluta mangiare!) e il tipo belloccio (Scott, ndt) stanno dicendo.



    Ci rinchiudiamo in bagno, con lui che dà le spalle alla porta e mi guarda con gli occhi infuocati.
    << Non so cosa tu abbia in mente.. ma io una mezza idea l’avrei >>
    Mi bacia con la passione di un affamato, mi palpa e mi fa sentire quanto il suo desiderio sia ormai incontrollabile. Oddio, mi mancava la stretta forte e sicura di un uomo! Ricambio un pò timidamente le sue effusioni, non certo per pudore: ho praticamente un supermercato addosso. Non ho il tempo di avvisarlo di tutta la roba che ho preso di nascosto che mi sbottona la camicia.
    << Ma.che.ca..?! >>



    Mai vista una confezione di panna spray in un reggiseno? Uomini, non hanno proprio inventiva.
    "Sei un tipo che passa subito al dolce, vedo" dico iniziando a spogliarmi e liberando tutte le provviste che ho preso. Sono in biancheria intima davanti a lui, lo guardo maliziosa e gli porgo la sua birra: "Come vedi, abbiamo tutti gli ingredienti per fare un bel festino, io e te" gli sussurro all'orecchio, con la panna in mano che inizio ad agitare un poco.



    Spruzzo un ciuffettino sul lobo del suo orecchio e poi lo lecco. "Mmm, sembra buona, ma direi di lasciarcela per dopo... abbiamo bisogno di proteine" insinuo sensualmente allontanando le labbra da lui. "Certo potremmo unire l'utile al dilettevole" aggiungo poggiando al bomboletta sul lavandino. Con movenze lascive, libero dalla sua confezione un wurstel e vi avvolgo una fetta di mortadella. Passo lentamente la mia nuova composizione culinaria sulle labbra, come un invisibile rossetto, mentre il mio sguardo si fa sempre più ammaliatore. Il gesto che poi faccio per mordere è decisamente allusivo. Porgo a lui l'altra metà dello snack: gli uomini restano sempre bambini e adorano essere imboccati. Con le mani finalmente libere e il sangue caldo scorrermi nei punti più delicati del mio corpo, ho la tentazione di strappargli la canotta di dosso. Mmm, chissà che bei pettorali marmorei nasconde quel cotone. Opto per una soluzione più educata e faccio scorrere le mie mani sotto il tessuto, su quei muscoli che al tatto non mi deludono affatto.
    Raggiungo così le bretelle e con un gesto piuttosto esplicito, gliela faccio sfilare. Continuiamo a mangiare i wurstel e la mortadella in questo modo così eccitante finchè non terminiamo le scorte. Prendo il vasetto di yoghurt e lo apro, lo annuso: adoro il profumo della fragola. Non abbiamo un cucchiaino, ma il problema è di facile e piacevole soluzione. Intingo l'indice nella mousse rosa e lo lecco. Sì, decisamente lo yoghurt è più buono se mangiato con le dita e uno gnocco mezzo nudo.



    Casualmente (ma anche no) me ne cade una goccia sul decolté: prendo così la mano di Zack e l'accompagno a raccoglierla con il dito, che poi gli lecco. La tensione è davvero alle stelle, sento lui ansimare e anche io ormai sono poco lucida. Mollo lo yoghurt e con un gesto impetuoso afferro la bomboletta di panna spray e gli disegno un cuore sul petto, poi piano, mentre gli slaccio i pantaloni e lo premo di spalle contro la porta, lo mangio direttamente con la bocca.





    Nudi, sudati ed eccitati, colmiamo la nostra voglia, stavolta lui che mi sostiene contro la porta e ci dà dentro. Decisamente nella top ten del miglior sesso mai fatto in tutta la mia vita. Non mi rendo conto di quanto tempo sia passato, ma di certo gli altri si staranno chiedendo dove siamo finiti. Siamo nudi e ancora intontiti, Zack a bere la sua sospirata birra e io cercare di ripulirmi da tutto quello yoghurt.



