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  1. #331
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: Sentieri di vita 2 Cp: 48 Non lasciarmi andare via

    Recuperato anche questo capitolo
    Povera anastasia, ma quindi erin l'ha venduta a nina!! Anzi no....Nina l'ha comprata, ma perchè tenersela come figlia? E come la prenderà anastasia?
    Bravo Martino che ha rifiutato Maria, certo se ci cascava ci stava tutto alla fine, un uomo stressato sappiamo bene come reagiste, soprattutto uno come lui, ma mi ha fatto piacere vedere che è davvero più forte di quello che pensiamo!! Speriamo si risolva tutto in fretta!!


  2. #332

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    Re: Sentieri di vita 2 Cp: 48 Non lasciarmi andare via

    bhè se forse la prende come figlia e perchè forse ha un piano per lei.
    Grazie per essere passata, presto(sperò di aggiornare).
    baci

  3. #333
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: Sentieri di vita 2


  4. #334
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: Sentieri di vita 2


  5. #335

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    Re: Sentieri di vita 2

    Patti

    capitolo 52


    Anastasia riaprì gli occhi.

    Si ritrovò nella stessa stanza stavolta però la finestra era mezza aperta, guardò l'orologio appoggiato sul tavolino basso, erano le sette del mattino.

    Si mise a sedere sul letto ancora assonnata,



    Non sapeva esattamente cosa fare, aveva passato gli ultimi tre giorni tra la tv e il mangiare.
    Non le era permesso stare al pc ne telefonare, però poteva girarsene libera per casa rovistando nelle cose di Nina, aveva provato molti abiti e molti gioielli della donna per far passare il tempo.

    Ma ancora non capiva se quella era una prigionia o un modo per tenerla al sicuro.

    Sospirò non sapeva cosa fare, era stufa di passare la giornata davanti alla tv, il maggiordomo era molto riservato e Nina non era in casa quasi mai o quando c'era aveva da fare.

    La porta si spalanco e la luce del corridoio entrò violenta nella stanza “Buon giorno tesoro” la salutò Nina, la ragazza sorrise timidamente.



    “La colazione e pronta scendi o vuoi riposare ancora?” chiese la donna.

    Anastasia la fissò “scendo” sussurrò con la voce impastata dal sonno.



    “Come faccio ad ucciderla se ormai lo già data? E una richiesta impossibile, scatenerei una guerra te ne rendi conto?” Jacopo si portò le mani al capo stressato.



    “Ma che cavolo ne so, quella cambia idea ogni cinque minuti non e facile” rispose Erin nervosa,

    “Devi fare qualcosa, se lei ci scopre siamo morti entrambi e stavolta davvero.” finì ricordando la carneficina qualche mese prima.



    “Ho già sfiorato la morte nelle mani di Martino preferisco non ripetere... non so cosa fare” guardò Erin la paura li stava uccidendo entrambi, avevano iniziato un gioco grande e stavolta non potevano uscirsene fuggendo, li avrebbero trovati Lamù li avrebbe trovati, se non per vendetta per divertimento la caccia la eccitava.



    Martino picchiettava sulla tastiera del suo pc.



    Aveva ricevuto un email di Nina l'avrebbe telefonato verso le tre e lui stava aspettando impaziente, aveva aspettato tutta la giornata.

    La donna non è stupida.
    Per chiamarmi vuol dire che sa qualcosa forse ha saputo che sono di nuovo nella m****, è astuta informazioni in cambio di qualcosa.. e tutto quello che Nina potrebbe chiedermi e quella di ritornare nel clan.


    Il telefono squillò, martino sobbalzo e rispose “Pronto?”.



    “Salve” la voce di Nina era calma.



    “Cos'hai da dirmi?” chiese impaziente Martino.



    “Si grazie, anche io sto bene” rispose sarcastica Nina.



    “Non ho tempo per scherzare”



    “Ok, so la situazione. Potevi avvisarmi.... qualche giorno fa ho ricevuto un fax hanno messo sul mercato un uccellino a peso d'oro.” sogghigno per aver preso prima di tutti la gemma di Martino che sicuramente avrebbe pagato per riaverla.



    Martino sospirò, sapeva che era Anastasia conosceva Nina sapeva cos'aveva in mente aveva pensato ad un evenienza del genere e si era sentito impotente per non poterla salvare.

    “Cosa vuoi?” chiese l'uomo, il cuore gli pulsava le mani gli tremavano.



    “Cosa voglio! Niente Martino, ti ho solo avvisato di stare tranquillo... lei e con me!” sussurrò l'ultima frase con un significato ben diverso che Martino sapeva, ciò voleva dire che Anastasia era sua e lui non l'avrebbe più rivista.



    Sospirò stava perdendo la calma, non poteva permetterselo

    “Ritrova Peonia. Nel frattempo anastasia starà con me. Pensaci Martino starà al sicuro, tu cosa puoi offrirle al momento?” chiese sapendo che era l'unico momento per mettere in atto i suoi piani.



    Martino senza informazioni e allo stato attuale ci avrebbe messo tempo a cercare lamù, in quei mesi lei avrebbe fatto adottare Anastasia dal marito, poi quest'ultimo avrebbe avuto un piccolo incidente mortale ed infine Anastasia sarebbe stata mandata in un colleg il più lontano possibile da lei e da Martino finchè l'uomo non fosse caduto tra le sue braccia.

    Quella donna non si sarebbe mai arresa lo sapevano entrambi a meno che Martino non avrebbe rovinato i suoi piani facendo qualunque cosa.

    “Voglio vederla!” disse Martino,


    Nina ha ragione, non posso offrirle niente al momento. Lo già umiliata abbastanza, troverò Peonia e in qualche modo riprenderò Anastasia.

    Nina sospirò “Domani al cimitero”.


    Martino senti il suono del vuoto, ripose la cornetta.





    “Avete ucciso la ragazza?” chiese Lamù annoiata.



    Erin sospirò, “Non ancora” non sapeva cosa dire ne cosa inventarsi Jacopo se n'era andato balbettando e aveva ragione purtroppo stavolta sarebbero morti entrambi.



    “Perchè?”

    Erin si morse il labbro pensando a qualche scusa attendibile da dire, poi guardò Lamù negli occhi e scosse il capo.

    “Non voglio una morte lenta, non fatela morire ne di fame e ne di sete, anzi saziatela.. oggi mi sento generosa...” disse soddisfatta.



    Erin continuò a fissarla.

    Lamu sapeva che la ragazza era stata venduta a Nina, le due donne si erano sentite avevano stipulato un patto; ciò che avrebbe passato Martino in quei mesi sarebbe stato peggio dell'inferno.

