Ormai erano le 19 passate ed il sole faceva capolino oltre le colline, pronto per cedere il posto al buio della notte, Chanel nonostante tentasse di camminare velocemente , la sua andatura era più simile a quella di modella che avanza lungo una passerella, le scarpe ormai rovinate però iniziavano a farle male…
Chanel: “Queste scavpe non sevvono più a niente, non ce la faccio più! Voglio la mia villa, il mio idvomassaggio, la sevvitù che mi povta il cappuccino con i pasticcini, appena questo incubo savà tevminato giuvo che non vimettevò più piede in questo postaccio!”
Tra i cespugli si sentivano movimenti sospetti…il vento? Qualche animale selvaggio? Chissà… ma la ragazza ormai oltre al dolore dei piedi ed al freddo iniziava ad avere anche paura.
Chanel: “Oddio… un vumove li… ed anche li, li sento ovunque…aiuto, aiuto…aiutoooooooooooooo, Gucci, Valentino, Vevsace vi pvego datemi la fovza di andave avanti…aaaaaaaaaaaaaa non ce la faccio più…. Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA AAAAAAAA
UN MOMENTO…
Senti ragazzina se urli un questo modo sembri tu la bestia spaventosa del bosco, seconda cosa se pensi di risolvere i tuoi problemi invocando degli stilisti cosa credi che possa succedere? Una pioggia miracolosa di borse e scarpe? E poi finiscila di frignare, che già è complicato scrivere questa storia e scervellarmi per inventare qualcosa di divertente per i miei lettori, se ti fermi a frignare ogni due passi, al posto di una storia divisa in quattro capitoli, qui esce fuori un poema epico…QUINDI MUOVITIIIIIIIIIIIIIIIIIII
Scusate il piccolo sfogo…torniamo a noi
Miracolosamente Chanel capì che piangere non serviva a nulla, si tolse le scarpe rotte, le gettò tra i cespugli ed iniziò a correre a piedi nudi
Chanel: “Pevò…questa tevva è movbida e umida, è un sollievo per i miei piedini, è quasi come andave alle tevme!”
Correndo correndo finalmente giunse nel paesino tra le colline, il buio della notte aveva abbracciato tutto intorno a lei e camminare con la fioca luce che usciva dalle finestre delle case era veramente difficile
Chanel:”Dove abito io sembva sempve giovno, le illuminazioni stvadali sono fovtissime… qui non hanno neanche la covvente, sono vimasti ancova all’epoca delle candele… non ci vedo nulla…”
Essendo un paesino molto vecchio e dislocato, le strade non erano asfaltate ed ogni tanto era facile trovare un sasso per terra o un cespuglietto di erba sul quale scivolare, così dopo qualche passo la ragazza intoppò in qualcosa con il piede e rovinò a terra pesantemente, rimase in terra per qualche secondo, poi riaprì gli occhi…
Chanel: “Ma…ma…è calata la nebbia all’impvovviso? Non…non ci vedo niente…oddio le mie lenti… le mie preziosissime lenti a contatto sono cadute! Ed ova come le vitvovo più? Non ho una tovcia…nooooooooooooo sono finitaaaaaaaa…come favòòòòòòòòòòòòòòòò…
HEI RAGAZZINA RICOMINCIAMO? GUARDA CHE SE NON LA FINISCI TI VESTO GIALLA A STRISCE VIOLA EH!
Chanel: “No no…ho capito, la smetto… vedo di favcela!”Così la ragazza iniziò a vagare per il paesino in cerca della casa della nonna, per fortuna era di un colore così vivace che anche con poca luce e la vista scarsa, si riusciva ad intravedere il forte azzurro del tetto.
Chanel: “Un mivaggio… l’ho tvovata! Finalmente questo incubo è finito!”
Corse così velocemente che inciampò nuovamente a terra, perdendo il cappelloChanel: “Il mio cappello… mi sento nuda senzaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!”
EH…COSA STAI FACENDO? TI LAMENTI????
Chanel: “Si mi lamento! Non mi muovo di qui senza il mio copvicapo!”
ODIO RIPETERMI…MI STAI FACENDO PERDERE SOLO TEMPO, DEVO CONCLUDERE QUESTA STORIA E PASSARE ALLA PROSSIMA, BASTA CON QUESTE TUE MANIE DI PROTAGONISMO, LO CAPISCI O NO?”
Chanel: “E se non mi muovo che fai??? Eh? Eh? Eh?”
TI SCATTO UNA FOTO E LA INVIO AL TUO CARO GUCCI!
Chanel: “Non osevesti?!”
HO Già IL DITO SUL TASTO C…MI BASTA APPLICARE UNA LEGGERA PRESSIONE E…
Chanel: “No…ti cvedo, hai vinto! Lascio stave il cappello… mi avvio vevso la casa!”
BRAVA BAMBINA..AH ANCORA UNA COSA…
Chanel: “Cosa?”
RECITAMI LO SCIOGLILINGUA DEI TRENTATRè TRENTINI…
Chanel: “Sei un Bastav…”
TASTO C… RICORDA
Chanel: “Ok….tventatvè Tventini entvavono a Tvento tutti e tventatve tvottevellando!”
UAHAUHAUHAUHA…OK SONO SODDISFATTA… VAI ORA!
Chanel finalmente si diresse verso la casa, salì i gradini e bussò alla porta
Chanel: “Ma è apevta…entvo…nonna ci sei?”
