Che bel capitolo Deltag: WohoW :
Hai davvero cominciato con il botto e ho già un sacco di interrogativi..che sono i ragazzi del sogno?? e chi è quel bel ragazzo: Love :
Sono troppo curiosa di scoprire cosa succederà!!
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Che bel capitolo Deltag: WohoW :
Hai davvero cominciato con il botto e ho già un sacco di interrogativi..che sono i ragazzi del sogno?? e chi è quel bel ragazzo: Love :
Sono troppo curiosa di scoprire cosa succederà!!
Ecco il tanto atteso primo capitolo! :D L'ho letto tutto d'un fiato e devo ammettere che mi ha coinvolta totalmente. Infatti quando ho finito di leggere, mi è sorto spontaneo pensare: "Nooo, già finito?!" ^^
La tua protagonista, la nostra Mya, mi piace parecchio e secondo me nasconde qualcosa... qualcosa che lei stessa, per ora, ignora. Quel sogno, che si ripresenta ogni anno, non è affatto casuale e qualcosa mi dice che è direttamente coinvolta nella storia dei due giovani innamorati. Come al solito la mia mente inizia a vagare senza sosta, ma mi è venuto in mente: e se l'anima della ragazza del sogno si fosse reincarnata in Mya e quello non fosse un sogno, ma un ricordo? Ok... sto fuori come un balcone, ma è ciò che ho pensato xD Lei e quel ragazzo, che per poco non la faceva cadere nella fontana, potrebbero essere i due innamorati del sogno... nel presente. Vabbè... piuttosto che fare elucubrazioni, attenderò con ansia il prossimo capitolo... credo sia meglio :D
Scrivi davvero molto bene e trovo che il tuo racconto sia molto dettagliato e scorrevole, perciò... aggiorna, aggiorna e... ho già scritto "aggiorna", vero? xD BRAVA! ;)
Felice di aver stuzzicato la tua curiosità. Chissà se risolvendo alcuni interrogativi ... Non te ne sorgano altri. Intanto ti posso dire che nel prossimo capitolo ci sarà un nuovo quanto inquietante simmolo, vediamo se riuscirò a confondervi ancor più le idee...
grazie davvero per il commento.
Grazie troppo gentile davvero...spero che con il proseguire della storia ti coinvolga ancora di più.
non posso rivelare nulla sul sogno e su Mya, ti posso dire che hai colto una sfumatura di quello che potrebbe essere...ma non posso dirti cosa... Felice che ti piaccia lo scritto e che sia scorrevole, di solito scrivo di fantasy questo e' una sorta di love fantasy con del mistero ma il mistero sarà più chiaro dal prossimo capitolo, qui mi sono un po' contenuta anche se la mia fantasia ha comunque galoppato...aggiornerò a breve se riesco a costruire una biblioteca decente in base alle esigenze. Grazie anche a te per essere passata e aver commentato.
Cap. II: Un tipo misterioso
Mya ancora scossa e al contempo sorpresa e incuriosita da quell'incontro scontro nel parco, raggiunse all'ultimo rintocco dell’orologio l’entrata della libreria dove all'interno, era già arrivata la sua titolare, La signora Tursò.
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La signora era una donna di gradevole aspetto di circa trentadue anni, gambe affusolate e fisico tonico dalle lunghe sedute di massaggi e dal tennis, suo sport preferito che praticava regolarmente almeno tre volte a settimana. Il suo sguardo era sempre distante celato al mondo dietro occhiali dalle spesse lenti che le conferivano l’aspetto da professoressa di lettere cinica ed inespressiva, tutto il contrario di ciò che realmente era il suo carattere.
Quando Mya entrò sognante nel negozio subito la signora Tursò che di nome faceva Lavinia la salutò allegramente:
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“ Buongiorno Mya, ma che bello vederti qui alle 09.00 di mattina, la tua vista porta sempre una ventata di freschezza e allegria al locale sempre troppo scuro ed angusto per i miei gusti, ma purtroppo non posso sistemare perché altrimenti il sindaco ovvero mio marito avrebbe da ridire essendo in una zona denominata antica Sunley”
Mya sorrise, quella donna nonostante l’apparenza era veramente gentile simpatica a comprensiva, quasi una seconda madre senza nulla togliere alla sua prima e voleva essere sempre trattata come un’ amica.
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“ Buongiorno Lavinia! Sai benissimo che gli uomini e l’arte non vano mai d’accordo a meno che non siano egli stessi artisti…”
“ Hai assolutamente ragione mia cara. Ascolta, io oggi devo recarmi a Twinbrook per dei contatti con nuove case editrici che vorrebbero proporre la vendita dei loro ultimi titoli; nel retro ci sono 5 scatoloni di libri da sistemare ,classificare ed inserire nel computer appena arrivati con il corriere delle 08.30 e, ci sarebbe anche da rifare la vetrina. Ci pensi tu o preferisci che ti dia una mano quando torno?”