    Sapevano entrambe che l'uomo non era in grado di combatterle non insieme non se non sapeva che sotto tutta quella storia c'era Lamu, se solo l'avrebbe scoperto il gioco sarebbe finito e Peonia sarebbe ritornata a casa.

    Nel frattempo si sarebbe divertita a torturare Erin, aveva intenzione di far cadere la donna in ginocchio e farsi pregare di non ucciderla. Per il momento era il suo unico divertimento e l'avrebbe sfruttato.



    “Ti sei divertita?” chiese Nina.

    Anastasia alzò il capo, stava osservando la grande piazza, le macchine sfrecciavano veloci lungo la rotonda per poi dirigersi verso il mare, aveva passato una bella giornata a fare shopping con Nina avevano parlato di tutto tranne di martino e di perché lei era li.
    Nina cambiava discorso quando lei aveva tentato qualche domanda diretta questo l'aveva innervosita, non si sentiva al sicuro, non era a suo agio. Voleva andare via scappare e chiudere con tutti, anche con Martino.



    “Si” rispose sorridendo.

    “Eppure non ti vedo convinta, c'è qualcosa che vorresti fare e non abbiamo fatto” chiese ancora guardando la ragazza negli occhi, la donna sapeva cosa realmente avrebbe voluto fare, sapeva che non voleva stare li. Lo sapeva perchè aveva trovato i segni sui suoi polsi, lo sapeva perche ogni notte la sentiva piangere nel bagno.

    Ma anche Anastasia sapeva che era impossibile scappare da Nina l'avrebbe solo fatta infuriare e non conveniva a nessuna delle due, se Anastasia avrebbe dichiarato guerra facendo un solo passo falso Nina l'avrebbe messa su una strada e Martino a quel punto non sarebbe stato in grado di ragiungerla.

    Anastasia scosse il capo e sorrise.

    “Andiamo a fare una passeggiata” Nina si alzò incamminandosi senza una direzione, si rinchiuse nei suoi pensieri..



    Nina sospirò, si sentiva particolarmente buona e felice, soprattutto perchè aveva fatto shopping succedeva sempre dopo molti soldi spesi quindi decise di concedere qualche domanda alla ragazza su martino o su qualunque cosa avesse voglia chiedere. Glie lo doveva in un certo modo, presto sarebbe stata rinchiusa in una scuola privata e ne sarebbe uscita a diciotto anni, avrebbe avuto un'eredità con se sia lei che martino avevano bisogno di una prole e visto che anastasia era l'unica “bambina” a conoscenza di tutta la situazione sarebbe stata in grado un giorno di prendere tutti gli affari in mano tra i tanti anche quelli di Lamu.

    Sarebbe stata addestrata ed educata con o contro il suo volere, i patti erano patti e la ragazza che aveva tra le mani era preziosa sia per lei che per Lamu se Marino non avrebbe accettato sarebbe stato tolto di mezzo e a quel pensiero le si ragelo il cuore, non voleva perderlo ma quando strinse il patto con Lamu non era il suo cuore a parlare ma la voglia di avere ancor di più di quello che aveva.

    Anastasia guardo estasiata il locale da fuori,



    Nina entrò e fece accomodare Anastasia, il posto era isolato era il luogo perfetto per fare quattro chiacchiere tra donne.



    “Quello che vuoi, puoi domandare tutto quello che vuoi. Solo ora, solo oggi ti darò risposte dettagliate” iniziò con fare superbò guardando Anastasia negli occhi.



    La ragazza si intimorì, Nina era seria e fino a quel momento non l'aveva mai vista cosi, si morse le labbra e pensò a una delle mille domande che aveva nella testa, era difficile scegliere, era impreparata non pensava che Nina gli avrebbe proposto una cosa del genere, sospirò e scelse con attenzione le parole.

    “Perchè sono qui? Perchè non sono stata venduta?” sussurrò timorosa non aveva intenzione di dirla cosi ma al momento che aveva aperto bocca aveva parlato la paura.



    “Tu sei stata venduta, tesoro ti ho pagato a peso d'oro. Ufficialmente per i boss degli altri clan sei mia. E credimi nessuno vorrà fare la guerra contro di me per te” rispose chiamando l'attenzione di un cameriere per farlo avvicinare al tavolo.



    Anastasia era rimasta inorridita da quelle parole, come poteva una persona essere cosi sfacciata? Credersi cosi importante?

    “Perchè non mi hai portato da Martino? Quando verrà a prendermi? Quando potrò vederlo?”

    il cameriere si avvicinò, Nina ordinò un caffè, lei opto per una cioccolata calda, aveva bisogno di calore e zuccherò.



    “Non vedo perchè dovrei portarti da lui, ti ho comprata io. Sei mia! Se Martino ti vorrebbe dovrebbe pagarmi, ma sappiamo entrambe che e senza soldi, quindi e fuori discussione che lui venga a prenderti. Se è quando potraì vederlo... questa è una decisione che spetta a me.” rispose con tono arrogante.



    Anastasia senti la rabbia bruciarle le guance, lei non era di nessuno non lo era mai stata, non avrebbe permesso ad una donna con le manie di grandezza avrebbe preferito la morte.

    “Che progetti hai per me?” chiese spingendo in dentro le lacrime che le annebbiavano gli occhi il cameriere portò l'ordinazione.



    “Tu! E una bella domanda, sei sempre stata d'intralcio da quando sei arrivata nella vita di Martino.

    Sai tutto, valeva la pena ucciderti... ma dopo Martino avrebbe scatenato un'inferno. Lui lavora da solo, e sempre stato cosi. Ne ha le forse purtroppo, quindi non possiamo ucciderti.” disse, guardò Anastasia negli occhi, vedeva che attraverso quella corazza si stava sciogliendo, se aveva intenzione di portarla da Martino doveva mostrargli una ragazza ancora più distrutta. Quindi decise di giocarsi il tutto e per tutto e distruggere definitivamente ciò che rimaneva di quella ragazza.



    “Sei mia, io ho il pieno diritto su di te. Non ho figli, danno troppi problemi potrebberò rivoltarsi contro di me.
    Tu invece no.
    Sei perfetta, pensaci! Hai scoperto tutto da sola, nessuno ti ha aiutato nessuno ha dovuto dirti niente, verrai addestrata ed educata, imparerai tutti i sistemi che Martino ha creato.. credimi ti si aprirà il mondo e quando sarai abbastanza matura e riterremo che tu sia pronta allora prenderai il nostro posto” disse convinta.




    Anastasia la fissò, non aveva capito esattamente cosa doveva fare.

    “Non capisco, addestrarmi per cosa?” chiese, aveva la gola secca non riusciva a smettere di tremare ed aveva freddo, troppo freddo perchè potesse tremare cosi.



