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  1. #261
    Super Moderatore L'avatar di polliciotta
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia

    Damned finalmente riesco a rispondere al tuo commento: grazie!
    Grazie per i complimenti alle foto e agli effetti, colgo l'occasione per dire che non tutti i castelli sono però farina del mio sacco (quello ghiacciato è tutto mio, interno ed esterno). Mi piace sperimentare e quando immagino la scena da fotografare provo pose e animazioni fino a quando non ottengo il risultato che volevo.
    Oltre questo complimenti con i sim sono uno piu' gnocco dell'altro ma "stranamente" devo ammettere che preferisco i cattivi in bellezza non uccidermi
    Assolutamente non ti uccido, perchè il Mago, col suo sguardo da cattivo, piace pure a me (anche se ser Kalos è sempre ser Kalos!!!)
    Edit: Ovviamente il mago cattivo prima che si reincarnasse del corpo della ragazza eh! *evitiamo frintendimenti*


    Adesso rispondo ai tuoi dubbi: la storia di Verdis risale a circa 40 anni prima degli avvenimenti raccontati, ma è fondamentale sia per la guerra in corso sia per altri motivi ( di cui ora non posso parlare )
    Ah, la guerra è fra il popolo del Regno dei Laghi e il popolo del Regno delle Foreste ed è una rivalità che dura dalla notte dei tempi.
    La questione della paternità del piccolo Kabir (che nel prossimo capitolo ritroveremo adolescente) è volutamente lasciata in sospeso, anche se nel capitolo che si intitole IL TRADITORE qualche cenno l'ho fatto. Per quel che riguarda il foglietto dovrai pazientare poco poco.
    In questo periodo non ho avuto molto tempo per fare le foto, ma ci sono quasi ...
    Il capitolo 20 arriverà di sicuro in settimana.


  2. #262
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia - CAPITOLO 20



    DOVE ERAVAMO RIMASTI
    Terhim, il potente Mago, è rinato nel corpo della giovane Feryn ed è giunto finalmente sull'Isola degli Spiriti Antenati; qui è accolto da Geran, un ragazzo scansafatiche che passa le sue giornate a guardare l'orizzonte. Geran svela al mago cosa è accaduto mentre la sua anima aspettava di reincarnarsi nel prescelto e gli parla della Profezia di Maya di Angelion.

    CAPITOLO 20. UNA FAMIGLIA DIVISA

    Arya

    ​​

    Quella giornata prometteva di essere uguale a tutte le altre degli scorsi cinque anni: avrebbe consumato la colazione, dato disposizioni per la pulizia delle stanze e del cortile, atteso a tutti gli obblighi di padrona di casa e, purtroppo, lo avrebbe fatto da sola. Dopo che il Capitano Gowen fece portare via i suoi figli, Lady Arya ebbe ripetuti mancamenti e fu presa da continui attacchi di panico: aveva deciso di lasciarsi andare, di farla finita. Poi, col passare dei giorni, la disperazione lasciò spazio alla rabbia, contro il Capitano, contro suo marito, contro il re. Persino contro ser Kalos, colpevole di averla lasciata da sola in balia di quell’uomo orrendo che era Gowen.
    Poi, dopo aver appreso la notizia della morte del suo amato cavaliere, il suo spirito, già fiaccato da mille sofferenze, ricevette il colpo di grazia: della donna forte e piena di gioia di vivere di un tempo non era rimasto più nulla, c’era solo un guscio, all’apparenza perfetto, ma che dentro era completamente vuoto.


    In un giorno in cui la disperazione prese il sopravvento aveva addirittura deciso di chiedere ai Cinque Saggi lo scioglimento del suo maledetto matrimonio, ma aveva cambiato idea pensando a cosa ne sarebbe stato dei suoi figli se fossero stati considerati generati fuori dalla legittima unione e indegni di ricevere titoli e possedimenti.
    I suoi figli.
    Di loro sapeva solo che erano vivi e stavano bene, almeno fisicamente. Kabir era a Mitham, seguito da un maestro e stava studiando le lettere e la matematica, adesso doveva avere sedici anni, chissà com’era diventato bello e forte! Sperava che gli anni passati a Legorhold, con la sua famiglia, avessero lasciato un segno in lui, sperava che re Veimar non fosse riuscito a cancellare il bambino spensierato che si arrampicava e correva per tutto il castello, per la disperazione della fidata Naia.


    E il suo Kerubin si era sposato: il suo piccolo e biondo tesoro era diventato un uomo ormai, eppure Arya non riusciva a pensarlo adulto,trovava difficile non potergli stare vicino, insopportabile non poterlo consigliare nelle sue scelte, non poterlo aiutare, lui così fragile e così ….


