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  1. #231
    sim onniscente L'avatar di lvxnera1
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    Poi l’uomo allargò le braccia e fissandomi continuò a provocarmi.
    -Vorresti passare eh?Allora dai,vieni avanti che te la spacco la faccia e dopo che avrò finito con te mi occuperò con piacere di quella pu***** alle tue spalle.-
    Si leccò le labbra e le dita simulando un gesto osceno.Ero ormai in preda alla rabbia.Sapevo cosa fare ma fui bloccato dalla ragazza che nel fermarmi appoggiò, stringendo delicatamente, le dita sulla mia spalla.



    -Ti prego stai calmo...-
    Sussurrò lei a bassa voce.Intanto l’uomo continuava a provocare.Quando la ragazza lasciò la presa io mi avvicinai all’uomo e gli dissi sibilando:
    -Sei un povero idiota..-
    Lui non replicò; muovendomi gli passai accanto urtandolo.Il gesto ebbe l’effetto sperato;l’uomo indietreggiò e io mi incamminai verso le scale scortando la ragazza visibilmente scossa.Mi voltai nella direzione dell’uomo per controllarlo; ci fissava cupo, non abbassò lo sguardo quando incontrò il mio.La ragazza imbarazzata si fermò accanto a me sussurrando.
    -Grazie...-



    Ormai in prossimità delle scale,e ancora pervaso dalla rabbia dissi alla ragazza quel che pensavo.
    -Di nulla.Cerca solo di stare piu attenta...Tipi come lui non ci mettono niente a farti apparire in tv come vittima di un episodio di cronaca nera..-
    -Si lo so...-
    Sbuffò lei.
    Tremava visibilmente per l’accaduto.
    -Dove devi andare ti accompagno.-
    Gli dissi.
    Mentre scendemmo i primi gradini rispose:
    -All’isolato n°20.-





    Pensai tra me e me che l’umano non doveva essere poi cosi tanto male.Fin’ora era andato tutto bene.Scesi lentamente le scale e diedi un ultimo sguardo in direzione di Raoul compiaciuta dalla sua perfetta recita.



    Ci lasciammo alle spalle la struttura adibita a parcheggio e raggiungemmo a passo sostenuto l’ingresso del grattacielo.
    -Bene,siamo arrivati io devo proseguire.-
    -Ti ringrazio per avermi scortato...-
    Disse lei timida.
    -Figurati.-
    Risposi io.
    Alzò timidamente la mano e gliela strinsi.
    -Il mio nome è Helga...-
    -Roscoe piacere.-
    -E’ il mio primo giorno qui.Lavoro al 20esimo piano,magari nella pausa pranzo ci vedremo spesso..-
    -Non ne dubito.-
    Risposi io.
    -Grazie ancora!-
    Lasciò la mia mano,gli accennai un sorriso e corsi via.


    La mattinata trascorse tranquilla;mi ritornò in mente Helga ma il pensiero così com’era comparso svanì subito dopo.Alle 17 lasciai la caserma e raggiunto il grattacielo,varcato il portone, aspettai l’ascensore per raggiungere il ventesimo piano.Il campanello dell’ascensore suonò ed entrai.Pensavo ancora a quella ragazza mentre l’ascensore mi portava al piano.Diedi una sbirciata all’orologio e mi resi conto di essere in ritardo.Correvo il rischio di mancare all’appuntamento con il mio superiore.Lasciata l'ascensore bussai alla porta dell’ufficio.Con un suono metallico scattò il meccanismo d’apertura e abbagliato dalla fretta a passo svelto entrai nell’ampio locale; a quell’ora il personale era pressoché ridotto quindi potevo concedermi una breve corsa fino alla porta dell’ufficio.



    La fretta a volte gioca brutti scherzi; feci uno sforzo estremo per non crollare addosso alla ragazza.



    Quest’ultima per evitare di far rovinosamente crollare i fascicoli che portava stretti tra le mani,si sbilanciò e cadde sul pavimento trascinando con se fogli e cartelline.Non mi resi conto subito della situazione.Appena la vidi in terra mi ritornò in mente che quella ragazza era Helga.
    Imbarazzato rimasi li inerte per pochi secondi maledicendo la fretta.



    -Ahi che male!-
    Si lamentò la ragazza sistemandosi gli occhiali.Fece per alzarsi ma la spinta non fu abbastanza forte da rimetterla in piedi.
    -Accidenti a me!Helga scusami!-
    Gli porsi la mano e lei l’afferrò.
    -Ah Roscoe sei tu...Oh dio i fascicoli!-
    Piagnucolò lei rimettendosi in piedi.





    -Non ti ho vista!Maledizione!-
    Mormorai io sempre piu impacciato.
    Nel frattempo i pochi dipendenti presenti nell’ufficio assistevano divertiti alla scena.



    -Il lavoro di un intera giornata...Ora devo ricominciare d’accapo..-
    Disse lei affranta.
    -Mi dispiace credimi...-
    Dissi io.
    Aveva l’espressione stanca e corrucciata,mi avvicinai e le poggiai una mano sulla spalla mentre si avvicinava a noi Jenny per sincerarsi delle condizioni della ragazza.

