Per me è la prima volta (a parte le storie a bivi di Topolino : Lol : ), sarà* divertente! ^^
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Per me è la prima volta (a parte le storie a bivi di Topolino : Lol : ), sarà* divertente! ^^
1.1 - (Im)Perfect Life
C’ era una volta, tanto tempo fa…se, vabbé. Siamo ai giorni nostri, ci troviamo a Sunset Valley, una ridente cittadina che sicuramente voi lettori conoscete già molto bene. Quella che forse non conoscete è una famiglia molto ricca stabilitasi a Via del Verde Maggio poche generazioni fa, la famiglia Clips. Questo nome, oggi come oggi, ha una sua importanza ed un suo peso, lo sa molto bene Maddie, che mal sostiene questa cosa.
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Erede diretta di ogni singola fortuna della famiglia, ragazza (quasi) modello, laureata con 110 e lode alla facoltà di Architettura in Arredamento e Ristrutturazione d’ interni, aspetto piacente, parlantina sciolta, Maddie ha un ENORME difetto: è una femmina. Non può portare avanti il cognome, non può intrattenersi a fumare sigari con i colleghi, non può….si, ok, ma fermiamoci un attimo a pensare: a Maddie importa qualcosa di tutto questo? No, in realtà dell’ azienda di famiglia le importa davvero poco. Come dimostra il suo percorso di studi, Maddie sarebbe voluta diventare un’ arredatrice d’ interni, ed uso il condizionale perché “qualcuno” non era per niente d’ accordo. Qualcuno come il suo fidanzato, qualcuno come i suoi amici (tutti eredi rampolli, sostenitori della rara arte del “dolce far niente”), qualcuno come i suoi nonni, con tanto di giuramento su letto di morte….insomma, la donna del nobiluomo deve stare in casa, controllare la servitù, accogliere gli ospiti e rispettare i doveri coniugali dopo il matrimonio. Bella fregatura essere UNA Clips. Tutto il giorno a rigirarsi i pollici, a controllare che la nuova cameriera giri il beccuccio della teiera nel verso giusto, a scegliere il tema della prossima festa in casa, a Maddie sembra di fare una vita inutile, anzi, non sta proprio vivendo più. Vorrebbe tanto cambiare aria, poter fare almeno per un po’ quello che più le piace, vorrebbe….<<Signorina Clips? Vostro padre Vi attende nel suo studio>>
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Una variante occasionale alle sue piatte giornate era data dalla presenza in casa di suo padre durante il giorno, cosa normalmente non prevista, essendo lui praticamente sempre impegnato in ufficio. Motivi puramente sanitari lo costringevano a casa per preservarne la salute, ma in realtà, il vecchio Richard Clips, non si prendeva MAI una pausa.
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<<Allora papà, come stai?>>
<<Eh? Ah si, benone, benone! Tesoro, ho da chiederti un favore, dovresti portare questi plichi a Jeremy in ufficio, o domani il contratto con la Alberghini Corp. salterà in aria!>>
<<Sei di nuovo rimasto alzato tutta la notte per lavorare alla relazione? Papà, l’ intento di farti rimanere a casa ogni tanto è quello di impedirti di lavorare troppo e farti salire la pressione alle stelle: a questo punto la terapia e le medicine sono inutili se ti rifiuti di collaborare!>>
Un sorriso, un bacio, e per suo padre la questione era chiusa lì. Maddie sospirò: era davvero stanca di tentare di tenere suo padre lontano dal lavoro, ma forse quella volta sarebbe stato a sentirla:
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<<Papà, io avrei bisogno di parlare con te…>>
<<C’ è qualche problema piccola?>>
<<In effetti si, se non ti spiace stasera vorrei andare un po’ al mare e parlartene se ti va, avrei proprio bisogno ti un tuo consiglio!>>
Richard in realtà avrebbe dovuto lavorare quella sera, ma come ogni padre abituato a trattare la propria figlia come una principessa, non seppe resistere a quello sguardo triste. Borbottò un <<Va bene…>>, sebbene l’ idea di andare al spiaggia non lo eccitasse particolarmente, ma ormai non era né la prima, né la decima volta che vedeva un velo quasi d’ insofferenza sul viso della “sua bambina”, e lo aveva evitato già troppe volte. Maddie lo abbracciò forte, sussurrando un “grazie” e inspirando il profumo di mughetto del suo dopobarba. Prese il plico ed uscì.
