2° Capitolo
Se i primi giorni erano stati decisamente sfibranti per il mio povero sistema nervoso, il terzo sembrava essere iniziato nel migliore dei modi, con l’arrivo delle direttive.
Era già mattina, forse le nove, anche se il sole splendeva in cielo già da parecchie ore.
I messaggi con gli ordini dei prossimi giorni da parte degli scienziati arrivarono nell’esatto istante in cui misi piede fuori dal letto, puntuali come un orologio svizzero.
Piena di positività, lessi le direttive con attenzione ed il mio occhio balzò subito su una in particolare: cambiare lavoro e scegliere la professione che desideravo!
Non avrei potuto chiedere di meglio!
Oltre a questo, mi dicevano anche di dedicarmi alla raccolta di semi e fiori, di cambiare un po’ il mio look ed altri comandi abbastanza semplici da eseguire.
Presi subito in mano il cellulare e chiamai il mio datore di lavoro per dirgli... sayonara!
Tentai di sembrare dispiaciuta durante la telefonata, ma dalle mie parole trapelava una certa sfumatura di entusiasmo al pensiero di scegliere da sola la mia professione!
Attaccai molto presto e feci colazione con calma, perché quel giorno non avrei fatto da cavia a nessun esperimento.
Dopo essermi vestita, corsi verso lo studio musicale della città, perché avevo intenzione di rincorrere quel sogno che avevo da adolescente: diventare una musicista rock!
Col cuore in gola entrai nell’imponente edificio.
Forse per il mio look ribelle, per le mie doti canore non poi pessime, ma fatto sta che fui accettata! Per il momento avrei svolto solo qualche lavoretto di poco conto, come preparare microfoni ed attrezzature varie, ma solo il pensiero di lavorare nell’ambiente musicale mi elettrizzava! La musica era la mia vita e finalmente potevo viverla!
Per completare il mio cambiamento, mi recai al salone di bellezza che si trovava proprio di fianco al mio nuovo posto di lavoro, per svolgere una delle direttive: cambiare qualcosa nel mio look!
Subito mi presentai cordialmente ad una delle stiliste, nella speranza di avere un qualche sconto...
Ma la gentilezza non bastò, quindi addio sconto. Avrei dovuto arrangiarmi da sola, usufruendo della postazione stilistica lasciata a disposizione dei clienti.
Per non rischiare di combinare qualche disastro, optai per delle extension ed una tinta che si avvicinasse più al mio colore naturale. Tuttavia il look non mi convinceva, così aggiunsi delle mèches viola acceso, intonate al mio stile ribelle.
Il risultato non era dei migliori, ma mi bastava. Completai il tutto con un eyeliner viola e nero ed un lipgloss sempre sui toni violacei.
Non mi convinceva totalmente, ma almeno non avevo sborsato nulla.
Avevo voglia di mostrare la mia nuova acconciatura a qualcuno, così invitai Beniamino per un’uscita informale al parco delle esibizioni... sì, qualcosa tra amici.
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