VITA QUOTIDIANA
Un impercettibile ronzio elettrico, dei passi e una voce da fanciullo.Calpestio di manto erboso e poi il nulla...La casa è stupenda ma i muri sembrano di cartone pensai mentre mi rigiravo assaporando ancora un pò il tepore del letto.Poi accesi la luce sul comodino incuriosito dall'ora e mi resi conto di aver dormito per l'intera giornata.Una smorfia misto dolore e noia comparve sul mio viso e mi ributtai giu sotto le coperte ,come quando ero piccolo ,concedendomi ancora pochi minuti.
Poi alla fine e controvoglia decisi di alzarmi.
-Cavolo sono venuto qui dove si vive la notte e continuo a dormire??-
Mi sedetti sul letto pensando a cosa potevo cominciare a fare alle 20 di sabato poi mi ricordai di avere uno stomaco che protestava e inquadrai subito nella mia mente la borsa con il necessario per mangiare almeno quella sera.Seduto sul letto pensai a quelle voci ma il mio stomaco ebbe la meglio e cosi mi alzai.
Saliì le scale e andai dritto verso la borsa,avevo poche cose,presi alla fine del pane per toast e della marmellata dal frigo.Il solo vedere quella miseria e quella disorganizzazione mi fece passare quasi l'appetito.
-Potevi anche fare un pò di spesa testone!-
Mi rimproverai preparando il toast ma poi messa la marmellata in frigo e preso un piatto dove poggiare la pietanza mi sedetti e cominciami a mangiare.
Finita la "cena" decisi di fare ordine mettendo il piatto nella lavastoviglie.
-Beh un perfetto uomo di casa..- Pensai e mentre armeggiavo con l' elettrodomestico questo decise di bloccarsi.
-Oh ma porc**!!!Ma è possibile appena tocco qualcosa ecco che questa si rompe!-
Fermatasi cosi la lavastoviglie mi misi di buon grado a riparare e a pulire la laguna che nel frattempo si era creata in cucina.
-Eh che faticaccia oh!!-
Poi dismessi i panni del perfetto imbecille combinaguai decisi di ritornare in me e cosi affacciandomi alla finestra mi misi ad guardare il cielo e osservando la timida luna comparire fra le nuvole mi venne in mente un verso di un vecchio poema che mi ha sempre affascinato...
Porto sempre con me questi pochi versi,non so perche, ma fanno parte di quelle poche cose che compongono la mia memoria.Pensandoci al chiaro della luna adesso posso dire che dopo la morte di Jack ricordo poco o niente.E' strano ma è cosi non ricordo assolutamente nulla...Anzi qualcosa c'è oltre al conforto che jack mi ha donato per tanti anni: non saprei come definirlo ma è come se dentro avessi un' ombra o per meglio dire un peso fatto di rabbia principalmente ma anche di altro alla quale attualmente non so che definizione dare....
-Sei invitante e pallida faciulla luminescente ma sei solo un satellite lontano scrigno per chi come me a volte si lascia andare a futili romanticismi..-
Ah si io adoro la solitudine ma adesso sto propio esagerando.Bene dato che in casa mi annoio e che tutto intorno è silenzio e vuoto decido di provare, di affacciarmi, alla vita notturna cosi uscito di casa monto sulla mia moto in cerca di alcool ops di vita e perche no anche di divertimento.
L'aria frizzante della sera accarezza i tratti duri e virili del mio viso; sciocchio la lingua girando l'accelleratore e mi concedo un pò di velocità cosi da farmi salire un pò di adrenalina ignorando che da li a poco l'ebbrezza della velocità sarebbe stata nulla rispetto alle sensazioni che mi avrebbero trafitto l'anima...La periferia lasciava il posto ad una città illuminata a giorno ma sopratutto viva.
Scelsi l'insegna del bar piu eccentico: "la cantina buia" ,fermai la moto e scesi .Ovviamente tutto intorno gente intenta a passeggiare e a scherzare ,gruppetti in giro o in attesa davanti al cinema per vedere l'ultimo capolavoro horror, coppiette e quant'altro.Insomma una normale metropoli piena di vita
Respirai a fondo e mi scrollai da dosso il torpore del letto;entrando nel palazzo osservai l'insegna del locale con i menu della serata aspettai l'ascensore ed entrando ebbi una strana sensazione: un sibilo accompagnato da un brivido percorse la mia schiena mettendomi una certa ansia addosso.
Arrivato al piano inferiore un miscuglio di odori mi accolse.Un ambiente normale e tranquillo ma tremendamente vuoto; uscendo dall'ascensore i miei occhi si posarono sul vasto assortimento di alcolici presenti sullo scaffale dietro il bancone e su quella ragazza intenta a pulire i bicchieri.Mi accolse con un sorriso e mi diede l'impressione di aspettarmi da un bel po.
