L'ispirazione mi ha colpito mentre facevo colazione e così sono riuscita a completare il capitolo
Una domenica
Era una domenica mattina d'inizio d'autunno. Nella mia camera da letto stavano giungendo alcuni piccoli raggi di sole che mi davano fastidio e perciò cominciai pian pianino ad aprire gli occhi. Alzai la testa dal morbido cuscino, mi misi a sedere e guardai la sveglia: erano le nove.
Mi buttai di nuovo sul letto e mi stiracchiai un pochino dopodiché scostai il piumino e mi diressi verso la porta per uscire dalla camera.
Nel corridoio c'era profumo di caffè e questo significava che Frà* era già* sveglia. Andai in bagno e poi scesi al piano di sotto.
-'Giooorno! - dissi io tra uno sbadiglio e l'altro.
-Ben svegliata Carla! -
Francesca stava seduta sul divano intenta a guardare i cartoni animati in tv.
-Se vuoi c'è ancora del caffè caldo.- disse lei senza muovere lo sguardo.
-Grazie Frà*! Lo prendo subito!-
Adoravo il caffè, ma non ne bevevo tantissimo.
-Oggi hai qualcosa da fare?- mi chiese Francesca dal salotto.
-Mhmm"¦no, niente. Perché?- dissi io dirigendomi nel salotto.
-Vedi"¦questo pomeriggio devo fare da baby-sitter ad Amelia"¦ .- mi dissi facendomi posto sul divano.
-Il problema è che durante il pomeriggio devo andare ad un appuntamento con alcuni colleghi di lavoro e non posso rimandare. Non è che per qualche ora potresti stare tu con lei?-
-Sì! Perché no? Dopotutto adoro quella bambina!-
Amelia era la nipotina di Francesca. L'avevo già* incontrata alcune volte quando sua madre, Sofia, veniva a visitare sua sorella. Amy,così sopranominata da tutti, era una bambina molto vivace e terribilmente intelligente. Aveva dei bellissimi boccoli biondi e occhi azzurri come il mare e faceva invidia a tutti, esattamente come sua madre.
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Verso le tre del pomeriggio Sofia arrivò a casa mia e mi affidò Amy, scusandosi per il disturbo.
Francesca, invece, era uscita di casa prima del previsto e io dovetti inventarmi qualcosa da fare per intrattenere sua nipote. Siccome la mia fantasia era alquanto limitata, decisi di portarla in parco, attività* che lei accettò con molto entusiasmo.
-Aspettami qui che prendo una sciarpa e un libro e usciamo subito- le dissi io mentre mi avviavo verso le scale.
Lei annuì e dopo che io fui scesa, ci dirigemmo a piedi verso il parco.
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Stavo seduta su una panchina, mentre Amy giocava con altri bambini, e leggevo. Non ero un'amante dei libri, ma ogni tanto mi dedicavo a qualche lettura, in genere romanzi rosa. Quello che oggi avevo fra le mani non mi piaceva molto, anzi mi stava più che altro annoiando. Me lo aveva consigliato una pazza collega di lavoro e oramai avevo deciso di restituirglielo. Ad un certo punto sentii la suoneria del mio cellulare, posai il libro sulla panchina e tirai fuori dalla tasca il cellulare per rispondere: era Francesca.
-Ciao cara!- disse quasi urlando.
-Ciao!-
-Io ho finito e vorrei sapere dove siete.-
-Siamo in parco.-
-Ok! Sono vicina! Arrivo da voi in un battibaleno.-
-Ti aspetto!-
Stavo per rimettere il cellulare nella tasca quando vidi due persone davanti a me.
-Ciao Carla!-
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Dal giorno in cui il direttore mi aveva, forse inconsciamente, fatto un complimento, erano passate alcune settimane. I nostri incontri in ufficio erano diminuiti notevolmente. Ritrovare davanti a me sia lui che suo fratello, mi aveva fatto prendere un colpo.
-Bu"¦buongiorno!- dissi io rivolgendomi al manager e alzandomi dalla panchina. Lui mi sorrideva e per un momento rimasi a fissarlo, poi, però, mi resi conto di quello che stavo facendo e mi girai verso il direttore.
-Buongiorno anche a lei, direttore!- Lui annuì senza dire una parola.
-Che strana coincidenza! Che cosa stavi facendo?- chiese il manager rivolgendosi a me.
-Ehm"¦ sto facendo da baby-sitter a una bambina, ma sta per arriv"¦- stavo dicendo io, ma mi fermai voltandomi verso Amy.
-Ziiiiaaaa!- urlò lei correndo ad abbracciare Francesca.
-Salve!- disse poi Frà* rivolgendosi ai due uomini.
-Ehm"¦ Francesca, loro sono il direttore e il manager della compagnia dove lavoro io, i signori Lombardo...-
-Piacere! Sono Francesca Russo, zia di questa piccola peste - disse accarezzando la nipote - e amica di Carla.- continuò lei.
-Il piacere è mio!- dichiarò il manager guardando intensamente la mia amica e sorridendole.
-Luca, forse dovremmo, lasciare le signorine. Magari hanno qualcosa da fare.- disse il direttore.
-Oh hai ragione Ale!- continuò Luca guardando il fratello - Mi scuso per il disturbo. Ora ritorneremo alla nostra corsa serale. Arrivederci!-
-Buonasera! - dissi io e Francesca guardando i due uomini mentre si allontanavano.
-Che begli uomini!- commentò Frà* rivolgendosi a me.
-Eh sì"¦ soprattutto il manager, vero?-
-Il biondo?-
-Sì! E' anche molto cortese e simpatico.
Francesca annuì solamente continuando a fissare l'uscita del parco verso la quale si dirigevano i due uomini.
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Capitolo 4