Discussione: [Sospeso]La terza torre Cp:16 Il ritorno <Prima parte>

Povera Neve, deve sentirsi veramente spaesata e confusa, rendersi conto che quel diario parla dei suoi sentimenti, peccato che è di molti anni addietro...
Però non ho capito perchè Jonathan si comporta così nei confronti di Achille,che abbia intuito che qualcosa non va in lui?
questi ultimi capitoli mi sono piaciuti molto, soprattutto le pose e le foto... Brava

Terza parte



Aprì leggermente la porta, il corridoio era buio.
Ero stata tutto il pomeriggio rinchiusa in camera, Achille aveva tentato di parlare con me per una decina di volte.

Non sentivo rumori, ma dovevo trovare Jonathan prima di incontrare Achille.

Sgattagliolai fuori dalla mia stanza e trovai appiglio sulla ringhiera che conduceva alle scale.



Sentì abbaiare, prima di scendere le scale mi affacciai alla finestra del corridoio.



Achille stava giocando con il cane-lupo.


Sorrisi, sospirai è scesi le scale.



dovevo assolutamente trovare Jonathan.

Controllai in cucina e in soggiorno.

Usci fuori dal portico, era seduto con con una tazza tra le mani.



"Dobbiamo parlare" dissi, mi guardai in torno Giacomo non c'era.

Mi guardò.

Sospirai e mi sedetti accanto a lui.



"Cos'è successo oggi?" gli chiesi calma, non mi sembrava il caso di arrabbiarsi.

"Non voglio che.." si interruppe.

Lo guardai è sorrisi, non so perchè. Ma sapevo che per lui era difficile.

"Non voglio che si avvicini a te. Non voglio che tu ti leghi a lui. Neve so com'è fatto! Ha aspettato di averti vicino per agire indisturbato. Una volta che saremo tornati tutto ritornerà come prima." si fermò per riprendere fiato, era arrabbiato, gli tremavano le mani.

Mi sedetti di fronte a lui, lo sapevo. Non dovevo fidarmi di Achille, era troppo strano il suo comportamento.



nel fratttempo iniziai a sorseggiare la coca cola che qualcuno aveva lasciato.

"E' una brutta razza. Non fidarti" sussurrò.

"Dimmi di che razza sono" lo sfidò achille.



alzai lo sguardò e lo guardai.

Il cane-lupo stava ringhiando,

"Bastardo!" rispose, "Conosci?".



"Basta" mi intromisi alzandomi.



Ero nervosa, di nuovo.

Stare accanto a tutti e due mi faceva uno strano effetto.

Rabbia.

Ed una strana sensazione, qualcosa mi scorreva nelle vene, veleno ero accecata dal dolore per qualcosa che non conoscevo e ciò mi faceva sentire... potente.

"Sono sembre più grande di te. Devi portarmi rispetto" disse Achille.



"Me ne fotto delle regole" ribattè Jonathan.



"Ecco perchè sarai dannato" finì Achille andando via.



Il cane resto a guardare, ringhiava ancora.



Guardai Jonathan e scossi il capo.



Una parte di me sapeva di che stavano parlando, l'altra parte quella razionale sapeva che stavo uscendo fuori di testa.

Ma il mio cervello traduceva le loro frasi.

Bastardo=demone.

Regole= il volere degli arcangeli.

Grande= anziano.

Dannato= morte.

"Neve" Giacomo mi chiamò, era a braccia conserte sulla porta,



stava guardando Jonathan, nel suo sguardò c'era collera, non lo avevo mai visto cosi.

"Va dentro" disse a denti stretti.

Guardai Jonathan aveva il capo basso.

È arrabbiato perchè ha detto bastardo.

Disse la voce dentro di me, scossi il capo per farla uscire.

Bastardo e demone. Giacomo è un demone.

Scossi di nuovo il capo.

Cosa mi stava succedendo?

"Neve" giacomo si avvicinò mi allontanai scivolando



e cadendo sulla sedia.



Mi rialzai e corsi in casa.