    Getto le cartacce dal finestrino del bagno e getto un'occhiata alle nudità atletiche del mio compagno: "Forse dovremmo rivestirci e andare di là, ci staranno cercando, anche se bho, questo bagno mi pare il luogo più sicuro al mondo, al momento" dico con un pò di sconforto, ormai tornata alla realtà e con l'ebbrezza che sta svanendo. Non voglio morire, non voglio lasciarci le penne in questo postaccio. Ho sempre immaginato la mia morte come... no, non ho mai immaginato la mia morte. So solo che vorrei non arrivasse mai.

    *Accordato con Damnedgirl
    **Approvato dalla master

  6. #296
    sim onniscente L'avatar di Dreamer
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    Settima parte - Adam Miller

    Adam Miller
    Secondo piano Household
    Appartamento n°7
    28 Maggio 2014

    Guardo la creatura – ormai morta – accasciata a terra, tra le fiamme. Prendo un grosso respiro e cerco di non pensare al dolore lancinante alla mano. Be’, almeno sono riuscito a mettere K.O. l’”agente” e a recuperare un fucile.
    “Ca**o, e ora come lo spegniamo questo incendio?”
    La porta si spalanca e uno SWAT (non infetto, si spera, almeno stavolta) compare con un estintore in mano. Una volta domate le fiamme, parla: «Merda… dovrò far controllare anche gli altri.»
    Dopodiché guarda me e la mia “nuova” arma.
    «Hei ragazzino questa non è per te!» e mi sfila il fucile dalle mani. Come non detto! Mi sono ustionato una mano per nulla! Fanc**o!
    «Raggiungete gli altri non infetti.»
    Al di là della porta noto Lèonie, Zack e la strana ragazza tatuata di due giorni fa. Dov’è il suo amico? Riesco a vedere solo altre due persone che non conosco: una poliziotta dai capelli neri e un uomo sulla quarantina. Lui sembra innocuo, la poliziotta invece ha una faccia poco affidabile.
    “Sono più che sicuro che abbia già fatto comunella con Sawyer.” alzo gli occhi al cielo e oltrepasso la porta assieme ai miei “compagni di stanza”.
    Ci ritroviamo in specie di sala da pranzo con cucina annessa. Una scia di sangue conduce alla porta d’ingresso dell’appartamento. Molto rassicurante, insomma.
    Lo SWAT si rivolge a tutti noi: «Tra non molto vi ragguaglieremo sulla situazione.»
    Bene, e ora che facciamo? Il mio stomaco fa strani rumori e ho sete.
    La poliziotta comincia a parlare: «Penso che più o meno ci conosciamo tutti, quindi proporrei di saltare i convenevoli e cercare di razionare il cibo che c'è in frigo. Come agente di polizia penso sia il caso che gestisca io l'operazione ma avrei bisogno dell'aiuto di un militare. Sawyer? Mi daresti una mano?»
    Ecco, lo sapevo. Hanno già “fatto amicizia”. Altro che cibo razionato, qua ci ritroveremo con delle porzioni degne di un ristorante francese. L’ennesima smorfia di disappunto mi si dipinge sul volto. E poi come si permette di prendere in mano la situazione? Si ritrova con quattro militari in una stanza e pretende di dare ordini? Dove cavolo sono finito?!
    «Sawyer…» sento la voce preoccupata di Lèonie chiamare Zack. Spero che lo metta in guardia e gli faccia una bella lavata di testa, perché altrimenti non usciremo vivi da qui se continua a pensare a se stesso… e alla sua nuova “amica”.
    Noto che gli mormora qualcosa all’orecchio. Poi, rivolta a noi: «Concordo con l’agente che… il cibo è una necessità comune quindi Sawyer se vuoi procedi pure… credo che oltre al cibo visto ciò che è accaduto a tutti, un’altra priorità sia quella di recuperare armi, medicine e, quant’altro in questo appartamento possa tornare utile… a quanto ho capito ci sono strane creature che si aggirano qui alla palazzina… ed è bene non farsi trovare impreparati intanto che aspettiamo chiarimenti… voi che dite? Io inizio dal salotto... Evans, Miller, Kincaid ho bisogno di qualcuno di voi, faremo prima... decidete voi chi… potrei aver bisogno di aiuto e… se qualcuno trova qualcosa di sospetto, stia attento a non entrarne direttamente in contatto…»
    Annuisco. «Moreen, ci pensi tu? E, ascolta, potresti controllare se nel bagno c’è una qualche pomata per le ustioni? La mano sta cominciando a far davvero male.»
    Mentre guardo Lèonie avviarsi con un attizzatoio da camino verso il salotto, la poliziotta e Sawyer cominciano a manipolare la situazione. Ordinano ai civili di disporsi in fila indiana dando priorità alla bambina (almeno un po’ di buon cuore ce l’hanno), aprono il frigo e comunicano le razioni previste per ciascuno di noi: «Una fetta di salame a testa, due foglie di lattuga se volete condite con tanto di salsa di pomodoro ed un sorso d’acqua ciascuno… non c’è altro.»
    Che cosa?! Il ristorante francese ci fa un baffo! Possibile che l’uomo che abita qui, con una figlioletta piccola a carico, abbia solo queste provviste? Lancio un’occhiata alle credenze e agli altri scompartimenti della cucina.
    “Devo assolutamente controllare se c’è del cibo là dentro.”
    «Prima di mangiare dovresti lavarti via quel sangue... lasciamo i civili a mangiare in pace e ti accompagno in bagno.»
    «Lèonie, vado io a controllare in bagno almeno approfitto per levarmi questo dannato sangue di dosso. Kincaid, Miller o Evans pensi uno di voi a controllare la distribuzione…»
    E puff, la poliziotta e Sawyer scomparvero.
    La mia pazienza sta oltrepassando ogni limite. Ora sono praticamente l’unico militare qui dentro con otto civili. E le brutte notizie non arrivano mai da sole.
    «Vorrei sapere dove si trova Diane Wonder, ho urgente bisogno di parlare con lei. E...» Miss nonvogliodirtiacosamiriferivo, che nell’altra stanza aveva accennato ad un’agenda e ad un siero, si mette ad urlare: «... RIVOGLIO LA MIA FOTTUTA AGENDA!»
    L’uomo sulla quarantina la prende per un braccio e le parla in disparte. NO, QUESTO È TROPPO.
    «EHI EHI EHI! Qui la situazione ci sta sfuggendo di mano!» dico, cercando di attirare l’attenzione dei presenti. «Disponetevi tutti in fila indiana per prendere la vostra razione. ORA. E tu,» dico rivolgendomi alla moretta dagli occhi di ghiaccio. «Vedi di darti una calmata! Ed identificati, che diamine! Siamo tutti sulla stessa barca, quindi vedi di toglierti di dosso quell’aria di sufficienza e i tuoi cavolo di sguardi di sfida!»
    Detto ciò, respiro profondamente e cerco di darmi una calmata. Ripenso alle sue parole: Diane Wonder? Chi è? E cosa c'entra in tutta questa storia? Qui c’è sotto qualcosa. Ma è l’ultimo dei miei pensieri. Parlerò con lei più tardi, ora la priorità è mettere a bada i civili e dar loro da mangiare.
    Una volta distribuito il cibo, ho intenzione di andare a cercare altre provviste nelle varie credenze. Non potremmo mai sopravvivere con due fette di salame e due foglie di insalata mezza marcia.
    Ultima modifica di Dreamer; 25th April 2014 alle 17:58


