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  1. #1
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    Lacrime di Tenebra-CAPITOLO VII-SOSPETTI


    *Copertina 320x240*

    Si dice che il sangue sia più denso dell'acqua. Ci definisce, ci lega, ci maledice.

    INDICE:
    PROLOGO
    CAPITOLO I-IL CASTELLO DELLE SFERE DI LUCE
    CAPITOLO II-MORTE...
    CAPITOLO III-RINASCITA
    CAPITOLO IV-SOGNI
    CAPITOLO V-PADRI E FIGLI
    CAPITOLO VI-ALPHA UND OMEGA
    CAPITOLO VII-SOSPETTI-1-2
    CAPITOLO VIII-COLLOQUIO SEGRETO
    CAPITOLO XI-REQUIEM

    Ultima modifica di Vavi(:96; 3rd February 2014 alle 20:32

    So seid willkommen und
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  2. #2
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    Re: Lacrime di Tenebra

    Questa storia è nata circa un anno fa, in estate durante i corsi di recupero e mi ha accompagnata per tutto questo tempo...
    Finalmente mi sono decisa a scriverla e grazie a Supernatural ho finalmente potuto raccontarla usando il nostro amato gioco.
    I personaggi e i protagonisti non sono gli eroi perfetti delle storie classiche, così come i "cattivi" non sono totalmente negativi, anzi in ognuno di loro coesistono pregi e difetti(soprattutto questi ultimi) e alla fine spero che arriviate ad amarli proprio come li amo io!!

    So seid willkommen und
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  3. #3
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    Re: PROLOGO

    Prologo
    “Paparino, mi racconti la favola della Dama in Nero?”
    Era una fredda sera di novembre e una bambinetta di sette anni si stava infilando il pigiamino rosa di flanella.
    “Non è una favola, tesoro. La Dama è realmente esistita”, rispose paziente il padre, aiutandola nell’ardua impresa di introdurre le braccia nelle maniche.
    “E adesso non c’è più?” chiese accigliata la piccola, facendo riemergere la testolina arruffata dalla scollatura.
    “Eh, adesso
    appare solo quando un membro della famiglia muore, o sta per morire, lei piange e si dispera
    , ma ai nostri tempi …”
    “Ai vostri tempi? Raccontami tutto papà, lo sai che sono curiosa!”




    La nostra storia inizia quando il cuore di un povero giovane innocente venne corrotto dall’avidità e dall’odio. Si chiamava Joseph Franz Wolfsangel ed era noto ,infatti, per la sua malvagità …
    E sembra addirittura che si dedicasse a pratiche stregonesche nel sotterraneo del castello.




    Col passare degli anni divenne un uomo crudele e violento, ma la sua anima non era completamente nera: perché amava una ragazza di Viviana. Lei però ne aveva paura,come quasi tutti in paese,per questo lo respingeva e forse fu colpa sua se lui impazzì completamente,segnando per sempre il destino dei suoi discendenti.



    Un giorno però Joseph riversò tutto l’amore che provava per Viviana in una boccetta di profumo che le donò ,così facendo perse anche l’ultimo briciolo di umanità che gli restava. Alla fine riuscì a condurla all’altare ma quando l’effetto del filtro svanì ,Viviana si accorse di chi era veramente il suo sposo: un sadico,che godeva della sofferenza altrui e non sapeva cosa fosse l’amore. Era entrata in un incubo da cui non si sarebbe svegliata mai più. Da allora si vestì sempre di nero, coprendosi il viso con un velo. Sembrava già un fantasma.



    L’unico suo svago era andare a cavallo …
    Fu cosi che lei e lo stalliere si innamorarono …
    Ma Joseph Franz Wolfsangel aveva occhi e orecchie dappertutto…




    E cosi avvenne la tragedia …

    Ultima modifica di Vavi(:96; 2nd July 2013 alle 14:06

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  4. #4
    sim onniscente L'avatar di Vavi(:96
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    Re: PROLOGO



    Una sera Viviana si svegliò e trovò accanto a se il cadavere dell’amante trafitto da un pugnale. La donna scoppiò in lacrime per il dolore, e si accorse troppo tardi che un’ombra si stava staccando dalle altre e avanzava ,con demoniaci occhi rosso sangue, verso il letto. “Sei bella,Viviana.”mormorò Joseph con una voce dolce come il miele e un sorriso falso come una moneta contraffatta “ma non meriti la tua bellezza” .



