CAPITOLO VII-SOSPETTI...
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“E quando Alfr, il più amato tra i figli degli dei, supplicò Odino di proteggere la sua gente dal nemico che avanzava lui inviò in tutti gli angoli dei nove mondi suoi emissari alla ricerca di un luogo sicuro, in cui la sua progenie potesse stabilirsi. Quel luogo fu chiamato Tyrsis, che nella lingua degli Asi significava lunga ricerca. E in cambio di questo servigio Odino ottenne che per sempre Alfr e i suoi discendenti si facessero custodi di conoscenze proibite agli dei stessi”
- Servilliano da Militz,Historie de Summo Populo.
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Islea guardò suo fratello e con tono duro chiese:«Che ci fai qui?».
L'espressione da spaccone scomparve improvvisamente dal suo volto. Era visibilmente a disagio.
«Allora?» lo incitò«Vuoi dirmi che succede?»
«Si tratta di Pepi...»
«L'hanno trovato?Come sta?»
«Bhe, in un certo senso potrei dirti che non è mai stato meglio...» balbettò Xavier ricordandosi che per lei “trovato” era sinonimo di “ancora vivo”.
«E' morto, vero?»
«Sì!»
Per un attimo rimasero in silenzio a guardarsi.
Per un attimo rimasero in silenzio a guardarsi.
«E la zia lo sa?» chiese improvvisamente Islea.
«Sì!» declamò Xavier imitando perfettamente il tono di voce solenne degli annunciatori ufficiali «La signora Mathilde Magdalena Wolsfangel è stata informata del funesto accaduto dall'illustrissimo dottor Albrecht Rosencruz, al quale la notizia è stata comunicata direttamente da Sua Eccellenza il Governatore Maximilian von Heune ….»
«Che gli dei lo assistano sempre» Islea completò automaticamente la formula.
«Allora io ho preso una storica decisione: trovarti e metterti al corrente dei luttuosi eventi che hanno colpito il nostro mondo privandolo di uno dei suoi più nobili cittadini, orgoglio...»
«Alt! Pietà ti prego!» Islea si fece scudo con le mani sorridendo. Tutta quella sceneggiata era tipica del fratello: neanche nei momenti più terribili perdeva la voglia di scherzare, fedele al motto “per sopravvivere bisogna ridere in faccia alla disperazione!”.
«La zia come l'ha presa?»
«Ha detto che Pepi non può morire perchè ama Haydn!» Xavier fece ruotare gli occhi in modo eloquente«Se vuoi il mio parere è totalmente andata. Sì, lo so anch'io che dove c'è la musica di Haydn la morte non può colpire,ma anche per lui giunse la fine!»
Islea mormorò «Il 31 maggio 1809, per la precisione. Fu Johann Essler, il suo vecchio e fedele servitore a chiudergli gli occhi. Napoleone venne subito informato e davanti alla casa della Steingasse, fu posto un picchetto d'onore. Venne organizzata una fastosa cerimonia funebre, in presenza della guardia imperiale. La cattedrale di Santo Stefano era gremita di gente di ogni ceto. Al suono del requiem di Mozart, Vienna diede l'addio ad uno dei suoi figli più illustri...»
«Ora sei tu che stai esagerando: sembri quasi il dottor Abrecht!»
«Infatti quella frase sembra sua, più che della zia...»
«Glielo chiederai al funerale! Ora dobbiamo andare...» improvvisamente sembrava essersi impossessata di lui una fretta insolita.
«Dove?» chiese Islea sospettosa
«Bhe, ecco... »tentennò Xavier, aveva un sorrisetto incerto e lo sguardo sfuggente.
<<Xav,le cose sono due: o adesso mi dici che cosa stai facendo qui, o io perdo la pazienza>>
Xavier deglutì rumorosamente
«Ti ricordi la mia amica Shennon? Ma sì che la conosci! Te l'ho presentata quel giorno...»
«Vai avanti!» tagliò corto lei,dura.
«Shennie fa la telefonista a Palazzo del Governatore»
«La bionda con la risata irritante?»
«Non ha una risata irritante! Forse un pochino...»la sorella lo fulminò con lo sguardo«Mi ha inviato una copia di un telegramma in codice tra il buon dottore e il nostro amatissimo Governatore....»
«Ha trafugato una missiva segreta?» esclamò in tono incredulo.
«E'un modo di vedere le cose...» ammise Xavier.
«Vai avanti e vedi di non far perdere tempo a me e a te stesso!»continuò inflessibile lei.
«Diceva:Die Bakchen sie den Kopf des Orpheus geschnitten»
Le Baccanti hanno tagliato la testa ad Orpheus.