Adam continuava a guidare, il Maryland era diventato il Delaware, ma il paesaggio fuori non era cambiato.
Sconfinata campagna e qualche timido raggruppamento di case. A un certo punto le case diventarono meno rade e la strada si costellò di pubblicità di alberghi. Poteva significare solo una cosa: si avvicinavano all'oceano. Ellie ebbe la conferma del suo sospetto quando vide un luccichio all'orizzonte, che compariva e scompariva tra le case.
Attraversarono tutta la cittadina e arrivarono sul lungomare. I colori del mare d'inverno incantarono Ellie tanto che non si accorse che Adam aveva parcheggiato davanti a una villetta praticamente sulla spiaggia.
La casa odorava di chiuso. L'ari aera polverosa e salmastra e in qualche modo ancora calda, come se avesse conservato il calore dell'ultimo giorno d'estate.
Adam le fece strada attraverso un piccolo salotto sul quale affacciava un angolo cottura. Adam si era diretto a passi sicuri nella penombra verso una finestra e poco dopo la luce invase la stanza.
L'arredamento non sembrava quello di una tipica casa di villeggiatura. Niente conchiglie, niente bianco e blu navy. Nemmeno un po' di vimini. Era una casa.. vissuta. << E' casa tua? >> Ellie lo seguì con lo sguardo mentre apriva tutte le imposte. << No. Era la casa di mia nonna, ma ci ho passato tutte le estati della mia vita. E un anno intero dopo il college, mentre cercavo di capire cosa fare della mia vita..>> Lo sguardo di Adam volò sulle foto appese al muro, prima di posarsi su di lei.
<< Ed è per questo che qui ho gli strumenti che fanno al caso nostro! >> Continuò il ragazzo imboccando le scale.
Ellie indugiò qualche secondo, lo sguardo fisso sulle cornici, prima di seguirlo. Adam fece strada fino ad una cameretta dove svettava un computer e una postazione da chimico.
<< Non è tecnologia all'avanguardia ma è meglio di niente.. Non posso usare il super pc che ho a casa, èd i proprietà del governo ed è controllato. Ci faremo bastare questa roba! >> Il sorriso di Adam era così sincero che Ellie si sentì pervadere da un'ondata di fiducia.
<<Vado a farmi una doccia, se vuoi cambiarti puoi prendere qualsiasi cosa dalla cassettiera dell'altra stanza. Mia sorella ha sicuramente lasciato qualcosa lì dentro! >> In effetti l'idea di togliersi di dosso quei vestiti polverosi non le dispiaceva affatto. Si infilò nella stanza che le aveva indicato Adam. Anche qui il tempo sembrava essersi fermato a una lontana estate.
La luce artificiale della lampadina stonava sulle coperte leggere e sulle foto scolorite, di certo abituate ad essere illuminate dal sole caldo. Si avvicinò alla finestra e la spalancò, lasciando entrare la luce del sole. Un po' più a suo agio, Ellie si mise alla ricerca di qualche vestito pulito.
Dopo un'occhiata al contenuto del cassettone, le fu chiaro che la sorella di Adam o era molto giovane o aveva lasciato lì abiti molto vecchi. Ellie non aveva problemi con gli abiti fuori moda o di seconda mano, in istituto si era dovuta accontentare degli scarti delle più grandi e degli acquisti ai mercatini, quindi afferrò una vecchia felpa e dei pantaloni di cotone sformati. Passando davanti alla porta del bagno sentì l'acqua della doccia scorrere. Adam se la stava prendendo comoda.