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Dopo essersi resa presentabile, balzò in macchina per dirigersi alla Clips Foundation, sorridendo all’ idea che di lì a poco avrebbe rivisto Jeremy…
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Ritornando al discorso con suo padre, in realtà Maddie non sapeva ancora bene cosa dirgli… ”Ho rivalutato la mia vita, essere una Clips è una maledizione, arrivederci e grazie!” Come dire, da…ingrati? Non che suo padre tentasse di fermarla più di tanto, a lui in fondo faceva piacere vederla impegnata in qualcosa che le piaceva; certo, avrebbe preferito vederla assorbita in attività un po’ più casalinghe, come il cucito, o al massimo il giardinaggio, ma lui ormai aveva già capito nel momento in cui Maddie aveva chiesto di potersi iscrivere all’ università: <<E’ giusto per cultura personale.>> aveva buttato giù lei, ma gli era chiaro che a sua figlia piaceva quel lavoro. In fondo si trattava di questo no? Maddie aveva bisogno di tornare a vivere, e quale modo migliore se non tornare (o meglio, cominciare) a lavorare? Il problema erano le conseguenze di una scelta del genere…Sovrappensiero, non si era resa conto di essere già arrivata.
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Gli uffici della Clips Foundation avevano più di 60 anni. Certo ora, a guardare il palazzo, non si sarebbe mai detto, ma aveva subito una ristrutturazione terminata un anno prima, e questo era il risultato che a Maddie (che aveva ufficiosamente partecipato al progetto) piaceva da morire. Essendo figlia del presidente, non fu difficile salire fino all’ ultimo piano. Prima di andare da Jeremy, passò a salutare Loise e Mena, sue amiche e collaboratrici dell’ azienda, ma trovò nell’ ufficio solo quest’ ultima.
<<Oh ciao Maddie, come mai da queste parti?>>
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Chiese Mena, che le aveva rivolto la domanda senza né distogliere lo sguardo dal computer né di battere alla tastiera, da vera stakanovista qual’ era. Spiegato il motivo della visita, Maddie chiese dove fosse Loise.
<<Credo sia salita anche lei da Jeremy, doveva chiedergli non so cosa…oh! Sono nell’ ufficio di tuo padre però!>>
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<<Ah ok, grazie, allora vado subito!>>
Non era strano e nemmeno la prima volta, che Jeremy preferisse lavorare nello studio di suo padre. Fu davanti alla porta di quest’ ultimo che sentì chiaramente una risata femminile provenire dall’ interno, doveva essere Loise….. Aprì la porta, e con un gran sorriso, salutò il suo fidanzato e la sua migliore amica.
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Alla sua entrata improvvisa, Loise scattò in piedi, visto che fino a 2 secondi prima era seduta sulla scrivania, mentre Jeremy non si mosse dalla sua poltrona, rivolgendo un sorriso divertito alla sua ragazza. Anche Maddie sorrise divertita nel vedere il leggero imbarazzo di Loise nell’ essere stata vista seduta sulla scrivania del presidente proprio dalla figlia di quest’ ultimo….nonostante fosse la sua migliore amica, era pur sempre una figuraccia!
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Maddie la rassicurò abbracciandola:
<<Ehy, sta tranquilla, non sono mio padre!>>
Loise, ancora imbarazzata, rispose nervosamente:
<<No guarda, scusa davvero, il fatto è che è stata proprio una visita informale: ero venuta qui per invitare te e tuo padre alla mia festa, si terrà tra 15 giorni, ho invitato tutti i membri dell’ azienda.>>
<<Oh, ma è fantastico!>>
<<Già, ma poi sono salita qui e ho trovato Jeremy, così una parola tira l’altra….>>
<<Capisco, grazie comunque dell’ invito, riferirò io a mio padre, gli farà sicuramente molto piacere!>>
<<Oh bene, allora io vado, a dopo Jerry!>>
Lui la salutò con un’ alzata di mano, senza dirle niente. Uscita Loise, Jeremy si alzò dalla sedia, e Maddie non riuscì nemmeno a dire <<Ciao am….>>
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che subito lui la strinse forte a sé, baciandola passionalmente….ok, forse un po’ troppo…
<<Ehy, amore, dai basta, se entra qualcuno?>> chiese lei divertita, ma lui sembrò non sentirla…
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<<Sei bellissima stamattina…>>
Inutile dire che Maddie si sciolse completamente, e fu solo dopo 10 minuti buoni che riuscì a “staccarsi” dal suo ragazzo, che nel frattempo aveva preso ad esplorare ciò che aveva sotto la fine camicetta; il telefono dell’ ufficio aveva cominciato a suonare.
<<Cavolo…>> disse lui amaramente <<…ci sono problemi nel settore spedizioni, devo scendere giù!>>
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<<Va bene amore, non preoccuparti, io ero venuta solo a portarti questi documenti, devo tornare a casa per pranzo>>
Jeremy sembrò un po’ dispiaciuto, poi le diede velocemente un bacio a stampo e se ne andò, ripromettendole che si sarebbero rivisti nel fine settimana, dati i molti impegni di lui. Maddie salutò e andò via.