    Ultima modifica di lvxnera1; 11th December 2013 alle 21:32

    Quando scende la notte essa avviluppa il mondo in un'impenetrabile oscurità.Un senso di gelo si alza e si diffonde nell'aria. La vita ha un nuovo significato.
    Absentia lucis tenebrae vicunt

  2. #232
    sim onniscente L'avatar di lvxnera1
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    -Tutto bene?-
    Gli chiesi preoccupato.
    -Si dai tutto sommato..-
    -Aspetta adesso ti do una mano..-
    Mi inginocchiai per raccogliere i fogli.
    -Dai vieni di la prenditi una pausa.-
    Disse Jenny rivolgendosi a Helga.
    -Roscoe vuoi una mano?-
    -No grazie Jenny ho quasi finito..-
    Dissi io sempre piu rosso di vergogna.



    -Helga vado a prenderti un caffè?-
    -Ti ringrazio no, devo consegnare i fascicoli..-
    Disse lei.
    Mi rialzai e glieli porsi.
    -Sono mortificato credimi,se posso fare qualcosa..-




    -Non fa niente Roscoe.E’ stata colpa mia non avrei dovuto lasciare la scrivania con cosi tanta fretta.Ecco cosa comporta essere la novellina di turno.-
    Disse lei e questo fece sorridere tutti e tre.
    Jenny si allontanò.
    -Beh ora vado altrimenti non riesco a consegnare nulla..-
    Disse Helga.
    -Va bene..scusami ancora..-
    Dissi io.
    -Tranquillo Roscoe.-
    Mi strizzò l’occhio sorridendo e dopo un ultimo sguardo corsi via dritto nell’ufficio del maresciallo.


    Come primo approccio non era andata poi cosi male,pensai.
    -E non è ancora finita...-



    Sussurrai eccitata sorridendo elettrizzata all’idea.

    Passai un ora in compagnia del maresciallo.Mi invitò a sedermi e dopo aver sbrigato alcune pratiche parlammo del più e del meno.Fuori dalle finestre era gia calata la sera ;dopo un pò mi congedai dal mio superiore.L’ufficio era quasi deserto.Passando accanto alla scrivania dove era seduta poche ore prima la ragazza, mi ritornò in mente la brutta esperienza della mattinata.Pensai a quanto fosse stato irritante per lei superare gli eventi di quella giornata.Me la immaginavo chiusa in casa a lavorare su qualche pratica o a leggere un libro cercando di dimenticare l’imbarazzante situazione nella quale l’avevo coinvolta in ufficio.Salutai e aspettai insieme ai miei colleghi l’ascensore.



    Una volta dentro,con il cellulare mandai un sms a Nerea avvertendola che avrei tardato un pò.Il mio obbiettivo uscito da li era il centro commerciale che ,era aperto fino a tardi ,e acquistare un pensierino per lei.Mi incamminai sul marciapiede pensando a cosa potevo regalare a Nerea per l’occasione.



    Arrivai sotto la struttura ed entrai affrontando le scale che mi avrebbero condotto alla macchina.

    Aveva appena spento la sigaretta Demetra ,quando si voltò nella mia direzione.Avevo atteso tutta la giornata questo momento.L’idea mi stuzzicava parecchio.Era quasi irriconoscibile per l'agitazione; mi avvicinai sorridendo.
    -Ehi bellezza hai da accendere?-


    Lo vedevo avanzare spavaldo.Si accostò a me mentre ero appoggiata ad una macchina parcheggiata.
    -No..E cancella quel sorriso dalla faccia Raoul non è il momento.-
    -Ehi sei tesa,rilassati..-
    Mi si avvicinò;sentivo sul mio corpo la sua eccitazione.
    -No!Raoul smettila!Sai quanto ho lottato con Heinrich per questo.-
    -Beh si..-
    Dissi io sfiorandole i capelli.
    -Allora fai la persona seria!-
    Mi allontanò con un gesto brusco divincolandosi dalla mia stretta,si avvicinò al muretto sporgendosi per controllare in basso.



    -Sta salendo..-
    Disse.
    Mi accostai a Demetra chiedendole un bacio e per tutta risposta la sua mano si abbatté sul mio viso schioccandomi un sonoro schiaffo.
    -Piantala!-
    Ringhiò felina.
    -Va bene come vuoi...-


    Fu l’effetto sorpresa a sconvolgermi.Raoul era incredibilmente forte.Aveva ormai buttato alle spalle la maschera e si stava rivelando per quello che era in realtà: violento e spietato.


    Bloccai Demetra incastrandola sul fianco del furgoncino e coprendo la bocca con le mani le dissi:
    -Bene tesoro adesso non si gioca piu.-
    Sorrideva malvagio.
    Ero terrorizzata.



    Cominciò a palparmi frenetico ovunque,cercavo di allontanare le sue mani quando mi strappò il maglione facendo saltare i bottoni ,ma per tutta risposta lui cominciò a spintonarmi.Urlai spaventata.Non stava affatto fingendo e dopo l’ennesimo schiaffo sentì il sangue colarmi dal labbro inferiore.Cercai di allontanarlo con un calcio ma fu tutto inutile;mi afferrò per l’estremità del maglione e alzandomi di peso mi sorrise.Poi mi scaraventò per terra.Nel cadere strusciai con il viso sull’asfalto ruvido ferendomi.Stavo cercando di rimettermi in piedi quando lui mi si avvicinò e calandosi mi bloccò con il peso del suo corpo.



    Strinse le mani attorno al mio collo e cominciò a mancarmi l’aria.Cercavo di reagire ma era tutto inutile...