    “Quando sarai pronta, prenderai il mio posto... gestirai il mondo che io e Martino abbiamo creato”

    spiegò zuccherando il suo caffè.



    “E se non volessi accettare?” chiese era arrabbiata, non poteva permetterlo odiava quelle cose, aveva già dei progetti per il suo futuro e quello sicuramente non era spacciare droga e portare lucciole sulla strada.



    Nina la fissò in quello sguardo c'era ghiaccio, niente sentimenti solo irritazione per una conversazione che non stava prendendo una bella piega.

    “O accetti o morirai. Sei troppo preziosa per essere una lucciola e sai troppe cose.” rispose girando il suo caffè, come se avesse appena detto una qualunque sciocchezza.



    “Questo Martino lo sa?” chiese con la speranza che Nina volesse solo metterle paura che tutto fosse uno scherzo per vedere se lei si fidava di Martino.

    Lei si fidava e in fondo sperava ancora che Martino la salvasse.



    “La tua cioccolata si sta facendo fredda tesoro.” gli fece notare Nina.



    Anastasia guardò il suo bicchiere mise due zollette di zucchero e girò la sua cioccolata tenendo la tazza nel palmo della mano cercando di attirare tutto il suo calore.

    “Martino non lo sa. Sarai tu a diglielo!!! E' gli dirai che tu vuoi questo, farai gli occhi dolci e lo convincerai che è giusto. Che tu lo voglia o no, farai quello che voglio io.” disse finendo il suo caffè.

    “E' se non lo farò?” chiese sfacciata incurante della poca pazienza di Nina e del pericolo che stava passando.

    “Te lo detto, dovrò ucciderti.” sussurrò con un gesto delle mani. “Tutto dipende da te.. domani potrai vedere Martino alla condizione che ti ho detto.” finì “Si e fatto tardi, ceneremo qui. Chiamo il maggiordomo.”

    si alzo dal tavolo e si allontano.



    Anastasia rimase sola al tavolo, guardò fuori dalla vetrina la strada era deserta come il locale, doveva decidere se morire o accettare quello che diceva Nina? Vendersi ad una vita di droga e prostituzione.



    Chiuse gli occhi in qualche modo doveva riuscire a parlare con Martino e a quanto aveva capito l'unico modo era conquistare la fiducia di Nina, nei giorni in cui era stata con lei aveva visto che Nina la trattava come una bambina viziata, voleva una bambolina e se l'unico modo per uscire da quell'incubo era farlo non si sarebbe tirata indietro.



    Nina digito il numero e si porto il cellulare al telefono,



    il cellulare dell'altra persona squillo Nina alzò gli occhi al cielo odiava aspettare soprattutto se si parlava di cose importanti...

    “Pronto” rispose Lamu schiarendosi la voce.

    “E' tutto fatto” l'avvisò sogghignando.


  6. #336

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    Re: Sentieri di vita 2

    Grazie a mary per la foto... ah, cosa farei senza di te?

  7. #337

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    Re: Sentieri di vita 2

    Complotti

    53



    Martino guardò l'orologio.



    Era impaziente di vedere Anastasia, non sapeva cosa aspettarsi, non sapeva come riprendersi Anastasia, aveva solo voglia di tenerla stretta a se e non lasciarla più, ritrovare Peonia e lasciare la città andare su un isola e vivere la sua vita.

    Ma questo non era possibile lo sapeva lo avrebbero trovato ovunque soprattutto Nina.
    Una macchina nera parcheggio all'entrata del cimitero, la portiera si aprì e Nina usci dalla vettura.
    Bella e provocante come sempre pensò Martino, con i suoi abiti firmati e i suoi irrinunciabili accessori.

    Martino non si alzò, Nina in presenza di un'altra donna era sempre stata molto suscettibile, un passo falso e avrebbe perso l'occasione di vedere Anastasia.

    Nina sorrise a Martino e lui ricambio, dopo qualche minuto la donna fece cenno alla ragazza di uscire.

    Martino rimase schioccato a vedere i capelli legati di Anastasia, ed abiti diversi da quelli che portava di solito era cosi femminile, diversa da come l'aveva sempre vista. Cosi bella.

    Anastasia lo guardò e sorrise, l'impulso che aveva era quello di scappare e correre il più lontano possibile da entrambi, ma non poteva!

    Martino sospirò e si avvicino ad entrambe, saluto Nina in modo freddo e tirò Anastasia per un braccio tenendola stretta a se.



    Sapeva che aveva i minuti contati, sapeva che Nina non gli avrebbe permesso di tenersela, era più al sicuro con Nina anche se non sapeva le intenzioni della donna, un gesto di protezione in un momento del genere voleva dire qualcosa in cambio.

    Conosceva troppo bene la donna.

    Adesso che sai che e viva” iniziò nina, “Possiamo parlare di affari” continuò.



    Anastasia si strinse ancora di più nelle braccia di martino.

    L'uomo guardo Nina, “parla” grugni.

    Una ventata gelida attraverso il cimitero facendo scrollare gli alberi dalle foglie morte, Anastasia tremò stavolta per il freddo.

    Nina sorrise, tra poche ore tutte le sue preoccupazioni sarebbero svanite, avrebbe avuto un'erede ed un'uomo da amare, stava già preparando il funerale all'insaputa del marito.

    Non qui” disse.

    Si avviarono in un posto più tranquillo lontani da occhi indiscreti, Martino non sapeva se fidarsi poteva essere una trappola mortale, Nina era troppo sicura di se.



    Dopo un'ora arrivarono nel bar dove Nina aveva portato Anastasia l'ultima volta,

    quando aveva spazzato via il suo futuro comunicandole che lei avrebbe avuto una vita molto diversa da quella che si aspettava.

    Tutti e tre si sedettero, la calma del locale destava sospetti a martino



    si trovava in un posto sperduto in una piccola cittadina che distava un'ora dalla sua casa, sapeva che anastasia era stata rinchiusa in una casa sicura.

    Nina la usava per nascondersi ma in quel caso la casa depistava solo le tracce di anastasia,

    Nina si chiarì la gola ordino un caffè e una cioccolata per Anastasia poi lasciò la scelta a Martino che non ordinò niente.

    La tensione tra i due era quasi palpabile a mano, Martino era arrabbiato e nonostante non avesse aiuti aveva paura della determinazione dell'uomo, sapevano entrambi che se fosse successo qualcosa Anastasia quando era ancora sotto le mani di Nina lui stesso non avrebbe esitato ad uccidere la donna e anche con gli anni non si sarebbe stancato di cercare Peonia.