Dopo cena, si avviò con suo padre verso la spiaggia.
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Trovato un tavolino libero, e dopo una veloce chiacchierata del più e del meno (meglio cercare di mettere Richard più a proprio agio possibile…), Maddie cercò di raccogliere tutto il coraggio di cui disponesse e ….
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<<Papà, io….ho bisogno di nuovi spazi, nuove cose da fare, io….mi sento chiusa in gabbia dalla vita che sto conducendo>>
Richard sospirò….forse avrebbe dovuto aspettarselo, forse avrebbe dovuto darle più libertà di scelta dopo l’ università; lei non glielo aveva mai chiesto e lui non si era mai sforzato di pensarci. Egli stesso doveva attribuirsi colpe sull’ infelicità della figlia.
<<Ma cosa vorresti fare?>> Le chiese con voce calma <<Jeremy è quasi al vertice della carriera, tra un po’ prenderà il mio posto, e a breve vi sposerete…non avrai molto tempo per lavorare, non potresti provare con qualcosa di meno…impegnativo?>>
Bastò lo sguardo della figlia a risponderlo: “Non sarò felice con un contentino”, che lo fece desistere da altre proposte del genere. Parlarono ancora per molto, passarono alcune ore, ma nessuno dei due era giunto ad un punto. Intanto presero a camminare sulla spiaggia, assaporando l’ odore di salsedine…
Richard le esternò le sue preoccupazioni riguardo a quello che poteva portare una decisione del genere….il pallino fisso dell’ uomo, come sempre, erano gli interessi dell’ azienda. Un presidente che si rispetti, e questo sarebbe stato il caso di Jeremy tra pochi anni a quella parte, deve dare agli altri membri dell’ azienda l’ idea di un marito e padre di famiglia esemplare, con una moglie accondiscendente che lo appoggia e lo aiuta. Se viene invitato ad una cena di gala, è la moglie che deve accompagnarlo, che figura ci farebbe se quest’ ultima non ci fosse perché impegnata al proprio, di lavoro? Avrebbe mai potuto avere il tempo per preparare ricevimenti nella propria casa? Non ne parliamo proprio…
<<Papà, ma perché pensi all’ azienda in un momento del genere? E’ della mia vita che si sta parlando, te ne rendi conto?>>
Richard si voltò di scatto e l’ abbracciò <<Oh, tesoro, no, non fraintendermi, ma è proprio alla tua vita che penso. Ti sto offrendo la possibilità di vivere senza dover lavorare, con al fianco un uomo che ti ama e ti rispetta, sarai una regina e non dovrai mai preoccuparti di niente….>>
<<E se io non la volessi questa vita papà? Ci hai mai pensato a quello che IO volevo??>>
Lui si scostò, deluso e ferito da quelle parole….
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<<Hai tutto quello che una donna può desiderare, ricchezza, fama, un uomo che ti ama, degli amici che ti vogliono bene…tutto… perché solo tu non lo capisci?>> chiese Richard con voce tremante, era quasi sull’ orlo del pianto.
….eccolo lì, quel senso di ingratitudine che Maddie accusava già da un po’…abbassò il capo colpevole, ma poi suo padre, che nel frattempo le aveva dato le spalle, la stupì:
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<<Intanto non è detto…>> disse lui con voce triste, rassegnata <<….che troverai subito un lavoro: facciamo così, tu mettiti a cercare e vediamo cosa ti propongono…poi ne riparliamo, va bene? Ora sono stanco, andiamo a casa…>>, aveva gli occhi lucidi, e Maddie lo sapeva, nonostante fosse girato di spalle, lo sentiva persino tirare su col naso ogni tanto….gli era costata tantissimo quella frase, e lei non poteva che essergli grata, immensamente. Gli si parò davanti e lo abbracciò forte.
<<Grazie per questa possibilità papà….graziegraziegraziegraziegrazie…>> ripeteva all’ infinito mentre lo stringeva sempre di più, ma suo padre, invece di rinfrancarsi con quell’ abbraccio, cominciò a piangere sonoramente…<<Papà, ma che ti prende??>>
<<Scusami tesoro…è che forse se tua madre fosse stata qui, forse tu ora saresti felice….>>
<<Papà…>> cercò di interromperlo lei…
<<Lei ti diceva sempre di seguire i tuoi sogni, io invece non ho fatto altro che tarparti le ali….io…..io…sento la mancanza di tua madre……mi manca Jen!!!!>>
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Ora le lacrime stavano salendo anche a lei…<<Papà…anche a me manca mamma, ma per favore, non fare così…>> Passò una mezz’ oretta prima che suo padre si riprendesse e lasciò la presa dell’ abbraccio, poi, in silenzio, entrambi tornarono a casa.
