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  1. #51
    sim dio L'avatar di Adanay
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    [LoD] Red Passion [Cap 1.4 - Segreti svelati]

    rieccomi pronta! Complimenti! ha vinto lo scenario B che era quello giusto! Se avesse vinto la A.... bè...ve lo dico alla fine altrimenti ora sarebbe un mega spoiler =P
    La miniatura (per i Mod, è in indice)
    ma stop con le parole e....gooooo!!






    La vita era stata una continua sorpresa per Dominik. Sorprese belle ma più che altro brutte o comunque impreviste.

    L’abbandono di sua madre era stata la prima, ciò che aveva formato il suo carattere duro e il distacco da qualsiasi forma di sentimento. Solo rabbia.
    Poi la sorpresa, se così si poteva definire, di Terry che era rimasta incinta a soli diciassette anni, la sua proposta: tenere il bambino o abortire. Lui aveva scelto l’aborto. Non si era voluto legare e quanto aveva rimpianto quella scelta, quante volte, durante la notte insieme alla sua solitudine, gli era scesa una lacrima e arrabbiato si era disfatto le nocche delle mani a forza di tirar pugni al muro per la rabbia che nutriva con se stesso. Quante domande senza risposta si era fatto: a chi avrebbe somigliato? Che carattere avrebbe avuto? Sarebbe stato un buon padre per lui o lei? Non poteva saperlo perché lui si era privato della possibilità di conoscere tutto ciò. Per questo beveva tanto, per questo la sua vita era stata tanto disfattista.
    Poi era arrivato il giorno della sua fuga, la lite più grossa mai avuta con il padre e da lì la svolta. Giri per il mondo, nessuna dimora fissa. Nessun posto che potesse sentire come una casa. Poi era arrivato a Madrid e lì aveva trovato un equilibrio…ma più importante, aveva avuto la sua sorpresa più bella: Carlotta.
    Lei l’aveva cambiato in meglio. E se fino a quel momento era stato un ragazzino e un uomo arrabbiato, da quando lei era arrivata si era trasformato in un uomo più sereno. Sempre tormentato dai sensi di colpa, ma più sereno. Poi il viaggio verso casa dove aveva riscoperto un padre che aveva dimenticato per tanti anni e che alla fine se n’era andato. E ora… ora cosa lo aspettava?



    Davanti casa di Yuna era rimasto fermo in macchina con lo stereo che mandava le note dei Queen, ‘The show must go on’… sì, lo spettacolo deve continuare! E lui non l’avrebbe interrotto.
    L’aveva vista entrare in casa di corsa, trafelata. Una ragazzina sui 17 anni le aveva aperto la porta e insieme erano rientrate in casa. Poco dopo la ragazza se n’era andata e lui era sceso dall’auto.
    Mentre percorreva quel vialetto si domandava cosa diavolo nascondesse Yuna, cosa voleva confessare suo padre? E perché Yuna non voleva che lui sapesse? Cos’è che voleva negargli? E soprattutto perché.
    Senza pensare oltre aveva premuto il campanello d’ottone e aveva atteso poco prima che Yuna aprisse, restando a bocca aperta quando se l’era ritrovato davanti.
    “Che ci fai qui??” sembrava agitata. I suoi occhi vagavano in qua e là, si martoriava le unghie…
    “Cos’è che dovrei sapere?” aveva chiesto a bruciapelo mentre lei usciva fuori e socchiudeva la porta d’ingresso.
    “Di che stai parlando Dominik?! Non capisco dove tu voglia arrivare”
    “Oh, lo capisci eccome. Ma ti darò un indizio… ti ho sentita discutere con mio padre su qualcosa che lui voleva tu mi dicessi e tu ti ostinavi a dirgli che era meglio che restassi all’oscuro. La mia domanda ora è: di cosa dovrei restare all’oscuro?”
    Lei era sbiancata di colpo, dalla sua bocca uscivano solo balbettii disconnessi e privi di senso.



