Perdonatemi il giorno di ritardo, ma tra malanni vari e università è stata una settimana di fuoco...ad ogni modo, ora eccomi con il 6° episodio! ^^
Ci tengo a precisare che le ultime foto sono scure di proposito, per dare l'effetto del vedo-non vedo e per celare l'identità dei personaggi presenti nella scena ^^
Episodio 6 - The family tree
- Avevo sedici anni, e Alexander diciotto quando scoppiò l’inferno… -
Disse Jay guardando con attenzione le assi del pavimento di legno scuro.
Lì per lì Kathryn non seppe che dire, cosa si deve dire davanti a un Nephilim in difficoltà che sta raccontando la sua vita?
Si limitò a fissarlo.
Jay aveva un bellissimo viso, dai lineamenti armoniosi, perfettamente simmetrico, gli occhi verdissimi splendevano animati dalla scintilla dei ricordi, fra essi un naso dritto e regolare precedeva un paio di labbra sottili e attraenti come nessun’altra cosa al mondo.
- A diciotto anni i Nephilim iniziano un periodo di addestramento, di solito dura un anno, un lungo e intenso anno che culmina con la perfetta conoscenza dell’arte della guerra. Dopo l’addestramento ogni Nephilim va alla ricerca del cacciatore che diventerà il suo compagno di battaglia… per tutta la vita. Ė come un matrimonio… -
Disse Jay con il tono velato da un sorriso amaro.
- Vuoi dire tipo matrimoni combinati? Oddio ma è terribile! Non riuscirei mai a concepire l’idea di dover sposare una persona scelta da qualcun altro… in realtà non riuscirei mai a concepire l’idea di sposarmi… -
Jay rise di nuovo, questa volta fu una risata priva di amarezza, limpida e solare.
- No, no! Stop. Non è un matrimonio, ho detto che è come un matrimonio perché ci lega a un cacciatore “finchè morte non ci separi”… -
- Ok, cacciatori? Credo di essermi persa qualcosa… -
Jayden si aggiustò un ciuffo di capelli castani.
- Cacciatori di demoni, combattono fianco a fianco con i Nephilim. Ogni cacciatore ha il suo Nephilim e viceversa... come partner diciamo no? –
- E come fate a sapere chi è il vostro cacciatore? –
Chiese Kathryn curiosa aggiustandosi la gonna.
- Lo si sente dentro. Di solito la ricerca è facile, perché ci sono diverse famiglie i cui destini si incrociano da anni e anni però a volte bisogna partire e fare il giro del mondo prima di trovare il proprio cacciatore e quando capita ti senti qualcosa dentro, come una sensazione di… -
Lo sguardo di Jay si perse nel nulla alla ricerca del termine esatto per definire qualcosa che non si poteva definire.
- Di? –
Chiese Kathryn tentando di non essere invadente.
Jay scosse la testa lentamente.
- Ė come riemergere da sott’acqua… puoi finalmente respirare. –
Kathryn sorrise.
- E tu l’hai già trovato il tuo cacciatore? –
Jayden la guardò e fece per dire qualcosa, ma si bloccò immediatamente.
- No… Non ancora… -
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Ivy sonnecchiava da ore sulla poltrona di velluto color cremisi, accanto al letto di Alec.
Per qualche strano motivo, si trovava sempre in mezzo tra quei due fratelli, a sistemare i loro guai.
- Immagino che dovrei ringraziarti per quello che hai fatto… -
La voce smorzata di Alexander le giunse all’orecchio come fosse un sussurro lontano.
- Fallo allora e tanto che ci sei smettila di cacciarti nei guai, sono stufa di dover interrompere i miei viaggi per te. –
Alec soffocò una risata e subito dopo tossì violentemente.
- Lo fai per mio fratello, non per me… -
Ivy lo guardò con i suoi profondi occhi grigi.
- Tu pensi davvero che dopo quello che c’è stato tra noi io sia del tutto indifferente davanti al tuo corpo martoriato? –
Gli occhi neri di Alexander la fissarono a lungo, lasciando trasparire, solo per un secondo, un piccolo frammento della sua anima tormentata poi si richiuse subito in se stesso rifugiandosi dietro una battuta sarcastica.
- Non è che per caso ci hai messo dell’acqua benedetta dentro quell’intruglio che mi hai fatto bere? –
Ivy scosse la testa.
Aveva accettato da tempo il fatto che Alec trovava difficile fare un discorso serio, specie se si parlava di sentimenti.
- Non ti ho fatto bere nulla io. Chiunque ti abbia conciato così ti ha torturato con l’acqua benedetta e chissà cos’altro… a proposito, non ricordi nulla vero? –
- No, se no quel bastardo sarebbe già morto stecchito. –
Ivy si voltò lasciando scivolare lo sguardo fra le tenebre della notte.
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