Due giorni dopo, Maddie si ritrovò nella sala d’ attesa dello studio di un suo ex-professore, col quale era rimasta in contatto, il prof. Milton. Costui aveva una vera e propria ammirazione per Maddie, era stato lui a proporle di fare una tesi nella sua materia, e con grande orgoglio l’ aveva accompagnata e presentata alla commissione di laurea. Uscita una studentessa in lacrime, Maddie capì che era il suo turno, così entrò. Il prof. Non fu sorpreso di vederla, lo aveva avvisato per mail il giorno prima, ed era davvero curioso di sapere cosa voleva quel suo vecchio pupillo. Dopo una stretta di mano informale, le chiese di cosa volesse parlargli. Lei gli spiegò del suo desiderio di cominciare a lavorare, ma che non sapeva proprio da dove poteva cominciare. Il professore la guardò stranito, poi rise.
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<<Hai un bel coraggio tu, eh?Quante proposte di lavoro ti ho fatto negli ultimi due anni, eh?Ma tu le hai sempre rifiutate!>>
<<Professore lo so, lei ha perfettamente ragione, ma prima non mi era proprio possibile lavorare per degli impegni familiari! E poi non è detto che io voglia subito il lavoro, le sto solo chiedendo, nel caso in cui lei sappia qualcosa, QUALSIASI cosa, io ci sono, dovesse capitare anche fra un anno!>>
Il prof. Milton la squadrò accigliato: <<Bhé, certo non può lavorare con me, non posso mandare a casa gente solo perché lei, dopo due anni, si è svegliata…vedrò cosa posso fare, però….io non le prometto niente!!>>
<<Oh, prof. Milton, la ringrazio tantissimo!! Lei non sa quanto significhi per me quest’ occasione!!>>
15 giorni dopo…
Il giorno della festa era arrivato. Maddie era appena tornata dall’ ultima spesa di accessori, quando, accendendo la sua casella di e-mail…
<<Facebook….facebook….facebook….prof. Milton….facebook…..face…..cosa?!? Prof. Milton??>>
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“Concorso per Architetto. Cercasi consulente di stoffe per Arredatore comunale, presso Twinbrook. Ulteriori informazioni….”
Fu solo dopo che cominciarono a bruciarle gli occhi che staccò la faccia inebetita dal computer….possibile che il professore era riuscito a trovarle lavoro in soli 15 giorni? Bhè, certo, con le conoscenze che aveva…Consulente di stoffe, non era il massimo, ma avrebbe lavorato con un buon architetto che conosceva pure di nome! Se non era alta esperienza quella…
Però… Twinbrook?? A quattro ore di macchina da Sunset…e adesso? Poteva mai rifiutare quell’ opportunità? Il prof l’ avrebbe come minimo mandata a quel paese….ma come convincere suo padre e Jeremy? Avrebbero acconsentito a farla lavorare così lontano? Bhè, a dire il vero….con Jeremy non aveva fatto parola ancora di nulla circa la sua intenzione di tornare a lavorare. Non che fosse cattivo o altro, ma Jeremy l’ aveva sempre pensata come suo padre su quella questione, e se con quest’ ultimo bastava qualche moina in più, col fidanzato ci sarebbe voluto ben altro. Certo però….che botta di vita sarebbe stata trasferirsi a Twinbrook, lavorare, tornare a casa, una casa tutta sua, cucinare la pasta e bruciarla, lavarsi i vestiti….un’ esperienza che lei, abituata ad essere sempre servita e riverita, a vivere nella bambagia, avrebbe sempre voluto fare. In fondo ci volevano almeno altri due anni prima del suo matrimonio con Jeremy, perché non avrebbe potuto approfittarne per prendersi un po’ di spazio per se stessa? Ma si, quella sera ne avrebbe parlato con suo padre, prima di arrivare alla festa!