    La porta si era poi riaperta e una bambina dai capelli neri e dei grandi occhi verdi era uscita.
    “Mamma…” aveva detto e a quel punto era stato Dominik a restare senza parole.
    Yuna si era abbassata sulla bambina e le aveva fatto una carezza sul capo “tesoro, vai a dormire che hai la febbre, non puoi stare fuori. La mamma arriva subito”
    Nella sua mente si rincorrevano mille ipotesi ma d’un tratto ne arrivò una che gli parve la più plausibile.
    “E’ tua figlia?” aveva domandato come la piccola era rientrata in casa.
    “Sì, è mia figlia” aveva ammesso senza guardarlo in faccia.
    “Quanti anni ha?” il suo tono era indagatore… e aspettava la risposta per capire se l’ipotesi che l’aveva colto fosse fondata o meno.
    “Dominik… ti prego” aveva mugolato lei sempre più in difficoltà evidente.
    “TI PREGO UN ACCIDENTE!” Dom era furioso, lo aveva sbraitato ma poi aveva preso un sospiro e a denti stretti aveva ripetuto la domanda “Quanti anni ha?!” ma lei faceva scena muta e lui aveva perso totalmente le staffe. “RISPONDI!” aveva gridato di nuovo più duramente afferrandola per le spalle e scuotendola.



    “ha 6 anni e mezzo…” Yuna aveva preso a singhiozzare e per lui adesso era tutto chiaro. L’ipotesi ormai era divenuta molto di più, era una certezza: quella bambina era sua figlia.
    “Chi è il padre?” aveva domandato… ma in fondo già lo sapeva. Aveva i suoi soliti occhi verdi.
    “Sei tu… rimasi incinta quella notte prima che tu te ne andassi”
    “Porca puttana” aveva sbraitato prendendo a calci una lattina che aveva avuto la sfortuna di essere nei paraggi. Furibondo era un eufemismo. Aveva una figlia e lui non l’aveva mai saputo! Se non fosse stato per i fortuiti eventi dell’ultimo periodo non l’avrebbe probabilmente mai scoperto e Yuna glielo aveva tenuto nascosto! La guardava furente, non sapeva nemmeno lui a chi santo votarsi per non strangolarla con le sue mani tanta rabbia scorreva nelle sue vene.
    “Perché diavolo non me lo hai detto! Dammi solo una motivazione valida, me ne basta una Yuna!” lei era sobbalzata all’indietro, ormai stava piangendo senza controllo e lui aveva infierito “E’ anche mia figlia quella bambina! – aveva detto indicando dentro la casa – avevo tutto il diritto di saperlo! Dovevi informarmi immediatamente che ero padre!”
    “Te n’eri andato! Come facevo a dirtelo?? Avevo perso le tue traccie!”
    “Mi potevi cercare, nessuno sparisce nel nulla, siamo sempre rintracciabili in qualche modo! Internet per esempio, avevo l’account su facebook, potevi scrivermi lì! Avevi la mia email dove mi hai scritto per dirmi del finto matrimonio! Potevi usare questi due sistemi”
    “Hai ragione ma…ecco… tu non eri esattamente in possesso delle credenziali per essere padre! Volevi divertirti, te n’eri andato da Apaloosa Plains, pensavo che un bambino era l’ultima cosa che avresti voluto e io non volevo usare questa cosa come un ricatto. Poi è nata e io mi sono abituata a star sola. A volte mi ha chiesto di suo padre ma non ho mai detto niente perché pensavo che se ti avesse conosciuto tu l’avresti abbandonata e lei ne avrebbe sofferto! Proteggevo mia figlia e anche adesso che tu lo sai cosa farai? Vivi a Madrid! Lei vive con me ad Apaloosa Plains, siamo a 10 ore di aereo!”
    “Se avessi saputo di avere una figlia sarebbe cambiato tutto!! Le sarei stato accanto e l’avrei cresciuta! Non sarei andato a giro per il mondo e ora non ci sarebbe questa cazzo di problema di lontananza!!”



    Erano rimasti a discutere ancora per un’ora. Alla fine si era calmato in parte, più che altro perché voleva sapere di più sulla figlia che lui non sapeva di avere.
    Così Yuna gli aveva raccontato: Si chiamava Sayuri, era nata il 19 novembre nel pomeriggio di quasi 7 anni fa. Andava a scuola da un anno, era espansiva e calma. Spesso aveva chiesto del padre ma Yuna aveva sviato sempre l’argomento. Era dolce e spesso testarda, istintiva… e in questo, aveva detto anche lei, ci rivedeva molto Dominik.
    “Voglio conoscerla, voglio essere suo padre.”
    “Certo, lo posso capire”
    “Domani tornerò qui, spero che vada bene”
    “Sì”
    Si era alzato e senza dire niente era andato la macchina per tornare a casa.



