Il suo abbraccio fu consolante ma non riuscì facilmente a strapparmi dai miei pensieri.
Rimasi a fissare la desolazione della notte dall’ampia vetrata, mentre fuori la furia degli elementi si scatenava furiosa sulla terra inerme.
La pioggia sospinta dalle folate di vento si infrangeva con dei colpi sordi contro il vetro.
Davanti ai miei occhi riapparvero loro due come dei fantasmi e serrai d’istinto la mascella per la rabbia.
-Troveremo un modo per eliminare questo fastidio vedrai.-
Disse lei mentre le sue mani accarezzavano dolcemente la mia pelle.
-Si..-
Sussurrai.
Ero ancora sconvolto dalla visione.
-Cosa hai sognato Heinrich?-
Respirai profondamente prima di rispondere.
-La mia morte...-
-Come?-
Chiese lei stringendomi di scatto il braccio.
-Non parliamone più..-
Senza proferire parola e intuendo la mia preoccupazione lei allento' la presa e girandomi intorno si posizionò davanti a me.
-Hai bisogno di distrarti lo sento.Ed io sono qui per questo.-
Le sue mani si insinuarono sotto la mia camicia aperta facendomi rabbrividire.
Un fuoco ardente crebbe in me mentre lei continuava a toccarmi.
Avvicinò la sua bocca alla mia.
Mi baciò dolcemente come una principiante, senza darmi il tempo di rispondere con i denti mi pizzicò il labbro inferiore succhiandolo.
Mi mandò letteralmente in estasi.
Cominciai a spogliarla con dolcezza ma lei rifiutò e con una spinta mi fece ricadere sulla poltrona.
Tolse i vestiti molto lentamente guardandomi, per cogliere le mie sensazioni e le fantasie.
Si inginocchiò vicino baciando ogni centimetro della mia pelle senza pudore fino a stendersi su di me completamente.
Io l’accolsi abbracciandola mentre con le mani assaggiavo le rotondità che mi offriva.
La baciai e lei rispose con passione catapultandomi in un mondo di perdizione.
La sua lussuria andava oltre ogni limite.Era una provocatrice sapeva soddisfarmi sempre.
Lo intuiva.
Era nella sua natura farmi assaporare totalmente ogni piacere che la mia fantasia mi suggeriva.
E lei adorava la violenza oltre ogni limite.
La presi tra e mie braccia e la posai sulla pietra fredda.
Il contatto la fece fremere di desiderio.
Baciai ogni centimetro del suo corpo, quando divenne mia di rimando lei si avvinghiò a me.
I nostri corpi si unirono in questa danza via via sempre piu passionale, sentivo che era solo mia che mi apparteneva completamente.
Mi rivenne in mente quella scena..