Salve a tutti! Prima di postare la prima parte dell'ultimo capitolo () volevo innanzitutto scusarmi per il tremendo ritardo..
In seguito, mi preme comunicarvi l'esito dell'ultima scelta che riguardava Brayden. Il bivio intrapreso, ovvero la scelta B, che la maggior parte di voi ha votato è quello.............giusto!!Incredibile ma vero! Anche se in questa parte non vi sembrerà affatto...muahahah, ma ve ne renderete conto nella seconda.
Ma ora, come si suol dire, ciancio alle bande e buona lettura!^^
Capitolo 8 - There You'll Be - parte prima
Un piccolo timido passo in avanti. Poi un altro. Brayden si appresta ad avvicinarsi a Luc, ancora di spalle, appoggiato alla finestra.
Non sa bene cosa fare, ma vederlo in quello stato lo disturba.
“Come biasimarti Bray?” singhiozza Luc, “E’ stata colpa mia…quello che è successo a Brielle..è solo colpa mia!” ripete ancora una volta, affranto.
Ma è quando il ragazzo pronuncia: “Se solo le accadesse qualcosa..non me lo potrei mai perdonare!” che Brayden capisce che non può più aspettare e mette timidamente una mano sulla spalla dell’amico.
Luc si volta, mentre la mano di Brayden gli scivola delicatamente via. Il più giovane dei Bennett sfodera un luminoso ma sempre imbarazzato sorriso, scuotendo la testa.
“Non ce l’hai con me?” chiede conferma l’adolescente.
Brayden gli sorride ancora e lo abbraccia, ritenendo più giusto rassicurarlo sulla loro amicizia senza esporgli i suoi veri sentimenti.
“Grazie Bray. Ne avevo davvero bisogno.” gli confessa infine Luc.
L’ennesimo sorriso tarda un po’ ad apparire sul viso di Brayden. E lui? Di cosa avrebbe bisogno? Sicuramente di riabbracciare presto Brielle. Il resto può anche attendere.
Con questo spirito, Brayden raccoglie il pennello e ritorna al suo dipinto, mentre Luc lo osserva seduto alle sue spalle.
Ma il ragazzo è inquieto: ora batte nervosamente i piedi sul pavimento, ora si mette a giocherellare con le le dita della mano.
“Sai Bray…devo confessarti una cosa..” pronuncia poi, dopo un colpo di tosse.
La mano del minore dei Bennett si paralizza all’istante per poi cominciare a tremare dall’emozione. Forse Luc sta per pronunciare le parole che Brayden più desidera sentire.
“Ecco io….” comincia a dire il ragazzino visibilmente imbarazzato, “…volevo dirti che quando Brielle…si sveglierà e starà bene…io vorrei chiederle se….vorrà essere la mia….sì, insomma..la mia ragazza!” confessa poi, tutto d’un fiato, dopo un profondo sospiro.
Brayden resta fermo, immobile. Rigido come una statua di pietra. Pian piano però, lo stupore lascia spazio alla rassegnazione. In fondo lui l’ha sempre saputo. I gesti, tutte le attenzioni, le belle parole per Brielle sono sempre stati dimostrati da Luc anche davanti ai suoi stessi occhi. Quindi perché stupirsi?
Presa consapevolezza, almeno in apparenza, delle future intenzioni dell’amico, Brayden si volta quest’ultimo e sorride timidamente, poi gli si avvicina e gli dà una pacca d’incoraggiamento sulla spalla.
Non molto lontano da lì, una strada deserta, poco illuminata. Il fiato che comincia a mancare.
Il percorso dalla stazione fino all’istituto sembra non essere mai stato così lungo. Brittany, però, continua imperterrita a correre senza mai fare una sosta.
L’istituto di Miss Minchin comincia ben presto a prendere forma davanti ai suoi occhi. Proprio quell’istituto dove ha passato gli anni più difficili della sua vita. Quello da cui poi è scappata appena raggiunta la maggiore età. Ora però, dopo molto tempo, si ritrova lì.
Stremata, si ferma davanti ai gradini.
Sente la testa girare vorticosamente, ha le palpitazioni.
Nonostante ciò, trova la forza di fare quei gradini e spingere, tremando, la porta semichiusa.
“C-c’è qualcuno?...” annaspa una volta dentro.
Mentre attende una risposta si guarda intorno e nota che è rimasto tutto esattamente uguale dal giorno in cui è andata via.
Striscia fino al corridoio dell’atrio che porta nel soggiorno. Fa pochi passi, poi di colpo, si ferma.
“Oh mio Dio!” esclama coprendosi gli occhi con le mani.