    A casa Carlotta lo stava aspettando preoccupata “Dov’eri finito? Ho provato a chiamarti ma avevi lasciato il cellulare a casa” aveva detto andandogli incontro. Un misto tra il preoccupato e l’arrabbiato.
    Già, ora doveva pure dirlo a lei. Come l’avrebbe presa? Era una notizia piuttosto importante e poteva pure cambiare le cose tra lui e Totta ed era proprio l’ultima cosa che voleva.
    Per di più, Sayuri, complicava parecchio l’organizzazione della sua vita. Lui viveva a Madrid e lei negli States. La sua vita era in Spagna e sua figlia in America. Non sapeva come fare…aveva bisogno di Carlotta, per di più che tra una settimana avrebbero avuto il volo per rientrare a casa.
    “Ho qualcosa da dirti… io non so nemmeno come fare” dalla voce di Dom Carlotta aveva subito intuito la gravità della cosa, lo aveva preso per mano e l’aveva fatto sedere accanto a lei.
    “Parla, sai che a me puoi dire tutto”
    “Prima giurami che non cambierà niente” la guardava con occhi imploranti e lei si era drizzata con la schiena, adesso era anche in ansia.
    “Che hai fatto Dom? mi stai facendo preoccupare… mi hai tradita? Cos’hai?”
    “No, no. Non ti ho tradita, non si tratta di questo… è che… ho seguito Yuna, tempo fa origliai una conversazione strana tra lei e mio padre, parlavano di qualcosa che dovevo sapere ma Yuna non voleva dirmelo così stasera l’ho seguita fino a casa e ho scoperto ciò che mi teneva nascosto”
    “E cioè?”
    “Ho una figlia da lei. Ha 6 anni, si chiama Sayuri e io non sapevo che esistesse… fino a poco fa”
    A quelle parole lei era rimasta in silenzio per qualche momento, era stato un colpo quella scoperta… ma poi l’aveva abbracciato sussurrandogli che tutto sarebbe andato per il meglio.

    4 anni dopo…

    “Spingi Carlotta… respira e spingi… forza ci sei quasi!” la voce dell’infermiera era alta per spronare una sofferente e sfinita Carlotta a spingere più forte, Dominik era lì che le teneva la mano, teneva le labbra sulla fronte sudata di sua moglie a cercare di incuterle forza. Sì, erano sposati. Il matrimonio si era celebrato due anni prima, a Madrid. Lei era bellissima… avvolta da quell’abito bianco che risaltava la sua bellezza. Tra i capelli tirati su dei fiori che la rendevano ancor più dolce e pura.
    Sayuri aveva portato loro le fedi e emozionati si erano scambiati le promesse di amore eterno di fronte a Dio. Adesso si ritrovava lì, ad aspettare la nascita del suo secondo figlio. Non sapevano ancora se sarebbe stato maschio o femmina, non avevano voluto saperlo. Volevano la sorpresa.
    “Dai amore, stai andando benissimo” gli aveva sussurrato all’orecchio mentre Carlotta roteava indietro la testa cercando di riprendere un minimo di forza. Era straziante vederla così in quel letto. Lui non poteva fare niente se non tenerle la mano e supportarla, ma se avesse potuto avrebbe voluto prendersi carico lui del dolore del parto. Che doveva essere lancinante dato che Totta aveva rifiutato anche l’epidurale.