Andai in bagno e mi lavai il viso.



chi ca**** parlava nella mia testa? Quella voce non era mia.

"Neve" Achille era dietro di me appoggiato alla porta,



"Dobbiamo parlare" dissi sconvolta.

Mi voltai ed usci dal bagno facendo attenzione a non toccarlo.

Cosa stava succedendo a quei due? Cosa stava succedendo a me?

Entrai in camera mi sedetti e mi accesi una sigaretta.

Stavo tremando.



"Mi dispiace, non avresti dovuto sentire quelle cose." si scusò.

Se ne stava appoggiato alla parete di fronte a me, fumando una sigaretta.



ingoiai un grumo di saliva amara.

"Jonathan mi odia. Mi ha sempre odiato da quando è arrivato" disse.

"Perchè?" chiesi inspirando il fumo.



Achille sospirò.

"Quando arrivò per la prima volta. E iniziato tutto da li" iniziò sedendosi per terra..



Spensi la sigaretta e mi misi inginocchiata per ascoltare, avevo bisogno di capire.



restai in silenzio, ma lui non accennava a parlare.

Scossi il capo e chiusi gli occhi, non potevo scoprirlo da sola.

"Fu prima che si dichiarasse gay" iniziò bruscamente.

Prima di conoscere lei. Disse la voce dentro di me.

"C'era una ragazza, era stupenda. Si chiamava...." si fermò e chiuse gli occhi, si appoggiò con sguardò assente alla finestra.



Angelica. Sugerì la voce.

Scossi il capo per scacciarla.

"Angelica." continuò Achille. Spalancai gli occhi e tremai.

"era stupenda" ricordò, "Io me ne innamorai ed anche Jonathan."

non è vero. lei era stata promessa a lui.

Achille si schiari la voce e continuò.

"Iniziai a corteggiarla"



"anche jonathan"

non e vero.

"Ma lei scelse me"

voleva proteggerla.
Achille strinse le palpebre, quel ricordo era doloroso.
"Mi dispiace" sussurrai, scesi dal letto e mi avvicinai.

Gli sfiorai la guancia



e lo vidi.

Ciò che lui avveva appena detto, come un flash back i colori in bianco e nero.

Mi allontanai inciampai e caddi,



Achille mi fissò.

Si sedetta per terra, fece per avvicinarsi ma mi allontanai strisciando.



"Lei che fine ha fatto?" gli chiesi.

Achille mi guardò, "E' una storia vecchia" rispose, prendendomi i polsi e bloccandomi.



"Voglio saperlo" gridaì.

"Se n'è andata" ringhio, mi guardò un'ultima volta.



Nei suoi occhi potevo vedere il dolore e di nuovo l'ultima immagine.

Angelica sul letto di morte, lui era inginocchiato accanto a lei.

Achille usci dalla mia stanza sbattendo la porta, adesso tutto era tranquillo.

Mi trascinai fino al letto e mi straiai.



La testa mi faceva male, forse quel diario mi stava condizionando troppo ecco perchè avevo visto quelle cose.

Indaga.

La voce mi fece sobbalzare.

Indaga su te stessa.

Disse ancora, sbattei le palpebre, sospirai e mi addormentai.

Oddio Angelica sta cercando di far capire come sono andate realmente le cose...
e quindi adesso riusciremo anche noi a capire...
quindi Jonathan sa che Achille è un demone, ma come?

Secondo me il fatto che Achille una volta era angelo e adesso demone riguarda proprio Angelica, che lui non sia riuscito a proteggerla ed è stato punito????

Adesso sono curiosissima di sapere come continua, e mi piace molto la svolta che ha preso la storia...

Originariamente Scritto da Sonia

Oddio Angelica sta cercando di far capire come sono andate realmente le cose...
e quindi adesso riusciremo anche noi a capire...
quindi Jonathan sa che Achille è un demone, ma come?

Secondo me il fatto che Achille una volta era angelo e adesso demone riguarda proprio Angelica, che lui non sia riuscito a proteggerla ed è stato punito????