  7. #297
    Mod cangiante L'avatar di Pey'j
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    Re: Settima parte - Adam Miller

    Allison Greene
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    Appartamento n 7

    La notizia ci mette un po' a raggiungere il cervello. <<Mort...merda>>, rispondo a bassa voce scrutando il viso dell'uomo brizzolato, sperando con tutta me stessa che tra qualche istante si metta a ridere e dica qualcosa come "No, scherzavo. Diane è in bagno". Sospirando mi passo una mano tra i capelli e istintivamente cerco con lo sguardo Stephenie, che ancora non ha proferito parola. Mi mordo il labbro, frustrata. Tralasciando il mio articolo, la morte di Diane sarà una vera e propria tragedia per quella ragazzina. Senza contare che attualmente suo padre potrebbe essere chissà dove. Scuoto il capo e mi porto una mano sulla fronte, mentre riprendo a bisbigliare con...boh, non ho la minima idea di quale sia il suo nome. <<L'adolescente coi capelli rossi e la giacca è sua sorella, mi sto prendendo cura di lei in questo casino perché...beh, il padre è una di quelle cose...cavolo, povera bambina>>, mi si spezza la voce proprio mentre sto finendo la frase. Sbuffo e mi asciugo le lacrime che non sono riuscita a trattenere. <<Scusa>>, dico all'uomo, visibilmente imbarazzata. È inutile, posso fare la dura quanto voglio ma i drammi famigliari sono il mio punto debole.