    Avrebbe rimesso il vecchio clan in piedi, ma non erano i pluripregiudicati a far paura a Nina, ma la potenza di Martino, l'influenza che aveva su ogni singolo elemento del clan, quando lui entrò dopo un'anno nessuno più ascoltava Nina, lei era solo quella che dava gli assensi ma si sentiva chiusa in gabbia dal mostro che lei aveva creato.

    Parla” grugni di nuovo Martino e stavolta aveva perso la pazienza, non aveva un piano ma aveva

    intenzione di chiudere la questione.



    Nina sospirò, distolse lo sguardo non era più tanto sicura di quello che voleva dire, ma si costrinse a farsi forza, era alleata con Lamu e se sangue non mente se qualcosa avesse fallito l'altra donna non avrebbe avuto problemi ad eliminarla.

    Anastasia e preziosa per noi, sa tutta la storia e ha cercato di proteggerti in più di un'occasione.” iniziò badando ad ogni parola.

    Anastasia sospiro “Ho bisogno di andare in bagno” balbetto.

    La lasciarono andare seguendo ogni suo passo, c'erano agenti di Nina ovunque in quel locale non avrebbe potuto scappare, quando tornò si sedette di nuovo accanto a Martino, anche se desiderava sedersi accanto alla vetrata si accontento.



    Non ho tempo per le spiegazioni, voglio sapere tutto e subito” la interruppe Martino. “Adesso” la fulmino con lo sguardo tirando a se Anastasia, le strinse il fianco con le dita quasi a farle male.



    Nina ingoio un grumo di saliva amara, odiava trovarsi in quelle situazioni ecco perchè avrebbe preferito far parlare Martino con Lamu lei era determinata quanto il nipote... mentre Nina aveva vacillato al primo sguardo torvo di Martino.

    Vogliamo mandare Anastasia in una casa sicura in modo che sia addestrata a guardare tutti i nostri affari, quando saremo sicuri che lei saprà gestire la situazione noi andremo in pensione. Ci serve un erede è Peonia e troppo piccola. In più perderemmo solo tempo a cercarne un'altra. Anastasia ha scoperto tutto da sola e come ho detto ha cercato di proteggerti in più di un'occasione.” spiegò la prima parte che aveva studiato a tavolino con Lamu, era già tutto pronto le carte per l'adozione, l'incidente del marito, la casa sicura per Anastasia, gli insegnanti e i contatti con cui avrebbe avuto a che fare, le tecniche.



    E' se io non accetto?” chiese Martino valutando la situazione, non era ancora arrabbiato ma era molto irritato non solo perchè non voleva far entrare Anastasia in quella situazione ma perchè Nina aveva pensato che Peonia fosse l'erede che un giorno avrebbe seguito le orme del padre.

    Posso sedermi dall'altra parte?” li interrumpe Anastasia nervosa ed imbarazzata.

    Martino si alzo irritato e la lasciò sedere, non capiva perchè si comportava cosi, certo non era una bella situazione ma doveva lasciarli parlare e non interromperli.



    Quando ancora stava con Nina spesso aveva pensato che prima o poi ci sarebbe voluto un'erede, ma non aveva mai pensato a niente di simile aveva architettato tutto a regola darte.

    Lei morirà” sentenziò Nina guardando Anastasia che si strinse ancor di più in martino,



    Nina si mise con le mani congiunte e chiuse gli occhi, era come un modo per liberarsi dalla negativita del momento.

    E' inutile che cerchi di proteggerti bambina, sei mia. Potrai stringerti a lui per quanto vorrai” finì.

    Scosse il capo e si accese una sigaretta.

    Martino sorrise, una risata amara e priva di sentimenti fece rabbrividire anche Anastasia che si scosto da lui.

    In quel momento Martino capì che per mettere la situazione a posto doveva bluffare, far credere alla donna davanti a se che anche se era disperato aveva un piano, penso bene alle sue mosse ciò che avrebbe fatto se sbagliato avrebbe avuto ripercusioni su Anastasia e su Peonia.

    Chi c'è dietro? Hai parlato in plurale. Questo sistema lo inventato io, io ti ho dato lo spunto per metterlo in atto.” sospirò e prese un sorso di cioccolata dal bicchiere di anastasia, odoro il bordo e senti il sapore delle sue labbra quel baciò proibito che lo aveva assuefatto e dato piacere ma che poi lo aveva portato alla disperazione.



    Poi estrasse una sigaretta dal pacchetto di Nina e l'accese.



    Sai Anastasia perchè sei stata scelta per questo compito?” chiese Martino alla ragazza.



    Lei scosse il capo terrorizzata, si tenne la testa con il pugno chiuso fissando la sua tazza. Martino aveva una voce gelida e il suo sguardò era altrettanto distante dalla persona che aveva conosciuto.



    Certo come puoi saperlo! Sei stata scelta perchè la mia prole avrebbe affrontato delle prove.

    Bhè non come le hai affrontate tu.
    Tu sei stata uno sbaglio, un'incidente di percorso.” guardò Nina che impallidi mentre Martino parlava, non capiva le sue intenzioni Nina per convincere Anastasia aveva impiegato una giornata di shopping e a finale aveva dovuto costringerla con la forza mentre Martino la stava spaventando.




    La prova inizia cosi, un estraneo chiede di incontrarti, ti perseguita. Ti da una soffiata su di me, tu cerchi di capire se la cosa e vera o no, mentre lui piano piano ti spinge nella sua rete. Ci vuole un'uomo sicuro. Qualcuno di furbo e scaltro, ti deve dare sicurezza e le sue parole devono essere vere... in questo Jacopo ha fatto bene il suo lavoro.” si schiarì la voce per riprendere fiato.



    Tu sei entrata nel municipio l'addestramento prevedeva che tu distruggessi le prove e scappassi.

    Mentre sei rimasta li aspettando.. oppure potevi andare con Jacopo ed essere venduta. Qualunque ragazza si sarebbe fidata di me dopo quello che è successo ma tu no. Non hai avuto fiducia quindi quando un poppante ti ha parlato del clan Since tu ci hai creduto, ti sei fatta rapire.

    La prova in questo caso era diversa, avresti studiato il clan Since e avresti scoperto la sua esistenza senza aiuti. La bibliotecaria che tu adoravi era stata messa li per te, perchè tu chiedessi a lei e perchè lei riuscisse a portarti di nuovo verso Jacopo che ha aspettato il momento giusto per rapirti.

    Ma te ne sei uscita salva.

    Ma adesso mi chiedo, visto che Anastasia non può affrontare l'ultima prova primo perchè non sa sparare e non e addestrata per uccidere nessuno. Come farà ad affrontarla?

    E secondo, per mettere questo piano in atto, serve una terza persona. Il mio clan e chiuso, tu lavori in privato per altri clan e fin qui ci siamo... ma il terzo chi è? Ricorda che ci deve essere un clan aperto mia dolce Nina. Chi ha pensato di mettere il suo nome in questa follia? Chi ha pensato di adottare anastasia?” finì Martino guardandola negli occhi.