    Provai un piacere estremo nell’infliggere dolore.D’altronde era stata lei a chiedermelo.Mentre le mie mani gli stringevano il collo e le sue energie si andavano affievolendo la guardavo voglioso di potermi godere il suo corpo almeno per un pò prima della comparsa dell’umano.Le sue urla disperate mi eccitarono a tal punto che cominciai a strapparle i vestiti di dosso mentre lei si abbandonava sfinita....

    Stavo salendo la penultima rampa di scale quando sentì provenire dall’alto delle grida.Terminate le scale mi voltai.



    Fu allora che la la vidi; seminuda costretta a rimanere china, sporca di sangue e piena di graffi....



    Raoul aveva perso il controllo.Doveva essere una finta.Piangevo disperata all’idea di essere violata ma le mie lacrime e le urla niente potevano contro la sua forza bruta.Il peso del suo corpo mi immobilizzava a tal punto da non riuscire a muovermi.Lo sentì frugare tra le mie gambe.Le mie suppliche lo istigavano ancora di piu.Fui terrorizzata dal rumore della patta del pantalone...Perche voleva punirmi cosi?
    Ultima modifica di lvxnera1; 11th December 2013 alle 21:53

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  3. #233
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    Senza perdere tempo mi avvicinai a quell’essere lurido scattando in una corsa folle.Dovevo agire prima che fosse troppo tardi per Helga.



    Motivato da una furia cieca assestai un colpo allo stomaco dell’uomo che si allontanò da Helga stramazzando al suolo.



    La ragazza,ancora cosciente ,si abbandonò sull’asfalto poco distante da noi.Intanto l’uomo,sgattaiolò carponi all’indietro tossendo e sputando sangue.Ansimava e grugniva come una bestia inferocita.
    I vestiti di Helga erano sparpagliati al suolo.Mi avventai sull’uomo e sfogai su di lui la mia rabbia.Helga intanto,
    continuava a giacere immobile sull’asfalto.



    Gli afferrai il polso,schivando le sue pedate,assestandogli parecchi pugni.Con un calcio poi lo feci sbattere a terra ma,cosa strana,l’uomo non sembrava accusare minimamente i miei colpi;eppure sul suo corpo e sul viso cominciarono a formarsi lividi mentre la sua pelle si squarciava in ferite sanguinolente.
    In un attimo fu in piedi, mi colpì allo stomaco facendomi piegare in due.



    Fui distratto da Helga che nel frattempo si era ripresa e guardandoci impaurita si era aggrappata al parafango del furgoncino cercando di nascondere la sua nudità e nello stesso tempo di raccogliere i suoi vestiti.



    La lotta fu brutale,massacrante.Entrambe pronti a schivare e sferrare colpi durissimi l’uno all’altro.Mi abbassai giusto in tempo evitando un calcio e mi gettai sull’uomo facendolo sbattere violentemente sul cofano della mia auto.Stava per rimettersi in piedi; io piu veloce nei movimenti e reso lucido dall’adrenalina lo immobilizzai per un brevissimo secondo con il gomito.



    Gli assestai un altro violento pugno facendolo crollare.Mi girai un istante e vidi Helga in preda ad una crisi di pianto rannicchiata sulla fiancata del furgone.Mi accovacciai sull’uomo disteso e furente gli afferrai la maglia.



    In quell'istante mi resi conto dell’anormale forma dei suoi denti: fu in un attimo che questi si allungarono.Lo colpì violentemente e perse subito conoscenza.Mi rialzai lasciandogli la maglietta e come un cadavere egli si afflosciò al suolo.Ansimante lo scavalcai guardandomi intorno.



    Guardai le mie mani macchiate di sangue e solo allora mi ricordai di Helga.Mi voltai.


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  4. #234
    sim onniscente L'avatar di lvxnera1
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    Dopo essersi vestita alla bell’e meglio era ancora li raggomitolata e gemente.Il suo pianto silenzioso si insinuò nelle mie orecchie...
    Dolorante per i colpi ricevuti mi avvicinai lentamente a lei.Quando si accorse che gli ero vicino sussultò gemendo.Non mi aveva riconosciuto e urlò con un filo di voce.
    -Vai via!!-
    Senza dir nulla e intuendo il suo stato d’animo allungai verso di lei la mano tumefatta.Lei alzò il viso gonfio per le percosse e con le lacrime che gli sgorgavano copiose sulle guance mi fissò supplichevole.
    -Alzati..-
    Gli sussurrai.Prese la mia mano e si tirò su a fatica.



    Appena fu in piedi mi guardò e altrettanto fece osservando le sue mani e i brandelli del maglione a terra.Cercava invano di trattenere le lacrime ma non ci riuscì.Scoppiò a piangere coprendosi il viso con le mani e la cosa mi irrigidì inizialmente.



    Difronte al suo dolore non sapevo come reagire poi preso coraggio gli sfiorai la spalla con la mano.
    -E’ tutto ok calmati adesso...-
    Il suo corpo era scosso da spasmi nervosi,il mio tocco la sciolse e me la ritrovai avvinghiata.Mi stringeva con gesti frenetici si aggrappava a me cercando di dimenticare quanto era accaduto.L’abbracciai accarezzandola e lentamente i suoi singhiozzi diminuirono.



    -Roscoe è stato orribile...-
    Sussurrò.
    La stringevo a me sperando che lentamente la crisi passasse.



