Rosyyyyyy .....che bella notizia, non sto più nella pelle, non vedo l'ora di leggere il primo capitolo di questo diario!
Rosyyyyyy .....che bella notizia, non sto più nella pelle, non vedo l'ora di leggere il primo capitolo di questo diario!
Ma che bella notizia!!! Sono molto felice che tu abbia deciso di riprendere anche questo diario! Mi ricordavo bene, il prologo è straordinario, e non vedo l'ora di leggere il seguito
Episodio 1 - Flow of Time (Prima Parte)
A volte mi domando perchè gli incubi sbucano dal nulla durante il riposo notturno.
Già, proprio un incubo.
Quel momento in cui credi che le tue angosce divengono realtà.
Quel momento in cui c'è un qualcosa che s'intrufola nella tua mente e ne prende negativamente il controllo, fuorché tu ne fossi consapevole.
Quel momento in cui apri gli occhi e realizzi che si trattava di una stupida illusione, intenzionata ad ingannare la tua coscenza.
Beh, d'altra parte c'era da aspettarselo. Mica è la prima volta che il mio corpo si ridesta a notte fonda, ritrovandosi illuminato dalle fioche luci color ciano della stanza e, per giunta, ho l'impressione di aver indossato i panni del protagonista di un comune film dell'orrore. Quella donna bestia così... bestiale. Più che maligna, più che spregevole. Diamine! E' difficile assegnarle un termine che possa descriverla a pieno... è tutto così confuso. Beh, cosa vuoi che sia Rosa? Un sogno di malo gusto capitato giusto più di una o due volte. Sarà stato il solito ramen col sushi ad aver causato brutti effetti e... AAAHHH! Basta così, potrei andare avanti per tutta la notte. L'unica cosa certa è che sono immersa in un bagno di sudore e come sensazione è forse una di quelle più irritanti di sempre. Sollevandomi con la schiena i miei occhi ridotti in fessure seguono il bagliore ocra dei numeri digitali che rappresentano l'orologio fissato sulla parete davanti.
00:43
Ma quante ore son volate prima di essermi addormentata? Ogni volta perdo la cognizione del tempo, uffa.
Dopo aver ripulito gli occhi dai grani di miglio e incrociato le gambe sulle lenzuola scombinate peggio di non so cosa, punto la visuale al di là del lucernario che ricopre almeno i tre quarti del soffitto. Ammirare l'universo stellare è il minimo che potrei fare per tenere le distanze da ogni pensiero frustante. In nemmeno venti secondi mi sento leggermente ricaricata, osservare un qualcosa di magico non mi ha mai fatto stare meglio prima d'ora. L'ideale per recuperare il sonno, ma a che servirebbe se un'improvvisa voglia di pigliare una boccata d'aria fresca mi tenta come non mai? E infatti abbandono il materasso marcato dalla forma del corpo per avviarmi fuori, accertandomi di non far scricchiolare troppo la pavimentazione rivestita in parquet. Di là c'è gente che dorme e non accetto l'idea che le piante dei miei piedi fossero la causa di un eventuale disturbo della quiete casalinga.
Scavalco le barriere del finestrone e un venticello di passaggio mi viene incontro mandando in confusione i capelli e i lembi penzolanti del pigiama, ma non ci bado molto e vado ad appoggiarmi su un parapetto angolare della balconata, così che possa ammirare ciò che mi si proietta davanti.
L'Aurora Boreale vigila per l'ennesima volta sui cieli della città ben rischiarata da quel gioco di luci che mi piace assai, Oasis Landing è ormai abituata alla sua presenza e, per quante indagini siano state aperte di recente, nessuno ha ancora formulato una teoria finale corrispondente alla verità: un vero e proprio mistero che spero venga risolto, prima o poi.
