DOVE ERAVAMO RIMASTI
Legorhold è nelle mani del perfido Capitano Gowen che prova, con tutti i mezzi, ad ottenere notizie utili per scovare ser Kalos, ormai definito da tutti un traditore. Nelle sue grinfie cade anche Kerubin, il quale però decide di non piegare la testa, dopo aver giurato a sua madre che avrebbe fatto qualunque cosa per proteggerla.
CAPITOLO 11. RE VEIMAR
Sapeva che erano già tutti lì, nella Sala Grande, gli uomini che facevano parte del suo consiglio: lo stavano aspettando. All'ordine del giorno c'erano, come di consueto, le notizie provenienti dal fronte di guerra, ma anche qualche novità, come gli era stato preannunciato.
Erano 11 anni, cioè da quando era stato incoronato re, che vedeva quelle facce tronfie e tirate a lucido e discuteva di strategie di guerra con quegli uomini riccamente vestiti e ingioiellati, troppo grassi per andare in guerra e troppo avidi per commettere imprudenze. Erano quelli gli uomini di cui doveva fidarsi? Era con loro che avrebbe finalmente conquistato le terre sconfinate di Dorgaer? In fondo la guerra andava avanti da 38 lunghi anni e la maggior parte di loro faceva parte del consiglio già all'epoca di suo zio, ma nessuno era ancora riuscito a risolvere definitivamente il problema dei ribelli. Veimar sapeva che al suo popolo non importava nulla di quegli uomini, era di lui che avrebbero parlato, era di lui che la storia si sarebbe ricordata: Veimar il Perdente o Veimar il Conquistatore; tutto dipendeva dalle sue scelte.
All'ingresso del re nella Sala Grande gli astanti si azzittirono e tutti insieme chinarono il capo in segno di saluto e deferenza, poi il consiglio ebbe inizio. 'Mi rispettano o tramano alle mie spalle?' - non potè fare a meno di pensare Veimar.
A prendere la parola, come da tradizione, fu il Primo Ministro, Lord Resteros, un paffuto uomo sulla cinquantina, tanto scaltro quanto ambizioso: "Maestà, onorati membri del Consiglio dei Sette." - con un rapido cenno salutò tutti i presenti.
" Durante la notte, dal cielo sono giunte notizie da Legorhold, dove il nostro valoroso Capitano Gowen ha fatto interessanti scoperte sul traditore del regno Kalos Valentin. Costui, dopo aver fatto visita a Lady Arya Legoir, è stato visto allontanarsi dal castello in direzione dei Monti Perlati, allo scopo di raggiungere la Torre e chiedere la protezione dei Cinque."
"Tsè! E questa la chiami notizia, viscida lumaca? Le mie spie avevano già informato il re tempo fa." - Royam, il capo delle Spie, lanciò a Lord Resteros, uno sguardo carico di disprezzo.
'Ognuno di loro crede di essere migliore dell'altro e non vede l'ora di dimostrarlo davanti ai miei occhi'. Veimar fece cenno a Royam di tacere.
"Come stavo dicendo, la strada dei Monti Perlati è presidiata dagli uomini delle Foreste proprio alla foce dell'Aquos e lì il traditore non è stato visto. Potrebbe aver aggirato il presidio ed essere passato attraverso la Grande Foresta, ma, considerato l'alto numero di orsi e lupi e della presenza dei Protettori della Foresta, dubito che potrebbe essere sopravvissuto. In ogni caso io credo che il problema possa essersi risolto da solo, ma il Capitano è comunque deciso a mettersi sulle tracce del traditore e scovarlo, vivo o morto."
Re Veimar si schiarì la voce: "Royam, alcuni dei tuoi uomini sono alla Torre, vero?"
"I miei uomini sono ovunque, maestà."
"Bene, voglio che ordini al tuo uomo più fidato di consegnare un mio messaggio al Saggio Kleos. Lo scriverò e te lo consegnerò questa sera. Mi sembra superfluo dirti che dovrà essere fatto nel riserbo più assoluto."