    -Riesci a muoverti?-
    Gli chiesi
    -Si..-
    Si staccò lentamente da me guardando in direzione dell’uomo steso sull’asfalto.
    -Ora chiamo la polizia...-
    -No, voglio andarmene portami via di qui...-
    -Ma ti ha aggredita...-
    -N-no ti prego..-
    Ebbe un mancamento e fui pronto a sostenerla.La presi in braccio e con la mano libera pigiai il pulsante della chiave aprendo l’auto.L’adagiai sul sedile chiudendo poi la portiera.
    Feci il giro dell'auto sedendomi accanto a lei.
    -Ti porto all’ospedale.-
    Dissi cupo.
    -No, a casa perfavore...-
    -Ma non puoi in questo stato...-
    Mi sfiorò la mano e mi guardò negli occhi supplichevole.
    -Vabene cristo santo!-
    Ero incaz**to.Lei era in uno stato pietoso.La faccia tumefatta e tutto quel sangue mi mandarono in bestia.Mi sussurrò l’indirizzo mentre avviai il motore ed evitando l’uomo ancora riverso per terra ci allontanammo;guidai attraversando Bridgeport.Arrivati sotto casa la feci uscire con delicatezza dall’auto e una volta chiusa la presi in braccio entrando nel palazzo.Alla fine in ascensore prima di svenire mi ringraziò ancora.Feci tutto da solo; trovai le sue chiavi,aprì la porta e sostenendola la sospinsi in casa.


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  5. #235
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    Re: The Night Chronicle - Normalità Apparente 11.3 **NEW**

    Splendido capitolo, decisamente splendido.
    Innanzitutto le foto sono molto belle e tutti i personaggi sono estremamente espressivi, su tutte quella in cui Nerea fa la faccia spaventata vedendo il film con Roscoe.
    Passando alla storia non è che adesso mi tiri fuori un pericoloso triangolo, anzi quadrilatero, con Roscoe, Nerea, Demetra e (quel figo di) Heirich? La trama generale non è andata molto avanti, così come la storia tra Roscoe e Nerea, che resta sospesa tra mezze verità e cose non dette, però Demetra/Helga si è insinuata bene nella vita del nostro protagonista e prevedo che ne succederanno di belle.
    Wow, non so cos'altro dire, se non adesso voglio vedere come continua e che succede tra i due!


  6. #236
    sim onniscente L'avatar di lvxnera1
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    The Night Chronicle - Normalità Apparente 11.4






    Chiusi lentamente la porta.Nel suo stato di semincoscienza non poteva muoversi agilmente ed era quindi un peso in piu da sostenere.Fortunatamente c’era una fonte di luce nella sala.Mi guardai intorno mentre avanzavo cautamente.



    Mi resi conto che la sua stanza era alla fine della scala;la presi in braccio e salì.Arrivato nel corridoio,che era composto da due porte di cui una era socchiusa, e dalla quale intravidi la vasca da bagno,mi voltai verso l’altra porta e una volta vicino con un piede la spinsi ed entrai.La camera,ornata di tende e di vari oggetti,mal rispecchiava la personalità di Helga; sembrava infatti, il rifugio di una femme fatale, e non di una giovane donna appena approdata in città.Scacciai via dalla mente questi pensieri insoliti e avvicinatomi al grande letto depositai li Helga levandogli le scarpe.Rimasi in piedi a fissarla.Il suo respiro era quasi impercettibile.Poi mi accostai a lei sedendomi accanto.Il viso era tumefatto e le ferite avevano bisogno di cure.
    -Adesso penso io a te..-
    Sussurrai stringendole la mano gelida.



    Non rispose a nessuno stimolo.
    Mi alzai dirigendomi verso la porta,oltrepassandola sostai per un attimo vicino alle scale;mi era parso infatti di vedere un ombra attraversare la sala.Andai dritto nel bagno aprendo il piccolo mobiletto in legno vicino al grande lavabo di porcellana bianca.Recuperai tutto il necessario per medicare le ferite e feci ritorno nella camera da letto.Posai il tutto sul comodino e con pazienza cominciai a pulire le sue ferite.Mi ero nuovamente seduto accanto a lei e istintivamente gli passai una mano sulla fronte per accertarmi delle sue condizioni.



    Anche se il suo volto era deturpato dai graffi emanava un fascino insolito.Rimasi in silenzio in attesa di una qualsiasi reazione.Il suo corpo,in risposta ad un movimento dettato dalla sua condizione,si mosse girandosi di scatto verso di me.Forse sognava appoggiata sul fianco chissà;sul suo volto comparve la disperazione accompagnata da lamenti e singhiozzi.Nel caso di una crisi di panico violenta io sapevo cosa fare,ma non ne manifestava i sintomi,stava solo forse,rivivendo l’aggressione e la lasciai libera nei movimenti.Ero certo che si sarebbe svegliata.Appoggiai un braccio vicino alla schiena mentre lei continuava a gemere.



    Non riusciva a svegliarsi cosi la chiamai.
    -Helga,svegliati...-
    Il suo corpo era teso,vidi una piccola lacrima fuggire dalla palpebra; solcando la guancia andò velocemente ad infrangersi nel tessuto in cotone del cuscino scomparendo,di essa era rimasta solo una scia bagnata simile a quella di una stella cadente solitaria che attraversa la notte scura.Aprì gli occhi di scatto rivelando l’azzurro screziato da vari pigmenti verdi.Mi guardò per un lungo minuto cercando di ricordare il perche della mia presenza li in casa sua.Poi accennò un debole sorriso.