Personalmente non credo che l'Aurora abbia preso forma dal nulla, una causa dovrebbe esserci... per forza. Non me ne intendo granché, del resto cosa ci si può aspettare da una mente chiusa come la mia? «Chi dice che sono troppo giovane per capire certe cose, non ha torto. Ho ancora molto da imparare su come funziona la natura e tutto il resto che ne deriva.» affermo ad alta voce, senza rendermene conto.
«E brava la mia Rosa rossa.»
Uh? Questa voce maschile... no, non può essere. Mi volto di scatto in direzione delle barriere che reggono il finestrone e una possente figura per me inconfondibile gli dà le spalle. «Hendrick...» sono talmente presa dall'agitazione che a stento pronuncio il suo nome senza il dovuto rispetto, è la prima volta che mi faccio beccare e non so come comportarmi, visto che altre volte sono riuscita a farla franca. Non avrei dovuto aprire bocca, lo so... lo so! Eppure è successo!
Se ne sta lì a braccia conserte, a guardarlo così pare un inquietante fermo-immagine. Le lampade esterne sparse per tutta la balconata ne risaltano i tratti, compresa la giacca fosforescente che usa come pigiama assieme ai... come si chiamano le mutande dei maschi? Botox? Borex? Barix?
«Cosa ci fai in piedi nel cuore della notte? A quest'ora dovresti essere a letto!»
Cavoli, ha un tono più duro della pietra! E come se non bastasse quegli occhioni assurdamente ipnotici mi fanno sentire una bambina impotente che non dispone di un lessico abbastanza maturo per potersi difendere... lo vedo avvicinarsi e non posso fare a meno di chinare lo sguardo e trattenere il respiro. Non posso far scena muta in eterno... devo trovare quel poco di coraggio per rispondere giusto, bloccandomi il meno possibile. Riprendo a respirare profondamente, non ho voglia di fare le solite figuracce quando devo parlare faccia a faccia con uno come lui.
«Ecco... io stavo dormendo ma il fatto è che da nemmeno cinque minuti sono sveglia per aver fatto un sogno confuso perciò sono uscita a prendere una boccata d'aria mica è un problema?»
Spero che le mie parole vengano prese sul serio, seppur sparate di getto. Non si scherza affatto con argomenti come questi. L'espressione di Hendrick muta leggermente, lo vedo più comprensivo di prima, quando si lasciava andare con quel tono da comandante che in parte lo rappresenta.
«No, in questo caso posso capire la giustificazione. Però è mio dovere avvisarti che faresti meglio a rientrare, domattina dovremo essere belli pimpanti per gli allenamenti... ricordi, vero?»
«Gli allenamenti? Oddio...»
Hendrick scoppia a ridere, coinvolgendo perfino me.
«Lo sapevo, sei sempre la solita Scordatrice Cronica! Vabbè... ora rientriamo, è tardi. Buonanotte Rosa-Chan!»
«Notte Sensei...»
Ci scambiamo un abbraccio, un abbraccio munito del potere di cancellare in una sola passata il breve ma imbarazzante disagio di poco prima, come se non fosse mai accaduto. Gli voglio un mondo di bene nonostante il rapporto non è rose e fiori per via del caratteraccio che, talvolta, dimostra. Queste braccia maestose che aderiscono sulla mia schiena donano un conforto incredibile e... non saprei che altro dire.
Ricevere affetto dal Sensei non capita tutti i giorni. Purtroppo.
Ultima modifica di XxRosy_99xX; 29th August 2016 alle 19:15
*La mattina seguente, ore 6:00*
Che brutta cosa alzarsi presto! Possibile che, con tutte le tecnologie esistenti, un congegno che possa bloccare il tempo per poter dormire fino a quanto si desidera non è stato ancora progettato? Mannaggia la miseria! A quest'ora, c'è chi deve affrontare il lavoro fino a tardo orario, chi è troppo preso per mettere i piedi giù dal letto e chi invece vuole osare più riposo anche quando non è Domenica.
«Altri cinque minuti...»
E quanto vorrei che quei benedetti cinque minuti fossero eterni...