Dopo un intero pomeriggio passato a prepararsi e a ripetersi in testa discorsi che sapeva già che non avrebbe mai ricordato, Maddie prese coraggio solo quando erano già in auto, e già a metà strada…
<<Papà, devo dirti una cosa…>>
<<Hm-hm?>>
<<Ecco…ho ricevuto una mail oggi, era il prof. Milton>>
<<Ed ora hai paura di dirmi che intendi accettare vero?>>
<<Si, io…cosa? Non sei nemmeno un po’ stupito? Sai già del lavoro?>>
<<Si, so già tutto…il prof. Milton ti cercava mezz’ ora fa, non so perché abbiano passato la telefonata a me, ma visto che dovevamo andare alla festa, e tu sai quanto io odi i ritardi, gli ho detto di richiamare domattina.>>
<<Si, ma cosa voleva?>> Chissà perché, si aspettava che fosse tutto un errore, tutto troppo bello, tutto…
<<Voleva sapere se avevi intenzione di accettare.>>
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<<E tu…>>
<<Te l’ ho detto, gli ho chiesto di richiamarti domattina!>>
<<….come stai?>>
Suo padre sospirò sonoramente….<<Maddie, ascolta, io non sopporto di vederti infelice, ma non voglio nemmeno sottostare ad ogni tuo singolo capriccio…>>
<<Ma non è un capriccio, papà…>>
<<Si, si, ora l’ ho capito!!>> fece lui spazientito, ricordando alla figlia quanto odiasse essere interrotto <<quindi se vuoi questo lavoro, fallo pure! A me basta sapere di averti sempre vicino, piccola mia…>>
Oh, no…
<<Certo, sarà dura fare tutta quella strada fino a Twinbrook ogni giorno, ma in fondo è anche da questo che capisco che ci tieni davvero, sai?>>
Bene….fantastico….suo padre dava per scontato che non si sarebbe mai mossa stabilmente da casa, l’ idea non l’ aveva minimamente sfiorato! Il discorso si chiuse lì….Maddie non ebbe proprio cuore di cercare di convincere suo padre a qualcosa di cui una parte, già a malincuore, aveva non facilmente acconsentito.
Arrivati alla festa, trovarono all’ entrata la padrona di casa e Jeremi, che parlavano tra loro.
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<<Oh, signor Clips!>> disse Loise, <<E’ arrivato finalmente, venga, il signor Wallor la stava cercando, deve parlarle di alcune cose riguardo….>> continuò lei mentre si trascinava il sign. Clips all’ interno. Strizzò di sfuggita l’ occhio a Maddie, in modo che potesse approfittare del momento per poter stare un po’ da sola con Jeremy, dato che non si vedevano da una decina di giorni e durante la festa di certo non ci sarebbe stato né modo né tempo di stare un po’ da soli. Il ragazzo, poverino, era sempre impegnatissimo nel lavoro, e i due non avevano modo di vedersi spesso, anche se Jeremy, quelle poche volte che si vedevano, era MOLTO eloquente su come avrebbe voluto passare con lei il tempo 24 ore su 24….
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<<Mi sei mancata in questi giorni….odio doverti vedere quasi esclusivamente in queste occasioni mondane…>> fece lui sussurrandole all’ orecchio…
Ancora 5 minuti….si, altri 5 minuti li avevano…..Maddie però quella sera era davvero giù di morale, e non bastarono tutte le carezze e le belle parole di Jeremy per risollevarglielo. Si sentiva dannatamente in colpa….con suo padre perché non voleva lasciarlo da solo in quella enorme casa, con Jeremy, il quale era ancora ignaro di tutto….che codarda che era….
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La festa stava andando bene. Dopo una raffinata cena, si erano tutti spostati nel salone principale per fare due chiacchiere e gustarsi due cocktail dal mixologo che Loise aveva fatto venire nientepopodimeno che da Champs Les Sims. Maddie era stata pensierosa e taciturna per buona parte della serata, e a qualsiasi domanda aveva risposto a monosillabi….non difficile notarlo per Loise, che conoscendola da quando avevano 5 anni, aveve notato l’ assenza dell’ esuberante carattere dell’ amica. Alla sua domanda su cosa avesse, Maddie cercò però, abbastanza impacciatamente, di negare.
<<Non mentirmi…c’è qualcosa che non va….dai dimmi!>>
Col groppone che aveva in gola, e con la migliore amica davanti che insisteva per sapere, come non sfogarsi? In realtà Loise non era nuova a tutti quei ragionamenti di un’ ipotetica vita lavorativa su cui Maddie spesso fantasticava, quindi non fu difficile per quest’ ultima dirle perché alla fine si era fatta coraggio e aveva chiesto a suo padre la possibilità di mettersi a lavorare…Il discorso continuò tra i “Wow…” “davvero?” “non ci credo…” “mi da un altro drink, per favore? Dicevi Maddie?” finchè non si arrivò al punto in cui suo padre aveva acconsentito a farle accettare il lavoro a Twinbrook, ma con la “clausola” che di trasferirsi non se ne parlava proprio!
<<E il problema dov’ è? Hai avuto tutto quello che vuoi, scusa!>>
<<Si, ma come faccio a lavorare se ogni giorni devo andare avanti e indietro….cioè, il tempo così se ne va…>>
<<Ma hai un autista privato in una limousine…dentro ci potresti lavorare o anche dormire in tutta comodità!>>
<<Ma…non è questo…cioè….>>
Loise alzò il sopracciglio, e ogni qualvolta lo faceva, era per indicare che aveva capito.
E questa volta aveva PROPRIO CAPITO BENE.