“ Nessun problema, ci penso io, non preoccuparti vai tranquilla e … buona giornata”
“ Cara sei una benedizione dal cielo, un sogno che si avvera” detto ciò la donna con elegante falcata avvolta nell'elegante completo pantalone e maglia scollata salutò Mya e si diresse nel retro, uscì dalla porta secondaria e salita in macchina , una Bmw nera come la pece , ingranò la retro e partì veloce come il fulmine alla volta della vicina cittadina.
Dopo la partenza della signora Tursò, Mya si recò nel retro a recuperare il primo dei 5 scatoloni nominati dalla donna.
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Non appena giunse nell'angusto ma ordinato locale, un odore di carta misto al profumo di lavanda del detersivo usato per pulire il pavimento l’avvolse, come se il peso di tutta la conoscenza presente in quella stanza ricadesse in quel momento su di lei schiacciandola. Nel locale scarsamente illuminato da una sola lampada erano presenti in file regolari poggiate sul pavimento chiaro , scatole di cartone accuratamente imballate e ordinatamente disposti ai piedi degli scaffali stracolmi di libri invenduti e vecchie edizioni che stavano ancora aspettando di esseri inseriti in qualche archivio.
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Mya cercò le ultime scatole arrivate che riportavano la data odierna di scarico non appena le trovò accatastate in un angolo, ne prese una, ma essendo troppo pesante da sollevare per la sua scarsa forza fisica, decise di trascinarla. Nonostante il profumo di pulito, l’aria all'interno del retro risultava comunque viziata,quindi Mya si diresse verso l’unica finestra presente sulla parete opposta, tirò la tenda sgualcita e l’aprì lasciando entrare la dolce brezza estiva accompagnata dal profumo della natura in fiore di un giardino poco distante dal negozio.
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Fece per ritornare nella direzione da cui era venuta quando ad un tratto lo stridore di un qualcosa , il rumore come di sassi contro il vetro della finestra e un riflesso di un raggio di sole contro una superficie lucida attirò la sua attenzione; si volse nuovamente verso la finestra incuriosita da chi o cosa potesse essere e, ciò che vide la sorprese ancora di più; poco distante una macchina rosso fiammante arrivata probabilmente a tutta velocità nella strada secondaria scarsamente trafficata ed usata solitamente dai trasportatori e dai corrieri per scaricare la merce, aveva parcheggiato frettolosamente adiacente al muro del retro della libreria proprio vicino alla finestra dalla quale Mya nascosta nell'ombra di uno scaffale stava ora osservando.
L’auto era rossa, una berlina sportiva dai finestrini oscurati; i cerchioni delle ruote rifulgevano alla luce del sole così come la lucida carrozzeria fresca di lavaggio, era presente un logo strano sulla targa, logo che Mya non riconobbe, forse era un auto appartenente a qualche commerciante straniero essendo comunque una zona commerciale; li vicino a quanto ne sapeva sul retro dei locali della via principale, vi erano due o tre piccoli magazzini utilizzati come polo logistico da diversi industriali di Sunset Valley.
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Dall'auto scese qualcuno, un giovane o forse un uomo, il riflesso del sole ne impediva la visione completa dei lineamenti , i capelli corvini di media lunghezza si muovevano sospinti dalla brezza che spirava quella mattina , l’abbigliamento era indubbiamente elegante, un completo color carta da zucchero e scarpe classiche, poi dum’tratto un suono, il trillo di un telefono. Solitamente Mya non era una ragazza che origliava le conversazioni altrui, ma quel tale , dall'aria sospetta e con quella macchina lussuosa e inusuale per quelle zone, l’attirava, voleva saperne un qualcosa in più.
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Il telefono continuava incessante a suonare fino a quando il misterioso personaggio lo estrasse dalla tasca laterale dei pantaloni...
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Il sole era alto nel cielo di quella straniera cittadina per lui, lui era giunto li non per una visita di piacere ma perché stava cercando un qualcosa, qualcuno aveva riferito ai suoi gregari che le tracce di ciò che stava cercando portavano proprio li a quella cittadina costiera perennemente baciata dal sole e dove ogni anno la piovosità era minima diversamente dal suo luogo d’origine, la lontana Scozia dove le meravigliose brughiere erano quasi sempre avvolte da un’umida bruma. Sceso dalla macchina il suo cellulare suonò insistentemente, diverse volte aveva già suonato, ma lui si era rifiutato bellamente di rispondere sapeva già chi era. Ma questa volta lo fece.
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“ Pronto?”rispose il giovane stancamente
Dall'altro capo una voce femminile piuttosto irritata e irritante al suono lo aggredì.
“ Finalmente! Si può sapere dove eri finito? Perché non rispondevi?”
“ Senti Elisabeth da quando sono arrivato dalla Scozia qui, stamattina presto con la nave della compagnia di nostro padre ,non ho fatto altro che correre e guidare per tutto il giorno,ti basta come spiegazione?” disse in tono gelido , glaciale tanto che la voce all'altro capo del telefono si fece più quatta.