...Toc...toc...toc...
«NOOOOOOOOO CACCHIAROLA!!!» E' TARDISSIMO! Come ho potuto? Perché sempre a me?! No, devo spicciarmi... non ho tempo per arrabbiarmi. Tiro l'elastico in una coda alta, indosso il primo completo sportivo che mi capita a tiro e mi precipito fuori dalla camera senza chiudermi la porta alle spalle. Non ho tempo, non c'è più tempo.
Proseguo dritto nel breve corridoio che mi porterà al Tuboscensore, il cui sportello si apre automaticamente non appena lo raggiungo. Se non fosse per questo, non so che avrei fatto. Entro e premo il bottone del piano terra, dove risiede la palestra tanto attesa. Lo sportello in vetro si richiude e il tubo parte spedito verso il basso.
Spero vivamente che Hendrick-Sama non sia troppo arrabbiato, anche se le probabilità sono pochissime se non nulle...
Ultima modifica di XxRosy_99xX; 29th August 2016 alle 19:03
«ROSA WARD! Mai una volta che rispettiamo gli orari, eh?!»
Urca, che vergogna... mi limito a grattare la testa, ridacchiando colpevolmente.
«Hendrick-Sama, perdonatemi...»
«Santi numi, che devo fare con lei... poche scuse, non perdiamo altro tempo. I tappeti non aspettano e sai già cosa fare: dieci flessioni con entrambe le ginocchia, dieci col ginocchio destro ed altre dieci con quello sinistro!»
Non si smentisce mai, iniziamo sempre con quell'esercizio suicida che solo a pensarci mi fa crollare in partenza... ma vabbè, c'è di peggio!
Su e giù, su e giù, su e giù... movimenti come questi vanno avanti per minuti e minuti. Ebbene sì: quel genio del mio Sensei precisò di ripetere le flessioni per cinque serie ciascuna!
«... Quarantadue... quarantatre... quarantaquattro... quarantacinque...»
Uff... uff... mi sento morire...
«...Quarantasei...quarantasette...»
...Non è niente...
«...Quarantotto... quarantanove...»
...Non fa male! NON FA MALE!
«Ehi frena, non andare troppo forte!»
«...CINQUANTA!»
Ho un LEGGERISSIMO mal di testa ma, fortunatamente, i palmi delle mani fissati sul tappeto m'impediscono di cadere giù con la faccia. Chiudo gli occhi e scrollo un paio di volte la testa in modo da ritrovare una visuale ferma e non scossa come invece la causa il malore.
«Perfetto, ora mettiamoci nuovamente in moto con una serie di tre corse per tutta la palestra! Sei pronta, Rosa-san?»
Annuisco.
I nostri scatti si misurano contemporaneamente, ogni singolo passo percorre ogni centimetro della stanza e, dove è necessario, spicchiamo dei salti sugli oggetti che a tratti ostacolano il percorso.
Tra noi due in velocità ha sempre sfondato la sottoscritta, nonostante il corpo tende alla robustezza che, di solito, limita certi movimenti.
Ultima modifica di XxRosy_99xX; 29th August 2016 alle 19:03
Siamo ancora all'inizio e già sono bagnata fradicia, per non parlare dei capelli che si saranno scombinati e imbruttiti col sudore... bleah! Ad un certo punto lui si ferma vicino al ring per indossare dei guantoni boxe ritirati dal portattrezzi, incitandomi a combattere; tenta di porgermene un paio formato su misura per bambini ma li respingo indietro. Oggi mi allenerò senza quei cosi, voglio vedere fino a che punto giungerà la mia resistenza. Supero le scalette e, con uno scatto, sorpasso la corda flessibile e nera come il carbone strinato che circonda l'intero campo di lotta. Eseguo uno stretching veloce a gambe divaricate, il busto in avanti e le mani sull'incavo del ginocchio sinistro passandole poi sul destro.
