DOVE ERAVAMO RIMASTI
Kerubin e Kabir vengono entrambi allontanati da Legorhold per ordine del re. Il Capitano Gowen si è lanciato all'inseguimento di ser Kalos, diretto alla Torre per incontrare i 5 Saggi. Nel piccolo villaggio di Anthis il ritrovamento di Feryn porta la popolazione a farsi mille domande sulla natura della sua scomparsa, ma una notte la ragazza si risveglia dal lungo sonno durato 5 anni e si incammina da sola verso una meta oscura.
CAPITOLO 14. IL DONO DEI SOGNI
Malia guardò a lungo l'uomo che giaceva addormentato nel suo letto, poi distolse lo sguardo e, mentre chiudeva gli occhi, fece un profondo respiro: era inquieta, aveva nuovamente scrutato il futuro e ciò che aveva visto non le era piaciuto. Ripensò a quando, da bambina, aveva cominciato a sognare, a volte il sogno era chiaro, altre volte non capiva e, appena sveglia, correva da sua madre: lei sapeva sempre cosa fare. Le tornò alla mente anche la gelosia di Killian, che non riusciva a sopportare il fatto di non avere il dono dei sogni come sua sorella, ma era così che doveva essere, sua madre aveva tentato di spiegarglielo, ma lui pareva non voler capire.
Malia si prese la testa tra le mani, molte delle cose che aveva visto in sogno, avrebbe preferito non saperle mai, proprio come questa; era terribile conoscere il destino di qualcuno e sapere che non c'era modo di cambiarlo: i suoi sogni si avveravano sempre, in un modo o nell'altro.
Syrio si mosse tra le morbide lenzuola di cotone ed aprì i grandi occhi verdi e profondi, poi le sorrise: "Ho dormito troppo, devo andare." Lei annuì mentre il suo uomo si rivestiva e si allontanava per rientrare nei suoi alloggi. Anche lui sapeva, Malia gli aveva raccontato tutto, ma Syrio non faceva mai domande, nulla avrebbe potuto distoglierlo dal suo scopo di liberare Dorgaer dalla piaga dell'invasione.
La ragazza si rese conto che, in questa occasione, il fatto di conoscere ciò che sarebbe stato le dava comunque un vantaggio, permettendole di costruirsi un piano per risolvere la situazione a suo favore. Syrio sarebbe stato ferito ed imprigionato dal mago, ma non lo aveva visto morire, poteva ancora salvarlo. Stava già pensando a come fare, quando d'improvviso la porta del suo alloggio si aprì, squarciando le tenebre della notte appena passata. Malia si coprì gli occhi con le mani e quando li riaprì si trovò davanti suo fratello.
"Buongiorno. Dormito bene?"
"Buongiorno a te, fratello. Non ti ho sognato con la corona sul capo nemmeno stanotte."
Killian non nascose un gesto di stizza. "E cosa hai sognato? Un altro cavaliere avvolto dalle fiamme? Un soldato delle Foreste che lo spegneva con una secchiata d'acqua?"
"Ma certo, ridi pure. Ma è stato grazie a lui che ora il tuo Regno è diventato più vasto! Purtroppo stavolta ho visto ... ho visto una sconfitta."
"Cosa? Com'è possibile?" - Killian era diventato serio di colpo - "Quando?"
"Non essere sciocco, fratello. Come posso dirti quando? So solo che questa battaglia non sarà contro l'esercito delle Foreste, ma contro un nemico più pericoloso: la magia."
"La magia? Non può essere, gli Spiriti Antenati sono stati esiliati più di mille anni fa!"
"Tu sai che il dono non mente. Il sogno era questo: morte, sangue, orrore ed il bastone magico del potente Terhim che incombeva su tutti noi." - non gli disse di Syrio, non era necessario.
Killian uscì dalla stanza visibilmente sconvolto, con un turbinio di pensieri nella testa. Lui non poteva affrontare la magia, non ne era in grado. Ed un re che non sapeva proteggere il suo Regno da un pericolo imminente non poteva essere considerato un re. Il suo popolo lo avrebbe abbandonato, forse lo avrebbe sostituito con sua sorella. I sogni di Malia non avevano mai mentito, ma questo ...
E se lei avesse organizzato tutto solo per poter prendere il suo posto? E se fosse stata lei il suo nemico più pericoloso? Per quanto ne sapeva dai racconti di sua madre, il temibile Terhim, il più potente tra tutti i maghi, era morto divorato dalle fiamme e soffocato dal fumo nell'incendio divampato nella camera da letto dove giaceva con la sua amante, la regina Ferech, madre di Asgar Calenhir. Dopo di allora la magia aveva cessato di esistere a Dorgaer, eccezion fatta per sua madre e Malia. Di sua madre non si sapeva più nulla e Malia ... lei era sempre stata al suo fianco, a spiare ogni sua mossa. Lo teneva legato con i suoi sogni, voleva che si fidasse di lei.
Killian si sentì ribollire dalla rabbia: come aveva potuto essere così cieco!
Aumentò il ritmo della sua andatura fin quasi a correre verso l'alloggio del Capitano delle sue Guardie, spalancò la porta: "Capitano. Vi ordino di trarre immediatamente agli arresti mia sorella, Malia di Radeon e condurla nelle celle. Nessuno potrà parlarle o portarle cibo e acqua se non dopo mio esplicito ordine. E che sia sorvegliata notte e giorno!"