Royam, con un ghigno soddisfatto, annuì in segno di assenso, mentre lo scriba, in un angolo, appuntava le decisioni prese. Lord Resteros continuò: "Per evitare sorprese e tenere d'occhio i Legoir, il Capitano Gowen ha deciso di lasciare alcuni uomini a Legorhold. Inoltre, scrive di aver interrogato anche i due giovani Legoir e di aver fatto una scoperta davvero interessante: il più piccolo dei due, quello che chiamano Kabir il Nero, non è figlio naturale di Lord Ernes." - si fermò per contemplare i volti stupiti di quelli che ascoltavano, soffermandosi in particolare su Royam. - "Pare che glielo abbia confermato lui stesso. Il Capitano Gowen sostiene che il ragazzo sia frutto degli incontri segreti tra Lady Arya e Kalos Valentin."
"Il figlio del traditore? Bisogna immediatamente metterlo agli arresti!"
Veimar fece tacere il Comandante delle Guardia Reale con uno sguardo: "Arrestare un bambino di 11 anni? E con quale accusa? Siamo già abbastanza invisi al popolo dei Laghi, non abbiamo bisogno di metterceli contro imprigionando il piccolo."
"Potremmo fare in modo che non sembri un arresto, maestà." - intervenne Lord Grey, il maestro di legge - "Il ragazzo verrà portato qui apparentemente come protetto del re. In questo modo, visto la sua giovane età, potrà essere facilmente plasmato dai nostri dotti agli ideali del Regno delle Foreste. La madre non potrà opporsi alla richiesta fatta dalla corona; Lord Ernes non avrà di certo nulla da obiettare e potrà salvare sia il suo onore sia la sua posizione qui a corte ed il messaggio arriverà forte e chiaro anche alle orecchie del traditore. In quel momento lo avremo in pugno."
Re Veimar aveva sempre considerato Lord Grey il più intelligente e temibile degli uomini che lo circondavano e quella proposta lo confermava: "Bene. Avvisa Gowen di predisporre una scorta per portare sano e salvo il ragazzo a Mitham. Penserò più tardi a chi affidarlo."
"A Mitham? Vostra altezza, non era proprio quello che intendevo."
"So cosa intendevi, ma qui non c'è posto per un moccioso bastardo. Inoltre, se posso ricordartelo, il Palazzo Reale non è qui a Nasrad, siamo in questo posto solo a causa di questa maledetta guerra. Il ragazzo andrà a Mitham, così come il traditore, una volta catturato o arreso, e poi vedrò cosa farne di entrambi. Questa è la volontà del Re."
"E sia." - risposero tutti insieme come voleva l'antica tradizione del consiglio.
"Lord Resteros, concludi pure."
L'uomo si schiarì la voce e continuò: "Un'altro fatto è emerso dall'interrogatorio dell'altro ragazzo, l'erede di Legoir."
"E' figlio di uno dei garzoni della stalla?" - la facezia di ser Jasper, Comandante e Stratega dell'esercito delle Foreste, fece riecheggiare di risate beffarde la Sala Grande. Tutti risero, tranne Lord Resteros, il quale rimase in silenzio fino a quando l'unico rumore che si udì fu il respiro affannoso del vecchio e canuto Alto Sacerdote.
"Kerubin, ci dice Gowen, è un ragazzo o molto coraggioso oppure soltanto molto stupido. Durante l'interrogatorio non ha risposto a nessuna delle sue domande e si è limitato a dire che sperava che ser Kalos gliela facesse pagare e che i veri traditori erano quelli che avevano occupato Legorhold senza un valido motivo. Quando gli è stato fatto notare che tutto questo era per ordine del re ha risposto che, cito testualmente, quel grassone che siede sul trono non è il mio vero re."
Mormorii di disapprovazione si levarono dai consiglieri, mentre la risata sbracata del re rimbombava sulle pareti ricoperte di arazzi.
"E così sarei un grassone. Mi trovate grasso? "
"Spero che il Capitano abbia disposto una punizione per questo insolente."
"Certamente, Lord Grey. Gowen ha predisposto un palco nel grande cortile del palazzo e, proprio in questo momento, il ragazzo sta scontando le 100 frustate di punizione. Conoscendo le doti di gran burlone del nostro Capitano, non sarete di certo stupiti nell'apprendere che come esecutore materiale del castigo è stato scelto Ernes Legoir!"
"Quel Gowen è davvero perfido. Sono contento che combattiamo dalla stessa parte."
Tutti fecero un cenno di assenso alle parole di ser Jasper; poi Lord Grey chiese: "Il ragazzo è stato punito, ma non possiamo far finta di niente. Cosa consigliate di fare in proposito, vostra Maestà?"
