Allison Greene
2° piano Household
Appartamento n 7
25 Maggio
Non ho dormito, tutta la notte dei forti tremori mi hanno pervaso il corpo, le ossa, i muscoli, i tendini, tutto… il dolore era insopportabile. Mi sento instabile, il mio umore è pessimo, mi sento calato in uno stato di ansia perenne, con una rabbia crescente, ho un formicolio alle braccia… è come se volessi distruggere tutto ciò che trovo a porta di mano, persino questa penna e questo diario. Ho chiesto alle mie figlie di andare via, sono certo che questo barlume di lucidità che mi ritrovo, durerà ancora per poco. Ogni secondo che passa, sento che qualcosa sta cambiando in me. Devo continuare a scrivere questi appunti e annotare tutto, se non ce la farò, spero che questa agenda capiti in buone mani, tutti devono sapere cosa sta accadendo ed i pericoli ai quali ogni persona della città sta andando in contro, se non il mondo intero. Nel laboratorio c’era un’altra agenda, ho fatto in tempo solo a sfogliarla, prima che qualcuno entrasse e costringermi a fuggire via. C’erano degli appunti di una ricercatrice, credo sia la madre della donna che abita nella palazzina, era pieno di note e di formule, stava cercando una sorta di vaccino, qualcosa che contrastasse il virus, almeno così mi è parso di capire, devo riuscire a contattare quella donna, io devo… io devo riposare ora, sono stremato, domani continuerò, spero si essere ancora me stesso.
Fine. Queste sono le ultime righe scritte da Jacob. Sono frustrata, pensavo che una volta riottenuta l'agenda vi avrei trovato delle risposte, e invece...invece ora ho ancora più domande. Un'altra agenda...mi sembra di partecipare a una caccia al tesoro. Trova l'indizio, risolvi l'indovinello, trova il prossimo indizio! E in tutto ciò cerca di sopravvivere in una palazzina infestata da creature uscite dai tuoi peggior incubi! Sbuffo e faccio il punto della situazione mentalmente, cercando di ignorare le fastidiose voci delle altre persone nella stanza: per mettere le mani su quegli appunti devo innanzitutto trovare questa donna; missione alquanto ardua, dato che potrebbe benissimo stare marcendo da qualche parte dell'edificio. Ma se, miracolosamente, dovesse essere sopravvissuta...logica vuole che gli swat l'abbiano portata al sicuro. Che quindi faccia parte del nostro gruppo. Non so chi delle donne presenti viva qui...posso escludere i militari e la poliziotta, però rimangono comunque troppe candidate. E di certo non posso avvicinarmi a ognuna di loro e dire "Ehy, piacere di conoscerti, che tu sappia tua madre potrebbe essere invischiata in uno dei più gravi crimini di guerra della storia umana?". Non penso me le farei amiche.
No, devo...devo agire d'astuzia. E rischiare. Sì, è giunto il momento di rischiare e affidarsi alla dea Bendata. Le labbra mi si piegano in un leggero sorriso: adoro il mio lavoro, e le emozioni che mi provoca questo momento, questo rischio, questa incertezza, sono uno dei motivi principali.
Non è la prima volta che decido di fidarmi di un estraneo. Anzi, da sola non sarei mai riuscita a scrivere i miei articoli meglio riusciti. Non non sono mai state decisioni prese alla leggera: passavano giorni, anche settimane, prima che scegliessi volontariamente di chiedere aiuto a un'altra persona. Ma adesso? Non c'è tempo. Devo ascoltare il mio istinto.
Ho l'adrenalina a mille.
Estraggo la mia arma più potente: la penna. Poi strappo la pagina che ho appena letto dall'agenda di Wonder. Nessuno dovrebbe avermi notato, c'è abbastanza baccano. Sul retro scrivo velocemente questo testo:
Scott, mentre parlavo col militare ho omesso un particolare importante: sono una giornalista. Ti chiedo scusa. Sto indagando sull'origine dell'epidemia e credo di essere vicina a una cura, leggi le parole sul retro di questo foglio. Le ha scritte Jacob Wonder, il padre di Stephenie. Ho bisogno che tu mi aiuti a capire chi sia questa donna. Mi è parso di capire che vivi in questo palazzo e mi sembri un uomo onesto, per questo sto chiedendo il tuo aiuto. Se ti va, appena ti sarà possibile vieni a parlarmi con la scusa di sincerarti delle mie condizioni. Altrimenti ti prego di mantenere segreta la mia identità e di ignorare questo messaggio. Allison
Accartoccio il foglio e mi avvicino a Scott. Fingo un mancamento. <<Ooohh...>>...mi aggrappo a lui e gli infilo il messaggio nella tasca dei pantaloni. Poi mi appoggio alle sue spalle e gli sussurro all'orecchio: <<Tasca, leggi>>.
<<Sto...sto bene, scusate. Evidentemente ho mangiato troppo poco>>, mi giustifico. Spero non decidano di attaccarmi qualcuno al culo, limiterebbe di molto la mia libertà di azione.
Ma è un rischio che dovevo correre.
Scott, non mi deludere.