    Sto ancora tentando di ricompormi quando mi rendo conto che qualcuno mi sta urlando addosso. <<E tu>>, è il soldato biondo. <<Vedi di darti una calmata! Ed identificati, che diamine! Siamo tutti sulla stessa barca, quindi vedi di toglierti di dosso quell'aria di sufficienza e i tuoi cavolo di sguardi di sfida!>>. Ma che problemi ha? Mi giro verso di lui e lo guardo con gli occhi ancora lucidi. Poi mi avvicino per parlargli, non ho intenzione di fare l'ennesima messinscena davanti a tutti. Quando sono nel suo spazio personale, le facce a pochi centimetri l'una dall'altra, inizio a presentarmi. <<Mi chiamo Allison e mi trovo qui perché avevo un appuntamento con un condomino. Evidentemente sarei dovuta rimanere a casa a farmi le unghie. Mi È stato sottratto un effetto personale a me molto caro e voglio assolutamente riaverlo, non mi sembra un concetto difficile da comprendere. Invece di urlare ordini a dei civili spaventati e imboscarvi in bagno con la poliziotta, perché tu e i tuoi amichetti in uniforme non andate a parlare con quegli altri idioti in divisa per capire cosa diavolo sta succedendo? Non so, è un suggerimento come un altro>>. Ora aspetto la risposta del militare, poi andrò a dire a Stephenie la verità su sua sorella. Deve sapere.
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  8. #298
    sim esperto L'avatar di Rayky
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    Re: Settima parte - Adam Miller

    Scott Walker
    appartamento numero 7


    <<Mort...merda>> la ragazza sembra sconvolta, in effetti non c'è da stupirsi. <<L'adolescente coi capelli rossi e la giacca è sua sorella, mi sto prendendo cura di lei in questo casino perché...beh, il padre è una di quelle cose...cavolo, povera bambina>> dice la giovane donna con voce spezzata, la notizia l'ha turbata parecchio, forse sono stato troppo diretto; ma come si fa a dare una notizia del genere a una persona senza turbarla? Aspetta, quindi il signor Wonder si è trasformato? Di bene in meglio. Noto che il volto della ragazza viene rigato da delle lacrime. Sono mortificato per la perdita, ma allo stesso tempo sento di aver trovato un'altra persona con la P maiuscola, una ragazza che anche in mezzo a questa situazione del cavolo riesce a non dimenticarsi della propria umanità e di quella degli altri. Forse ho trovato un'alleata. -"Mi dispiace molto per quello che è successo, e mi dispiace che tu l'abbia scoperto così. Diane era una tua amica? Non credo di averti vista prima d'ora nel palazzo."- forse sto parlando troppo, è ancora sconvolta -"A proposito, io sono Scott Walker."- le dico mentre, sorridendole, le porgo un fazzoletto per asciugarsi le lacrime. Detto ciò inizia una conversazione decisamente poco amichevole con il militare biondo (nda Adam), il quale ci ordina di metterci in fila per ricevere la nostra razione di cibo. Mi rivolgo nuovamente alla ragazza dai capelli neri: -"Prenderò una razione di cibo anche per te, se vuoi, tu torna pure da Stephenie, vi raggiungo subito con il cibo."- le dico con tono amichevole.
    Ultima modifica di Rayky; 17th April 2014 alle 20:34





  9. #299
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    Re: Settima parte - Adam Miller