    Ehi come ti senti?-
    -Dolorante ma bene.-
    -Hai bisogno di qualcosa?-
    -Si Roscoe..un pò d’acqua grazie.-
    Andai di sotto in cucina a prendergli l’acqua; nel riapparire in camera il suo sguardo si posò su di me.Nei suoi occhi lessi una sincera e profonda riconoscenza.
    Mi rimisi a sedere accanto a lei.
    -Sei stato molto gentile.-
    Disse lei con un filo di voce.
    -Non preoccuparti Helga,era il minimo che potessi fare..-
    Si tastò le guance e la bocca ritraendo le dita dalla ferita al labbro.
    La guardai.
    -Volevo portarti in ospedale per accertarmi delle tue reali condizioni,ma tu prima di svenire mi hai detto di no,cosi ti ho riportato a casa.-
    Deglutì; il suoi occhi si persero nella penombra del soffitto;dopo poco ritornarono a fissarmi profondamente.
    -Roscoe non mi ha nemmeno sfiorata,sei arrivato in tempo...Per il resto non voglio ripensarci.Ora sei qui e questo conta per me.-
    -Certo,ma ascoltami, nelle tue condizioni stare a casa è inutile.Vuoi che ti accompagno?-
    -No!-
    Disse con voce quasi stridula.
    In fondo era comprensibile,una situazione del genere per una donna è molto imbarazzante oltre che dolorosa,quindi lasciai stare.
    -Scusami..-
    -Non preoccuparti Roscoe..-
    Mi prese la mano stringendola.Guardò il comodino ingombro di garza sporca e farmaci.
    -Sono stata buona mentre cercavi di medicarmi?-
    -Si..-
    Sorrisi un pò imbarazzato.Guardai l’orologio,ero parecchio in ritardo.Helga rimase appoggiata al cuscino osservando i miei movimenti.Mi guardò mentre usavo il telefono.Dopo aver rimesso in tasca il cellulare la guardai;nel frattempo lei si era impossessata di nuovo della mia mano stringendola.
    -Ti serve altro?-
    Le chiesi.
    Lei sorrise.
    -No...-
    -Beh io dovrei andare ti ho lasciato un biglietto sul comodino con il numero.-
    Glielo mostrai e mi accorsi che i suoi occhi si erano riempiti di lacrime.
    -Hai bisogno di riposare Helga.-
    Dissi alzandomi,volevo prendergli qualche coperta o un pigiama dal mobile di fronte ma mi fermai all’ improvviso immobilizzato dalla sua stretta che lentamente si affievolì liberandomi.Provai un intenso brivido e il mio cuore si riempì di tristezza.



    -Non andare..Io..Non..-
    Cercava disperatamente di ricacciare indietro le lacrime mentre accennava un debole sorriso carico di solitudine.
    -Vorrei che tu rimanessi un pò qui con me..-



    -Certo come vuoi Helga,capisco perfettamente.-
    Alla fine accettai.
    Gli serviva un pò di compagnia,avevo l’impressione che volesse parlare,magari sfogarsi.
    Si mise a sedere su letto.
    Mi avvicinai a lei sedendomi.
    -Che ingresso scoppiettante per una sprovveduta come me eh?-
    Disse guardandosi le mani graffiate.
    -Ero cosi felice di venire qui,un bel lavoro,una bella città,cosi viva cosi grande.Sono proprio sfortunata..-
    Parlava con voce apparente calma cercando di analizzare quel che gli era capitato.
    -Helga..-
    Volevo dargli il mio sostegno ma lei mi zittì continuando a parlare,forse piu a lei stessa che a me.
    -La mia famiglia se solo sapesse..Oddio piu che altro mia madre;mio padre o quel che è,ha desiderato da tempo di liberarsi di me...-
    Non sapevo cosa dire.
    -E poi sono arrivata qui.Piena di speranza,sai avevo messo un gruzzolo da parte per tutto questo e ora...-
    Si alzò in piedi rivolgendo il suo sguardo alla finestra.Poi si lasciò andare sul divano sciogliendosi in un pianto silenzioso.



    -Helga dai.-
    Mi alzai andandole incontro.Si accorse che mi stavo avvicinando e si alzò in piedi velocemente.
    -No ti prego non toccarmi..-
    Si strinse a sé,vidi le sue dita esercitare sulla pelle una notevole pressione irritandola.

    Ultima modifica di lvxnera1; 8th March 2014 alle 22:29

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    Rimasi interdetto e anche un pò imbarazzato dal suo comportamento.Con cautela mi avvicinai mentre lei si abbandonò esausta sul divano.Mi accostai a lei senza sfiorarla nemmeno e guardai il suo corpo fremere.Si tratteneva a stento,sapevo che non voleva piangere ancora davanti a me.La guardai in silenzio;stringeva le mani con lo sguardo perso nel vuoto.



    Poi presi coraggio e le appoggiai un braccio sulle spalle esili.
    -Io ti sono vicino,parlami non tenerti tutto dentro.-
    Le sussurrai.
    Il tremito non l’abbandonava,anzi aumentò e i muscoli del viso contratti in una smorfia di disperazione mal celavano la rabbia che provava per quanto gli era accaduto.
    -Domani devi andare alla polizia,devi denunciare il tentativo di violenza,anzi sarò io ad accompagnarti.-
    Dissi con fermezza.
    La sua espressione non mutò ma dai suoi occhi cominciarono a scendere copiose le lacrime.



    -Devi assolutamente farlo Helga.Non avere paura ci sono io qui con te.-
    Fu allora che lei si lasciò andare completamente sprofondando tra le mie braccia e affidando alle lacrime la sua disperazione,sperando così di purificarsi.




