<<Bhe, perché mi hai aiutato, perché abbiamo una buona connessione, e perché non hai forzato la mano per tentare di liberarti da me, nonostante sapevi che forse ci saresti anche potuto riuscire…>> azzardò la bionda, ormai era inutile nasconderlo.
Il pirata esplose in una fragorosa risata.
<<Massì, mi sono goduto solo un po’ il tuo bel panorama! Adesso però decido io che rotta prendere!>>
<<Si, te l’avevo promesso, quindi…non ti fermerò, se vuoi davvero andartene.>>
<<Ahahahahha, per chi mi hai preso, per uno dei tuoi schiavetti? Sei solo una povera ingenua….a mai più rivederci, biondastra!>> urlò Barbanera prima di sparire in una nuvola di fumo.
<<Addio….Teach>> sorrise lei parlando al vento, consapevole che era già lontano.
Forse la parte in cui aveva lasciato fuggire uno dei fantasmi più pericolosi che avevano catturato era meglio che non venissero mai a saperla.
Ethan avanzò, dirigendosi verso Kaylee.
Jen si ritrovò sola al centro della stanza, e a pochi passi da lei, ancora fermo all’entrata, Sid.
I loro sguardi s’incrociarono, ed entrambi sostennero quello dell’altro.
La ragazza gli si avvicinò:
<<Allora è….tutta vostra.>>
<<Nh-nh.>> mugugnò Sid, spostando il proprio sguardo sulla vampira.
Jen ci rimase male, dandosi della stupida per aver fantasticato su un po’ di gratitudine da parte sua.
Era stanca anche lei di tutta quella guerra fredda, se n’era resa conto chiarendosi con Ethan e aveva davvero sperato che la faccenda di Kaylee potesse essere un’opportunità per riavvicinarsi.
Il fatto di non riuscire a stare lontano da Sid le fece rendere conto di quanto fosse debole…o di quanto era diventato importante per lei.
Delusa per lo sguardo e l’attenzione di lui concentrate altrove, blaterò che sarebbe andata a fare una doccia veloce, e che sarebbe tornata più tardi.
Tutta la squadra circondava Kaylee, parlandole e spiegandole cosa c’era da fare.
L’apparente ragazzina (aveva appena spiegato ad Ethan di avere in realtà 94 anni!) si stava pian piano abituando a loro.
<<Allora, signorina, benvenuta in squadra, io mi chiamo Sid!>> fece il caposquadra con un occhiolino, e tendendogli la mano.
Lei ricambiò il gesto, imbarazzata dall’ennesima nuova conoscenza. Non doveva esserci abituata, più che altro erano tutti umani li dentro tranne lei.
<<Oh, cos’è quell’aria triste? Jennyfer mi hai detto che sei una tipa tosta!>> mentì lui affabile: <<Forza, fammi vedere un grande sorriso, le ragazze che hanno il musone non mi piacciono, diventano brutte! Ethan, è vero che il siero non funziona sulle ragazze brutte?>>
L’amico gli tenne corda, sorridendo appena:
<<Oh si, verissimo>>
Kaylee rise piano, e tutti non poterono non pensare che era la dolcezza fatta persona.
<<Io non…non rido spesso.>> tentò di giustificarsi lei.
<<Sta tranquilla, Sid è il miglior buffone che abbiamo in città, ci penserà lui!>> fece Mena, e tutti risero.
Gli altri salutarono e tornarono in ufficio, ed Ethan si aggiunse a loro per prendere il necessario per le prime analisi.
<<Jennyfer quando torna?>> chiese Kaylee ansiosa.
<<Perché, io non ti vado bene?>> fece Sid fintamente offeso, facendola sorridere di nuovo.
<<E’ stata gentile con me…solo che nel trambusto non…non l’ho ancora ringraziata, sai?>> disse lei timidamente.
Sid ammutolitì.
Appena cinque minuti dopo Ethan fu di ritorno, e Sid li lasciò soli dicendo che aveva da fare qualcosa di davvero urgente.
Corse fino agli spogliatoi femminili della base, dove entrò tranquillamente nonostante il divieto al suo sesso di varcare quella soglia.
Ovviamente ne risentirono le sue orecchie, per le urla di tutte le donne che erano li dentro a cambiarsi e scappavano a coprirsi urlandogli di andarsene.
<<Scusate signore, scusate! Meravigliose! Me ne vado subito eh!>> rise lui con irriverenza mentre camminava di lato verso le docce (ok, in realtà quegli spogliatoi li conosceva benissimo).
Entrò prima che una trousse piena di cosmetici lo prendesse in pieno.
<<Jen? Sei qui dentro?>> urlò verso l’unica doccia in funzione.
<<Sid?!?!>> squittì la ragazza incredula. Ma aveva battuto la testa, che cavolo ci faceva li?
<<Oh, perfetto, devo dirti una cosa!>>
<<Sid, ma ti pare il momento? Esci subito fuori!>> urlò furente Jennyfer, coprendosi istintivamente le nudità, nonostante lui non potesse comunque vederla.
<<Volevo solo ringraziarti, tutto qui!>>
<<Si-si, va bene, ADESSO VATTENE!>>
Sid rise sollevato: che bello sentirla di nuovo arrabbiata con lui!
<<No, io intendo…GRAZIE sul serio. Per tutto, in generale. Grazie.>> disse con tono serio.
Jen non disse nulla per qualche secondo, evidentemente aveva compreso il peso di quello che le stava dicendo.
Quando parlò era più calma, ma comunque infastidita per quell’imbarazzante situazione:
<<Va bene Sid, non c’è di che. Ora potresti uscire?>>
Il ragazzò inspirò prendendo coraggio…ormai aveva fatto trenta, poteva fare trentuno e ingoiare un po’ d’orgoglio:
<<E scusami anche per quello che ho detto l’altra volta, io…ammetto d'aver esagerato. Mi dispiace e ti prometto che d'ora in poi giocherò pulito.>>
Jen sentì distintamente il proprio cuore fare una capriola…in un solo pomeriggio aveva ottenuto da Sid quello che non era riuscita ad avere in due anni!
<<Va bene, senti…è tutto a posto, ok? Vuoi andartene adesso?>>
<<Ok…>> ridacchiò lui camminando verso la porta, ma si fermò un secondo sulla soglia, rivoltandosi:
<<Sei sicura che non hai bisogno d’aiuto, tipo insaponarti la schiena, o…>>
<<SID, VA FUORI!!!>>
Il ragazzo rise ancora, ed uscì correndo, col sottofondo delle urla femminili che volevano linciarlo.
Jen riprese a respirare nel momento in cui fu chiusa la porta.
Scostò le tendine per verificare che se ne fosse effettivamente andato (con Vicious non si stava mai tranquilli), poi alzò il naso all’insù con fare snob: <<Stupido!>> sentenziò, nonostante avesse voglia di fare i salti di gioia, ma non l’avrebbe mai ammesso, nemmeno a se stessa.