    Le cose erano cambiate velocemente come al solito. Quando aveva scoperto di Sayuri era stato colto dal panico, paure. Poi l’aveva conosciuta e aveva capito che non avrebbe potuto amare nessun altro al mondo così come sentiva di amare lei, ed era bastata una sola occhiata. Durante la settimana era stato con lei ogni giorno e Totta era stata eccezionale come sempre. Lo aveva accettato e poi aveva conosciuto la bambina.
    Quando era arrivato il giorno della partenza Dominik si era sentito pervadere da una tristezza ineguagliabile, non era ancora salito sull’aereo che già voleva tornare dalla sua bambina. Doveva recuperare il tempo perso ma purtroppo doveva rientrare a lavoro. Aveva approfittato anche troppo della pazienza del suo titolare.
    Per il primo anno era tornato a Apaloosa Plains una volta ogni 2 mesi e si fermava per una settimana circa, qualche volta 2. Carlotta non poteva accompagnarlo sempre ma quando poteva andava a dargli supporto.
    Avevano anche confessato alla zia Ines, in tutto ciò, che la loro relazione era nata dopo e che Carlotta aveva mentito. La donna per fortuna era talmente felice che adesso avesse veramente un fidanzato che non badò più di tanto alla menzogna che la nipote le aveva detto.
    Ma le cose erano di nuovo cambiate 3 anni fa, quando la telefonata della polizia lo aveva avvertito dell’incidente di Yuna, incidente mortale. Era stato un duro colpo per lui… da quel giorno Sayuri era andata a vivere col padre con il quale aveva instaurato un bel rapporto. Non era stato facile però per la bambina e per Dominik e Totta. In fondo l’avevano sradicata dalla sua vita, aveva perso sua madre… era un grande cambiamento a cui c’era voluto parecchio tempo affinché si abituasse.
    All’inizio era taciturna, parlava poco. Ma ciò che aveva preoccupato Dom era il fatto che la bambina non piangeva. Teneva tutto dentro e lui sapeva quanto questo fosse deleterio perché lui per primo ci era passato.
    Così ne aveva provate di tutte per far sfogare sua figlia e aveva chiesto aiuto ad uno psicologo infantile che era stato decisamente di grande aiuto. A distanza di un anno avevano creato il loro equilibro e la bambina pareva stare molto meglio tornando sorridente e tutto sommato serena.





    Poi il matrimonio e ora il parto del primo figlio di Carlotta e il suo secondo.
    Sayuri era rimasta a casa quella notte con Anton, mentre Esteban attendeva fuori in sala d’aspetto di vedere il primo nipotino.
    Tutti erano stati felici della notizia della gravidanza di Carlotta… lui per primo ne era stato entusiasta.
    Aveva persino accettato di buon grado di andare a giro per negozi con Carlotta e Sayuri a cercare culla, passeggino e vestitini per il nascituro. Totta aveva scelto tutti mobili con colori pastello ma neutri, che andassero bene sia in caso di maschio che in caso di femmina.
    Anche se in realtà, nonostante avesse cambiato casa, avrebbe diviso la camera con Sayuri non essendoci altre stanze disponibili.
    Certo non era stato facile e di certo, da quel momento in poi lo sarebbe stato ancora meno. Già abituarsi ad avere un figlia, che tra l’altro non conosceva e che doveva abituarsi a lui a sua volta. Era stato decisamente difficile, responsabilità che non aveva mai conosciuto ed erano aumentate notevolmente quando la piccola Sayuri era andata a vivere con lui a Madrid dopo la morte di Yuna.
    Dopo quell’evento lui, spronato da Carlotta, aveva preso un’iniziativa che lo stuzzicava da qualche tempo, rilevare il locale dove lavorava. Era capitata l’occasione, il proprietario (nonché suo ex titolare) voleva cedere l’attività e lui se l’era presa. Certo gli era costato sacrifici, ma in quei 3 anni l’affare era stato decisamente remunerativo tanto da permettergli di comprare, insieme a Totta, una nuova casa più grande e più in collina come desiderava lei. Carlotta aveva continuato ad aiutarlo in cassa, Dominik certo non l’aveva rimessa a ballare, ma si era molto impegnata per la riuscita del suo lavoro. Era dura. Pensare a Sayuri, controllare che facesse i compiti, rispondere alle telefonate dei fornitori e organizzare le serate, le buste paghe e Totta sempre impegnata con pennelli e colori. Ma era soddisfatto e per la prima volta sentiva di avere un obbiettivo.



