Discussione: [Legacy -Sfida delle Sfide] Un posto al sole Capitolo 2.9 NEW 31/08

Capitolo 1.3
-Progetti per il futuro-

Nel capitolo precedente: Sebastian è ben determinato a migliorare la sua abilità atletica per fare carriera il più velocemente possibile. Ma tra un turno di lavoro e un allenamento alla sbarra, decide anche di ritargliarsi qualche momento per sé, andando alla scoperta della sua nuova città. In biblioteca conosce anche una ragazza carina, una certa Bianca, che però è ancora adolescente. Nel frattempo a Monte Vista arriva l'inverno, e con la neve, in città arriva anche la fiera!

La serata alla fiera tutto sommato era trascorsa bene e m’ero pure divertito. Probabilmente mi sarei trattenuto ancora, se non fosse stato per il freddo e per una certa questione urgente che mi premeva risolvere al più presto.



Dopo l’abbondante nevicata di quel giorno, non mi aspettavo di trovare nulla di diverso da quello che mi si parò davanti agli occhi quando arrivai al mio lotto di residenza. Ma per fortuna ero riuscito a metter da parte un po’ di soldi almeno da tirar su quattro mura e un tetto.




Niente di più di un monolocale. Ma era pur sempre un posto in cui avrei potuto dormire e se non altro non avrei più dovuto fare avanti e indietro dalla caserma. Seppure piccolo, quel passo mi sembrava già qualcosa verso una vita più dignitosa di quella che avevo fatto dal mio arrivo a Monte Vista. Per quella prima notte a casa avrei davvero voluto cucinarmi qualcosa di più di una tazza di cereali per cena, giusto per festeggiare un minimo quel mio piccolo grande successo.

Ma purtroppo con la costruzione delle pareti, i soldi non m’erano bastati a comprarmi pure un bancone da cucina, e così mi arrangiai con una semplice tazza di cereali.



Ma la grande soddisfazione fu quella di poter lavare il piatto U_U Infatti avevo ritenuto più urgente un lavandino piuttosto che un bancone da cucina U_U Giusto per abbellire un pochino la mia piccola cella, come potete vedere, al centro del tavolino posai un vaso di fiori che avevo colto alla fiera. Erano delle semplici margherite, niente di pretenzioso o appariscente o eccessivamente profumato, ma vederle lì a centro tavola, mi metteva di buon umore. Sono sempre stato un tipo molto attento a questi dettagli, diciamo che ho sempre tenuto in modo particolare che la mia casa avesse un certo tocco femminile, che per me equivaleva a eleganza e raffinatezza senza eccessi ma con quella dose di chic che alla donne fa impazzire!!
Quella notte quindi mi misi al letto già molto più sereno rispetto ai giorni scorsi



La costruzione di quel piccolo monolocale mi diede una bella dose di energie positive: mi fece capire che con le mie mani, da solo, senza l’aiuto di nessuno, potevo farcela. Ci voleva tempo e soprattutto infinita pazienza, ma quando poi riuscivo nel mio scopo, dopo aver sudato e faticato, tutto prendeva un significato diverso. Un valore diverso. Per me quel monolocale era il mio primo grande successo dopo la promozione. Era piccolo e modesto, ma era la mia casa ed ero determinato a renderla, giorno dopo giorno, sempre più bella ed accogliente.

L’indomani dopo il mio turno di lavoro, ero ben intenzionato ad allenarmi un po’ ma al tempo stesso non volevo rintanarmi in casa sin dal primo pomeriggio. Così decisi di prendere due piccioni con una fava e mi diressi verso la palestra comunale. Diciamo che fui mosso soprattutto dall’idea che magari lì avrei potuto trovare qualche bella signorina, ricca o non ricca, cominciava ad importarmi poco. La solitudine infatti cominciava a pesarmi più di quanto non ero disposto ad ammettere. Ma purtroppo quella non era la mia serata fortunata, alla palestra non c’era anima viva se non un vecchietto attempato che si allenava col tapis roulant e che temevo avesse bisogno urgente di una rianimazione di lì a qualche minuto. Mi dedicai al sollevamento pesi





E cercai di non pensare alla sfiga che mi perseguitava da quando mi ero messo alla ricerca di una ragazza. Dopo qualche oretta ne avevo abbastanza e decisi di recarmi in un altro locale di cui avevo sentito parlar bene al lavoro. Precisamente questo:

Ma quando entrai, mi accorsi che più deserto di quel posto c’era solo il Sahara.