    E cosi dicendo portò la sventurata nel sotterraneo,la legò a un tavolo e le disse:“Addio”.A nulla servirono le suppliche della giovane, perché ormai aveva perso anchel’ultimo briciolo di pietà che gli restava.



    Le gettò in faccia dell’acido e assistette alla scena con sadico piacere. Se ne andò solo quando del volto diViviana rimase solo il teschio.



    Ma la donna con l’ultimo soffio di vita che le rimaneva si liberò dalle corde che le legavano i polsi,si alzò in piedi e urlò verso il marito”Io maledico il tuo nome,maledico te e i tuoi discendenti! Io ora sono la Morte!”

    Queste furono le parole che riecheggiando nei saloni e nei corridoi vuoti del castello accompagnarono la fuga precipitosa di Joseph Franz Wolfsangel Primo.

    “Papà,che ne è stato di Joseph?”chiese timidamente la bambina, che guardava attraverso gli occhi del padre un mondo di cui rimanevano solo i ricordi.



    “Divenne ancora più pazzo di quello che era già. Una notte ,mentre era intento in uno dei suoi famosi esperimenti di magia,una fiammata lo raggiunse al volto e morì più o meno come era morta Viviana.”

    Rispose il padre, ripetendo le stesse parole che usava sua madre quando da piccolo le chiedeva di raccontargli quella triste storia. Oppure quando le chiedeva perché lo zio Pepi fosse così pazzo. “Perché ha il sangue maledetto della Dama in Nero e di suo marito.” Poi le chiedeva: “Mamma, Pepi crede aquesta storia?”. “No, Pepi Wolfsangel non crede in niente!”era la risposta di Islea Adara Wolfsangel, la tante volte bis-nipote di Joseph Franz Wolfsangel Primo.
    “Viviana e Joseph avevano figli”chiese la figlioletta ,costringendo il padre a disseppellire gli amari ricordi racchiusi nei meandri della sua memoria.”Si uno,si chiamava come suo padre!” rispose, Fricorith von Steiner mentre guardava la figlia negli occhi: avevano gli stessi occhi scuri,gli occhi di sua madre,gli stessi occhi di tutti i Wolfsangel .”E che fine ha fatto?”


    “Quanto a Joseph Secondo,ci fu chi giurò di aver visto la Dama in Nero cavalcare al suo fianco,un giorno …
    Lo stesso giorno in cui scomparve.
    Venne ritrovato dopo due settimane: probabilmente era caduto da cavallo …
    Ma la cosa strana era che il suo corpo era perfettamente conservato … tranne la testa,completamente decomposta.”
    “E questo è tutto.”concluse Fricorith.“Adesso è ora di andare a nanna!” aggiunse facendo un finto sbadiglio.
    Prese in braccio la bambina,la sua Margareta,e la mise nel lettino.” Sogni d’oro,pulcino”le disse dandole il bacino della buona notte.”Buona notte,papà” fece in tempo a sussurrare la piccola Rita prima di sprofondare nel mondo dei sogni.



    Fricorith rimase un attimo nella stanzetta della bambina a guardare una foto che ritraeva una Rita neonata in braccio a Deborah,sua moglie morta un anno prima, e sua madre Islea mente sorrideva raggiante e guardava con orgoglio la nipotina, che riteneva essere la bambina più bella ed intelligente sulla faccia della terra “e non come quel caprone dalla testa dura di suo padre!!” aggiungeva scherzosamente, solo ora ad anni di distanza capiva quanto avesse ragione. Uscì dalla camera e andò in salotto dove si gettò sulla divano color pesca,comprato da un rigattiere per soli 50 dollari(“un vero affare!” come disse il proprietario del negozio),accese la tivù ma nessun programma riuscì a distrarlo…



    I fantasmi del passato si erano risvegliati dopo tanti anni di oblio e ora toccava a lui esorcizzarli ….