    Anastasia tremava terrorizzata, non conosceva Martino, forse non lo aveva mai conosciuto aveva una mente fredda, perchè sottoporre una ragazza a quel gioco cosi sporco? Perchè uccidere una persona? Chiuse gli occhi e si scosto da lui appoggiando il capo vicino alla vetrina estraniandosi da quella conversazione cosi dolorosa.



    Nina aspettò, sospirò e si accese nervosa un'altra sigaretta ordinando un'altro caffè.



    Si chiese come potesse Martino ragionare cosi lucidamente dopo tutto quello che aveva passato, doveva essere disperato, ma la sua follia non si era fermata nemmeno davanti alla persona che amava o almeno cosi avevano pensato lei e Lamu. Ma il piano perfetto che avevano organizzato stava cadendo a pezzi.

    Lamu e la terza persona, mentre io adotto Anastasia..” disse cacciando fuori una nuvola di fumo.



    Martino si irrigidì. Tutti i suoi sospetti erano fondati, Lamu era tornata per vendicarsi.

    Ma lui stava bluffando e non poteva dimostrarsi debole non in quel momento non davanti a Nina ed Anastasia.

    Accetto” disse in fine.



    Nina e Anastasia spalancarono gli occhi fissandolo.

    La donna sorrise,



    la ragazza si trattenne dal piangere senza riuscire lentamente le lacrime solcarono il suo viso, il mascara e la matita nera colarono sul suo viso.



    Ma a mie condizioni, il piano e il mio.” continuò accendendosi un'altra sigaretta soddisfatto della reazione delle due.



    Quali?” chiese Nina bevendo il suo secondo caffè.



    Anastasia diventerà mia da staserà. Domani voglio un'incontro con Lamu per decidere sul suo futuro, voglio l'esclusiva e il diritto sulle sue scelte. Qualunque cosa le riguardi sceglierò io la casa di sicura e il personale che le starà accanto.” finì.

    Anastasia fisso dalla grande vetrata il mare infrangersi contro gli scogli e il sole tramontare, nonostante la situazione drammatica avrebbe avuto voglia di toccare con la punta dei piedi la sabbia e l'acqua del mare essere per libera da tutto quello che le stava succedendo.

    Martino le strinse la mano, lei la ritirò solo in quel momento si rese conto che le luci del locale si erano accese ed il posto stava iniziando ad affollarsi, una lieve melodia suonata dal pianoforte si diffondeva nell'aria, non si era resa conto che il giorno aveva lasciato posto al tramonto.



    Nina esitò non poteva decidere da sola e non poteva lasciarli la ragazza, l'avrebbe messa sul primo aereo e mandata via.



    Penserei bene alle mie richieste, voi avete Peonia come garanzia” disse Martino in fine.



    Se Lamu era in quella storia poteva smettere di

    cercare la figlia, aveva già tentato una cosa del genere in passato aveva agito per vie legali l'unica differenza era che da Electra voleva solo la sofferenza mentre da lui voleva una prole e l'uniche due possibilità erano nelle sue mani.

    Stava bleffando doveva muoversi bene. Nina non li avrebbe lasciato Anastasia questo lo sapeva a meno che non fosse stata cosi stupida da farsi manovrare da lui, se Anastasia sarebbe stata di Martino il gioco sarebbe stato a suo favore.

    Come sai che Lamu tiene Peonia?” chiese Nina.



    Martino la guardò, “Lamu è stupida! La prima volta che un'assistente sociale piombò in casa nostra a prelevarci Lamu svoto il conto in banca dei miei genitori, li fece licenziare ed infine voleva anche toglierli la casa. E lo stesso sistema. Pensi veramente che io sia cosi stupido?” spiegò, solo che in quella situazione fu Nana a salvarli, si fece picchiare dalla sua amica Olly e quando il giudice la vide piena di graffi e lividi non ci pensò due volte a restituire i bambini hai proprio genitori.



    La chiamerò e vedrò se è daccordo” rispose Nina.



    Ora” disse Martino guardandola torvo.



    La donna esitò si morse il labbro e si alzò per fare la sua chiamata.

    Martino e anastasia rimaserò soli al tavolo ed in silenzioso,



    la ragazza era stanca e sconvolta, il volto pieno di lacrime, Martino osservo il suo profilo, l'aveva distrutta, le aveva mostrato una parte che lei ancora non conosceva un Martino spietato e senza nessun rimorso per quello che faceva. Tempi indietro non gli importava di chi fosse la vita se voleva qualcosa lo avrebbe avuto. Ma il suo piano sarebbe stato molto diverso, non poteva continuare cosi, molti scheletri nell'armadio potevano venir fuori in ogni momento e lui non poteva permetterselo.

    Doveva chiudere i conti al più presto e se questo avrebbe causato molta sofferenza a lui non gli e ne importava, doveva riprendersi Peonia e mettere Anastasia al sicuro.

    Andrà tutto bene” disse ad Anastasia.



    Ti odio” sussurrò, furono le uniche parole che uscirono dalla sua bocca, tremava ancora è non per il freddo ma per il terrore per quello che stava ascoltando, per la persona che amava.



    Lo so, succede sempre cosi” disse accendendosi una sigaretta, nella sua voce non c'era segno di emozioni, era un'uomo freddo.



    Nessuno mi ha mai amato per quello che sono. Nemmeno tu, non mi aspettavo che una ragazzina potesse farlo. Te lo detto sei stata solo un'incidente di percorso. E stato bello ma per quanto credi sarebbe durato?” guardò Anastasia e sorrise.

    La ragazza ingoiò un grumo di saliva amara e si strinse a se, impallidi a quelle parole, la sua mente non riusciva a elaborare ciò che aveva appena detto, non poteva essere un'uomo cosi spietato, non poteva averla presa cosi in giro, perchè proteggerla, se poi il suo scopo era quello di distruggerla?

    Forse l'aveva già fatto, lei era caduta nella sua rete lui non aveva fatto altro che approfittarsi di lei, il pensierò la fece ancora piangere distruggendola ancora di più, il cuore batteva freneticamente pareva spezzarsi ad ogni battito.

    Non piangere bambina. Questo incubo è quasi finito” la consolò spegnendo la sigaretta.

    Nina tornò si sedette al tavolo e sospirò con il volto rassegnato.

    Non ebbe il coraggio di guardare in faccia Martino, quello per lei era l'inizio di un fallimento.



    Accettiamo, tieni Anastasia. Domani ci incontreremo a casa mia per decidere il da farsi. Ma rammenta se qualcosa va storto sarai tu e quella p**** ad andarci per il mezzo. E sarà un peccato che Peonia rimanga senza genitori” concluse infine.