    Insomma… ormai sembravano una famiglia completa. Dopo il matrimonio, su insistenza di Sayuri, Totta aveva deciso di accontentarla nel prendere un cane e, conquistata dal musetto di una cucciolina dal pelo color miele con chiazze bianche che aveva visto insieme alla bimba un mattina al mercato, l’aveva adottata portandola via dal canile. Dominik ne era venuto a conoscenza la sera quando, entrando in casa, quasi cadeva per terra per essere inciampata su un esserino peloso. C’era stata una discussione, dato che lui non voleva un cane (già le aveva preso il cavallo come regalo di nozze ma quello sta nella stalla), ora pure un cane! Ma era bastato guardare nei suoi occhi teneri per innamorarsene. Poi si erano sposati… e lei era bellissima. Aveva optato per un abito semplice ma raffinato. In fondo com’era lei. Il suo stile era semplice e senza fronzoli e aveva rispecchiato questo suo modo di essere anche nel giorno del matrimonio. Ancora sentiva il cuore stringersi nel ricordare Carlotta avvolta in quell’abito… bella come non mai.







    CONTINUA ->
    Ultima modifica di Adanay; 31st March 2013 alle 22:32
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  2. #52
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    Re: [LoD] Red Passion [Cap 1.4 - Segreti svelati]

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    Quel periodo era stato dei più felici ed era stato quasi naturale che Carlotta cominciasse ben presto a voler allargare la famiglia. Ovviamente l’aveva presa alla larga, conoscendo Dom, cominciando da prima a lamentarsi per la casa troppo silenziosa.
    “C’è troppo silenzio in questa casa, non trovi?” diceva innocentemente e Dom…
    “Secondo me c’è anche troppo casino, anche se fai smettere di abbaiare Kika è anche meglio”. Failed.
    Poi aveva provato con un fratellino o sorellina per Sayuri.
    “Non vorrei che Sayuri soffrisse troppo la solitudine, non le farebbe male avere un po’ di compagnia…”
    “Ha tanti amici a scuola… poi io son stato proprio bene da figlio unico.” Failed.
    Poi aveva provato con i sussulti per quanto fossero belle certi vestitini di infanti.
    “Ooooh, questa tutina non è tenera??”
    “Sì, sì, fantastica… peccato non le fanno della tua taglia! Uuuh… cavolo è uscita la nuova ducati!!!” Failed.
    Insomma… l’aveva presa larga ma dato che si erano rivelati tutti epic fail, aveva deciso di essere diretta.
    “Sai Dominik, vorrei tanto diventare madre… adoro Sayuri e le voglio bene, ma vorrei anche un figlio mio” e lì aveva fatto centro. C’era voluta ancora qualche settimana a convincere Dominik a buttar via i contraccettivi, ma alla fine aveva ceduto, in fondo ora era il momento per mettere in cantieri un figlio. E aveva fatto centro. Quando l’aveva scoperto era stata raggiante e la gravidanza era volata senza intoppi.


    “E’ nato! Eccolo qua questo torello…” l’enfasi del medico era contagiosa e Dom aveva stretto più forte la mano di Totta, commosso. Non avrebbe mai pensato che veder nascere un figlio fosse un’esperienza così potente ed emozionante… non puoi capirlo finché non lo vivi.
    “E’ un maschietto” aveva annunciato l’infermiera e i neo genitori si erano scambiati un bacio ascoltando il dolce suono del vagito del loro figlio.
    Da quel giorno le cose erano cambiate ancora. Aveva Sayuri, ma l’aveva avuta in casa quando la bambina aveva già 7 anni, non aveva mai avuto a che fare con dei neonati, le poppate di notte, le coliche e pannolini.
    Una volta a casa non era stato facile per lui abituarsi a quei ritmi. Cercava di aiutare quanto più possibile sua moglie, che era stressata anche lei, ma doveva ammettere che era più Carlotta ad alzarsi la notte piuttosto che lui.



    Per fortuna con i mesi che passavano avevano cominciato a prendere un ritmo e Lorenzo, così avevano chiamato il bambino, aveva iniziato a dormire qualche ora di fila in più dando un po’ di respiro ai genitori.
    Ma lui in realtà adorava fermarsi a guardarlo quando giocava nel box, vispo e curioso giocava con tutte ciò che gli capitava sotto tiro. Era stato emozionante quando aveva cominciato a dire le prime parole e il merito se l’era preso Sayuri dicendo che era stata lei ad insegnarglielo. Il che era vero solo in parte ma a Dominik non importava chi si prendeva il merito, desiderava che i due fratelli andassero d’accordo.
    Di tanto in tanto quel letto era decisamente affollato e i momenti di intimità con Carlotta erano diventati più complicati dato che spesso il matrimoniale era assediato da Lorenzo e Sayuri.