    Più passava il tempo più la sua salute diventava preoccupante, Naia la vedeva trascinarsi stancamente per le stanze del palazzo e tutte le sere per farla addormentare era costretta a darle la pozione del sonno. La donna, fedele compagna di una vita, odiava vedere la sua lady respirare giorno dopo giorno senza vivere davvero quella vita in cui il cuore le era stato strappato per ben tre volte e aveva tentato più volte di risollevarle il morale, senza però sortire alcun effetto.


    Un giorno come tanti altri, Arya, dopo colazione, iniziò a distribuire alle serve i loro compiti per la mattinata, quando il figlio della vedetta alla porta principale la avvisò dell’arrivo di un uomo che chiedeva di parlare con la padrona di casa.
    Controvoglia, quasi sbuffando, andò a vedere di cosa potesse trattarsi e, quando vide l’uomo, controllato a vista da una delle guardie che il Capitano aveva lasciato a palazzo, capì subito chi era e cosa volesse: ogni anno la Torre inviava dei pellegrini nei castelli più ricchi dei Cinque Regni a chiedere denaro, grano e beni di varia natura, per poter sfamare la povera gente che chiedeva l’aiuto e la protezione dei Cinque Saggi.
    Il pellegrino fece un inchino di fronte alla dama e le prese le mani, Arya, colta alla sprovvista, si divincolò e, dopo un momento di confusione fra i presenti, ordinò ad alcuni servi di dare all’uomo tutto quello che chiedeva, poi si ritirò nelle sue stanze.


    Una volta giunta in camera sua aprì la mano stretta a pugno e osservò il foglietto stropicciato all’interno del suo palmo. Cosa significava quel gesto? E chi era in realtà quell’uomo? Arya non era sicura di voler leggere quel biglietto. E se fossero state notizie che riguardavano i suoi figli? E se si fosse trattato di qualcosa di brutto? Dopo la notizia della morte di ser Kalos, Arya non avrebbe potuto reggerne di più tremende.
    Cominciò a passeggiare nervosamente per la stanza, le gambe che le tremavano ad ogni passo. Si lasciò andare sul letto a peso morto e il suo corpo fu avvolto da una cascata di lenzuola di seta e chiffon, che le ricoprirono il volto. Con la faccia semi nascosta dalle morbide coltri, chiuse gli occhi e sperò di dormire, dormire, e infine svegliarsi e scoprire che tutto quello che aveva vissuto fino ad allora era stato solo un incubo.


    La mattina dopo si svegliò presto, il biglietto ancora stretto nel pugno. Alla fine la donna ruppe gli indugi e lesse:
    “Carissima Arya,
    so che per te sono stati anni difficili,
    che sei riuscita a superare grazie
    alla tua forza d’animo e all’aiuto
    del nostro Grande Padre.
    Ora la vita ti chiede un’ulteriore prova:
    a breve riceverai la visita di un vecchio.
    Ti supplico, ascolta quello che ha da dirti.”

    La lettera era firmata
    Colui che per la redenzione della sua anima ha cancellato il suo passato ed il suo titolo.


    Il Senza Nome! Il più anziano e riverito tra gli attuali Cinque Saggi. Come faceva a conoscere il suo nome? Cosa voleva da lei? Troppe domande stavano affollando la fragile mente di Arya e troppe ipotesi diverse prendevano forma nei suoi pensieri: i suoi bambini, Ernes, l’ennesima trappola di Gowen, re Veimar. Non avrebbe avuto pace fino a quando quest’uomo non si fosse presentato alla sua porta a dirle cosa stava succedendo.



    Continua al prossimo post ...
    Ultima modifica di polliciotta; 27th October 2012 alle 21:03


  3. #263
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia - CAPITOLO 20

    Kabir


    Dalla finestra della sua stanza poteva vederlo: giovane, tronfio e viziato. Le sembrava di rivivere i tempi della sua giovinezza, quando la sua amica principessa era stata promessa in sposa ad un cavaliere vanaglorioso, proprio come il giovane Legoir. Quando Kabir alzò lo sguardo e si accorse che la vecchia lo stava guardando, le fece un sorriso ammiccante e, quando lei si ritirò dalla sua vista, quasi disgustata, continuò la sua conversazione con quelle ragazze che non perdevano occasione per fargli una corte serrata. In fondo non era colpa sua se era giovane e bello, mentre quella cornacchia gelosa aveva le rughe persino sui vestiti!