    Andò in quello che definiva il suo ‘studio': un vecchio sgabuzzino dove aveva messo una scrivania,una sedia girevole e il suo computer. Aprì il primo cassetto della scrivania e trovò quello che cercava: un paio di chiavi e un pesante accendino d’oro con inciso sopra un lupo rampante e un pacchetto di sigarette appena iniziato. Quello che restava dei beni materiali Joseph Franz Wolfsangel Terzo, lo zio di sua madre. Quando vide queste ultime si rese conto che nessuno le avrebbe più fumate,si sentì infinitamente triste e solo. Uscì dall’appartamento,sfilò una sigaretta dal pacchetto,come negandosi di accettare l’evidenza.



    L’accendino raschiò il grave silenzio con la fiamma viva. Fricorith non fumava da una vita. Soffocò un accesso di tosse e aspirò ancora più a fondo ,buttando poi il fumo verso il cartello del divieto,come piaceva fare al vecchio. E cominciò a dirgli addio,tuffandosi nei ricordi dimenticati.


    FINE

    Ultima modifica di Vavi(:96; 6th February 2013 alle 10:54

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  5. #5
    sim dio
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    Re: PROLOGO

    ciao vavi! ho notato che hai inserito degli allegati, sia nel primo che nel secondo post. puoi tranquillamente levarli modificando il messaggio, andando in modalità avanzata-> gestione allegati. comunque in bocca al lupo per questo diario che -già dal titolo- mi sembra molto fantasy (con piccoli accenni di genere Noir??)... leggo subito il I^ capitolo, poi ritorno per lasciarti un commento come si deve!
    Ultima modifica di mettiu; 13th January 2013 alle 12:34

  6. #6
    sim dio L'avatar di Acqua&Sapone
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    Re: PROLOGO

    We Vavi, ma cos'è sto capolavoro???? Ma che figata!!!! Ripeto anche a te la stessa cosa che dissi ad Eclisse nel suo Incubus, solitamente non mi attirano molto i diari, ma se c'è un accenno di horror o di noir mi metto in prima fila con tanto di pop corn!!!
    Dunque, foto e testo sono davvero ben curati e la trama mi ha incuriosita molto.. Spero in un tuo rapido aggiornamento

  7. #7
    sim onniscente L'avatar di Vavi(:96
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    Re: PROLOGO

    Citazione Originariamente Scritto da mettiu Visualizza Messaggio
    ciao vavi! ho notato che hai inserito degli allegati, sia nel primo che nel secondo post. puoi tranquillamente levarli modificando il messaggio, andando in modalità avanzata-> gestione allegati. comunque in bocca al lupo per questo diario che -già dal titolo- mi sembra molto fantasy (con piccoli accenni di genere Noir??)... leggo subito il I^ capitolo, poi ritorno per lasciarti un commento come si deve!
    Ehi, ciau! Grazie di essere passato!! Gli allegati non so neanche come ho fatto ad inserirli... xD Grazie di essere passato...

    Citazione Originariamente Scritto da Acqua&Sapone Visualizza Messaggio
    We Vavi, ma cos'è sto capolavoro???? Ma che figata!!!! Ripeto anche a te la stessa cosa che dissi ad Eclisse nel suo Incubus, solitamente non mi attirano molto i diari, ma se c'è un accenno di horror o di noir mi metto in prima fila con tanto di pop corn!!!
    Dunque, foto e testo sono davvero ben curati e la trama mi ha incuriosita molto.. Spero in un tuo rapido aggiornamento
    Wow... Grazie^^ sono contenta che ti piaccia C'ho messo molto impegno e pazienza perchè ad un certo punto il mio simmo è scomparso... e con questo intendo dire che è diventato invisibile... Grazie di essere passata!!

    So seid willkommen und
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  8. #8
    sim dio L'avatar di saphira_84
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    Re: PROLOGO

    Ciao Vavi..che storia inquietante
    Non è proprio una favola della buonanotte da raccontare a una bimba...
    Comunque questo diario mi incuriosisce molto...mi piace come scrivi!
    In bocca al lupo

  9. #9
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    Re: PROLOGO

    Citazione Originariamente Scritto da saphira_84 Visualizza Messaggio
    Ciao Vavi..che storia inquietante
    Non è proprio una favola della buonanotte da raccontare a una bimba...
    Comunque questo diario mi incuriosisce molto...mi piace come scrivi!
    In bocca al lupo
    Si, effettivamente hai ragione, ma mi sembrava un modo carino per introdurre la stora e i personaggi che ritroveremo più avanti...
    Comunque sono contenta che ti piaccia. Grazie di essere passata!!