<<Non si tratta del lavoro…dico bene?>> domandò Loise spavalda.
<<…….>>
<<Dì la verità Maddie….tu VUOI andare via di casa….vuoi proprio allontanarti un po’!! Cos’ è? Spirito d’ avventura?>>
Maddie la guardò sgranando gli occhi….ci aveva proprio preso! Che il lavoro fosse solo una scusa? No, questo no…però doveva ammettere che quando aveva letto dove si teneva il concorso….la sua mente aveva cominciato a fantasticare su una nuova vita, una vita dove lei fosse l’ unica padrona di se stessa….ma erano davvero solo fantasticherie?
<<Seconde me devi provare!>> fece Loise con decisione.
Maddie già pendeva dalle sue labbra… non aspettava altro che qualcuno le desse corda <<Provare cosa?>>
<<A partire, no?>> rispose l’ amica con fare da saputella <<Se tuo padre ha ceduto fino a questo punto, vedrai che lo farà anche su questo! In fondo è un uomo buono, lo conosciamo bene entrambe…>>
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<<E Jeremy…?>> Maddie si stava gasando vistosamente, e tutti i dubbi, le preoccupazioni di prima, stavano pian piano svanendo.
<<Jeremy? E allora? Lui proprio non deve parlare….lavora tutto il giorno, vi vedete si e no un paio di volte a settimana…non potrà di certo avanzare diritti, ti pare?>>
Ok….si stava PERICOLOSAMENTE convincendo….Loise tornò a parlare:
<<Maddie…>> cominciò mentre le serviva il terzo (o quarto?) drink <<Sei sempre stata una ragazza capace e intelligente, hai conseguito una laurea strepitosa, e non hai mai potuto usufruirne, non hai mai potuto fare quello che veramente volevi…e quindi….>>
<<…quindi…>>
<<…vai!!!>>
<<….VADO!!!>>
<<……..>>
<<……..dove?>>
Ok, avevano alzato troppo il gomito entrambe….
Non è che fosse ubriaca, al massimo un po’ brilla, ma com’ è che ora vedeva 4 splendidi occhi azzurri e non 2 come era abituata?
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Dopo il discorso con Loise, Maddie si era spostata sul divano, facendo segno al suo fidanzato di avvicinarsi.
<<Indovina un po’ chi si è fatto sentire oggi…>> cominciò lei, dando il via ad un discorso che, se fosse stata completamente sobria, non avrebbe mai cominciato con così tanta leggerezza.
<<Chi? Sentiamo…>> fece lui che era più occupato a guardarla divertito per alcune smorfie che faceva…
<<Il prof. Milton!>> fece lei con un gran sorrisone!
<<Cosa, quell’ idiota?>> domandò ridendo Jeremy <<ma che vuole ancora? Non l’ ha capito che non ti interessa lavorare?!?>>
<<Oh si invece! Mi ha offerto lavoro, indovina un po’…a Twinbrook!!! Ahaha, devo convincere papà a lasciarmi trasferire, e poi devo ancora dirlo a te….ah no! Te l’ ho appena detto…tutto ok allora!>>
<<……………….>>
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<<E’ uno scherzo vero?>> chiese lui improvvisamente serio.
Incredibile come si riesce a tornare lucidi, quando si sente un macigno che sta per schiacciarsi addosso…Maddie cercò di tornare in sé, ma che diavolo aveva combinato…lei e la sua civetteria! E’ adesso? Lo vide ridere nervosamente, mentre le diceva…
<<Deve essere PER FORZA uno scherzo…vero Maddie? Cioè, io già sudo sangue dalla mattina alla sera, sto sempre a fare tutto quello che mi chiede tuo padre, e per la paura di deluderlo, di non essere all’ altezza, rinuncio a qualsiasi svago, rinuncio a stare con TE! E quando ci sposeremo? Non avresti mai tempo!! E tu mi dici…cioè….no, non è possibile….>>
<<Jeremy…>> le stava cadendo il mondo addosso…..ma come aveva fatto a scatenare quel casino? Per fortuna che erano in un punto appartato e nessuno li stava guardando!
<<E quando dovremmo vederci? Io con il mio lavoro, e tu a Twinbrook….dimmi che è uno scherzo….>>
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Lui stesso si era reso conto di aver esagerato: un paio di drink se li era bevuti pure lui, le ultime due settimane erano state durissime senza il sign. Clips in azienda, aveva dovuto fare tutto da solo, e ora la sua fidanzata se ne usciva con questo “scherzo di cattivo gusto”…perché solo uno scherzo poteva essere!