    “Su milord, non siate timido. Raccontateci di come avete inseguito ed ucciso quel lupo, vogliamo sapere tutti i particolari.”
    “Bè, dolci e adorabili fanciulle, vi farò dono delle mie parole e, per quanto indispensabili al racconto, ometterò le parti più cruente, non vorrei turbare ulteriormente i vostri sogni innocenti. Come già sapete, l’altro giorno io e il mio giovane scudiero Torvan decidiamo di fare una passeggiata a cavallo. Nel bel mezzo della nostra tranquilla scampagnata quello scemo senza cervello di ser Hopper mi sfida ad una gara di corsa. Non me lo faccio ripetere due volte e col mio fedele Nero, facciamo mangiare la polvere al povero ser Idiota e al suo ronzino. Dopo la disfatta l’amico non trova niente di meglio da fare che andare a piangere di nascosto nel bosco e lì viene assalito da un lupo enorme, dal pelo scuro e con la bava alla bocca. Potevo lasciarlo lì in difficoltà? Ovviamente no, anche se è un imbecille decido di salvarlo e mi lancio al galoppo verso quel mostro brandendo un grosso ramo appena strappato da un abete vicino. Mi lancio al galoppo, dicevo, e sferro uno spaventoso colpo sulla testa del lupo e poi un altro e poi …”


    “Hai ucciso un cucciolo di cane calpestandolo col tuo cavallo, ragazzino. Io non mi vanterei di questo se fossi in te.”
    “Ser Jasper! Che splendida sorpresa, come al solito ti presenti nei momenti meno opportuni. Deve essere sicuramente un messaggio importante, dimmi pure …”
    “Ecco il messaggio, piccolo insolente: muovi le tue chiappe e posale immediatamente sullo scranno da lettura. Oggi la lezione durerà il doppio, visto che ieri ti sei addormentato nel bel mezzo del discorso. E non darmi del tu, non sono certo uno dei tuoi leccapiedi!”
    “Avete mai pensato, ser, che forse mi addormento perché le vostre lezioni sono paurosamente noiose?” – Kabir simulò uno sbadiglio – “Anche adesso mi state annoiando. Scusate, ragazze. Ma la mia bella presenza è richiesta altrove. Buon pomeriggio a tutte voi e a presto.”


    Il ragazzo si alzò e fece un inchino pieno di scherno all’indirizzo di ser Jasper, che, rosso in viso, non avrebbe voluto far altro che colpirlo fino a fargli sparire quel sorrisino dalla faccia.
    “So a cosa state pensando, caro Maestro, ma gli ordini del re non si discutono. Tutte le sere prima di andare a letto immagino la scena di quando lui vi promuove da Comandante e Stratega dell’esercito a precettore di un poppante di undici anni! Che ridere, avrei voluto esserci.”


    “Non ci trovo niente da ridere, piccolo figlio di un traditore. Presto mi libererò di te come dello sterco di cavallo da sotto le suole dei miei stivali, allora sì che riuscirò a trovare il lato comico della situazione. Adesso dentro e iniziamo la lettura.”
    ’Figlio di un traditore’, quelle parole lo colpirono dritto al petto, anche se non diede e vederlo. Aveva, sentito anche lui le voci che circolavano a palazzo: il figlio di ser Kalos Valentin, ucciso da quel cane rabbioso di Gowen, dicevano. Chissà come sarebbe stato averlo come padre, piuttosto che quel niente assoluto in cui era cresciuto! Alle volte pensava di odiare sua madre per avergli impedito di vivere senza una figura maschile di riferimento (escluso suo fratello, ovviamente), a volte la capiva, forse anche lui avrebbe fatto lo stesso. Ma adesso non aveva più importanza, suo padre, chiunque fosse, per lui era morto per sempre.



    Continua al prossimo post ...
    Ultima modifica di polliciotta; 18th February 2012 alle 00:32


  4. #264
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia - CAPITOLO 20

    Kerubin

    Lo avevano costretto a sposarsi con una donna più grande di lui, Asha, tanto bella quanto ambiziosa e spregiudicata, cui piaceva fare tutto, tranne che l’angelo del focolare, ma questo a Kerubin non importava più.


    Avevano creduto di addomesticarlo, strappandolo alla sua casa e portandolo in quella prigione dorata, ma avevano ottenuto esattamente l’effetto opposto: il risentimento e la rabbia crescevano giorno dopo giorno e si erano radicati nel profondo, Kerubin continuava a sentirsi come un felino rinchiuso in gabbia, senza cibo né acqua, mentre intorno si sprigiona l’odore di un succulento arrosto. Una volta libero avrebbe banchettato con ogni cosa gli capitasse davanti agli occhi e lui sperava di vedere per primi i suoi tre nemici giurati: il Capitano Gowen, re Veimar e, il peggiore di tutti, suo padre.