Si sentì un rumore provenire dalla stanza infondo
Chanel: “Nonna…sono Chanel…”
Un altro rumore…la ragazza si avvicinò alla porta della stanza, lentamente la aprì e…
Scherzetto…ahaha vi sarebbe piaciuta una scena così eh? E invece no… quello che vide fu questo…
Chanel: “Nonna sei tu?? Non ci vedo pev niente bene!”
John che in realtà si era nascosto sotto le coperte per paura di essere riconosciuto ed il suo piano malefico essere mandato all’aria, camuffò la sua voce per renderla simile a quella della nonna
John: “Siiii…hem…sono tua nonna cara, scusami sono sotto le coperte perché non mi sento bene…avvicinati al letto!”
Chanel: “Nonna ho pevso le lenti a contatto, non ci vedo nulla….”
John sentito ciò si tolse le coperte di dosso e rimase steso sul letto “Vieni cara nipotina… siediti vicino a me!”
Chanel si avvicinò a tentoni ed una volta raggiunto il letto si sedette e tentò di aguzzare la vista “Nonna… che voce stvana che hai!”
John: “Te l’ho detto che non mi sento bene… ho mal di gola!”
Chanel: “Si ma nonna…che naso gvande che hai…non lo vicordavo così!”
John: “E’ per sentire meglio gli odori della natura…non lo sai che il naso cresce sempre?”
Chanl: “E queste bvaccia così muscolose…”
John: “E’ per afferrarti megliooooooooooo!”
Fece un salto dal letto per gettarsi sulla ragazza ed immobilizzarla se non fosse che Chanel avendo “visto“ un paio di occhiali sul comodino si era chinata per prenderli
Chanel: “Uh degli occhiali…vediamo se ci vedo bene” BOOOM John a terra…si infilò gli occhiali e si voltò “AHHH e tu chi sei? John…tu..tu tu…che ci fai qui? E mia nonna dov’è?????”
John ripresosi dal tonfo rispose: “Tua nonna è legata e rinchiusa nel bagno, sono giorni che ti pedino e non te ne sei mai accorta!”
Chanel: “Ma pevchè?”
John: “La tua famiglia è ricca…ricchissima, posso rapirti e chiedere il riscatto!”
Chanel: “Che cosa????”
John: “Finalmente ora ti posso catturare, ho subito tutti i tuoi discorsi con tutte quelle V…v di qua e v di la V V V V aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah, è stato un colpo di fortuna sapere che venivi da tua nonna, così al posto di un ostaggio ne ho due ora!”
Chanel : “No…non puoi…non posso vinunciave alla mia villa, all’idvomassaggio e alla sevvitù… non esiste pvovpio!”
John: “E che vuoi fare? Invocare il tuo santo Gucci?”
Chanel: “No…ma…so io chi!”
John: “Valentino…VEVSACE? Hahahaha”
Chanel: “EClisseeeeeeeeeeeeeeeeeee!”
EH? IO? MA SONO LA SCRITTRICE NON POSSO INTERVENIRE DIRETTAMENTE, POI MI DIVERTE TROPPO METTERTI IN DIFFICOLTà
Chanel: “ Puoi vestivmi come vuoi…di giallo, di vevde…a stvisce o a pois! Ti vecito tutti gli scioglilingua che hanno la v…ecco…Tve tvigvi contvo tve tvigvi…Tve tigvi contvo tve tigvi…ti basta?”
OK OK…MI HAI CONVINTA…CAMBIO LOOK
Chanel: “I capelli erano necessavi?”
HAHAHA SISI DECISAMENTE SI
John: “Ma parli da sola????? Sei pazza hahaha!Mocciosa ora ti prendooooo”
L’uomo si avventò sulla ragazza ma… rimase bloccato come una statua, l’espressione inziò a modificarsi in una smorfia…
John: “Ma che succede?”
La porta della stanza dove la nonna era rinchiusa si spalancò, la donna era seduta con le mani legate ed un bavaglio sulla bocca e Clik…al suo posto magicamente apparve John immobilizzato, mentre la nonna era vicino la sua nipotina
ECCO SEI CONTENTA ORA?
Chanel: “Pevfetto!”
SEI CONSAPEVOLE DEL FATTO CHE MI SENTO RIDICOLA?
Chanel : “Nooo…sei una evoina, mi hai salvata vedila così!”
IO…UNA EROINA…BEH, IN EFFETTI NON STONA LA COSA… EH..EHEH…EHEHEH…EHEHEHEHEHEHHEHEHE
HEEEEEEEEEEEEEM RICOMPONIAMOCI
Nonna Margherita: “E’ già finito il gioco?”
Chanel: “Ma quale gioco nonna?”
Nonna Margherita: “ Nascondino…ci stavo giocando con quel giovanottone!”
Inutile spiegare all’anziana donna il piano malefico di John, avrebbe capito una parola per un’altra e ci sarebbe voluta tutta la notte. Chanel corse al telefono di casa e chiamò la madre raccontandole tutto, dopo un po’ arrivò la polizia che arrestò il malefico John Wolf
John: “Non finisce qui…mi rivedrete…ahahaahah!”
Chanel stette un po’ con la nonna, le diede il regalo ed andò via con l’auto che era venuta a prelevarla.
Una volta giunta a casa la ragazza tirò un sospiro di sollievo e si diresse verso camera sua per cambiarsi di abito e darsi una rinfrescata
Chanel: “Eclisse Gvazie mille, senza di te non ce l’avvei mai fatta!”
ASPETTA A RINGRAZIARMI..
Chanel: “Pevchè?”
Chanel: “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!”