Zack Sawyer
Trovo patetica la ramanzina da parte di Lèonie, non fa che aumentare il mio ego già di per sé smisurato..
Accusarmi di non capirla dopo cinque anni di uscite è praticamente il colmo.
So benissimo cosa prova per me ma non gli concedo la certezza sia lo stesso.. Vederla cuocere nel suo brodo mi diverte.
Sono uno stronzo dopotutto, no..?
Scuoto la testa rispondendo solo a Mariko << Meglio restare qui, gli SWAT potrebbero tornare da un momento all’altro.. >> ed, ignorando la capitana, mi porto all’angolo dando un’occhiata agli altri.
C’è la tipa del cattivo-cattivo, la ragazzina che frigna appoggiata alla punk, il moro che si diletta a fare da cameriere alle due, il padre assieme alla mocciosa che si gusta soddisfatta il suo yogurt alla fragola ed una tipa che sta aiutando Miller con le razioni di cibo.
Strano però non vedo Evans..! Dove caspita si è cacciata..? Seguo con lo sguardo la rossa quando l’occhio mi cade sul suo completino.. Però, il pizzo nero va di moda a quanto pare! Mi appoggio al muro con la spalla e chinando leggermente la testa fisso quel dettaglio interessante rivolgendole poi un sorriso smaliziato.
A distogliere la mia attenzione è l’entrata di tre SWAT..
Uno di loro ha il volto scoperto ed è proprio lui a parlare <<Allora? Avete terminato di fare baccano? Non ho intenzione di sentire oche starnazzanti per il resto dell’operazione>> Si guarda attorno scocciato, intimando ad uno dei suoi di controllare la stanza degli infetti.
L’uomo obbedisce ed un richiamo è chiaramente udibile prima che la figura di Evans faccia la sua comparsa.
E dopo sarei io quello a fare danni qui? Proprio un’ottima mossa il farsi beccare con un mucchio di cadaveri infetti..
Faccio una smorfia palesando il mio disappunto per poi riprendere la Colt 1911 ed il pugnale da combattimento.
Mi soffermo solo un attimo ad osservare l’agenda che viene restituita alla punk - l’uomo l’ha definita interessante, chissà cosa c’è scritto.
Attendo poi che una bionda, non notata da me prima, abbandoni la stanza per ascoltare con attenzione le parole dell’uomo.
<<Ascoltatemi, voi siete gli unici superstiti della palazzina. Avete dormito per due giorni, le operazioni richiedevano di annullare le probabilità che le creature presenti in questo stabile, potessero uccidere i civili, per far ciò, è stato diffuso un gas attraverso i condotti della ventilazione, in modo che esso si propagasse ovunque e che le bestie si addormentassero, ovviamente, non potendole localizzare, anche voi ne avete subito gli effetti. In questi due giorni abbiamo raccolto i civili e divisi i potenziali infetti, tutto ciò che non fosse riconducibile all’umano è stato neutralizzato. Non possiamo avere la certezza che altre creature, non siano riuscite a penetrare nello stabile tramite vie secondarie, i cunicoli di Bellavista, così come la città stessa, sono gremiti di esseri come quelli che avete incontrato. Le operazioni di recupero sono iniziate in tutti gli stabili della zona rossa ed entro qualche ora, scatterà l’ora X, entro la quale, tutti… dovrete essere tratti in salvo. Preparatevi al peggio, armatevi di ciò che potete ed ascoltare i nostri ordini, sono stato chiaro?>>
Dormito per due giorni? Infezione contratta da tutta bellavista..? E quella pausa dopo il tutti..? Passo una mano tra i capelli cercando di elaborare quante più informazioni possibili..
<<Tutto chiaro per me..>> rispondo.
Caxxo.
Questa non ci voleva, fortuna che io non ho nessuno lì fuori, sono solo, ma il fatto che la città sia gremita di creature non mi rende affatto tranquillo..
Passeggio nervosamente da un punto all’altro della stanza quando un altro SWAT si congeda lasciandoli con il capo delle operazioni.
<<Allora, siamo rimasti soli… Qui… ho altre belle cosette, magari… potrebbero esservi utili, o magari no>> lo sento affermare. Mi volto a guardarlo e vedo ha un ghigno disegnato in volto mentre estrae un revolver e lo poggia sul tavolo.
<<Tra tutto ciò che abbiamo raccolto dai cadaveri delle vittime ed accuratamente ripulito, vi sono tre pistole come queste, all’interno ci sono circa quattro colpi l’uno… a loro sicuramente non servono più, ma… non posso darvele così facilmente, è materiale sequestrato in un certo senso… ne deve valere la pena!>> conclude attendendo una nostra risposta.
Lo fisso, piuttosto perplesso, per poi osservare il pavimento riflettendo sulla risposta da dare. E’ evidente voglia qualcosa in cambio.. Ma cosa? Cosa può valere la pena?
Aiuto? No, ha i suoi uomini. Favori? Ne dubito. Armi? Ne hanno a bizzeffe. Donne? Figuriamoci..
Passo in rassegna tutto ciò che possiedo ed un elemento mi balza in testa << Soldi >> lo ripeto a bassa voce, tastandomi la tasca - non li hanno toccati.
E’ incredibile come il potere del denaro permanga nonostante tutto..
<< A quanto le fai? >> chiedo, fissandolo negli occhi ed imitando il frusciare dei soldi con le dita..
Non mi piace perdermi in convenevoli.