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  10. #10
    sim onniscente L'avatar di Vavi(:96
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    Re: CAPITOLO I-IL CASTELLO DELLE SFERE DI LUCE

    CAPITOLO I-IL CASTELLO DELLE SFERE DI LUCE
    “Sono le sei …” pensò Tomas guardando accigliato il suo orologio da polso. Si scostò dagli occhi i suoi ricci capelli rossi bagnati dalla pioggia. Era basso,malaticcio con la pelle candida come il latte: il bambino più gracile e magro della sua classe …Il novellino …



    Si era appena trasferito a Wolfburg, prima abitava nel centro di Londra ….
    Sua madre aveva insistito per andare a vivere in quel microscopico paesino perché era convinta che la natura avrebbe aiutato l’adorato e unico figlio a crescere sano,equilibrato e felice ….




    Lo portava spesso al torrente, per nuotare o a fare passeggiate nel bosco …



    Oppure a vedere il castello stregato …
    Ne aveva già sentito parlare a scuola e aveva già visto la sua sagoma scura quando era arrivato lì la prima volta.
    Ma ora ci voleva entrare, per dimostrare a tutti che era il più forte e il più coraggioso ….
    Naturalmente avrebbe fatto delle foto se no nessuno gli avrebbe creduto ….
    Aveva aspettato che Rosi se ne fosse andata e ora aveva un’ora di tempo per esplorare il castello e tornare a casa…

    Ce l’avrebbe fatta con o senza pioggia….
    Aveva appena smesso di piovere quandop rese la sua biciclettina e partì verso l’avventura ….
    Mentre pedalava per la via principale del paese gli tornarono in mente leparole di Ektor, il bambino che l’aveva sfidato a passare lì la notte.

    "Viene chiamato Castello delle Sfere di Luce perchè sembra che i fantasmi abbondino nelle vicinanze e anche al suo interno,ma il nome ufficiale è Castello Wolfsangel.
    Risale al ‘700,è in stile rinascimentale e anche se ormai sta letteralmente cadendo a pezzi conserva un fascino che difficilmente passerebbe inosservato. Una bellezza austera che trasmette anche un po’ d'inquietudine,a dir la verità.
    Il Castello se ne sta lì,solo,ai piedi di un bosco,e osservandolo da lontano sembra quasi che non sia un semplice palazzo,ma qualcosa dotato di un anima propria,che domina incontrastato su tutto il paesino ,scrutando in silenzio tutto ciò che accade.
    Secondo alcuni,ad avvalorare l'ipotesi che il castello abbia una sorta di controllo sull'ambiente circostante c’è il fatto che qualche anno fa,una parte della montagna che la sovrasta,cedette,causando una frana che naturalmente comportò conseguenze gravi solo nelle vicinanze, perché il palazzo non venne minimamente sfiorato.
    Piccola curiosità: hanno tentato disperatamente di venderlo al prezzo folle di venti mila euro,e ti assicuroche per quanto ho potuto vedere ne vale non dicodieci volte tanto,ma cinquanta ,forse,fosse solo per lo splendido contesto in cui è ubicato,ma non c’è stato niente da fare. Il Castello Wolfsangel è in un triste stato di fatiscenza,destinato ad un'inevitabile morte.
    Per quanto riguarda la sua storia,si sa per certo che al suo interno ci sonostate due morti violente e un caso di suicidio.
    Più testimoni raccontano di aver visto una sagoma evanescente di una donna alle finestre (ora non sono sicuro,ma mi sembra che si racconti che il Principe,convinto che sua moglie lo tradisse con lo stalliere del palazzo,li uccise entrambi),mentre altri asseriscono di aver sentito chiaramente,nelle notti più silenziose,lamenti,pianti,urla ecc.
    Invece,per quanto riguarda il suicidio è accaduto circa trent' annifa ,la Principessa Margareta si è buttata giù dalla finestra della sua stanza.
    Nessuno sa perché l’ha fatto, dicono che fosse pazza, ma non si sa molto dilei…
    D’altronde i Wolfsangel, se ne stanno sempre per i fatti loro e non si curano molto della gente.
    Ho visitato (con un amico) tutti i piani del castello,e purtroppo l'unica stranezza che ci è capitata,è che nel momento in cui stavamo per entrare,una persiana sopra di noi ha sbattuto violentemente senza che ci fosse un filo di vento. Niente fantasmi,niente sensazioni strane,niente di niente insomma,solo un'immensa tristezza nel vedere che un capolavoro artistico ci sta abbandonando in questo modo.
    Contiamo di tornarci prima o dopo,forse più attrezzati (eravamo di strada,niente di organizzato,per cui con noi avevamo solo un cellulare con una fotocamera di qualità pessima con cui abbiamo scattato alcune foto da cui non è emerso niente d'insolito)."

