Ma se vuoi puoi fartelo cambiare il nick, eh! ^^
Quando torna mary chiediglielo, che è amministratice, ci penserà lei ^^
*affibbia compiti a mary a sua insaputa*
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Ma se vuoi puoi fartelo cambiare il nick, eh! ^^
Quando torna mary chiediglielo, che è amministratice, ci penserà lei ^^
*affibbia compiti a mary a sua insaputa*
Chi si ferma è persoOMG, ma certo che sei produttiva, tu!!
Ahah grazie, se non è un problema preferirei
Allora dopo glielo chiedo!
Ecco, tutto sistemato ^^ Appena metti il capitolo ti fo la news
Che bello! Un nuovo diario! Ed è pure il mio genere preferito! Mi piaaaaace!
E mi piace anche come hai scritto le tue premesse, si vede che sai scrivere!
Ma non mi sbilancio più di tanto, voglio leggerti!
E sappi che ti leggerò!
Everything you are
Is everything I'm not
Night and day
Light and dark.
Che bello un nuovo diario!
La copertina mi piace tanto, aspetto di leggere il primo capitolo !
Ci siamo, sono riuscita a fare una selezione delle 79 foto che avevo! XD Mi sono scordata di dirvi nelle premesse che gli episodi sono divisi in scene... bè ad ogni modo vedrete leggendo ^^ Spero che vi piaccia
Episodio 1 - Welcome to Oak Peaks
Nella notte ogni cosa sembra ignorare la tua esistenza: ti muovi, sgattaioli da un angolo all'altro dell'universo senza lasciare traccia, protetto da quel mantello nero che cela ogni prova del tuo essere al mondo.
E la notte era appena calata quando Alexander giunse a Oak Peaks.
Non avrebbe dovuto essere li... lo sapeva bene questo, ma qualcosa lo aveva trascinato prepotentemente in quella cittadina.
Alexander fermò la moto sul ciglio della strada, scese senza nemmeno togliersi il casco e rimase immobile per qualche secondo vagliando i pro e i contro della sua scelta. Che poi, quale scelta? Lui non aveva mai avuto la possibilità di scegliere, mai.
Lentamente, senza accorgersene, avanzò fino a toccare l'erba fresca e umida con le suole dei suoi anfibi.
Insomma, chi voleva prendere in giro? Quella era la sua vita, che lui lo volesse o meno, non poteva opporsi, doveva semplicemente lasciarsi trascinare dalla corrente, come un peso morto.
E pensare che qualcuno, una volta, gli aveva detto che la cosa peggiore che si possa fare nella vita è non viverla, non avere un controllo su di essa, bè, lui il controllo non l'aveva mai avuto sulla sua.
Era nato così, era la sua natura, una natura così beffarda che gli aveva concesso persino il dono di sentire, di provare emozioni: dolore, pena, senso di colpa.
I pensieri di Alexander tornarono alla magnifica vista che aveva davanti agli occhi, il lato buono della natura, l'unico forse.
Dalla collina si vedeva tutta la città, un trionfo del verde, Oak Peaks sembrava più un pianeta alieno che un piccolo paesino di montagna dimenticato dal mondo.
Alexander si chiese chi mai potesse desiderare di vivere in un posto del genere.
La risposta gli balzò in mente nello stesso istante in cui terminò il pensiero.
<<Ovvio... >>
Disse tra sè amareggiato.
Si voltò e tornò alla sua moto, in meno di un secondo era già tornato ad essere un lampo invisibile che sfrecciava nel buio.
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Poteva succedere altro in quel maledetto giorno?!
Kathryn ne dubitava fortemente, peggio di così non sarebbe mai potuta andare.
Era indietro con la stesura del suo secondo romanzo, non ci capiva nulla di tutte le richieste che stava ricevendo, non aveva un agente e non sapeva come procurarsene uno, insomma nemmeno le interessava avere un agente!
E come se non bastasse, era indietro di un esame sulla tabella di marcia che si era costruita all'inizio del semestre.
Guardò scoraggiata l'orologio da parete sfilandosi gli occhiali da vista, era già mezzogiorno, in mezz'ora avrebbe dovuto prepararsi e volare al Grill per pranzare con Natalie, sua migliore amica e causa del suo attuale stato di caos perenne. Quasi un anno e mezzo prima, Natalie, aveva provato a convincere Kathryn a mandare il suo romanzo ad una casa editrice, non riuscendoci aveva ben pensato di agire da sè mandandolo lei stessa e nel giro di poco la storia di Kathryn aveva fatto il cosiddetto boom. Con la conseguente rovina dell'autrice, che ben lontana dall'essere una scrittrice professionista, si era ritrovata catapultata in un mondo che a stento conosceva con l'incombenza degli esami universitari che le pesavano sulle spalle come un macigno.