    Moreen Evans
    Secondo piano - Appartamento 7

    Il proiettile colpisce esattamente l’occhio destro dello Swat. Subito dopo il mio colpo, la rossa dagli abiti succinti lancia una sorta di molov improvvisato addosso all'essere infetto. La boccetta contente il liquido si frantuma e lo Swat prende subito fuoco. Le fiamme si espandono velocemente anche attorno al resto del corpo tanto che Adam si ustiona una mano al momento di sottrargli il fucile. Il suo volto si contrae in un espressione di dolore, ma ciò non gli impedisce di prendere la mira e sparare con il fucile un ultimo colpo mortale alla creatura.
    Ora un problema è risolto, ma dobbiamo spegnere le fiamme o rischiamo di diventare anche noi delle torce umane. Sto per chiedere al proprietario dell’appartamento dove posso trovare un estintore o altro quando la porta si apre e compare un altro Swat con un estintore in mano che si occupa di domare il fuoco. Finito ciò l’uomo osserva il suo ormai ex-collega e si lascia sfuggire una frase: « Merda… dovrò far controllare anche gli altri». Dopo di ché si rivolge ad Adam: «Hei ragazzino questa non è per te» e gli sfila il fucile dalle mani. Perché sicuramente lasciare un'arma a un soggetto infetto è una cosa indubbiamente più saggia che lasciarlo in mano a dei militari in missione come loro per bonificare il palazzo. Lo Swat termina il suo discorso invitandoci in maniera non troppo gentile a raggiungere “gli altri non infetti” e dicendoci che a breve saremo informati sulla situazione.
    Usciamo tutti dalla stanza e ci ritroviamo in un sala da pranzo-cucina ad altre persone, tra cui riconosco il volto di Lèonie, Sawyer e Viktoria. Le altre due persone sono una poliziotta con uno sguardo un po’ da furbetta e un uomo sulla quarantina. Ovunque ci sono tracce di sangue non molto rassicuranti.
    Il capitano ci chiede se stiamo tutti bene e io le rispondo: «Si, stiamo tutti bene… più o meno». Dicendo ciò il mio sguardo cade sulla mano di Adam. Vorrei chiedergli se gli brucia l'ustione, ma posso immaginare la risposta. Almeno non sembra grave.
    La tatuata inizia a lamentarsi di avere fame e mi rendo conto di essere anch'io nella sua stessa situazione, come immagino anche gli altri. La ragazza con la divisa da poliziotta decide quindi di prende in mano la situazione: «Penso che più o meno ci conosciamo tutti, quindi proporrei di saltare i convenevoli e cercare di razionare il cibo che c'è in frigo. Come agente di polizia penso sia il caso che gestisca io l'operazione ma avrei bisogno dell'aiuto di un militare. Sawyer? Mi daresti una mano?»
    Piuttosto presuntuosa la ragazza ad autoproclamarsi leader. Guarda caso ha già fatto comunella con Sawyer. Da quei due insieme non c’è da aspettarsi nulla di buono. Probabilmente si saranno messi d’accordo per poter saccheggiare al meglio il frigo evitando una razione ridotta come gli altri.
    Lèonie si avvicina a Sawyer e gli sussurra qualcosa all’orecchio. Spero che gli stia ricordando che è in missione e che non può permettersi di fare i suoi comodi. Dopo di ché si allontana e si rivolge a tutti noi: «Concordo con l’agente che… il cibo è una necessità comune quindi Sawyer se vuoi procedi pure… credo che oltre al cibo visto ciò che è accaduto a tutti, un’altra priorità sia quella di recuperare armi, medicine e, quant'altro in questo appartamento… possa tornare utile… a quanto ho capito ci sono strane creature che si aggirano qui alla palazzina… ed è bene non farsi trovare impreparati intanto che aspettiamo chiarimenti… voi che dite? Io inizio dal salotto... Evans, Miller, Kincaid ho bisogno di qualcuno di voi, faremo prima... decidete voi chi… potrei aver bisogno di aiuto e… se qualcuno trova qualcosa di sospetto, stia attento a non entrarne direttamente in contatto…»
    Il ragionamento del capitano non fa una piega, nella situazione in cui ci troviamo dobbiamo essere pronti ad ogni evenienza. Quel “recuperare armi” mi suona un po’ strano. La vedo stringere in mano un attizzatoio al posto della sua fedele pistola. Che le abbiano sequestrato le armi? Se così fosse, allora perché a noi le hanno lasciate?
    «Moreen, ci pensi tu? E, ascolta, potresti controllare se nel bagno c’è una qualche pomata per le ustioni? La mano sta cominciando a far davvero male.» Come al solito Adam mi ridesta dai miei pensieri. Effettivamente è meglio che vada io in avanscoperta con il capitano, lui con quella bruciatura conviene che si riposi e rimanga qui tranquillo per il momento.
    Rispondo quindi in maniera affermativa: «Per me va bene, allora vengo io con lei capitano.» Prima di allontanarmi però mi rivolgo un attimo ad Adam: «Adam, per favore puoi prendere anche le nostre razioni? Non vorrei ritornare e non trovare più nulla».
    Raggiungo quindi il capitano mentre la poliziotta e Sawyer iniziano a rovistare nel frigo e ordinare a tutti di disporsi in fila indiana per ricevere la loro razione. Abbiamo ormai quasi raggiunto la porta che conduce al salotto quando sento Sawyer dire cosa prevede il “menù di oggi”: «Le razioni sono queste: una fetta di salame a testa, due foglie di lattuga se volete condite con tanto di salsa di pomodoro ed un sorso d’acqua ciascuno… non c’è altro». In questo momento rimpiango tutto, anche l’arrosto carbonizzato che ho provato a cucinare un mese fa. Qualsiasi cosa riempirebbe lo stomaco di più di una fetta di salame e due foglie d’insalata.
    Come se non bastasse Sawyer e la poliziotta si allontanano con la scusa di dover andare in bagno a lavare il sangue sulla giacca di lui, lasciando la distribuzione delle razioni ad Adam. Evidentemente il discorso di Lèonie non è servito granché.
    Ignorando le parole della ragazza dai capelli corvini in stanza con me, oltrepasso la porta del salotto stringendo la mia Colt 1911 pronta a iniziare la ricerca di qualcosa di utile.
    Ultima modifica di Laurel*; 7th June 2014 alle 19:21