    Martino sorrise, “adesso questa p*** e affare mio, tu pensa solo a farmi trovare Peonia in buono stato... al resto ci pensò io.”





    Anastasia era fuori la terrazza seduta sul divanetto di Martino, ancora piangeva, ancora non riusciva ad elaborare ciò che aveva sentito il pomeriggio.



    era stato un ritorno catastrofico, appena Nina se n'era andata Anastasia aveva cercato di scappare, aveva tentato diverse volte durante il viaggio ma Martino esasperato l'aveva tenuta stretta a se pagando una generosa mancia al tassista per non fare domande del comportamento della ragazza.

    Non aveva voluto mangiare, non gli aveva rivolto la parola, appena erano entrati Anastasia si era rinchiusa in camera e non aveva ne mangiato e ne fatto una doccia, non accettava che Martino l'avesse venduta, non voleva entrare nei suoi sporchi affari.

    Sospirò e si strinse nelle spalle.
    “Prima o poi dovrai mangiare” Martino appoggiò un piatto di toast sul tavolino basso. Anastasia prima guardò lui con si sprezzo e poi scalciò il piatto rovesciandolo a terra.


    Martino sospirò,



    Non mettere a dura prova la mia pazienza bambina ne ho già avuta troppa” disse irritato, non poteva farsi torturare cosi da Anastasia dovevano riposare entrambi.



    Domani tutto sarebbe stato sistemato e lei prima o poi gli sarebbe stata grata,

    Allora vattene” rispose Anastasia senza guardarlo.



    Martino sorrise e si sedette sul divano Anastasia si sposto per non toccarlo, ma lui la prese per un braccio, le baciò il capo e poi gli sussurrò sommessamente,



    Questa è casa mia. Tu sei sulla mia terrazza.” cercò il suo sguardò ma Anastasia glie lo negò, si alzò e fece per andare quando Martino si alzò e la spinse sul divano con violenza.

    Era stanco, doveva farsi odiare da lei era l'unico modo per lasciarla libera e facendo cosi c'è l'avrebbe fatta.



    Ti odio” gli gridò la ragazza con tutto il fiato che aveva in corpo, si alzò di nuovo e Martino la spinse di nuovo sul divano, era un gioco pericoloso, non doveva stuzzicarlo cosi.

    La ragazza inizio a dimenarsi e Martino cerco di tenerla ferma, mentre lei continuava a darli pugni con la mano libera sul petto,

    le narici furono invase dal suo profumo, Martino cerco di toccare più parti del suo corpo mentre l'aveva tra le braccia, i suoi capelli morbidi le sue spalle tese.

    Anastasia non smetteva di dimenarsi e gridare che lo odiava che preferiva essere morta e piangeva, quelle lacrime non avevano più effetto su Martino, doveva chiudere i conti e non poteva pensare i capricci di una bambina.

    Basta” gridò Martino spingendola forte sul divano e tenendola ferma,



    Sono stanco di te, se non vuoi mangiare non farlo. Muori di fame, ma da qui non ti muoverai” disse in fine.

    Anastasia lo guardò ancor più disgustata non voleva che lui la toccasse, non voleva vederlo voleva solo farla finità e dimenticare.





    Anastasia riaprì gli occhi, non aveva dormito aveva solo aspettato un paio d'ore il tempo che fosse sicura che Martino dormisse.

    Scosto il braccio di Martino dal suo corpo, si alzò lentamente dal letto.



    Cammino lentamente verso la porta, doveva fare attenzione a non svegliarlo, non lo aveva visto chiudere la porta a chiave, quando si erano messi sul letto la porta era già chiusa.

    L'aveva costretta ad andare a dormire trasportandola mentre lei ancora gridava e l'aveva bloccata mani e piedi con il suo corpo per non permetterle di scapparle.

    Aprì lentamente la porta, che cigolò guardò indietro. Martino dormiva ancora.



    Anastasia percorse il corridoio giù per le scale, non aveva pensato a prendere le scarpe, ma non le importava avrebbe corso a piedi nudi per gustare al meglio la sua liberta.

    Si diresse verso la porta e la tirò ma era chiusa a chiave sospirò e si guardò nella stanza buia, l'unica via di fuga era la portafinestra.



    Si avvicinò e l'aprì usci nell'aria frizzante, la respirò a pieni polmoni, fece per attraversare quando una mano la tirò indietro.

    Cosa sta facendo il mio agnellino?”sussurò all'orecchio Martino stringendola da dietro con una mano le strinse un fianco e con l'altra le accarezzo la gola in segno di avvertimento.



    Anastasia si guardò in torno terrorizzata cercava qualcosa per colpirlo e stordirlo cosi da poter scappare.

    So che sei incline alle regole, ma fino a domani dovrai fare quello che ti dirò. E per il tuo bene” le sussurrò all'orecchio, anastasia cerco di dimenarsi ma martino la tenne più stretta quasi togliendole il respiro.

    Sospirò irritato chiuse la porta a vetri e spinse Anastasia sul divano,



    aveva perso la pazienza, voleva di nuovo perdere la testa per lei e del suo profumo.

    Voleva rimanerle un ricordo anche se brutto, doveva farsi rispettare non poteva permettersi che qualcosa andasse storto e se per riprendere Peonia avrebbe dovuto far del male ad Anastasia non ci avrebbe pensato più di una volta anche se ciò gli avrebbe fatto perdere l'ultima oncia di umanita.

    Martino si distese su di lei appoggiando la testa nell'incavo del suo collo, inspirò il suo profumo e gli diede alla testa. Anastasia era immobile sotto di lui, terrorizzata.



    Martino le baciò il collo, salendo su per la guancia, il mento, il naso e finendo sulle sue labbra.

    Anastasia respinse il baciò si dimeno, non voleva che lui le facesse questo, non voleva giocare.. lo odiava.. “Prima mi stuzzichi e poi mi tiri indietro?” cantileno mentre continuava a baciare il suo collo.

    Sei soltanto un fottuto animale” cercò di divincolarsi ma Martino la tenne stretta, inchiodata a quel divano.

    Agli animali piace la caccia” rispose.

    Continuò a baciarle il collo, scese lungo sul decolte fino a trovare il suo piccolo seno, lo accarezzo, lo guardò lo mordicchio ed infine Anastasia cedette a quelle attenzioni sbagliate e si sottomise a lui e al suo gioco, godendo gemendo... provando emozioni che sapeva solo lui poteva darle mentre le mani di lui scivolavano dentro e fuori il suo corpo.
    Una lacrima di gioia e di dolore solco la sua guancia e Martino addolorato lecco ogni lacrima, sudore e continuo a baciarla senza smettere di mugularle parole dolci.