Risultato: un disastro totale.
Chiuse il portatile abbandonando al suo destino il foglio bianco di word, ancora immacolato. Diventare una scrittrice era sempre stato il suo sogno ma quel momento della sua vita era totalmente sbagliato per realizzare una cosa così grande, avrebbe voluto laurearsi prima, avere un po' di tempo per capire come funzionava l'ambiente e soprattutto per resettare il cervello e ripartire da capo, come si faceva con i computer no? Formatta e vai avanti, pagina bianca, nuovo capitolo.
Ma no, Natalie aveva deciso che quello era il momento giusto, non si poteva diventare una scrittrice a cinquant'anni secondo lei, perchè se ti facevano le foto da mettere sul libro poi venivi con le rughe.
Grande pensiero.
Kathryn accese il piccolo neon del bagno che si affrettò a diffondere per tutta la piccola stanzetta un bagliore di un giallognolo innaturale.
La sua immagine riflessa allo specchio non era un granchè, due mezzelune violacee pendevano da un paio di occhi color nocciola, niente trucco, niente inganno, le sue notti insonni passate inutilmente davanti al pc erano li, proprio sotto i suoi occhi nel vero senso del termine.
Il viso puntellato da centinaia di lentiggini le parve più magro del solito e la pelle, già chiara di suo, era ancora più pallida; sperò di non essersi presa l'ennesimo virus influenzale.
___________Continua nel post seguente...___________
Ultima modifica di Katheryan; 7th April 2012 alle 12:05
________...seconda parte... __________
L'aria era umidiccia, benché ormai fosse mezzogiorno passato, sembravano ancora le cinque del mattino in quel tetro punto della città.
Lo sceriffo Woodbury scese dalla macchina e subito fu attaccato da un agente che non aveva mai visto.
<< Sceriffo Woodbury grazie al cielo! >>
<< Spero che abbia avuto un valido motivo per farmi saltare la pausa pranzo agente..Cosa abbiamo? >>
Rispose lo sceriffo aggrottando le sopracciglia.
<< Un grosso problema.. >>
Senza aggiungere altro il giovane agente fece strada allo sceriffo fino alla scena del crimine.
Quando arrivarono accanto al corpo Woodbury capì quale era il grosso problema: la vittima era il figlio del sindaco.
<< Oh merda! >>
Imprecò.
Come l'avrebbe detto a Theresa? Quella donna nel giro di due mesi aveva perso il marito e il figlio.
<< Già...l'ho trovato mentre pattugliavo la zona, prima di diffondere la voce ho pensato di chiamare lei..sa... >>
Adam Woodbury alzò la testa di scatto.
<< So cosa? >>
L'agente era visibilmente a disagio.
<< Bè… lei e il sindaco vi conoscete da tanto tempo, lei conosceva anche suo figlio e ho pensato che..volesse saperlo, tutto qui.. >>
<< Sì… certo… chiama la centrale io vado ad avvisare la famiglia.. >>
Rispose lo sceriffo distrattamente, dopodiché si avviò verso la macchina con passo pesante.
Quella mattina era stato un inferno, aveva litigato con sua figlia Natalie per una stupidaggine, poi in centrale era stato costretto alla scrivania da un mucchio di scartoffie inutili e ora questo.
Rimase seduto in macchina per alcuni minuti fissando il nulla dietro il vetro sporco del parabrezza; che parole avrebbe usato? Come si può dire ad una madre che ha appena perso suo figlio? Come si doveva comportare?
Che diamine in quel paesino non era mai successo nulla, c'erano stati diversi furti ma omicidi mai.
Avviò il motore della macchina tirando un sospiro pensieroso.
Quello era uno di quei giorni in cui avrebbe voluto tanto essere un semplice uomo con un lavoro comune e non lo sceriffo.
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Mezz'ora di ritardo non era da Natalie.
Kathryn passeggiava avanti e indietro davanti al Grill guardandosi continuamente intorno in cerca della famigliare testa di Natalie.
Le aveva già lasciato due messaggi ma non aveva ricevuto nessuna risposta, era impossibile che Nat si fosse dimenticata del loro pranzo,lei non si dimenticava mai di nulla e soprattutto non dava mai buca al loro pranzo del lunedì.
<< Vuoi un tavolo mentre aspetti? >>
Le chiese Simon facendo capolino dalla porta del locale.Kathryn fece un cenno di rassegnato assenso.
<< Vi consiglio di mettervi fuori, oggi c'è davvero una bella giornata! >>
<< Vada per il tavolo fuori, dove mi metto? >>
Simon sorrise raggiante.