Non mi posi nemmeno il problema di aspettare: praticamente entrai e uscii e decisi di dirigermi all’unico posto che sembrava essere frequentato da anima viva: la fiera. E infatti appena arrivai notai subito lei:



lì per lì quasi non la riconobbi ma poi per fortuna feci appena in tempo a ricordarmi che era la ragazza che avevo conosciuto in biblioteca, Bianca, prima di presentarmi una seconda volta!!

Per un po’ chiacchierammo del più e del meno, le raccontai qualcosa dell’affascinante vita che ormai faceva parte del mio passato, stando ben attento ad essere il meno esplicito possibile sul presente. Perciò non mi stupii per nulla quando la vidi pendere completamente dalle mie labbra . Per evitare che sbavasse sulla mia costosissima tuta da scii, le proposi di fare un bel pupazzo di neve.



Lei fu tutta contenta ma a conti fatti il pupazzo lo feci io, perché lei si limitò a complimentarsi una volta finito U_U

Per fortuna che lei, essendo ancora adolescente, aveva un coprifuoco ridicolo, così me ne liberai in fretta e mi dedicai al mio adorato surf sulla neve!! Si si, lo so che si chiama snowboard U_U



Devo dire che anche sulla neve non ero poi un dilettante, era solo la seconda volta che ci andavo e già mi sentivo molto più sicuro di me, addirittura provai qualche acrobazia convinto che ormai padroneggiavo alla perfezione quello che era diventato il mio nuovo sport preferito.



Ma poi finii col sedere per terra. Ok forse dovevo allenarmi un altro pochino U_U

Col didietro dolorante me ne stavo per andare quando poi notai lei



E come farmi sfuggire un tale pasticcino?? Ovviamente con fare noncurante, così, proprio per caso, mi avvicinai a lei e, tenendo ben nascosto il rolex che avevo al polso, attaccai bottone con la vecchissima scusa del chiedere l’ora.



Se ben ricordo, ma potrei sbagliarmi, dovrebbe chiamarsi Thelma… Va bé avrete capito che io con i nomi sono proprio una frana, oltre al fatto che non ho assolutamente una memoria fotografica U_U Comunque noi prenderemo per buono Thelma

Mi accorsi subito che Thelma era una preda facile, dopo qualche scambio di battute cominciò a mandarmi questi sguardi ammiccanti:



Ma io ero veramente sfinito da quella lunghissima giornata e oltretutto avevo dei lavori da sbrigare a casa, così la salutai avendo cura di chiederle prima il numero di telefono!
Ero riuscito a mettere da parte un altro piccolo gruzzoletto negli ultimi giorni di lavoro e così la mia casa, da un minuscolo monolocale divenne un monolocale di media grandezza



E finalmente mi ero potuto permettere un bancone da cucina!!

Ma quella sera era davvero troppo stanco per mettermi a cucinare così me ne andai dritto al letto. Nel mio nuovissimo letto:



L’indomani mattina mi alzai di buon’ora perché avevo un appuntamento importantissimo… ai fornelli. Non ricordavo più quando era stata l’ultima volta che m’ero preparato una colazione decente. In verità ora che ci penso credo di non averlo mai fatto, c’era sempre qualche chef a mia disposizione, pronto a cucinarmi qualsiasi ghiottoneria desiderassi. Ma nella mia nuova vita dovevo passare anche tramite quel banco di prova: prepararmi un pasto decente che possibilmente fosse commestibile.



Sul mio nuovissimo bancone da cucina posai quindi un cartone di latte, delle uova e della farina e cominciai ad impastare alla bell’e meglio. L’idea era quella di preparare delle gauffres , l’unica ricetta semplice e veloce che non richiedeva particolari doti culinarie.

Il risultato fu decisamente al di sopra delle mie aspettative



Era incredibile per me, vedere quante cose riuscissi a fare nonostante fossi sempre vissuto attorniato da servitù d’ogni tipo. Nel momento della necessità, mi resi conto che ero assolutamente in grado di cavarmela da solo e affrontare le difficoltà senza troppi problemi. E questa era un’altra piccola conquista che avrei voluto comunicare immediatamente a mio padre. Ma quel giorno decisamente non avevo tempo per stare a sentire le sue ciance: avevo una festa da organizzare!!



Avete capito bene: a Monte Vista era infatti arrivato Natale!

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