Sedendomi al bancone mi venne in mente che non bevevo l'assenzio da una vita e all' improvviso mi saliì una voglia tremenda di berne un intero boccale.
Quindi un pò impacciato mi rivolsi alla ragazza.
-Ciao hai dell'assenzio? -
La ragazza sorridendo rispose;
- Certo ma bere cosi puro l'assenzio è da antiquati preferisci provare la variante creata da me? -
Sorridendo risposi.
- Può provocare disturbi? -
Lei rise di gusto e girandosi prendendo la bottiglia e il bicchiere adatto disse: - naa tranquillo non ti farà niente al massimo se non lo reggi ti può girare la testa.-
Non osai replicare alla provocazione in quanto mi ero gia reso abbastanza ridicolo quindi mi limitai a ridere insieme lei e ad osservare i suoi movimenti.Dopo un pò mi porse il bicchiere sul bancone e io lo osservai incuriosito dal colore del liquido; un verde chiarissimo e non cupo come si usa servire di solito.Mah annacquato o no mi affrettai a bere avidamente quel liquido ipnotico e la mia lingua esplose in un triupudio di sapori.
-Allora straniero.. -
-Chiamami Roscoe.. -
Risposi io.
- Bene Roscoe cosa ci fai qui?-
Mi guardava con interesse la ragazza,ansiosa di sapere, e di evadere per un pò da quella monotona serata prefestiva nella quale nessuno voleva far baldoria almeno nel suo bar.
- Mi sono trasferito qui per motivi di lavoro; ragazza senza nome.. -
Sorrisi finendo incompiuta la frase e lei con piglio sbottò subito.
-Mi chiamo Xantia e se continui cosi non ti offrirò nulla oltre ad un semplice bicchier d'acqua! -
Disse sorridendo divertita alchè io mi limitai nello schioccare di nuovo la lingua e pensai che ormai il giacchio era rotto e che potevo sostenere almeno per questa sera una sana conversazione senza impazzire con voci e rumori strani e magari sentirmi pazzo.
- Che lavoro fai se posso..-
Chiese xantia curiosa ed io risposi.
- Non posso divulgare informazioni private a sconosciuti.. -
Abbassai lentamente lo sguardo.
- Ma posso dirti che lavoro umilmente per il governo..-
Lei pulendo il bicchiere annuì consapevole del fatto che chiedere è lecito ma fino ad un certo punto.Dopo un breve silenzio Xantia rispose: -Beh come vedi io ho questa piccola cantina trasformata in bar ,mi sono trasferita qui da circa due anni e devo dire che questa è una città davvero ricca di vita! -
Io alzai lo sguardo dal bicchiere semivuoto.
- Ah davvero? Sembra un mortorio cavolo dove sono finiti tutti?? -
Mi dimenai protestando vivace e lei colse al volo e divertita la vena comica di quella frase.
-Beh sappi che il mio non è l'unico locale e che ce ne sono tanti altri molto piu raffinati ed importanti del mio che solitamente è pieno, ma stasera non so perche è tutto l'opposto..-
Disse e sospirando decise di mandare al diavolo i convenevoli versandosi da bere allungando la bottiglia anche verso il mio bicchiere.
- Riesci a bere altro oltre l'assenzio? -
Mi chiese divertita.
- Versa sorella..-
Risposi sorridendo....
VOCE FUORI CAMPO:
-E cosi sei ritornato...Non ti è bastata l'ultima volta...Credevo di averti tolto di mezzo ma a quanto vedo la tua fibra è forte.....Strano eppure ero sicuro di aver lavorato bene...-
L'aria divenne pesante; mi sentivo strano.Non so come spiegarlo era come se qualcuno alitasse propio sul mio collo ed inoltre mi sentivo terribilmente osservato.C'era qualcosa con me li ne ero sicuro, un qualcosa che aspettava , mi studiava ; ne percepivo la presenza in quell' istante fui attraversato da sensazioni contrastanti : rabbia ,dolore vendetta.
Era talmente forte quest' energia che accusai distintamente il colpo ; mi sentivo come se fossi stato pestato per bene e crebbe in me un forte senso di solutidine e di dolore..
- Ehi Roscoe tutto bene? -
Chiese Xantia preoccupata.
- Mmh si credo...Scusami...-
Appoggiai la testa sul bancone mi chiusi a riccio quasi per impedire che quella presenza succhiasse via la mia energia. Avevo paura lo ammetto ma provavo anche tanta rabbia..
- Basta devo andarmene cavolo! -
- Ehi Roscoe..!!! -
Urlò Xantia mentre io dolorante mi ero gia messo in piedi e avevo posato i pochi spiccioli sul banco.