    E poi quelle di Rosi…

    "Al culmine della sua pazzia il Principe decise di farsi costruire un’enorme palazzo con più di duecento stanze,una soffitta e dei sotterranei ,di cui realizzò lui stesso la pianta. Questo castello rimase ai suoi discendenti come eterno simbolo della sua follia. Lo fece costruire su una collina in modo da poter dominare dall’alto il paese e le sue anime, per proteggere il suo sinistro proprietario dagli sguardi indiscreti. Secondo la gente il terreno su sorge il castello era già maledetto all’epoca. Infatti, stando a quanto dice la leggenda, sull’olmo sono state impiccate varie persone accusate di stregoneria. Però nessuno è sicuro che sia proprio quello,perché ce n’erano due: uno fu abbattuto da un uragano.Crollò sul castello e, subito dopo, lo fecero incatenare con cavi e chiodi peri mpedire che i rami cadessero e rovinassero la proprietà. La gente dice cheagli spiriti non piace sentirsi incatenati, ed ecco perché nelle notti senzavento si scrollano. "

    Era una nebbiosa notte di dicembre e la strada stava diventando sempre più stretta e poco a poco si ridusse a un sentiero sterrato. Proseguì ancora per mezz’oranella nebbia più fitta finché si ritrovòdi fronte a un bivio. Nella nebbia, come per magia,intravide un cartello che recava la scritta: Per il Castello Wolfsangel.
    Improvvisamenteil cielo fu squarciato da un fulmine che cadde vicino,vicinissimo alla sua bici. Illuminando la sagoma di un castello diroccato, dalle guglie affilate come coltelli. Scese dalla bici e subito ricominciò a piovere e si ritrovò congli abiti e i capelli gocciolanti di pioggia.
    Il bambino si asciugò il viso con un fazzoletto. Poi rialzò il cappuccio della felpa e si avviò lungo il sentiero di sassi che portava al castello . Fischiava un vento gelido, che sollevava nell’aria le foglie secche autunnali. Il sentiero era tappezzato di sterpi secchi, che scricchiolavano sotto i suoi piedi. “Chissà da quanto tempo nessuno lo spazza più…” si chiese mentalmente.Si vedeva che era disabitato …

    Attorno al castello si estendeva un bosco intricato dai rami contorti. Le pareti erano formate da grosse pietre squadrate e annerite dal tempo,qua e là si aprivano feritoie ,protette da spesse sbarre di ferro. I vetri del castello erano color rosso sangue. Nella guglia più alta vide accendersi una luce, che nell’oscurità parve l’occhio fiammeggiante di un mostro notturno. Sul tetto sventolava uno stendardo purpureo con un lupo rampante …
    Notò che davanti che davanti alla porta c’erano due statue di lupi a fauci spalancate.



    Afferrò il batacchio e bussò allaporta, che si aprì come per magia.

    Non aveva nessuna voglia di entrare.
    Ma in quel momento un fulmine gli cadde accanto. Con i denti che battevano per il terrore si ritrovò in un’anticamera buia e tenebrosa. Improvvisamente un altro fulmine cadde vicino al castello e la sua luce fece risplendere di rosso tutte le finestre, che balenarono nel buio come occhi di lupi affamati.
    Si avviò lungo lo stretto,oscuro corridoio che si apriva davanti a lui.
    Si trovòdi fonte a una porta a due battenti, la aprì ed entrò mormorando”E’ permesso?C’è nessuno?”