Maddie da parte sua aveva perso tutta la sua baldanza. Già, con quale diritto poteva andarsene fuori città, quando Jeremy soffriva abbastanza nel vederla già così poco…e lui non avrebbe mai accettato di farla lavorare, su questo aveva la mente troppo chiusa. La situazione non sarebbe potuta che peggiorare….e come ne avrebbe risentito il loro rapporto? Di nuovo un incredibile senso di colpa e soprattutto….impotenza. Impotenza davanti ad una vita già programmata…chi era lei per cambiarla?
Lo sentì ridere di gusto…
<<Ahahah, scusami amore!>> fece lui <<Sono un po’ nervoso ed ho esagerato….non avevo capito che stavi scherzando!!!>>
<<Veramente….>>
<<Sign. Connor, la stavo cercando!>> fece una voce dietro di loro. Era uno dei soci dell’ azienda, vecchio amico dei genitori di Maddie da tempi immemorabili, il sign. William Pattern. <<Spero di non avervi interroto…>> continuò con un sorriso malizioso.
<<Certo che no….>> rispose Jeremy visibilmente offeso, alzandosi immediatamente. Maddie non sopportava quell’ uomo e non capiva cosa ci trovassero suo padre e Jeremy in uno come lui…viscido e ambiguo.
<<Mi sono accorto troppo tardi che stavate già discutendo.>> azzardò il sign. Pattern.
<<Ma no, no!>> si affrettò a chiarire Jeremy <<la mia ragazza voleva fare la simpatica! Pensi, se n’ è uscita dicendomi che vuole lavorare…..divertente no>>
E se entrambi gli uomini erano scoppiati a ridere, Maddie stentò a credere a quello che aveva appena sentito!
<<Jeremy!!>> fece lei, scandalizzata dalla poca delicatezza del fidanzato.
<<Ahah, signorina, lei è davvero simpatica>> s’ intromise il sign. Pattern <<Devo ammettere che sarebbe bello vedere quanto durerebbe!!>> e di nuovo scoppiarono a ridere entrambi.
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Maddie corse fuori, agognando un po’ d’aria fresca. Respirò a fondo gli odori del magnifico giardino. Aveva un gran mal di testa, ma cerco di fare un po’ d’ ordine nella questione… poteva provare a convincere suo padre a lasciarla trasferire….ma poi sarebbe stata in grado di cavarsela da sola in un’ altra città? Lei, che non aveva nessuna esperienza della vita al di fuori del suo castello dorato? Forse era meglio accontentare suo padre, e lavorare tornando a casa ogni giorno…..ma….Jeremy non voleva saperne in nessun caso, non sopportava l’ idea di dover litigare con lui….e la testa continuava a girarle….come avrebbe voluto avere il coraggio di prendere quella benedetta decisione una volta per tutte….
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O che almeno qualcuno la guidasse….
Già…ma chi? Bhè, indovinate un po’ chi sarà a dare la spinta alla nostra Maddie? A voi la palla, miei cari lettori (se siete sopravvissuti fin qui). Prima di scegliere leggete tutte e tre le possibilità e pensateci MOLTO bene!!
SCELTA A – LAVORARE SI, MA MEGLIO SOTTO IL TETTO PATERNO!
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Vivere fuori? Ma sei lei non sa fare niente che riguardi l’ emisfero casa! Rischerebbe di non impegnarsi abbastanza nel lavoro, e poi così farebbe più felice suo padre, in fondo le ha già acconsentito a tanto! Jeremy deve capire….se la ama, farà questo sforzo per lei!!
SCELTA B – LAVORARE A TWINBROOK!
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Ma che hanno capito tutti quanti?!? Lei non è un’ idiota, oh!! Vuole lavorare? Bene, avrà quel lavoro! Vuole vivere fuori per un po’, almeno per provarci e fare un po’ di esperienza di vita vera? Bene, la farà! Suo padre la capirà sicuramente, e Jeremy….bhè, alla lunga, dovrà starsi per forza!!
SCELTA C – MEGLIO LASCIAR PERDERE!!!
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Ma che diavolo le è preso? Quando ha visto Jeremy arrabbiarsi in quel modo, ha capito che è solo lui che conta davvero. Come lui ha basato tutta la sua vita intorno a lei, lei baserà tutta la sua vita intorno a lui….basta essere egoista e capricciosa, essere persone mature significa anche rinunciare ai propri sogni!
Termine delle votazioni: votazioni terminate!