<< Dove vuoi, come se fossi a casa tua! >>
Esclamò allargando le braccia per abbracciare con un solo gesto tutta l'area circostante al Grill, poi tornò dentro richiamato dalla proprietaria.
Simon era un ex compagno di classe di Kathryn, rientrava nella categoria delle persone di cui gradiva la compagnia, una volta aveva flirtato con Natalie, ma erano in quinta liceo e lei stava con il chitarrista di una band di provincia.
Kathryn era convinta che Simon fosse ancora cotto della sua migliore amica, ma non aveva mai sollevato l'argomento.Si sedette ad un tavolo a caso e riprese a guardarsi intorno in cerca di Natalie.
La città era sempre la stessa, il caos delle macchine, i negozi, la lavanderia accanto al Grill con il suo profumo di sapone e bucato pulito, la libreria, il municipio che si affacciava sulla piazza principale.
Tutto era nella normalità, eppure Kathryn percepiva un vago senso di disagio, come se in tutto quel puzzle ci fosse un pezzo fuori posto, incastrato a forza. Non si era mai sentita così prima.
I suoi pensieri vennero distratti da un qualcosa di umido che sfiorò la sua mano. Abbassò lo sguardo e si accorse di avere un paio di occhi neri che la fissavano dal basso.
Si alzò di scatto urlando.
<< Ehi che succede?! >>
Simon era corso fuori sentendola urlare.
<< Che diamine ci fa un lupo qui? Non ci sono lupi, non in città! >>
Esclamò Kathryn agitata.
<< Oh, no tranquilla, non ti farà nulla, se non si sente minacciato non dovrebbe attaccare.. >>
La rassicurò Simon.
<< Ne sei sicuro? >>
<< Certo ho già incontrato dei lupi, sai, abito vicino al bosco io... >>
<< Mmh.. >>
Kathryn era poco convinta ma ormai Simon era già rientrato e poco le restava da fare se non sedersi e provare ad ignorare quegli occhi neri come la pece che la scrutavano come fanali.
<< E' una cosa da brividi, sembrano quasi umani.. >>
Disse tra sè e sè tappandosi subito la bocca per evitare di passare per pazza.Abbassò lo sguardo e il lupo era sparito, nel nulla, come se non fosse mai esistito.
Perplessa si guardò intorno in cerca di un qualche ciuffo di peli sgattaiolante ma non vide nulla, eccetto un ragazzo vestito di nero che la fissava dall'altra parte della strada.
______________Continua nel post seguente.. _______________
Ultima modifica di Katheryan; 7th April 2012 alle 12:02
____________Terza parte... ____________
<< Mi prendi in giro?! Quasi un'ora di ritardo Nat, un'ora! >>
Inveì Kathryn contro la sua migliore amica.
Era arrivata al Grill esattamente quaranta minuti dopo il previsto lasciando Kathryn in balia delle stranezze che la città aveva da offrire. Tipo..chessò, strani lupi e uomini in nero che la fissavano.
Grazie al cielo quel tipo se n'era andato dopo pochi secondi, era sparito nel nulla come il lupo. << Kat devo dirti una cosa non piacevole, so di essere pessima per aver ritardato e non aver risposto ai tuoi messaggi ma ero da mio padre alla centrale di polizia.. >>
Natalie sembrava nervosa.
<< Da tuo padre? Perchè? >>
La sua migliore amica si sedette in silenzio, era pallida, sembrava che avesse appena visto un fantasma.
<< Nat.. >>
La esortò Kathryn, ora era davvero preoccupata.
<< Hanno trovato un corpo stamattina... >>
<< Un... corpo?! No aspetta un.. >>
No riuscì a completare la frase.
<< Il… era ...Josh.. >>
Le ragazze si guardarono senza proferir parola.
Anche Josh era parte di quella cerchia di persone di cui Kathryn gradiva la compagnia. Erano sempre stati loro quattro, leil, Natalie, Simon e Josh. E ora Josh era morto.
<< Ma non... com'è successo? >>
Chiese Kathryn incredula con un filo di voce.
<< E' stato assassinato dice mio padre, non si sa ancora nulla, non aveva ferite o lividi sul corpo, era sanissimo, eppure sembra che la vita l'abbia abbandonato così, di punto in bianco... >>
Le due ragazze rimasero sedute a quel tavolo nel bel mezzo del nulla, guardandosi negli occhi, senza risposte, senza domande.
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La casa di Theresa Wayland era bianca e immacolata, sembrava un angolo di paradiso nel bel mezzo dell'inferno.
Era un edificio moderno, di quelli che un tempo di certo nessuno avrebbe mai avuto l'audacia di costruire, si affacciava sulla costa.
