Discussione: [Legacy - Sfida a tema] Le sfumature della follia *03/06*

02 | E e se fosse un complotto?

Bentornati!
Piccolo riassunto: nel capitolo precedente abbiamo conosciuto Daniel Temple (temi: paranoia e viola) mentre si apprestava ad iniziare una nuova vita a Lucky Palms dopo esser scappato da un manicomio..


Era ancora tutto così strano per lui, così preoccupante.
Doveva assolutamente fare un giro per la città per assicurarsi che non fosse controllata da loro. Avrebbe preferito aspettare la notte, aspettare che ci fossero poche persone in giro; ma non c'era tempo.
Si diresse correndo verso il centro della città: si diceva che lì ci fosse una fontana in grado di far avverare i desideri, ovviamente lui non ci credeva, ma pensò che sarebbe stato un ottimo punto per loro per piazzare delle videocamere...
Immaginava che, fingendosi normale, avrebbe trascorso molto tempo da quelle parti con i suoi futuri "amici", perciò voleva che almeno quel luogo fosse sicuro.



Lungo la strada incontrò delle persone decisamente strane, che non fecero altro che ingigantire i suoi timori.
Si fece forza "una cosa alla volta" si disse.



Finalmente arrivato alla sua meta, si guardò intorno con sospetto, assicurandosi di non essere visto da nessuno.





E cominciò poi ad ispezionare la fontana.
Qui la gente viene a rivelare i proprio desideri più intimi e profondi, Daniel era sicurissimo che ci avrebbe trovato qualcosa.



...

...

Piano piano iniziò ad immergere un braccio nell'acqua, tastando accuratamente il fondo e ogni parete.
Era pieno di monetine, segno che moltissime persone si erano fermate lì a rivelare i loro segreti.
Questo rendeva la ricerca più difficile. La cimice avrebbe potuto benissimo essere una di quelle apparentemente innocue monete.



Si concentrò ancora di più: al manicomio aveva imparato che le cimici hanno sempre un piccolo led per indicare che stanno funzionando.
Così si avvicinò ulteriormente all'acqua... scivolandoci dentro!



Anche se riuscì a uscirne velocemente, ormai l'ansia si era impossessata di lui: una persona bagnata fradicia avrebbe attirato l'attenzione, la gente avrebbe fatto domande, la gente si sarebbe ricordata di lui.... ma cosa più importante, ora loro sapevano che lui aveva tentato di scovarli.
Sapevano dove lui si trovava, sapevano tutto!



Non fece in tempo a pensarlo, che, girandosi, vide una macchina sbucare da dietro un cespuglio in lontananza.





...

...

"Sono loro! Sono sicuramente loro!" urlò.



Scappare per la strada sarebbe stato come gridare "ehi sono qui venite a prendermi!", così decise invece di imboscarsi nel parco che si trovava lì vicino, fingendosi un normalissimo cittadino amante della natura e delle piante...



Daniel sentì la macchina avvicinarsi e poi andare via. L'aveva fatta franca anche questa volta. Non riusciva a crederci.
Che la fontana esaudisse davvero i desideri?



Rallegrato dello scampato pericolo, rilasciò tutta la tensione accumulata con una fragorosa risata.



"Basta giocare" si era detto "sono qui per cominciare una nuova vita, e una nuova vita avrò!"
Entrò nel più vicino supermercato e ottenne un posto da cassiere.
Non era certo il sogno della sua vita, ma ogni persona normale ha un lavoro, e lui non poteva certo essere da meno; inoltre il fatto che fosse part-time gli lasciava abbastanza tempo da dedicare ad altre cose più importanti.

Si diresse poi alla discarica più vicina per recuperare qualche scarto.



...

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Nonostante tutte le belle parole e gli auto-incoraggiamenti, si sentiva sempre ansioso, sempre osservato.
Anche mentre rovistava nei rifiuti!



Cercò di scacciare via quei pensieri, ma la grossa parabola che aveva davanti continuava a ricordargli che era in pericolo.
Così, non appena trovò qualcosa di vagamente utile, se ne andò a passo spedito.



Tornò in quella stazione dei pompieri abbandonata. Ogni giorno la controllava e ricontrollava più volte per assicurarsi che non fosse una trappola.
Prese gli scarti che aveva trovato alla discarica e si mise a costruire.



Con qualche imprevisto ogni tanto..



"Costruirò qualcosa per difendermi" si ripeteva "ve la farò vedere io! Costruirò un cannone, così non oserete più minacciarmi!"



...

...

Eppure al solo pensare a quello che aveva passato, a come degli uomini vestiti elegantemente di nero lo avessero rapito e rinchiuso in una stanza bianca e imbottita, lo facevano stare male.



Per cosa l'avevano fatto, poi? Non aveva mai fatto nulla di male.
Forse perché era troppo bravo? Troppo geniale? Lui sa costruire marchingegni che altri, in quest'epoca, non si sognano nemmeno.



Non riusciva a darsi una risposta.
Profondamente tormentato, provò ad esternare il suo dolore dipingendo: una delle poche cose utili che gli avevano fatto fare al manicomio.



Mentre aveva in mano il pennello, però, mille altre domande lo assalirono: e se in realtà non volevano farlo stare meglio, ma solo fargli scrivere i suoi segreti? Se la pittura avesse lo scopo di fargli rivelare informazioni?

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Bastò il solo pensiero a farlo smettere all'istante. Distrusse la tela che stava disegnando, poi, preso nuovamente dall'ansia di quei pensieri, ricontrollò tutto il lotto.





Quando ebbe finito, si concedette finalmente il riposo.



...

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Il giorno dopo si svegliò di ottimo umore.



Il perché era semplice. Quel giorno pioveva.
Quando piove la gente sta a casa, c'è meno luce, e tutto si confonde.



Andò in cucina a fare colazione



Poi si diresse al parco, certo di trovarlo deserto.



Vide che era pieno di splendidi fiori.
Al manicomio (o forse sarebbe stato meglio chiamarlo prigione?) era pieno di splendidi fiori.
Ed erano tutte microspie.

Sicuramente anche questi lo erano. Non poteva rischiare di essere scoperto, così li raccolse tutti.



...

...

Controllando tra i cespugli, scoprì anche un'altra cimice, di modello C0CC1-N3LL4.
Si meravigliò di quanto male l'avessero nascosta.



Visto il tempo, decise di fare un altro tentativo alla fontana del giorno prima.
Ma questa volta era sorvegliata da uno dei loro.



Questo individuo se ne stava lì in mezzo a dare ordini ai suoi sottoposti nascosti senza il minimo ritegno. Non si preoccupava nemmeno di celare le sue intenzioni!
Il messaggio era chiaro.

"Minacciatelo con la pistola, sparategli a una gamba, se necessario"



"Poi trascinatelo via"



"Lui tenterà di opporre resistenza"



...

...

"Ma voi non fatevi sopraffare e prendetelo per il collo"



"Dopodiché, in un posto sicuro, fatelo inginocchiare e tagliategli la testa"



"Ed esponetela ai sottoposti in segno di vittoria"



...