    Non era tutto rose e fiori, c’erano momenti che lo stress raggiungeva alti livelli. Sayuri aveva ormai quasi 13 anni e cominciava, come tutti i quasi adolescenti, ad avere sbalzi d’umore, a diventare più intrattabile. Lorenzo aveva 3 anni ed era un ragazzino molto vivace e star dietro a tutto questo più casa, animale e lavoro era pesante e stancante qualche volta. Più che altro era Carlotta che ne risentiva lavorando come pittrice da casa. Star dietro a fare i quadri era quasi impossibile con una casa da tenere in ordine: lavatrici, cucinare, rifare i letti, rimettere i mille giocattoli che i bambini lasciavano sparpagliati. Lei era spossata e Dominik anche preso com’era dall’andamento della sua attività. Non era raro vederli litigare in quelle occasioni e spesso stavano col muso fino al giorno seguente per poi far pace, raramente facendo l’amore per mancanza di tempo materiale.
    Insomma le cose iniziavano ad essere complicate. E quando Dom tornava a casa trovava Carlotta sfinita sul divano o sulla poltrona.


    Sayuri in tutto ciò cresceva in un ambiente, nonostante le discussioni, tutto sommato tranquillo.
    Era una ragazzina calma, amava i dolci e il cioccolato e infatti aveva messo su qualche chiletto nell’ultimo periodo. Anche se agli occhi di suo padre lei era sempre la più bella, quando aveva compiuto 14 anni lei cominciava a non credere più alle parole del genitori. Passava ore intere davanti allo specchio a guardare il fisico paffuto e a lamentarsi di non voler quei rotolini. Ma se lì per lì si riprometteva di iniziare a ridurre i dolci, come si trovava davanti un vassoio di biscotti o una fetta di torta non riusciva a trattenersi e spesso finiva che se la prendeva con Carlotta per aver fatto un dolce o con Dominik per aver comprato i biscotti sapendo che lei non poteva mangiarli.
    “Non ve ne frega niente se la mia vita fa schifo!” gridava isterica prima di chiudersi in camera.


    Dominik tentava spesso di parlare con lei e a volte la faceva anche ragionare…ma solo a volte. Per fortuna c’era Carlotta, forse perché donna anche lei, che risolveva il resto delle situazioni che Dom non riusciva a risolvere.
    Ma comunque durava poco perché dopo un po’ si rimetteva davanti allo specchio.


    A parte questo suo complesso, a cui avrebbe potuto porre rimedio con un po’ di buona volontà, era piuttosto allegra e passava molto del suo tempo libero sul pc o a guardare i film. Aveva un sogno in realtà molto comune: fare l’attrice. Non le importava diventare una diva di Hollywood, ma le sarebbe piaciuto poter vivere con la sua recitazione. Questa sua passione aveva fatto si che i suoi genitori la iscrivessero, come da lei chiesto, ad un corso di recitazione e si dava davvero molto da fare. Ovviamente anche a scuola partecipava sempre all’attività teatrale e a volte non era difficile vederla in camera a provare la parte, talmente calata nel ruolo da indossare gli abiti di scena. Ma ovviamente non ne era soddisfatta appieno. Quell’anno avrebbero dato Romeo e Giulietta e a lei non era certo capitato il ruolo di Giulietta… serviva una ragazza bionda…e magra! Ecco di nuovo spuntare il suo tallone di Achille… ma questo non l’aveva fatta desistere. Avrebbe avuto un ruolo marginale ma lo avrebbe fatto in grande stile! Avrebbero rimpianto di non aver scelto lei come protagonista!