    Senza voltarsi Kerubin uscì dalla stanza dove Asha, come sempre in abiti succinti, stava dando disposizioni alla servitù per la cena. Non riusciva a sopportare la sua presenza per più di un minuto, era una bellissima donna, ma l’avidità e la lussuria la rendevano volgare ai suoi occhi. Si diresse alla libreria, stando attendo a non essere visto e, seguendo uno schema segreto, aprì un vano dove teneva nascosto il documento, quello stesso documento ingiallito e rovinato che Kabir aveva scovato chissà come in soffitta durante una delle sue solite scorribande. Lo leggeva spesso nella speranza di cogliere qualche indizio che prima gli era sfuggito, ma fino ad ora era stato tutto vano. L’unica cosa che sapeva per certo era che ciò che c’era scritto avrebbe portato scompiglio e ribaltato tutte le gerarchie attuali, ma era troppo presto per rivelarne il contenuto al mondo e lui era troppo solo.


    Doveva cercare un alleato, anche se non era facile in un luogo dove persino le pietre e i mattoni avevano orecchie, e non poteva fidarsi assolutamente di sua moglie, presa com’era dalla sete di ricchezza potere e prestigio avrebbe venduto l’anima al diavolo pur di ottenere ciò che voleva, figuriamoci il suo “consorte fantoccio”. Un giorno, inaspettatamente, qualcuno venne da lui: infilando le mani nelle tasche della palandrana che aveva indossato per conferire con il re, Kerubin si ritrovò un biglietto, scritto in una calligrafia elementare, forse camuffata, che lo informava di essere costantemente sotto controllo e di non fare niente di avventato, che lì c’era qualcuno che la pensava come lui e che al momento opportuno lo avrebbe aiutato a salvarsi. Da allora c’erano stati altri messaggi, altre promesse, ma nessuno si era mai fatto vivo; poi da tre mesi a questa parte la corrispondenza era diventata più concreta: doveva tenersi pronto perché la sua fuga da Nasrad sarebbe avvenuta molto presto.


    Con uno stato d’animo che oscillava tra la felicità e la paura, tra la decisione e il dubbio, Kerubin tutte le sere si addormentava pianificando nei minimi dettagli la dolce vendetta contro chi gli aveva portato via la famiglia...Ma per far questo doveva prima fuggire da lì. Era quasi tutto pronto, ancora qualche giorno e sarebbe scappato da quel maledetto posto …


    EDIT:
    Tengo il posto per il post di stasera, casomai a qualcuno dovesse venire in mente di commentare spezzando il capitolo (se se sogna )
    Ultima modifica di polliciotta; 18th February 2012 alle 00:34


  5. #265
    sim §§ L'avatar di *Garfield*
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia - CAPITOLO 20

    Non avevo ancora letto questa storia .. sono uno stupido Complimentissimiiiiii *w* mi ricorda Aladin in una versione più bella ;D .. A presto :*

  6. #266
    Super Moderatore L'avatar di polliciotta
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia - CAPITOLO 20

    Ammazza, ho fatto appena in tempo.
    Grazie dei complimenti, Garfield. Ma no che non sei stupido, qui ci sono così tante storie (molto più) belle da leggere. Ma perchè Aladin? Mi sfugge un tantino il nesso ...

    Comunque ieri non ho fatto in tempo a terminare il capitolo, lo concluso stasera, così vedremo cosa è successo a Kerubin il Bianco.


  7. #267
    sim dio L'avatar di Winged85
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia - CAPITOLO 20

    No no, hai fatto benissimo a prenderti il post Polli! Volevo commentare ma c'era quel "continua nel prossimo post" che mi ha messo il dubbio e ho preferito attendere! Be'... Attendo!






  8. #268
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia - CAPITOLO 20

    Io stanott stavo per commentarti menomale non l'ho fatto vedendo quel *continua nel prossimo post* Attendo il seguito anche io eh!



    Visita il mio spazio ricordi! Dark Land

  9. #269
    Super Moderatore L'avatar di polliciotta
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia - CAPITOLO 20

    Grazie della premura ragazze. Lo so che così ho tolto un pò di suspance, ma ieri sera s'è fatto tardi e dovevo alzarmi presto: proprio non ce l'ho fatta!


  10. #270
    sim dio L'avatar di Winged85
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia - CAPITOLO 20

    Ma scherzi?? Io attendo con ansia di sapere cos'è successo a Kerubin, che aveva un futuro da principe azzurro!






 

 
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