    L’abbracciai sussurrandole parole di conforto.
    Rimasi con lei per un bel pò e solo dopo avergli parlato,facendola ragionare su quel che doveva assolutamente fare,si lasciò andare e sorrise questa volta serenamente.
    -Che ora si è fatta?-
    Chiese poi.
    Il tempo sembrava essersi fermato ma mi resi conto dopo un pò di essere in ritardo per la cena.
    -Beh è pò tardi..-
    -Scusami Roscoe io non volevo trattenerti..-
    -Non fa niente.-
    Ci alzammo nello stesso istante.
    -Ora voglio che ti rilassi,fai un bel bagno,mangia qualcosa e poi domani mattina appena sveglia chiamami,ti passo a prendere.-
    Nel suo sguardo riaffiorò l’inquietudine.
    Per nascondere le lacrime si nascose il viso fra le mani.
    -Si..Non preoccuparti..-
    Mi fece una tenerezza estrema;l’abbracciai.
    Si ritrasse dopo un pò per asciugarsi il viso.



    -Ehi..Andrà tutto bene chiaro?-
    Le dissi sfiorandole il mento con la mano.




    Lei annuì e dopo poco si strinse di nuovo a me traendo forza dal calore del mio corpo.Mi accompagnò fino alla porta nonostante gli avessi detto di rimanere a letto.
    Ci salutammo.

    Dopo aver lasciato l’edificio mi avvicinai all’auto e nell’aprirla collegai il telefono.
    Mettendo in moto composi il numero di Nerea e nello svoltare,immettendomi sulla strada principale, lei rispose.
    -Ehi che succede?-
    .Piccola scusami ho avuto un contrattempo,appena arrivo ti spiego...Sei arrabbiata?-
    -No Roscoe solo preoccupata ma ora va meglio...-
    -Allora è tutto pronto?-
    -Eh certo sto aspettando solo te!-
    Sorrise.
    -Ah bene allora io tra 15 minuti sono li.-
    -Perfetto!Mi raccomando non correre.-
    -Tranquilla Nerea a tra poco.-
    -A dopo Roscoe ciao.-


    Il centro commerciale era aperto ed entrai dopo aver parcheggiato.Trovai subito il regalo adatto a lei e feci ritorno alla macchina. Nell’immetermi sulla superstrada,istivamente guardai nello specchietto retrovisore per controllare che la busta non subisse scossoni e d’improvviso vidi un fascio luminoso illuminare l’abitacolo dell’auto.Per la strada non c’era traffico,e non riuscì a dare un senso al fenomeno appena visto.Lasciai perdere e contravvenendo a quanto detto da Nerea spinsi il piede sull'acceleratore lasciandomi prendere dal brivido della velocità.Arrivai in breve tempo fuori casa.
    Chiusa la macchina e recuperata l’elegante busta griffata la nascosi dietro la schiena bussando alla porta di Nerea.
    Faceva freddo,il prato era colmo di cristalli minuscoli di ghiaccio che riflettevano la luce delle lampade.
    Nerea venne ad aprirmi la porta.
    -Ah eccoti!Dimmi un pò hai fatto lo spericolato vero?-
    Disse invitandomi ad entrare.
    Chiusi la porta alle mie spalle cercando di nascondere la piccola busta.
    Lei non ci fece caso e mi invitò in cucina.



    La trovai di spalle,a gestire la cottura delle pietanze al fornello.
    Nell’aria aleggiava un invitante profumo.
    La lasciai fare.
    Intanto andai a posare la busta sul tavolino e ritornai in cucina.
    -Scusami Roscoe ma sto finendo di preparare..-
    -Tranquilla Nerea..-
    -Allora...-



    Disse lei voltandosi.
    -Vino?-
    -Si grazie.-
    Gli dissi sorridendo.



    Ero alquanto preoccupato;non conoscevo i gusti di Nerea quindi l’ansia cominciava a torcermi lo stomaco.
    Nerea intanto si era preoccupata di prendere due calici e appoggiati sul tavolo tirò fuori dal frigo una bottiglia di vino.
    -Dai apri e versa io finisco qua.-
    -Ok.-
    Aperta la bottiglia e versato nelle coppe il liquido purpureo mi allontanai dalla cucina afferrando dal tavolino la busta.Mentre davo un ultimo sguardo all’interno la voce di Nerea mi arrivò squillante alle orecchie.
    -Ehi dove credi di scappare!Dai che devi apparecchiare.-
    -Arrivo!-
    Tornai in cucina;Nerea era alle prese con il sugo ,mentre mescolava disse.
    -Vedrai ti piacerà questa qui è una ricetta italiana e sono sicura che ti leccherai i baffi!-
    Sorridevo all’idea di vedere la sua reazione.
    -Roscoe?Ma..-
    Si voltò.
    La sua espressione era indecifrabile.Io intanto avevo cacciato dalla busta un pacchetto decorato.
    -Ma che fai?-



    Disse lei apparentemente infastidita.
    -Ehm vedi io..-
    Nascosi la piccola busta dietro allo spicchio di muro e con un gesto trionfale gli misi davanti la scatola decorata.
    -Ma perche?-



    Disse lei.
    Sorrideva per fortuna.
    -Perche cosa ,su prendi.-
    -Ma io..-
    Era evidente il suo imbarazzo;allungò la mano verso la scatola e la scartò delicatamente.
    I suoi occhi azzurri brillarono.
    -Ma scherzi?-
    Disse prendendo delicatamente in mano la fragile collana di zaffiri celesti.
    -E’ un regalo...Per la mia fidanzata!-
    Lei mi guardò sorpresa.
    -Non dovevi Roscoe..-
    -E non è finita.-
    Gli allungai la busta.
    -Noo ancora?-
    Ultima modifica di lvxnera1; 9th March 2014 alle 00:02