Adesso sono curiosissima di sapere come continua, e mi piace molto la svolta che ha preso la storia...

Grazie
Non saprei cosa dirti perchè da questo capitolo comunque inizia ad uscir fuori "la verita" su tutti i personaggi, quindi per farti capire dovrei svelarti cose degli altri capitoli...
Grazie ancora per esser passata.
Comunque una cosa posso dirtela, si Achille è diventato demone per colpa di Angelica. La voce non è Angelica e poi capirai perchè... Jonathan sa che Achille e un demone perchè si conoscono da un pò diciamo...

Quarta parte


"Neve, hai fame? Neve svegliati" riaprì lentamente gli occhi.
Giacomo era seduto accanto e me.


"Hai fame? La cena è pronta" sussurrò straiandosi.



Mi accarezzò il capo.

"Non ho fame" gli dissi, le lacrime mi riempirono gli occhi e non provai a fermarle era inutile.

"Mi dispiace" sussurrò tirandomi a se.



"E' cosi difficile" dissi più a me che a lui.

"Lo so" rispose "Lo è sempre. Ma passerà" mi consolò.

"Sto perdendo il senno" singhiozzai.

Senti Giacomo sospirare.

Restammo li per qualche ora, anche Jonathan ci venne a chiamare ma Giacomo lo liquidò con un'occhiata torva.

Riusciva a trasmettermi tranquillità quando nella mia testa c'era solo confusione, i pensieri se n'erano andati e con essi la voce.

"Qualunque cosa tu abbia dimmelo" disse serio, "non avere paura. Se qualcosa ti fa paura, se qualcosa ti sconvolge. Dimmelo" continuò.

Mi voltai verso di lui e lo guardai.



annui, non ero ancora pronta.

E' dopo tutta questa sfilza di aggiornamenti ed il capitolo completato.
Posso prendermi una lunga, lunga, lunga, lunga, lunga.... pausa.

Ciao Dolceeris, puoi mettere nel tuo primo post la miniatura della copertina di dimensioni 320 X 240 altrimenti non posso aggiungerti all'indice.

Originariamente Scritto da saphira_84

Ciao Dolceeris, puoi mettere nel tuo primo post la miniatura della copertina di dimensioni 320 X 240 altrimenti non posso aggiungerti all'indice.

spero vada bene.

La voce

15
Prima parte




La tranquillità che c'era quasi mi impauriva.

Ok, erano le tre della notte.
Ok, se Achille mi avesse vista mi avrebbe sbranato. Però dovevo capire da dove veniva quella voce.

Quindi avevo pensato di evitare tutti per concentrarmi su di essa, per capire se ero io a darmi spiegazioni insensate. Non avevo nemmeno letto il diario per capire se potesse avere qualche influenza su di me.

Avevo saltato anche i pasti e la fame mi dilaniava, ma dovevo prima capire.

Poi non ero del tutto sola, perchè il cane era accanto a me,



non che ci avessi fatto amicizia, appena avevo tentato di toccarla mi ha ringhiato quindi mi sono diretta al lago e lei mi ha seguito.

Non mi ha ne ringhiato ne mi ha abbaiato.

Sospirai è chiusi gli occhi, stavo gelando, dovevo fare pipi ed avevo fame.

Ma sapevo che se sarei tornata in casa qualcuno si sarebbe svegliato, certo ero sgattaiolata via peggio di una ladra ma non volevo sfidare la sorte.

Ancora qualche ora e sarei tornata in casa avrei fatto pipi, avrei mangiato e sarei andata a dormire ed avrei evitato tutti.

Anche se mi sentivo in colpa, Giacomo non mi aveva fatto niente anzi aveva cercato di parlarmi, ha perfino rimasto il mio piatto nel forno nel caso ci avrei ripensato.

Chiusi gli occhi è sospirai, non sapevo come cacciare fuori quella maledetta voce,

nei film in era tutto più facile e mi piaceva odiavo le parti difficili, non parlo di quelle dei film, parlo di queste cose.

Sbuffai è riaprì gli occhi, era troppo. Basta!