  10. #300
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: Settima parte - Adam Miller

    Jacky Masters
    appartamento n°7

    Ed io che pensavo di avere problemi mentali…
    Il tizio che mi slinguazzai, due secondi fa, stava razionando il cibo ed ora si è chiuso nel bagno con la poliziotta tettona, mentre qui fuori c’è gente che si tira i capelli per sti due morti. Ignoro tutti e mi avvicino alla porta del bagno di soppiatto per curiosare
    “Bdtum…” un colpo mi lascia spiazzata
    “Bdtum…” ancora un altro… mi chino e mi affaccio allo spioncino e… “Ohhh… ohhhh….”
    “Dacci dentroooo yahooo” forse il mio commento è stato a voce un po’ altina, mi volto per osservare se qualcuno ha fatto caso alle mie parole ed è li che noto un coso a terra “Bleah… e tu che cosa eri? Ma l’indifferenziata quando di getta in questa città?” schifata muovo qualche passo verso il frigo, salto la fila a spintoni ed osservo per bene il contenuto della cella… “Forse era meglio quel coso steso a terra fuori dal bagno”. Sicuro se apro qualche armadietto trovo qualcosa di più commestibile di un po’ d’insalata marcia, così fregandomene di chi mi sta intorno, inizio a frugare nella cucina.
    Apro un’anta e mi ritrovo avanti ad un bel piatto di salumi interi, 3 salami per l’esattezza, ne afferro uno “E’ mio, mio…tutto mioooo!” Ci sono anche 2 pacchi di biscotti al cacao da 300 gr l’uno, ancora sigillati ed un vasetto di miele “Naaaah… la roba dolce non mi piace!” lascio le ante aperte e, ancora col salame tra le mani, mi volto ad osservare la situazione: ci sono due belle testoline rosse “Mhhh”, ma c’è troppa gente ora… appena ne ho l’occasione, la mia collezione di scalpi, avrà due nuovi pezzi. C’è una tizia che ha fatto un servizietto ad un puffo, a giudicare dal colore delle labbra, che sta urlando per non so cosa, magari sono quei giorni li! Un soldato viso d’angelo cerca di fare ordine… “Che cariiino, ma non hai visto che nessuno ti caga?”, meglio che non glielo dico però, potrebbe essere armato…già, già!
    “Uuuuh e li chi c’è… Scoooott, Scottino col suo bel sederino” mi avvicino ipnotizzata da quelle chiappe avvolte dal jeans e appena vi sono vicina, ci piazzo una bella manata decisa palpando, non gli do il tempo di voltarsi che subito esordisco con una frase “Era pieno di polvere, chissà quanto tempo sei stato seduto accanto al camino” do un morso deciso al salame che ho tra le mani, come un camionista in pausa pranzo.
    Ultima modifica di Eclisse84; 18th April 2014 alle 01:02

 

 
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