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  8. #238
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    La prese delicatamente;l’apri e tirò fuori un modesto involto di tessuto nero.Alla sommità vi era un fiocco di raso viola.Adagiò la busta per terra e spostando la sedia ci si appoggiò.Mi guardò per un istante,poi continuò a scartare il suo regalo.Io la guardavo incuriosito;cercavo di nascondere l’ansia che provavo.Una volta liberato dal tessuto nero,Nerea prese tra le mani l’abito e lo ammirò quasi costernata.Non credeva ai suoi occhi.Le gocce di diamanti incastonati tra il tessuto leggero e fine riflettevano la luce in un gioioso gioco di colori.
    -Io davvero..Non so cosa dire.-
    Strinse tra le mani l’abito e si accorse che nella busta c’era ancora qualcosa;uno scatolo con una semplice scritta elegante.Lo aprì e lo stupore la immobilizzò completamente.
    Trattenni il fiato poi però presi coraggio.
    -Nera,non ti piace vero?-
    Le mi guardò con gli occhi lucidi e riponendo tutto con cura mi si avvicinò abbracciandomi.
    -Non mi sarei mai aspettata tanto..-
    -Ma dai..-
    -E’ tutto cosi bello ti ringrazio davvero Roscoe.-
    Detto questo l’abbracciai assaporando il suo profumo.Lei si sporse in avanti e mi posò un delicato bacio sulla fronte.



    Si asciugò gli occhi e subito dopo si allontanò da me cercando di smaltire l’emozione.
    -Che fai piangi?-
    Gli chiesi divertito.
    -No è che...E’ troppo.Non volevo spendessi tanto per me.-
    -Lascia stare..Tu sei perfetta e quei diamanti sono fatti apposta per te.-
    Lei si era voltata verso i fornelli cercando di nascondere le lacrime e prontamente io l’abbracciai da dietro.
    -Adesso rimango così per tutto il tempo.-
    Dissi sorridendo.
    -Ah va bene ma prima dobbiamo apparecchiare,mangiare e poi sparecchiare riassettare e...-
    -Dai ti aiuto..-
    Nel voltarsi Nerea mi rubò un bacio che mi mandò completamente in estasi.Non c’era mai stata intimità tra me e lei come adesso.Poi si rifugiò vicino la credenza e nell’avvicinarmi mi passò i piatti che poggiai sul tavolo.
    Mangiammo parlando del piu e del meno,come sempre Nera sapeva come mettermi a mio agio.



    Gli raccontai del colloquio con il mio superiore e di una proposta che aveva intenzione di farmi.Poi Nerea sparecchiò e si accorse della mia espressione.



    -Ehi Roscoe tutto bene?-



    Non mi ero dimenticato di Helga;ma avevo altri pensieri per la testa e sinceramente Nerea aveva il potere di scacciare le cose negative dalla mia mente.
    -Prima avevi detto che avevi avuto un contrattempo..E’ successo qualcosa?-
    -Nerea no..O almeno non a me.-
    Non sapevo se era giusto metterla al corrente della cosa.
    -Beh se vuoi parlarne io sono qui.-
    -Questa cosa mi riempie di rabbia credimi.-
    Dissi sbuffando.



    -Cos’hai sulle mani?-
    -Beh vedi appena uscito da lavoro ho sventato un tentativo di violenza ai danni di una civile che lavora al comando..-
    -Oh dio Roscoe!-
    -Sapevo che ti saresti allarmata ma tranquilla va tutto bene.-
    -E la ragazza?-
    -Sta bene,l’ho riportata casa domani dovrebbe andare a sporgere denuncia.Mi sono offerto di accompagnarla.-
    -Perche non l’ha fatto subito?-
    -Non lo so,forse lo shock.Ad ogni modo piu di starle vicino per un pò non ho potuto fare.Avevo bisogno di venire qui e di abbracciarti..-
    -Ma io sto bene,piuttosto mi spiace per la ragazza,spero si riprenda..-
    -Me lo auguro..-
    Dissi guardandola negli occhi.
    Non so perche,ma sentivo di dover stare piu attento a Nerea.
    -Dai vieni di la' ti medico le mani..-
    Mi alzai e lei mi si avvicino abbracciandomi.
    -Sono fiera di te sai?-
    La strinsi a me senza dire niente.
    Nel divincolarsi leggermente dalla mia stretta prese dalla credenza il necessario per la medicazione e dopo aver poggiato il tutto sul tavolino del piccolo salotto tornò da me invitandomi nella stanza accanto.





    La seguì in silenzio;mentre lei spostava i cuscini del divano io mi guardavo intorno cercando di allontanare quell'orribile scena dalla mente.Non volevo che altri,e ben piu peggiori pensieri ritornassero a galla,almeno non ora.
    -Su che aspetti?Siediti.-



    La sua voce mi ridestò dal torpore.Mi voltai di scatto nella sua direzione.E quel suo sorriso cancellò dalla mia mente ogni cosa.
    Ci sedemmo insieme sul divano.
    -Allora cosa c’è?-
    Mi chiese Nerea mentre finiva di medicarmi le mani.