Non sia mai che potrei subire uno strappo muscolare...
«Gli esercizi di prima non erano sufficienti, eh?» esordisce il mio manager, fissandomi negli occhi con uno sguardo d'intesa che non mi convince affatto. Mi ricompongo e stringo i pugni facendoli scontrare bruscamente, come per prepararmi all'attacco. «No, l'addestramento non è mai abbastanza per me!»
«La tua determinazione mi commuove...» replica egli, sfoggiando un espressione da orsacchiotto tenero che dura solo per pochi istanti, prima di ritornare serio «...allora, vogliamo cominciare o ce ne stiamo qui a fare i saggi per tutto il giorno?»
Ho difficoltà a interpretare, starà mica affermando che la saggezza è troppo per una della mia età? No aspetta... non è così.
«Sapete una cosa? Ho capito che la saggezza è necessaria in qualunque occasione della vita, perfino durante un confronto tra avversari anche se in minor parte, visto che in un combattimento c'è ben poco da pensare. Ve lo dimostrerò direttamente!»
Concentro alla massima potenza il pugno sinistro, sferrandolo con tutta la determinazione che mi pervade in direzione del guantone destro. «Non così in fretta, cara la mia apprendista!» blocca prontamente il pugno respingendolo con una forza incredibile da costringermi a indietreggiare di mezzo metro. Cavoli... in situazioni come queste di solito ci rimani fregato, perché l'avversario con cui hai a che fare ne approfitta per contrattaccare dopo che riesce nell'intento di neutralizzare il danno che avresti voluto arrecargli. O almeno credo, con tutto il tempo dedicato al kickboxing è il minimo che potrei pensare...
«La guardia, Rosa... la guardia!»
Dannazione! Stavo pensando e non dovevo!
Sto per incassare un colpo sul naso ma non gli darò questa soddisfazione, perciò inclino l'intera parte superiore del corpo all'indietro, il tutto divaricando le gambe per mantenere una posizione ben equilibrata.
Continua a tirare delle banali "guantate" che per me risultano facili pararle con gli avambracci, finchè una piccola distrazione dovuta ad alcuni ciuffi di capelli fuori posto mi coglie alla sprovvista: un pugno vigoroso centra la gota destra in pieno, per un attimo mi è sembrato di perdere i denti uno per uno... AHIA, CHE DOLORE DOLORISSIMO! Non sento nient'altro che questo! RABBIA! RABBIA! Ciò che mi riesce bene è gridare con tanto di calcio tirato a caso, e poi un altro ed un altro ancora...
«Mai esitare, mai esitare! Se devi colpire, colpisci! E accantona il dolore finchè puoi!»
Le sue ultime parole stimolano maggiormente quel senso d'irritazione, al punto di avvertire una nuova energia mai vista nè provata prima d'ora... arriva dal centro delle mani, è un formicolio insopportabile ma cerco di far resistenza... vedo una palla elettrica avvolta da una specie di barriera protettiva che ruota vorticosamente su se stessa, producendo un suono piuttosto pungente e vitale...
...non capisco cosa significhi tutto questo, l'energia si dissolve completamente senza lasciare un briciolo di spiraglio e poi...
BOOM.
Capogiro. Una perdita di sensi.
Ultima modifica di XxRosy_99xX; 29th August 2016 alle 19:22
«Ehilà, che ti prende? Poco fa stavi andando alla grande!» mi viene in soccorso Hendrick abbozzando un sorriso a bocca stretta, chinandosi davanti a me e poggiando i gomiti sulle ginocchia e le dita delle mani unite tra loro. «Io...io non lo so...è stato un colpo di fulmine, ma...» abbasso lo sguardo. «...non so come sia potuto accadere...»
Mi rialzo a fatica e resto in silenzio per degli istanti, giusto per attendere un suo intervento, una sua risposta ai miei problemi.