    Davanti a lui,un immenso salone dalle pareti foderate di legno intagliato.
    Come il resto del castello anche il salone aveva urgente bisogno di restauri: l’intonaco cadeva a pezzi e i mobili antichi erano coperti di polvere e ragnatele. Nonostante i guasti provocati da tempo,il soffitto del ‘700 era ancora splendidamente affrescato con scene di antiche e sanguinose battaglie fra demoni, uomini ed angeli.

    Notò un arazzo con ricamato un lupo assetato di sangue in procinto di attaccare la sua preda e sotto campeggiava la scritta : Homo homini lupus.
    Si avvicinò per esaminare il caminetto e vide che viera incisa una macabra poesia:
    La Dama in Nero
    Morire silenziosamente
    lasciare il cuore su un ciglio
    renderlo di fango come polvere nera
    aspettare la Donna che verrà.
    Lei nel suo incedere
    arriva e carpisce
    Donna in nero
    regina della notte
    Lei Dama della fine
    quella che strappa senza attendere
    quella vera simile al ganglio feroce
    Morire e sentire nel cuore la sua mano
    fredda...glaciale entrare e divorare
    il respiro che stenta a tanto dolore
    il cuore ti strappa
    feroce e senza tregua
    arriva e va via
    La Morte, amica di chi vuole
    di chi aspetta
    amica di chi è morto
    ma non morto e continua senza fine
    a vivere nel buio dell'innaturalità della notte
    sapere che ti nutri della linfa che sgorga
    guardare oltre il muro senza essere al di là
    Morire è vivere

    Uscito dal salone si diresse lungo il corridoio e trovò una porta di legno su cui era incisa la parola:CUCINA.
    Entrò.La cucina del castello era immensa. Il pavimento era di pietra a lastroni larghi.Alle pareti c’erano banconi di legno su cui erano appoggiati attrezzi da cucina.
    Aprì una porta, scese alcuni gradini e si trovò in una stanza sotterranea: la dispensa.
    C’erano poche provviste:alcuni barattoli di vetro contenenti verdure sott’aceto,pochi miseri salamini che pendevano dal soffitto..
    Ma si rianimò notando una profumata forma di formaggio stagionato. “IL CASTELLO E‘ABITATO!!!”pensò”MA DA CHI??”
    In fondo alla cucina c’era un camino,tanto grande da poterci entrare.
    All’interno del camino spento era appeso un paiolo di rame tutto ricoperto di fuliggine,su cui era inciso un lupo dalle fauci spalancate. Si avvicinò e dentro il paiolo polveroso notò uno stranoo ggetto di colore biancastro :era un osso,un osso umano!
    Si guardò attorno, terrorizzato.
    Decise di fuggire e aprì la prima porta che si trovò di fronte, ma subito capì che non era una porta, ma un armadio: e dentro c’era uno scheletro umano! Scappò verso il salone, raccolse tutto il suo coraggio e salì lentamente lo scalone scricchiolante che portava al piano superiore. Aveva trovato una candela nell’anticamera, la accese e alla luce tremolante della fiamma salì gli scalini scricchiolanti.

    Proprio in quel momento a migliaia di chilometri di distanza moriva Joseph Franz Wolfsangel Terzo.

    Passò accanto ad una serie di pesanti cornici dorate con i ritratti della famiglia.
    Fu mentre camminava davanti all’ultimo, che era il più grande di tutti e avevala cornice tempestata di rubini, che ebbe l’impressione di essere osservato.

    Sigirò di scatto: niente.
    Salì ancora, eppure…
    Si girò di nuovo:stavolta era sicuro di essere spiato!
    In quel momento vide brillare gli occhi grigi e severi del ritratto come se fossero veri.

    Si,ora ne era sicuro: lo seguivano mentre saliva le scale!
    Controllò bene gli occhi del dipinto: erano bucati! Qualcuno lo stava osservando!

    Continua nella pagina dopo...

















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