- Perdonami Xantia devo andare...-
Scappai via e nell'ascensore nel momento esatto in cui gli occhi maledettamente preoccupati della ragazza mi fissavano ancora una voce diversa mi parlò: <sulla collina ....corri....la luna.. si rispecchia nel lago..> diavolo ancora!!! Sferrai un pugno nel pannello dell'ascensore con tutta la rabbia che avevo in corpo.Uscendo dal palazzo urtai la spalla di uno sconosciuto e con indifferenza evitai di avere discussioni inutili.Saliì sulla moto e accellerai di scatto sentendo il motore ruggire sotto di me sfrecciai veloce attraverso le strade illuminate lasciando in un attimo quel luogo diventato per me caotico.Speravo che la velocità e il vento avessero scacciato quel malessere ,non lo nego ebbi la sensazione che tutto fosse ritornato alla normalità, ma purtroppo mi resi conto che nemmeno il rumore della mia moto poteva cancellare quella voce persistente che mi invitata a trovare quel maledetto lago.Vagai senza meta stanco e arrabbiato poi vidi un cartello stradale che mi avvisava dell' avvicinarsi di un lago.Al buio e con la poca luce non riusciì a leggere cosa c'era scritto ma svoltai subito imboccando quella strada;dopo un pò fermai la moto sotto un lampione e decisi di continuare a piedi camminando su per quella collina.I rumori della notte e il silenzio mi risultarono familiari,arrivai ad un cancello semiaperto e tutt'intorno alberi e nebbia mi accompagnarono a destinazione.L'impatto che ebbe su di me quella visione era contrastante: da una parte pace dall'altra nutrivo un profondo timore;mi accovacciai poggiando una mano sul terreno come per trarne energia e poi dopo un pò alzai lo sguardo...Era bellissima nel suo pallore perfetta e intrigante la luna che si specchiava nel laghetto traboccante di ninfee.
Era forse tutto ciò di cui avevo bisogno per quella sera.Non mi sono mai chiesto perche io ho preferito sempre il silenzio agli schiamazzi divertiti della gente,non mi sono mai dato una spiegazione su quel che preferivo mi piaceva e basta.Avevo un dono particolare alla quale non avevo mai dato importanza: io riuscivo a sentirmi vivo solo nel silenzio della notte il giorno mi stancava ,mi annoiava,e poi tutte quelle voci quel sentirmi osservato..Non ne ho mai parlato con nessuno di questo e spesso mi ripetevo che tutto ciò potesse essere dovuto a qualche allucinazione.Non mi spiegavo nemmeno le paralisi notturne,le figure che vedevo di notte nella mia stanza insomma per me era tutto frutto della mia mente.Fino a quel giorno era quello il mio pensiero ma poi volgendo lo sguardo piu in la mi resi conto di non essere pazzo e di avere ragione ma sopratutto di sentirmi speciale...
Erano come delle sfere e fluttuavano nell'aria leggere ma non si spostavano mai dal punto nella quale erano apparse..
Danzando lasciavano nell'aria circostante un scia luminosa.Non cambiavano mai verso e la loro luce era cosi dolce e avvolgente.Era una visione meravigliosa dalla quale non riuscivo a distogliere lo sguardo.Poi colmo di curiosità mi alzai ma rimasi pietrificato da quella voce che echeggiava nelle mie orecchie < so chi sei vieni qui...cogli il dono accettalo e fanne buon uso... non rinnegare chi sei..>
- Cosa? Cosa diavolo vuoi da me?? - urlai alla notte.Nel momento in cui il mio urlo si disperse nell' aria mi inginocchiai e un gruppo di corvi gracchiando volò via,le sfere volteggiavano piu vicine a me quasi sulla mia pelle e mi lasciarono prendere quell oggetto nascosto sotto l'erba folta.
Non riusciì a capire di cosa si trattava aveva una forma strana e come oggetto non era tanto pesante.Sulla sua superficie graffi e una vecchia iscrizione in una lingua morta.Appena raccolsi l'oggetto la presenza,perche quella era, mi ringraziò e le sfere sparirono dolcemente come nebbia.Con l'ogetto in mano ritornai sui miei passi ,era quasi l'alba ormai,e mentre stavo per scendere dalla collina mi girai dinuovo verso il lago e fu in quel momento che un urlo disumano percorse e dilaniò l'aria facendomi instintivamente abbassare.Correndo arrivai alla moto e li sistemai l'oggetto nella borsa mentre il sole sorgeva e la luna scompariva decisi di andarmene ma prima guardai nuovamente l'astro cercando invano una risposta a tutto quello che finora mi era successo.....
" So you feel now all the pain.....
You're not human after all, Just go backwards, just don't try to feign"....
" I try to escape from my own bad dreams
But a voice tells me, hey! You're not human! "