    Non aveva molti amici in verità. A casa non ne parlava perché era certa che i suoi non avrebbero capito. Carlotta a scuola era stata rappresentante d’istituto e suo padre era il più bello del liceo. Come avrebbero potuto capire il dilemma di una quattordicenne anonima, con dei chili di troppo, che a scuola non era affatto popolare ma veniva anzi sempre presa in giro per il seno già abbondante definendola una latteria con le gambe. Nessuno le moriva dietro e nessuno faceva a gara per sedersi accanto a lei a mensa. La vita scolastica era terribile! Aveva solo un’amica (oltre a quelli del gruppo di recitazioni), un po’ strana e fissata con i videogames e i manga. Una vera Nerd. Si chiamava Maria e aveva dei buffi capelli tinti di viola.
    “Devi essere più caratterizzata! Basta con sto capello nero piatto! Crea qualche gioco di colore… rappresenta quel che sei dentro anche fuori” le diceva. Già…ma lei com’era dentro? Lo sapeva certo, ma non riteneva fosse poi così entusiasmante.
    Ed un pomeriggio, forse incoraggiata dall’ennesimo tiro mancino di Ines, la belloccia della scuola, che le aveva versato, non proprio per sbaglio, una granita addosso sulla maglia deridendola con una frase cattiva della sue “ops… scusa… non ti avevo vista, ma in fondo era meglio così, non c’è molto da vedere”. Sayuri era scoppiata in lacrime nei bagni e Maria le era stata accanto asciugandole le lacrime. Quella vipera ossigenata! Comunque, forse per questo… aveva preso coraggio e si era fatta i capelli meshati di un blu elettrico. Inutile dire che questo aveva comportato non poche discussioni in casa, Dominik non aveva preso la novità con troppo entusiasmo…ma che barba, in fondo i capelli erano suoi e lei si piaceva!
    Anche se avrebbe provveduto ben presto a eliminare quel trucco pesantissimo che Maria le aveva fatto.


    Via via che il tempo passava Lorenzo diventava pestifero e l’idillio tra fratelli era inevitabilmente giunto a termine. Lorenzo aveva 6 anni e Sayuri 16 e non era difficile per Dom o Carlotta rientrare a casa e trovarsi davanti la scena di Sayuri che rincorre incavolata nera un pestifero Lorenzo. Di solito lui aveva il diario della sorella in mano, motivo per cui Sayuri si indiavolava. Alle volte era perché le aveva messo un ragno finto dentro a letto, e lei soffre di aracnofobia. Altre perché gli nascondeva i copioni. Una volta perché era entrato nel suo profilo facebook scrivendo a nome suo uno stato che diceva ‘Mi faccio la pipì a letto’.
    Insomma… Lorenzo amava fare i dispetti a Sayuri e Sayuri si esauriva a forza di urlargli contro, inseguirlo e implorare i genitori in una punizione esemplare. Ma sembrava che lo stare all’angolo non sortisse molto effetto sul fratello minore che non cessava di darle il tormento… e via con le rincorse in giro per la casa.


    Insomma… in casa Fuentes non mancava il caos. Ah giusto! Fuentes!
    Ecco un’altra cosa che Sayuri trovava assurda: era nell’aspetto quasi totalmente asiatica, aveva un nome giapponese e di cognome faceva Fuentes. Ok, era cubana per metà…ma a parte il colorito della pelle non c’era niente in lei che poteva far capire l’origine latina. Era ridicolo dai! Sayuri Fuentes! Ma che razza di nome è??! Come si sentiva lei? In fondo si sentiva più cubana, infatti avrebbe preferito aver dei grandi occhi come suo padre invece di aver preso il taglio orientale. Ma non poteva farci niente.
    In compenso, durante i suoi quindici anni, si era data seriamente da fare, aveva iniziato a fare palestra, andare a cavallo (giacché l’aveva conveniva sfruttarlo e in più amava equitazione) e jogging quasi tutti i giorni. I dolci li riservava solo in momenti particolari e mangiava più sana. La prossima volta il ruolo di protagonista non poteva che essere suo! Tutto quel suo impegno aveva dato ottimi risultati e ora aveva un fisico che amava guardare. Dominik ne era si felice…ma in parte la cosa lo preoccupava non poco. Sa quando era dimagrita e si era tonificata, Sayuri, era diventata molto più vanitosa e il suo cellulare suonava più spesso, segno che la sua vita sociale aveva avuto un risvolto positivo.
    Difatti era così, certo non era popolare come Ines. In fondo era migliorata esteticamente ma faceva ancora cose anti-sociali come il corso di teatro e l’interessarsi all’equilibrio eco-ambientale. Non erano proprio attività che fanno crescere la notorietà ma lei voleva dimagrire per se stessa, non per gli altri. Lei voleva cambiare per se stessa…non avrebbe mai cambiato niente di se per nessuno a parte lei. Era caparbia ed orgogliosa e questo l’aveva ereditato da suo padre…e ne andava fiera.
    Ma di questo…ne parleremo la prossima volta