“ Scusami Lionel, non volevo è che…che ero preoccupata ecco tutto”
“ Così va meglio.”continuò in tono piatto senza un minimo di espressione.
“ Hai trovate almeno un qualcosa, un riscontro a ciò che cerchiamo?”
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Alla domanda il giovane prese nervosamente a muoversi avanti e indietro nel piccolo spazio creatosi tra la parete alle sue spalle e la macchina.
“Non ancora, ho chiesto ad amici fidati alcune informazioni a riguardo ma anche loro hanno perso le tracce del manufatto diversi anni fa, inizialmente sembrava fosse custodito nella città industrializzata di Bridgeport ma a quanto pare in seguito è stato spostato , hanno fatto ricerche ma sono solo frammenti di ciò che ci servirebbe sapere, i precedenti custodi devono aver nascosto bene le tracce e purtroppo nessuno di loro è rimasto in vita per poterci dire un qualcosa … le ultime notizie portavano proprio qui…”
“ Cosa!? Ma come è possibile? Lo sai che lui è partito tre giorni fa alla volta di Sunset Valley!?“
“ Non serve ricordarmelo, lo so, quel che è certo è che ne io ne lui abbiamo ancora trovato ciò che cerchiamo”
“ Non abbiamo ancora molto tempo, sta per giungere la Time-Line e lo sai benissimo anche tu…”
“ Quanto sei petulante. Lo troverò a qualunque costo, anche a costo di mettere a ferro e fuoco questa verdeggiante cittadina”detto ciò senza nemmeno salutare riattaccò.
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Rimase per un attimo fermo immobile a contemplare ciò che quella cittadina aveva da offrigli oltre alla missione per la quale vi era giunto poi, fece per rimontare in macchina, ma un rumore proveniente da una finestra aperta lo fece voltare.
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Mya aveva udito solo pezzi frammentari della conversazione che l’uomo aveva avuto con un qualcun altro che pareva dal nome pronunciato, essere una donna. Elisabeth.
Alcune frasi le erano giunte sconnesse e prive di significato, ma ciò che udì basto a farle comprendere che quella conversazione era una questione in cui non avrebbe dovuto invischiarsi.
Stava per tornare sui suoi passi retrocedendo con lo sguardo fisso alla finestra quando nella penombra del luogo e in preda ad uno strano stato d’ansia, non si accorse di uno scatolone proprio dietro di lei, e nel indietreggiare lo urtò cadendo per terra all'indietro sul freddo pavimento in cotto creando non poco rumore, rumore anche amplificato dalle anguste pareti della stanza.
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“ Aia! Ma quanto sono maldestra oggi…” disse biascicando a bassa voce per non farsi sentire, ma anche senza volerlo il personaggio al di fuori l’aveva sicuramente sentita.
Fece appena in tempo a rialzarsi e a nascondersi dietro una pila di scatoloni che il tale parlò da dietro la tenda verso l’interno:
“ C’è qualcuno?” disse pacato, un rivolo di sudore freddo scese dalla fronte di Mya a rigarle il volto.
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“ Ho sentito un rumore, qualcuno c’è. Se si che venga allo scoperto”insisté.
La giovane non sapeva cosa fare, rispondere o no a quello strano personaggio dall’accento inglese arrivato improvvisamente dalla Scozia in cerca di qualcosa? Nessuna sillaba uscì dalle labbra della giovane, ma un idea le passo per la mente:
“ Miao…maooo” cerco di essere il più felina possibile.
“ Oh…era solo un gatto, un innocuo gatto, meno male”osservò l’uomo di rimando.
Se la burla le riuscì non lo seppe mai, l’importante era far finta di non aver ne visto ne udito nulla, niente di compromettente era uscito dalla bocca del personaggio misterioso, ma di una cosa era certa, sicuramente non era un turista arrivato dalla Scozia e approdato li per caso.
Non appena tornò nell'antro del negozio nella quale nessuno al momento era entrato, trascinò fuori dal retro lo scatolone contenete i vari tomi arrivati e con calma nonostante l’attimo di panico passato, prese ad estrarli ad uno ad uno posizionandoli sulla grande scrivania in legno scuro e ad inserire i titoli nel computer con le relative sezioni , di tanto in tanto un gluteo le doleva per la caduta ma una cosa nonostante tutto non riusciva a togliersi dalla mente ; la figura in ombra di quell'uomo, il suo accento e la sua gelida e a tratti pungente voce.
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La giornata a parte la mattinata un po’ burrascosa per varie vicissitudini proseguì a tratti calma e a tratti frenetica, ogni tanto anche il telefono squillava ma nel complesso era stata una proficua giornata, almeno fino ad una mezz'ora prima della chiusura.
Il sole stava lentamente eseguendo il suo giro sulla linea dell’orizzonte dove mare e cielo si incontravano dando origine ad una mescolanza di colori inusuale quanto affascinante,e in quel frangente il campanello posto sulla porta a vetri del negozio trillò.