    -Niente ora passa...-
    -Roscoe sei teso si vede..-
    -Nerea non ho niente davvero...-
    -Uff ,dai ultima occasione poi non insisto piu.-
    -Ho soltanto paura che possa accadere qualcosa tra di noi..-
    -Roscoe le tue paure sono influenzate da quello che hai vissuto questa sera.Tra me e te va tutto bene..Sai quanto sei importante per me.-
    -Anche tu per me.-
    -E allora?Su brontolone fammelo un sorriso!-
    Mi abbracciò.
    -Devi andare tra poco.-
    -Si ma ora voglio stare con te..-
    La strinsi di piu a me.
    Nerea non se lo aspettava e lasciò fare.Le accarezzai il viso e attirandola a me la baciai con una passione mai provata prima.Sentivo di desiderarla,di voler vivere con lei una nuova e piu diretta intimità,ma sapevo che avevo bisogno di tempo prima di permettere a me stesso di superare quel limite che mi ero imposto.Ci addormentammo per un pò.Il mio fu un sonno sterile e buio.Non mi capitava piu di vedere o sentire cose da un bel pò e andava bene così.Mi risvegliò Nerea,delicatamente come sapeva fare lei.
    -E’ tardi e domani dobbiamo svegliarci entrambi presto.-
    Disse.
    -Si lo so che palle..-
    -Andiamo brontolone.-
    -Ora vado..-
    Ci abbracciammo ancora poi ci alzammo.Mi accompagnò alla porta.

    -A domani Nerea.-
    La baciai.
    -Notte Roscoe.-
    Aspettai che chiudesse la porta e poi a piccoli passi mi allontanai...
    Mi bloccai subito avvolto da una sensazione sgradevolissima.

    Ultima modifica di lvxnera1; 9th March 2014 alle 00:03

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  9. #239
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    E cosi ci incontriamo di nuovo...
    Questa volta sarà diverso.Mi è stato ordinato di sbarazzarmi di te..
    E sarà un piacere farlo.Dovrà sembrare un suicidio cosi da non alzare un polverone tra le alte schiere.Loro e le lamentele sul vivere tollerando gli umani...Una vita in meno non significa nulla e tu sei il prossimo sulla mia lista..



    La sensazione non mi abbandonò, mi voltai improvvisamente.
    Nerea era sicuramente a letto perche le luci in sala erano spente.Ma allora perche mi sentivo così?Mi guardai intorno; tutto era in ordine e sopratutto silenzioso.



    Avanzai di qualche passo avvicinandomi alla macchina di Nerea.
    Nulla tutto tranquillo.
    C’era qualcosa di strano nell’aria ma non sapevo se imputare la colpa all’aggressione che avevo impedito oggi o alla semplice stanchezza.Mi avvicinai al cofano della macchina e senza pensarci appoggiai la mano sul metallo gelido.


    *Raoul non ora...fermati ho cambiato idea..*


    Dannazione!

    Ebbi uno scatto d’ira;era pericolosamente vicino,potevo sentire il sangue pulsare nelle sue vene.



    Potevo aggredirlo;farlo sparire del tutto non lasciando traccie e invece...Continuai a fissarlo.Me lo vedevo sfuggire davanti agli occhi impotente.



    Mi allontanai dirigendomi verso l’auto.Prima di rincasare dovevo controllare alcune cose.


    Un soffio e sarebbe finito tutto.
    Demetra mi diede un altro incarico e dovevo portarlo a termine subito.Aspettai però che l’umano si infilasse nella macchina allontanandosi.Solo allora cominciai a muovermi.


    Ultima modifica di lvxnera1; 9th March 2014 alle 19:27

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  10. #240
    sim onniscente L'avatar di lvxnera1
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    Re: The Night Chronicle - **Aggiornamento**

    Fu facile entrare in casa,controllai con calma il piano superiore,per poi discendere nel seminterrato.



    Sotto i miei piedi scricchiolavano le assi di legno.
    Guardai con cura ovunque senza risultato.



    Poi,ad un tratto, eccolo.Mi era stato descritto sommariamente poco prima,ma era innegabile,era li sotto i miei occhi.Mi avvicinai tanto da focalizzare meglio la copertina..



    Con un cenno della mano la lampada poco distante lo iluminò.Per me non aveva valore,non sapevo alla fine di cosa si trattava ed il mio compito era soltanto portarlo via.Mi inclinai pronto a prenderlo,al contatto con il libro una scarica improvvisa attraversò il mio corpo fcendomi indietreggiare.Mi era stato detto che solo pochi della nostra razza erano in grado di sopportare,perfino di assorbire quell’indicibile potenza.Mi esaltai assimilando la sua energia...Allora non era vero?Il mio sangue era puro...Non mi era stato permesso,in passato,indagare sulle tradizioni del clan,e d’altronde non me ne è mai importato essendo sempre e solo etichettato come mezzo sangue.Devo il valore della mia posizione solo a Heinrich..Misi da parte i dubbi per compiere la missione quando sentì dei rumori provenire dal piano superiore.Sentì la porta di sopra chiudersi e nel voltarmi verso le scale urtai contro il tavolino facendo cadere per terra dei libri.I passi erano sempre piu vicini;dovevo decidere cosa fare.Aspettarlo e finirlo o rendermi invisibile e attendere che le cose cambiassero?
    La mia indecisione fu fatale.



    Rientrai in casa subito dopo aver recuperato alcune cose dall’auto.





    Ultima modifica di lvxnera1; 9th March 2014 alle 19:36

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