Il cane si avvicinò.


Qualcuno dietro di me si schiarì la gola, non avevo bisogno di voltarmi per sapere chi era.


Sentivo la sua furia invadermi, ero nei guai!
Questo lo sapeva anche il cane-lupo che si dileguo.
Sentì Achille camminare verso di me, non si sedette mi guardò dall'alto.

Rimase per un'attimo a fissarmi quasi scioccato, la furia lasciò il posto alla malinconia e al rancore.

"I tuoi capelli" sussurrò.

Sorrisi li avevo legati solo davanti per evitare che mi andassero negli occhi, non lo facevo spesso.
"Si" dissi.
"Mi ricordano una persona" rispose per poi cambiar subito argomento.
I suoi lineamenti si indurirono e percepì di nuovo la furia.
"A che gioco stai giocando?" era molto, molto, arrabbiato. Nella sua voce non c'era niente di dolce.
Mi stiracchiai e mi misi in una posizione più comoda,



Achille decise a sedersi, non che fosse una scelta giusta visto che aveva nevicato e le mie bellissime natiche si erano bagnate.
"Io non sto giocando" risposi cercando di emulare il suo tono.
Achille scosse il capo,


"Perchè mi eviti?" chiese stavolta più calmo.
Non mi sarei più sottomessa, un conto era il bibliotecario scorbutico a cui dovevo per forza prestare un minimo di rispetto ed attenzione, un conto era un uomo irrascibile ed immaturo che divenava geloso per un niente. O le cose cambiavano oppure mi sarei arrabbiata davvero.

"Perchè avevo bisogno di stare sola" risposi.
Presi una sigaretta dal pacchetto umido e l'accesi.



"Perchè?" chiese di nuovo. Mise una mano nella tasca della mia felpa ed estrasse il pacchetto.
Quest'uomo non conosceva le buone maniere.



"Così" avevo bisogno di capire la voce che ogni tanto mi fa compagnia portando con se mal di testa e confusione.
Non dissi questa parte, mi avrebbe presa per pazza.

"Non posso comportarmi cosi" si tirò i capelli indietro con una mano.

"Ho paura" sussurrai, ero stanca di soffrire in silenzio.

Visto che la voce non si faceva viva, decisi di dirli ciò che mi affliggeva, quando saremmo tornati a casa lui come si sarebbe comportato?

Mi guardò, aspettando che parlassi, stavo formulando lentamente la domanda nella mia testa..

Lui ti amerà come ha amato lei.

Sobbalzai e lo notò anche Achille.

"Cosa c'è neve?" chiese dolce.
Non amerà il tuo essere ma la sua anima.
Disse ancora la voce, guardai Achille.

Scossi il capo è sorrisi.

La voce mi infastidiva e mi intimoriva, forse era schizzofrenia.. presto avrei iniziato ad avere anche allucinazioni.

Si era spiegabile, ero stata sconvolta da un'evento traumatico, ero stata allontanata dalla mia famiglia e adesso iniziavo a sentire una voce nella mia testa.
Quando avrei avuto la prima allucinazione sarei corsa da Marica e qualcuno avrebbe provveduto a curarmi.

Non è ciò che pensi.

Disse la voce asprà.
<Zitta>. Gridai nella mia mente.
Lei si azzittì.
Guardai achille è sorrisi, "Ho fame" dissi alzandomi.

Adesso che avevo capito il problema mi sarei documentata al riguardo.

Mi conosci sai chi sono.
Scava a fondo nella tua mente e mi troverai.

< trovare chi?> chiesi, la voce non rispose.

Ps; so che il capitolo è piccolo ma purtroppo non ho tanto tempo e le foto ci metto davvero tanto a scattarle quindi ho deciso di
dividere ogni capitolo in "parti" piccole in modo che anche quando scatto le foto posso concentrarmi meglio. Almeno cosi il lavoro sarà più semplice e non dovrò perdere un'ora che purtroppo non ho più nel postare tutto.
Abbiate pazienza.. grazie