    Quando lui riempi ogni sua parte del corpo lei si senti completa di lui, ansimò,tremò si vergogno per quello che stava facendo.



    Prima di riprendersi dall'ecstasi provata senti le dolci parole sfiorarle l'orecchio mentre Martino lo mordicchiava



    Ti amo” sentì dirli prima di cadere in un sonno profondo.

  8. #338

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    Re: Sentieri di vita 2

    La fine

    54


    Anastasia si svegliò.

    Era nuda, nel letto di martino e sola.


    Si guardò in torno, erano circa le dodici.

    Si strofinò il viso ancora appiccicoso, lentamente stava ricordando quello che era successo durante la notte.
    Si era arresa, aveva lasciato che lui la prendesse in giro per l'ennesima volta senza fare niente. Sospirò e si rimise straiata. Non sapeva dove fossero i suoi vestiti.


    Era troppo impegnata ad odiarsi e provare vergogna per se stessa.
    Giorno” la salutò martino uscendo dal bagno, piccole gocce d'acqua erano sul sul corpo ed anastasia le noto subito, e si odio ancora di più per quelle attenzioni.



    Dobbiamo andare” le disse mentre sceglieva con cura il suo vestiario.

    Anastasia ingoio un grumo di saliva amara, l'unica opportunita che aveva perso per scappare l'aveva persa ieri sera cedendo a un mostro, si stropiccio gli occhi alla ricerca dei suoi vestiti.



    Quando arriveranno?” chiese Lamu impaziente.



    Nina sospirò guardandola, “A minuti” rispose.



    Siete agitate?” chiese Erin.



    Erano tutte e tre sedute in soggiorno, la piccola Peonia giocava tranquilla.



    Lamu sospirò. “Ricorda il piano” le sussurrò Electra.



    Fa entrare Martino e poi uccidi le due donne, vogliono solo farti del male” disse con voce maligna.

    Lamu annui, poi rivolse il suo sguardo ad Erin.

    Non vedo mio nipote da un po' di anni.” rispose, ripensando all'ultima volta che l'aveva visto; aveva una pistola tra le mani e tutt'altro che un'area amichevole.

    Aveva ucciso suo marito e lei aveva tentato di ucciderlo inutilmente, era scappata e lui gli aveva concesso di farsi una nuova vita, ma lei aveva continuato il suo lavoro in francia.

    La porta si aprì, il bodygard entrò.

    Lamu gli fece cenno di parlare, “Sono arrivati” comunicò.



    Le tre donne ebbero un'espressione di soddisfazione, “Falli entrare” ordinò.

    L'uomo chiuse la porta alle sue spalle.

    Abbiamo vinto” disse in fine Erin.

    Lamu e Nina la guardarono, poi si guardarono aspettarono impazienti finche la porta non si aprì il primo ad entrare fu il bodydard dietro di lui Martino che trascinava un Anastasia riluttante e in lacrime.



    Nessuna delle tre donne si alzò, nè Martino ebbe qualche reazione quando vide Peonia giocare, la bambina quando vide il padre lo indicò e applaudi contenta.



    Lasciaci soli” disse Lamu al bodygard non se lo fece ripetere due volte ed usci dalla stanza,

    Prego accomodatevi” li invitò Lamu indicando le due sedie davanti a loro.

    Martino fu costretto a trascinarsi Anastasia costringendola a sedersi,



    poi si accomodo.



    Nina verso del thè caldo alla ragazza, che riluttante afferrò la tazza bollente per scaldarsi le mani.



    Se per voi non c'è problema possiamo iniziare” disse Erin.

    Sia lamu, che Nina e Martino la guardarono torvi.

    Perchè rovinare un momento del genere?” chiese Nina.

    Pensavo che fossimo qui per trattare... insomma il piano” balbetto senza capire.

    Lamu sorrise. “Stupida donna, Herry” chiamò il bodygard, Martino guardò Nina poi Lamu.

    Potrei sapere cosa sta succedendo?” chiese.

    Era rimasto spiazato quando aveva trovato Erin e Peonia nella stessa stanza, non sapeva ancora le regole del gioco ma non gli piacevano.

    Il bodygard entrò “Mi dica signora” abbasso il capo in segno di saluto.



    Lamu guardò Erin e sorrise, “Per favore elimina questa donna” gli ordinò.

    Il bodygard prese la pistola e la punto verso Erin.



    Non capisco” disse agitandosi e cadendo a terra per scappare.

    Tu non fai più parte del piano. Ci servisse qualcuno che rapisse anastasia.” spiegò Nina.



    Ma.. lasciatemi vivere vi prego” supplico la donna guardando Anastasia.

    La ragazza era impietrita, la tazza tra le sue mani tremava, non sapeva cosa fare ma Martino l'aveva avvertita di stare zitta.

    Per perseguitarmi di nuovo? No, se non ti uccideranno loro lo farò io.” rispose Martino accendendosi un'altra sigaretta.



    Il bodygard carico la pistola e sparò un colpo in mezzo alla fronte della donna. Anastasia voltò il capo, il silenziatore aveva impedito che il rumore dello sparò spaventasse la bambina.



    Ma lei non riusciva a credere a tanta crudeltà.

    Portala via” disse infine Lamu.

    Il bodygard obbedì portando fuori il corpo della donna.



    Bene adesso possiamo continuare” disse Nina sorseggiando il suo caffè.



    ricorda il piano” sussuro electra all'orecchio di Lamu.

    Lamu annui e poi sorrise, la sua risata era cosi teatrale.

    Non ancora” sogghigno, “C'è ancora qualcunaltro da eliminare” disse.

    Nina e Martino guardarono Anastasia, lei si volto verso entrambi senza capire.

    No, non lei. E troppo prezziosa” rispose come se avesse letto nella mente dei due.
    Nina la guardò “Allora chi?” balbettò.
    Tu” rispose Martino.

    Eliminare i possibili traditori, Erin era il mezzo per arrivare ad Anastasia.

    Nina per arrivare a Martino solo in quel momento lo stava capendo.

    Lamu voleva uno scontro finale quindi aveva usato ogni mezzo per ragiungere l'uomo l'aveva spogliato e lo aveva fatto strisciare hai suoi piedi.
    Una volta ragiunto lo scopo Lamu doveva eliminare ogni traccia del suo passaggio, in quel caso Martino non avrebbe dovuto cambiare i suoi piani.



    Lamu si alzò, si avvicinò ad un mobile ed estrasse una pistola.

    non puoi farlo, noi abbiamo fatto un patto” gridò nina alzandosi.


