DOVE ERAVAMO RIMASTI
La guerra fa il suo ingresso nella storia. Mentre Kerubin fantastica sul suo futuro da coraggioso cavaliere al sicuro fra le mura di Palazzo Legoir, c'è chi, al fronte, lotta per la propria sopravvivenza e quella del suo popolo. Il giovane Lord di Radeon e sua sorella Malia cercano in tutto i modi di risolvere un conflitto che li vede svantaggiati in partenza.
CAPITOLO 6. LA PARTENZA DI SER KALOS
Il cavaliere camminava solo nel grande cortile del palazzo. Tutt'intorno la vita continuava a scorrere normalmente: il fabbro lavorava nella sua fucina, il fornaio preparava il pane per la sera, i bambini si rincorrevano chiamandosi a gran voce. Nessuno di loro sapeva.
Il piccolo Kabir ruzzolò davanti ai suoi piedi, alzando una fitta nube di polvere.
Ser Kalos lo aiutò ad alzarsi poi si inginocchiò davanti a lui e sorrise mentre diceva: "Buongiorno, piccolo lord. Tutto bene?" - senza aspettare la risposta, continuò - " Sai, vorrei salutarti. Sto partendo."
"E dove vai, ser?"
"In un luogo molto lontano. Vedi quelle montagne laggiù? "- gli disse indicando col dito le alte cime, avvolte dalla nebbia, dei Monti Perlati - " Oltre la loro sommità, c'è un posto dove devo andare. Mi raccomando, piccolo, cerca di non far arrabbiare troppo tua madre."
Il palmo della sua mano si aprì in una tenera carezza sul viso del fanciullo, poi ser Kalos si alzò e proseguì, senza voltarsi.
Finalmente vide il ragazzo dai capelli biondi immerso nella lettura di un libro voluminoso, a guardarlo bene era proprio la copia di sua madre. Chiuse gli occhi un attimo al pensiero di lei, poi si riprese.
"Lettura interessante?"
Kerubin sussultò come scosso da un terremoto, poi si rese conto che a rivolgergli la parola era stato ser Kalos. Per lui il cavaliere era ciò che più si avvicinava alla sua concezione di eroe: non solo si era sempre rifiutato di inginocchiarsi davanti al re delle Foreste, ma non aveva mai neanche voluto far parte del suo esercito.
"Sto leggendo la Grande Storia di Dorgaer. Le gesta degli eroi leggendari e delle loro imprese mi affascinano fin da quando ero piccolo."
Ser Kalos sorrise, gli posò una mano sulla testa dorata pensando che in realtà quello che aveva davanti e che gli stava parlando di guerra, era ancora un bambino. Decise di parlargli della sua partenza e dirgli che forse non si sarebbero visti per molto molto tempo.
"Eh!? E dove siete diretto, ser?" - chiese il ragazzo che si sentiva triste, ma allo stesso tempo curioso.
"Vedi Kerubin, il tempo dell'indugio è finito. E' ora che tutti noi prendiamo una decisione e la mia mi porta purtroppo molto lontano da qui, a Sud, verso il Regno Libero, dove il giovane Lord di Radeon sta resistendo all'avanzata dell'esercito delle Foreste."
Kerubin lo guardò con un misto di stupore e ammirazione. Sapeva che Kalos era un uomo valoroso, ma non credeva che avrebbe abbandonato tutto quello che aveva per andare a combattere per un ideale.
Lo ammirò ancora di più per questo. E ancora di più crebbe la rabbia per la sua condizione di prigioniero in casa propria, nell'attesa che un giorno suo padre lo convocasse a Nasrad, ai comandi dell'usurpatore.
"Portatemi con voi. Per favore. Anch'io voglio combattere per il Regno Libero!"
"Kerubin, non essere sciocco. " - il ragazzo fece per ribattere, ma Kalos lo bloccò con un cenno - " Se tu dovessi lasciare questo palazzo, chi si occuperà di tenere Kabir lontano dai guai? E chi si prenderà cura di tua madre? Loro hanno ancora bisogno di te. Non preoccuparti, il tuo momento arriverà ed allora saprai esattamente cosa fare e come."
Detto questo il cavaliere sorrise al ragazzo e lo salutò con una pacca affettuosa sulle spalle. Kerubin lo vide allontanarsi piano lungo la strada sterrata che portava alle stalle e sparire dietro il capannone, là dove stava tramontando il sole.