"Se posso permettermi, Lord Grey, io suggerirei di arruolarlo nell'esercito e mandarlo al confine con il Regno Libero. Alla prima battaglia ci libereremo definitivamente del problema."
"Molto acuto, ser Jasper. Ma dimentichi un fatto fondamentale, il decreto di re Leister, per ordine del quale a nessun membro della famiglia Legoir è permesso portare la spada né tantomeno combattere in un esercito."
"Sei il maestro di legge del Regno: fai una nuova legge."
"Così si creerebbe un precedente pericoloso e altri membri della famiglia vorranno prendere le armi. Potrebbe essere il caos."
Ser Jasper stava nuovamente per rispondere ma il re lo bloccò: "Ne ho abbastanza dei vostri battibecchi. Il ragazzo non prenderà* in mano la spada, bensì prenderà moglie, una donna dalla provata fedeltà alla corona."
"Avete già in mente qualche nome, maestà?" - chiese con curiosità Lord Resteros.
"Ovviamente, mio caro Lord. La donna di cui sto parlando è Lady Asha Resteros, tua figlia."
"Ma sire ..." - il Primo Ministro provò a replicare ma Lord Grey intervenne.
"Ottimo, maestà. Il ragazzo è ancora giovane e inesperto e una moglie come Lady Asha saprebbe come gestire la sua esuberanza. Inoltre verrebbe a vivere qui, sotto il vostro stesso tetto."
"Così i miei uomini potrebbero tenerlo costantemente d'occhio." - finì Royam.
"Lord Resteros, congratulazioni. A te l'onore di organizzare il fidanzamento e comunicare le mie intenzioni al promesso sposo. Questa è la volontà del re."
"E sia."
"Adesso occupiamoci della guerra. Ser Jasper, quali sono le novità dal confine?"
"La situazione è sempre in stallo, maestà. Dopo che i Cinque Dragoni sono entrati in guerra a fianco dei ribelli, la loro temerarietà è cresciuta e i miei uomini parlano di attacchi sempre più audaci."
"Da alcuni voci" - si intromise Royam - "Sembra che si stiano preparando ad una grande battaglia, come campo stanno sondando le possibilità di attirarci nel Bosco delle Ombre."
L'Alto Sacerdote diede finalmente segni di vita con un grugnito. Tutti lo guardarono ed il vecchio disse: "I Cinque Dragoni venerano il falso dio Drago e il Bosco delle Ombre è stato in passato territorio degli Spiriti Antenati. Temo che i ribelli abbiano una parte importante nell'avverarsi della Profezia di ..."
"Vecchio! Qui non stiamo parlando di spiriti, magie o draghi, stiamo parlando di guerra e di strategia, risparmiaci le tue inutili chiacchiere."
"Anche se, in questo momento un pò di magia potrebbe servirci. L'allargarsi del fronte ha fatto sì che le maglie del nostro esercito si siano allargate ulteriormente. Se poi ci mettiamo anche le defezioni ecco che ..."
"Ser Jasper" - cominciò il re - "francamente dal Comandante e Stratega del mio esercito mi aspetto qualcosa di più che qualche affermazione strampalata sul bisogno di avere la magia dalla nostra parte. Questo mi fa pensare che la mia fiducia nelle tue capacità sia mal riposta. Voglio dei risultati, altrimenti comincerà a cadere qualche testa. E non parlo metaforicamente."
Detto questo Veimar si alzò e abbandonò il consiglio: era durato già troppo, per i suoi gusti. Stava sinceramente pensando di nominare Gowen Comandante e Stratega, nel momento in cui fosse tornato col traditore e liberarsi per sempre di quell'inutile peso morto di Jasper.
Si sentì stanco. Era stata una dura giornata, ma almeno aveva messo a tacere le voci che giravano a palazzo e che dicevano che i Legoir stavano rialzando la testa. Non avrebbe permesso a quella famiglia di codardi di mettere in discussione la sua autorità. Poi si ricordò che doveva scrivere quella lettera al saggio Kleos; si sedette e cominciò:
"Questa è la volontà del re.
Veimar Calenhir delle Foreste, re di Dorgaer e figlio consacrato del Grande Dio Titano al Saggio Kleos, custode dei segreti della Torre.
Che il nostro Grande Padre ti custodisca e preservi dal male che sta invadendo la nostra meravigliosa terra, caro cugino ..."