    Note: Allora che sarebbe accaduto se avesse vinto la A.
    Yuna avrebbe continuato a mentire e avrebbe trovato una scusa talmente convincente che Dom sarebbe tornato a Madrid senza sapere di avere una figlia. L'incidente di Yuna ci sarebbe stato comunque con conseguenza che la futura erede, Sayuri, avrebbe passato la sua vita in orfanotrofio e sballottata tra famiglie che puntualmente l'avrebbero abbandonata.
    Quindi...per fortuna ha vinto la B e l'istintivo carattere di Dom

    ♣ INDICE ♣
    ♣ Cap. 2.0 ♣


    Ultima modifica di Adanay; 23rd April 2013 alle 15:03
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  3. #53
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    Re: [LoD] Red Passion [Cap 1.4 - Segreti svelati]

    Sono una tua nuova lettrice e devo che questo diario mi appassiona! Dovevo giocare a the sims 3, ma mi sono fermata a leggere e non sono riuscita più a fermarmi! Hai un bel modo di scrivere, non sei pesante, anzi! Invogli il lettore a continuare a leggere!

  4. #54
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    Re: [LoD] Red Passion [Cap 1.4 - Segreti svelati]

    Mi sono commossa con il tuo commento *_* sono davvero onorata dei complimenti che mi hai fatto! ti ringrazio davvero di cuore!
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  5. #55
    L'avatar di Daniela Alberghini
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    Re: [LoD] Red Passion [Cap 1.4 - Segreti svelati]

    Tutti bivi giusti! Che bello, il lieto fine.
    Ma sì, il segreto di Yuna solo un figlio poteva essere! Carina Sayuri! Ho preferito il mix con Yuna/Dom, che Totta/Dom.
    E adesso??

  6. #56
    sim dio L'avatar di Adanay
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    Re: [LoD] Red Passion [Cap 1.4 - Segreti svelati]

    anche io ho preferito il mix Yuna/Dom xD... infatti come ho visto Sayuri ho deciso che era lei l'erede al trono ahahah
    Sì, tutti giusti... complimenti vediamo se Sayuri sarà altrettanto fortunata (prevedo che i bivi saranno più complicati... o quantomeno le conseguenze più drastiche xD)
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  7. #57
    sim dio L'avatar di albakiara
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    Re: [LoD] Red Passion [Cap 1.4 - Segreti svelati]

    bellissimo finale!!
    questa Sayuri mi ispira... prevedo ne combinerà delle belle!
    complimenti come sempre!

  8. #58
    sim dio L'avatar di saphira_84
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    Re: [LoD] Red Passion [Cap 1.4 - Segreti svelati]

    Per fortuna che ha vinto la B...
    Immaginavo che Yuna nascondesse un figlio...
    Non vedo l'ora di conoscere meglio Sayuri... secondo me farà venire a capelli bianchi a Dom prima del tempo
    bellissimo finale

  9. #59
    sim dio L'avatar di MarinaBlau
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    Re: [LoD] Red Passion [Cap 1.4 - Segreti svelati]

    Che bello è andato tutto bene
    Certo, povera Yuna però
    Non vedo l'ora di leggere le avventure di Sayuri!! Bravissima!!
    In her eyes she's always playing out some movies





  10. #60
    sim dio L'avatar di Adanay
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    Re: [LoD] Red Passion [Cap 1.4 - Segreti svelati]

    grazie a tutti!! son contenta che il finale vi sia piaciuto =D
    Ora tocca a Sayuri...e vi dico sin da subito che lei sarà più complicata del padre xD (che poi noto ora che ho dato ad entrambi la stessa sorte del vivere senza la madre, ma almeno Sayuri ha avuto totta)
    Aggiornerò presto
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