«Ascolta, sappi che io comprendo perfettamente la tua frustrazione...» si rivolge a me compassionevole, poggiando le mani sulle mie spalle proprio come un padre alle prese col figlio. «...ma l'unico modo per fare le cose al meglio è credere in se stessi. Devi insistere sulle proprie capacità... e di capacità ne hai a bizzeffe, Rosa-san! Ti rendi conto? Sei diversa da qualunque bambina che io conosca e, in qualità di Sensei, questo non può non rendermi orgoglioso!»
Capacità? Che intende dire? Queste parole mi spiazzano, m'impediscono di realizzare fino in fondo quanto appena successo...
«Mi concedereste una tregua? Dobbiamo parlare.»
«Tutto quello che vuoi!» esco cautamente dal ring tramite le corde e prendo posto su una delle tante palle ginniche in fondo alla stanza, dondolandomi un po'. Hendrick mi raggiunge sedendosi accanto, dopo essersi tolto i guantoni.
«Mi fido del vostro buon senso, ma... dove andate a parare? Stavo rischiando di rimanerci secca! Lo capite?!»
Come risposta non ricevo nulla se non una sghignazzata di cui non ne capisco il senso. Lo guardo con una serietà pessima, è fuori contesto, non dovrebbe prendere questa situazione alla leggera!
«Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato, Rosa-Chan! Questo è solo l'inizio di una lunga serie per il risveglio della tua energia interiore...»
Energia interiore?
«Parlate come se conosceste l'argomento da sempre, che mi sta succedendo?»
«Facciamo così: io ti suggerisco una parola e tu dovrai dirmi se riscontrerai l'input di un qualcosa che avrai sicuramente incontrato. La parola è: Gumanya.»
Gumanya... cos'è un Gumanya? Cerco di spremere le meningi ma non ci guadagno nulla, non ho mai sentito nulla del genere... uhm... niente, non riesco a ricordare, o almeno fin quando un'immagine salta improvvisamente a galla...
Oh, no...
To Be Continued…
Ultima modifica di XxRosy_99xX; 29th August 2016 alle 19:24
Rosy!!
Sei stata di parola, e il primo capitolo è arrivato subitissimo
Come sempre, ma non mi spiace ripeterlo, devo farti i complimenti per le foto....stupende e curatissime, e corredate di tante bellissime gif *_*
Per ora la trama è ancora lasciata nel vago, giustamente...sappiamo solo che il sonno di Rosa è tormentato da questi incubi (o saranno viaggi temporali nel futuro? per ora tiro a indovinare, poi chissà XD).
Lei è una bimba tostissima!! Non vedo l'ora di conoscerla meglio, ma da primo impatto già la adoro *_*
E ovviamente poi c'è lui, il sensei Hendrick Non so perchè, ma in qualcosa mi ricorda il tuo James di casa Clarkson...avrò le traveggole?
Comunque sia, mi ispira tantissimo anche lui *_*
Chi è? Come mai sta allenando Rosa? E cosa significa la parola che scatena quell'immagine nella mente della nostra protagonista?
Per ora tante domande e un alone di mistero che mi incuriosisce tantissimo!
Aspetto presto il seguito
Ciao Rosy!
davvero avvincente ...e misterioso....lasciamelo dire, perché tutto qui trasuda mistero.
Hendrick innanzi tutto chi è? Non credo si tratti solo di un abile istruttore di arti marziali, ha più l'aspetto di un Maestro di ben altre arti....
Cos'è la misteriosa Gumanya, e l'aurora boreale che avvolge Oasis Landing, ma soprattutto quale mistero si cela dietro il sogno ricorrente di Rosa?
Complimenti per questo stratosferico inizio...hai uno stile davvero avvincente, che è riuscito a catturare la mia curiosità ...
Le foto sono splendide e suggestive quanto lo scritto...non vedo l'ora di saperne di più su Rosa, il suo mistero e questo mondo fantastico, quindi....aggiorna prestissimo!
Bravissima!