Adam guardava l'orizzonte, seduto in macchina, senza avere il coraggio di scendere e suonare il campanello di quella casa perfetta.
<< Avevi bisogno di qualcosa? >>
Theresa si affacciò al finestrino della macchina di Adam, cogliendolo di sorpresa.
<< Oh… ehm...Theresa, mi hai spaventato.. >>
Lo sceriffo scese dalla macchina.
<< Perdonami Adam, è solo che… la tua macchina è qui da un po' e ho pensato che.. >>
<< Si tratta di Josh, Theresa… >>
La faccia della donna sbiancò improvvisamente.
<< Josh? Cos'è successo? >>
Adam non avrebbe voluto dirglielo in quel modo, ma gli era uscito di bocca, e ora doveva terminare la frase.
<< Josh è..morto Theresa, abbiamo trovato il suo corpo stamattina nei pressi del bosco.. >>
La donna si mise la mano sulla bocca soffocando un singhiozzo.
<< C-Come... >>
<< Noi… non lo sappiamo ancora… mi dispiace tanto.. >>
Theresa scosse la testa in lacrime e si lasciò abbracciare da Adam.
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Natalie non poteva ancora credere a ciò che era successo in quell'assurda giornata.
Josh era morto. Avevano vissuto tante di quelle cose insieme.
Kathryn se n'era già andata da tempo, avevano passato il pomeriggio insieme, senza dirsi nulla, semplicemente contemplando in silenzio il grosso cambiamento che aveva travolto le loro vite.
Passando davanti al Grill notò Simon ancora intento a pulire il bancone del bar.
Entrò.
<< Ehi… >>
Simon alzò gli occhi e sorrise debolmente.
<< Ehi… >>
Natalie si morse il labbro, doveva assolutamente evitare di piangere, di nuovo.
<< Ho sentito di Josh.. >>
<< Già… sembra incredibile vero? >>
<< Incredibile, sì… mi dispiace tanto Nat.. >>
Vedendo le lacrime rigare le guance di Natalie Simon posò il canovaccio e andò ad abbracciarla.
__________Continua nel post seguente...._____________
Ultima modifica di Katheryan; 7th April 2012 alle 11:59
______________ Quarta parte... ___________
Il cielo si era ormai tinto di un tenue color lavanda quando Kathryn arrivò a casa.
Le sembrava ancora irreale quello che era successo a Josh.
Un rumore la fece sobbalzare, si voltò e dietro di lei c'era di nuovo il lupo del Grill. Kathryn aggrottò le sopracciglia, com'era possibile che quello strano lupo saltasse fuori due volte nello stesso giorno e per di più sempre dietro di lei?
Lentamente abbassò una mano e la porse al lupo che si avvicinò e la annusò delicatamente.
<< Ok strano cane, vieni di sopra con me, ti dò un po' di...mmm... Latte? Ti va? >>
<< Non è un cucciolo, non dovresti portartelo in casa. >>
Una voce la fece saltare in aria, si voltò e vide un bellissimo ragazzo dagli occhi verdi era fermo appoggiato al muro del palazzo.
<< Non sono affari tuoi, non credi? >>
<< Dico davvero, non farti ingannare dal suo aspetto.. >>
Kathryn aggrottò le sopracciglia e si affrettò a prendere le chiavi e ad aprire il portone.
<< Scusa ma devo andare.. >>
Rapidamente si infilò nel portone seguita dal lupo.
Arrivata nell'appartamento Kathryn preparò una ciotola con dell'acqua e qualche avanzo per il lupo e poi andò in bagno per farsi una doccia e mettersi in pigiama. Quando tornò nella stanza principale, il lupo era sparito.
<< E' stato fin troppo facile, devo ammetterlo.. >>
Kathryn girò lo sguardo e lo vide.
Aveva l'incarnato pallido e un viso affusolato circondato da una cresta di capelli neri un ciuffo dei quali sfiorava un paio di occhi scuri bellissimi, sottili come due lame affilate.
<< Chi sei? >>
Sul bel viso del ragazzo apparve un sorrisino sghembo, subito dopo i suoi occhi si tramutarono in due pozzi neri, talmente profondi da inghiottire Kathryn e tutto l'appartamento per intero.
Era spaventoso.
<< Sono il tuo peggiore incubo. >>
Kathryn si accasciò contro il muro e serrò gli occhi.
Quando li riaprì, il ragazzo spaventoso era sparito nel nulla.
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Fine primo episodio.
E' troppo lungo vero? E' troppo lungo lo sapevo, chiedo perdono per questa divisione in 4 parti purtroppo non riesco a fare capitoli più corti
Ultima modifica di Katheryan; 7th April 2012 alle 11:56