    Lamu punto la pistola verso la donna,


    E' tu credi che una donna potente come me possa mettersi a stipulare patti con te? Sei stata una pedina per arrivare a martino, non mi servi più”.
    Sorrise e sparò, la pallottola colpi al cuore, anastasia vide il sangue schizzare ma stavolta guardò Nina distesa a terra senza vita.



    Se non vi era nessun patto allora lei sarebbe morta come tutte le altre? Non riusciva a darsi una risposta, in quella stanza non c'era nessuno che poteva confortarla.
    Bene” disse lamù.

    Prese una seconda pistola dal cassetto e si avvicino al tavolo sedendosi.


    Cosa vuoi Lamu?” gli chiese Martino.

    La donna lo guardò, “Hai la sua stessa determinazione” sussurrò fissandolo negli occhi.


    Uno contro uno” disse in fine Lamu.

    Martino sorrise e scosse il capo, “Perchè?” chiese.
    Mi annoio. La vita e cosi triste, non c'è nessuno con cui combattere” rispose Lamu.

    Anastasia guardò entrambi, nei loro guardi non vi erano emozioni, erano due persone fredde, la tensione nella stanza era palpabile e nonostante questo la bambina continuava a giocare.
    Ho bisogno di riscattarmi, dopo tanti anni tua madre non ha smesso di torturarmi e so che questo e l'unico modo. Se io muoio tu ti tieni tutto. Se tu muori tu mi tengo tutto, compresa Peonia.” concluse Lamu.

    Anastasia si chiese se in quel “tutto” era compresa anche lei.
    Martino ci pensò, “Pensi di intimorirmi tirando fuori mia madre? Sai che non provo niente per lei, sai che la conosco a malapena” rispose.

    Lamu annui “Lo so, ma lei e sempre accanto a me, non mi lascia vivere” spiegò esausta.
    la situazione l'aveva stancata, voleva finirla e togliersi un peso di dosso.
    Ci sto.” accettò Martino.

    Entrambi si alzarono prendendo le pistole.


    Tesoro faresti meglio a toglierti di qui, non vorrei ferirti” disse Lamu ad Anastasia.

    La ragazza si alzò Martino la spinse via dove era Peonia.



    L'uomo e la donna si guardavano allontanandosi dal tavolo lentamente.
    Pensavo che fosse stato qualcosa di più eccitante, sparatorie, sangue. Come l'ultima volta. Cosi è noioso” disse Martino.

    Lo so, ma non volevo fare tanto rumore. In città ci sono stati troppi teatrini.” concluse Lamu.

    I due si avvicinarono al muro a separarli vi era solo il tavolo dove qualche minuto prima avevano conversato.




    Anastasia era accanto a Peonia che aveva smesso di giocare e stava guardando la scena come se potesse capirla.



    guardava la scena inorridita, chiunque sarebbe morto lei sarebbe stata in gabbia a meno che Martino non avrebbe recuperato un briciolo di umanità e l'avrebbe lasciata andare, ma dopo quella notte si era convinta che non sarebbe successo.

    Sospirò e guardò i due, Lamu gli rivolse un sorriso..

    Tesoro inizia il conto alla rovescia” le sussurrò Lamu.

    Anastasia guardò Martino lui annui.

    Lei sospirò, chiuse gli occhi ed iniziò a contare lentamente... troppo le lacrime le rivennerò agli occhi, aveva la gola secca, tremava per la paura non voleva perdere Martino non voleva finire sotto le grinfie di Lamu.
    Voleva essere libera.




    3” scandi le parole come se fosserò le ultime, aveva bisogno di cambiare aria, non voleva nemmeno più morire voleva riprendere il controllo della sua vita se ne avrebbe avuta ancora una.


    2” si era intrufolata nella vita di Martino e quando aveva capito che lui era pericoloso era troppo tardi per uscire l'avevano già presa nelle trappole che stesso lui aveva inventato e se ne stava pentendo amaramente.



    1” le pistole si caricarono... aspettando l'ultimo numero, che Anastasia non voleva dire.

    Avrebbe perso Martino se lui avesse sbagliato.



    Si odiava perchè era li, perchè aveva ceduto nelle braccia di un mostro che l'aveva amata di più di quanto portava quella stupida maschera.
    Martino era un mostro adesso lo sapeva, se n'era resa conto, ma nonostante questo non voleva perderlo.



    0” sussurrò chiudendo gli occhi.


    I due colpi partirono, i corpi caddero a terra le pistole scivolarono dalle mani.
    Dopo il silenzio.





    NB: ringrazio Mary che ieri sera mi è stata vicino e mi ha aiutato con le foto e anche per tutte le volte che volevo mollare e per la grammatica e anche quando (è capitato spesso) mi perdevo nei capitoli non sapendo come uscirmene.
    Anche se il risultato delle foto non è stato come volevo (scarsa conoscenza di gimp) .... volevo ispirarmi a Quentin Tarantino ma e venuto tutt'altro.
    Scusate se alcune foto non sono realistiche (soprattutto quelle con il sangue) ma per il momento sono queste le mie possibilità.
    Grazie a tutti i lettori che mi anno seguito e dato consigli...

    Ps: finalmente l'incubo e quasi finito...

  9. #339
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    Re: Sentieri di vita 2

    Wow! Splatterissimo questo finale!
    Mi ha coinvolto parecchio il capitolo (anche se, devo dire la verità, ne ho saltati un pò nel mezzo), mi ha messo davvero angoscia e pathos!
    La penultima foto ti è riuscita benissimo, mi piace l'effetto che hai dato, sangue dappertutto .
    Ma da quello che vedo, Martino non è morto: è stato colpito alla spalla e non c'è tanto sangue in giro.
    Vedremo!
    Povera bambina, le ci vorrà un esercito di psicologi/psicanalisti per dimenticare tutto!


  10. #340

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    Re: Sentieri di vita 2

    Citazione Originariamente Scritto da polliciotta Visualizza Messaggio
    Wow! Splatterissimo questo finale!
    Mi ha coinvolto parecchio il capitolo (anche se, devo dire la verità, ne ho saltati un pò nel mezzo), mi ha messo davvero angoscia e pathos!
    La penultima foto ti è riuscita benissimo, mi piace l'effetto che hai dato, sangue dappertutto .
    Ma da quello che vedo, Martino non è morto: è stato colpito alla spalla e non c'è tanto sangue in giro.
    Vedremo!
    Povera bambina, le ci vorrà un esercito di psicologi/psicanalisti per dimenticare tutto!
    Meno male che sono riuscita a trasmettere ciò che volevo... lo modificato tantissime volte,
    Io amo le storie piene di sangue e azione (ma per riuscire a fare qualcosa di decente devo fare amicizia con gimp...)
    Grazie per esser passata!

 

 
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