Vince la scelta B con 16 voti
A= 2 voti / C= 2 voti
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Sinceramente non sono molto felice del risultato"¦ le foto mi fanno un po"™ pena. :o.O: Per quanto riguarda la scrittura, in realtà lo stile semplicistico è fatto apposta, spero solo non risulti troppo puerile. Per quanto riguarda lo stile simmico ( "il mixologo da Champs Les Sims"), anche quello è fatto apposta, non vi aspettate nella mia storia luoghi, oggetti d"™ arredamento, auto, ecc. con nomi reali, quando posso userò il linguaggio del gioco, anche per cercare di rendere tutto più simpatico, e per farvi capire come l"™ ho presa tutta un po"™ alla leggera! : Chessygrin : Non voglio che risulti pesante, ecco"¦
Se devo essere sincera però, mi sembra un po"™ vuoto"¦.che le descrizioni non le abbia fatte bene"¦.non so se mi sbaglio"¦.c"™ è qualcosa che non riesco a farmi piacere"¦mah! Alcune "lacune" le ho lasciate intenzionalmente, altrimenti, se spiego tutto-tutto e sono troppo chiara, la scelta del bivio è facile! : Twisted : : Twisted :
Ovviamente gradirei, oltre alle votazioni (da fare tramite post), dei commenti sul perché di quella che sarà la vostra scelta. Se mi potesse fare anche delle critiche costruttive (ce n"™ è bisogno sicuramente!), ve ne sarei grata!! : Blink : : Hurted :
Non dovete votare per forza subito, o se l"™avete già fatto e ci avete ripensato, comunicatemi in un post la vostra nuova scelta ed io ne terrò conto, l"™ importante è che non sia dopo la scadenza (18/12/10)! : Thumbup :
Avete visto il "concorso" per i banerini? Andate all"™ indice a dare un"™ occhiata! : Wink :
Ciao a tutti e buona scelta!!
Ps: Maddie mi ha chiesto di dirvi di essere buoni con lei"¦.mah, non si illude troppo la ragazzina? :hahaha: :hahaha:
io voto la A : MrOrange :
non tanto perchè è la scelta che mi piacerebbe di più, ma perchè tutto nel capitolo (complimenti, mi è piaciuto molto) dice: "vai a twinbrook" quindi ne uscirebbe una storia saggia ed costruttiva... invece mi immagino una Maddie viziata e viziosa che lavora comodamente da casa quando ne ha voglia tra un festino e l'altro.. : Nar :
cmq il capitolo (lunghissimo :wowo!!: ) è scritto molto bene, e molto realisticamente (facebook facebook facebook tra le mail ghgh) ora vediamo quale sarà* la scelta dei lettori : MrOrange :
p.s. che dici le foto sono venute benissimo, colgono proprio l'attimo.. dovessi scorrere senza leggere si capirebbe gran parte della storia solo dalle foto
Alloraaaaaaaaaaaaaa
Spero di essere la prima a commentare...
Innanzitutto complimenti, è molto scorrevole e scritto bene, anche se devo ammettere che in alcuni punti mi sono persa un attimino.
Cmq la storia promette davvero bene, mi piace sentire il linguaggio simmico, dopotutto stiamo giocando a The Sims no???
Poi mi sembra troppo presto per dare un vero parere alla storia, ma sono dalla parte della protagonista. E ho un ODIO profondo verso questa gentaglia che tratta le donne come se fossero solo buone a fare figli!!! Mamma mia che odio! Io sono una femminista DOC quindi guarda.... xD
Per quanto riguarda il voto io voto assolutamente B
W l'indipendenza
W le donne
W l'intelligenza e abbasso a quegli uomini ( :Censured!: )
Alla prossima sett per l'aggiornamento!!!
Non vedo l'ora di sapere come continua
Mamma mia che capitolone! :wowo!!: Ma nuu le foto sono bellissime (soprattutto quelle delle scelte xD)
Mi piace molto anche questo linguaggio semplicistico : Mr green :
Comunque ho già* le idee chiarissime...voto A, perché non mi va che il padre rimanga solo...anche se ciò vuol dire fare qualche sacrificio in più : Twisted :
Il fidanzato comunque lo odio : Mr green : : Mr green : : Mr green :
Complimenti, é fantastico sto diario... cosà* entusiasmante
: Chessygrin :
Io voto C: secondo me uno tt ad un tratto nn puà³ mettersi a lavorare se ha sempre ftt una vita agiata. x svagarsi uno puà³ fare un sacco di cose anche che nn siano proprio lavori... :)
inoltre cosà* ci saranno + colpi di scena : Twisted :
io muoio di sonno, per cui leggo domani ...(anche perchè mica corto il capitolo nè :lol: )
intanto ho visto le fotine .. e letto l'inizio (la prima frase xD) mi sembra che sai benissimo eguagliare le LoD del 2 ;)
domani commento per bene!
:hahhahaha:
Ah, l'edificio della Clips Corp. mi attira *o*
EDIT: Bellissima anche l'idea dei bannerini!! ^^
Solo una cosa che proprio non posso vedere.
Non è iNperfect ma iMperfect
Piccole sottigliezze ;)
Ancora complimenti davvero!