Presentazione
NB: Queste foto sono state scattate in un salvataggio a parte.
Dunque, immagino di dovermi presentare…
Mi chiamo Sebastian Sanders, ho 24 anni e sono originario di Bridgeport. La mia famiglia è forse una delle più facoltose della città: mia madre è una pittrice di successo mentre mio padre è un chirurgo di fama mondiale. La vita con i miei non sempre è stata facile: mia mamma è sempre stata poco presente, assorta com’era nei suoi interminabili quadri, mentre mio padre, quasi paradossalmente, voleva essere onnipresente nella mia vita, si credeva un po’ come Dio, nel senso che voleva farmi a sua immagine e somiglianza. Non per nulla infatti porto il suo stesso nome e quello di mio nonno, solo che loro a differenza mia, alla mia età erano già uomini di successo, mentre io l’unico successo che riesco a ottenere con facilità è con le donne!! Ahaha questa era bella!!
Ahem, comunque… la presenza soffocante di mio padre e la volontà di plasmarmi a suo piacimento hanno fatto si che io mi ribellassi sin dalla più tenera età. Lui mi voleva medico mentre era l’ultima cosa che io volevo diventare “da grande”. Durante tutto il corso dei miei studi sono riuscito a non ripetere mai un anno soltanto grazie all’influenza di mio padre e alle sue cospicue donazioni annuali. All’età di 21 anni, così come stabilito da mio nonno, è entrata in mio possesso un’eredità a molti zeri e la prima cosa che mi sono regalato con tutta quella fortuna in tasca è stato un biglietto di sola andata per Maree splendenti. Gli ultimi 3 anni della mia vita li ho trascorsi facendo surf e organizzando festini dalla mattina alla sera. Adoravo Maree Splendenti, io che dalla vita desideravo solo sole, mare, soldi e belle donne, lì avevo trovato tutto in abbondanza.
Giusto per farvi capire, questo è il posto in cui ho vissuto negli ultimi tre anni della mia vita:
Gran bel posto eh? Oh, non potete neanche lontanamente immaginare… Solo chi è stato a Maree Splendenti sa cosa significa vivere in un paradiso. Insomma negli ultimi tre anni ho vissuto la più bella vita che un ragazzo della mia età potesse desiderare. Non so manco quanto ho speso della mia eredità so solo che circa 1 mese fa il mio conto è stato inspiegabilmente bloccato. Prosciugato, chiuso… le mie carte di credito erano fuori uso e quando feci la voce grossa alla banca, il direttore mi rispose candidamente che se volevo spiegazioni dovevo chiamare mio padre. Ma non ci fu bisogno di telefonargli perché nel giro di pochi giorni mi arrivò questa lettera:
"Caro figliolo,
non ti chiedo manco come stai perché so già che sino ad ora ti sei dato alla pazza gioia. Ne sono contento, soprattutto perché da questo momento in poi la tua vita cambierà. Hai dimezzato una fortuna in soli 3 anni della tua vita e non oso immaginare cosa farai nei prossimi che verranno. Per evitare che depauperi un patrimonio milionario che tuo nonno e io abbiamo sudato una vita intera, da questo momento in poi puoi considerarti un qualunque ventiquattrenne squattrinato. La tua eredità è stata “temporaneamente bloccata” e tu hai un solo modo per riaverla tutta: Iscriverti subito alla facoltà di medicina e prenderti la laurea nel più breve tempo possibile. Ho dovuto penare non poco per trovarti un posto in una delle facoltà migliori del paese dato i tuoi voti scarsissimi, perciò vedi di non deludermi anche questa volta.
Ti tengo d’occhio."
Ora potete immaginare come mi son sentito leggendo questa lettera. Non solo non avevo più un centesimo ma sembrava proprio che non avessi altra scelta che uniformarmi al volere di mio padre. La mia vita in poco tempo si era rivoltata completamente, da giovane libero e spensierato, dovevo ora soccombere al ricatto di mio padre. Passai giorni e giorni a cercare una soluzione per riavere la vita che mi era stata strappata di mano, ma il mio conto continuava ad essere bloccato. L’unica soluzione sembrava proprio quella di iscriversi a quella maledetta università di medicina. Avevo quindi fatto il biglietto per tornare a Bridgeport quando all’aeroporto incontrai dei militari. Una lucina si accese nella mia testa e subito attaccai bottone con i due ragazzi in divisa. Alla caserma di MonteVista, m’informarono, stavano cercando degli addetti alle pulizie delle latrine. Ok detta così fa più schifo che gola, ma a me è sembrata subito un’ottima occasione per sfuggire al piano diabolico di mio padre. E così cambiai il mio biglietto per Bridgeport per uno di sola andata per Monte Vista….