Discussione: Puppeteer - Cap.XIV: "Coleridge Road" NEW!

Originariamente Scritto da Particella

Originariamente Scritto da Rayky

Originariamente Scritto da Particella

Che bello *-*
Sembra veramente un film!

Ti ringrazio Particella!
(Stavo cercando un diminutivo da darti ... preferisci Parti o Cella? )
OT: Volevo anche ringraziarti per l'iscrizione al mio canale su YouTube ^^)

Scusami per il ritardo, non avevo notato che mi avevi risposto Comunque chiamami Sabri, il mio vero nome
ps: per il canale youtube, come hai fato a sapere che ero io l'utente "SimLase"?
pps: cmq per la tua storia, è veramente ma veramente bella!! Bravissimo!

Diciamo che il trailer del tuo diario mi ha dato un aiutato a identificarti!
Grazie ancora ^^

Originariamente Scritto da MartaSim

Originariamente Scritto da S1Mulator

..il cap. 2 è in arrivo?

mi domando la stessa cosa!

Le foto sono pronte, devo finire di fare la parte scritta, ma credo di non metterci molto

Capitolo 2: "Il Prezzo del Successo"

Era tardo pomeriggio e il cielo si stava dipingendo di una vasta gamma di colori tendenti all'arancio, segno che la sera era ormai alle porte. Io e Megan, una volta usciti dal locale, camminammo per qualche minuto nel silenzio più assoluto finchè lei ,notando una vistosa fontana al centro di una piazza, mi fece cenno di seguirla. "Direi che qui fuori si respira decisamente meglio; non credi?" mi chiese lei mentre si sedeva sul bordo della fonte.

L'acqua era sudicia, tendente al verde e inquinata da un gran numero di cartacce e confezioni di alimenti vari. Una bellissima fontana rovinata da qualche ritardato che riteneva che il cestino fosse troppo distante da dove si trovava. Notai che Megan era nuovamente alle prese con la sua borsetta che, nonostante le piccole dimensioni, sembrava essere senza fondo: -"Dai un occhiata qui."- fece lei mentre mi porgeva un pagina di giornale tutta spiegazzata. Afferrai il pezzo di carta incuriosito "Che cos'è?"-

-"Non parlare, leggi il titolo dell'articolo per favore."-
Diedi un'occhiata alla pagina di giornale in questione; sembrava essere la prima pagina di un quotidiano. La scritta a caratteri cubitali attirò subito la mia attenzione: -"La stella nascente, Ilary Davis, muore in seguito a una rovinosa caduta dal balcone del suo appartamento. La polizia indaga sulla dinamica dell'accaduto."-
Alzai lo sguardo in direzione di Megan, la quale era intenta ad accendersi la seconda sigaretta.
-"Sì, ne ho sentito parlare. E' successo circa un mese fa se non sbaglio."- le dissi io mentre le riconsegnavo la pagina.
-"No, non ti sbagli infatti, è successo esattamente un mese fa, ma dalla tua espressione deduco che non sei molto informato a riguardo."- ipotizzò lei notando la mia espressione interrogativa.
-"So solo che faceva la modella e che si è suicidata buttandosi dal ventesimo piano del palazzo in cui viveva."-
-"Ventunesimo, a dire la verità; ma in questo caso credo che alla poveretta un piano di più o uno di meno non abbia fatto la differenza."-

Megan osservò attentamente la pagina di giornale, come se cercasse di trovare un messaggio criptato tra le minute lettere che costituivano l'articolo: -"La polizia non ha dubbi: si tratta di suicidio."-
Mi stavo davvero sforzando, ma non riuscivo a capire perché mi stesse parlando di quel caso, ormai risolto e archiviato: -"Scusa Megan, ma non capisco quale sia il punto."-
-"Il punto Dylan, è che ho una mia teoria sul presunto suicidio della Davis che ovviamente tu, da bravo collega, adesso starai a sentire."-
-"Sono tutto orecchie."-

Megan gettò la sigaretta che si era appena accesa, per terra, accertandosi di spegnerla del tutto servendosi degli stivali, poi iniziò a esporre la sua "teoria".
-"Credo che la polizia di Brooklyn e dintorni stia facendo un pessimo lavoro negli ultimi anni, e con questo caso l'hanno dimostrato. L'hanno decisamente sottovalutato a mio parere. Ma veniamo subito ai fatti."-

-"Ilary Davis. E"™così che si chiama la vittima. Una ragazza uscita per il rotto della cuffia dal Liceo; bella, carismatica ma con poca voglia di studiare e ,soprattutto, con pochi quattrini in tasca. Da quanto ne so lavorava come commessa in un piccolo negozio di alimentari in periferia, un lavoro umile che le rendeva molto poco.

Non voleva studiare e non aveva grandi ambizioni, forse aspettava che qualcosa scuotesse la sua vita, che la grande opportunità per riscattare la propria esistenza le si piazzasse davanti; cosa che ,stranamente e inaspettatamente, un giorno accadde. Mentre la ragazza era di turno al negozio, un certo Stephen Roosevelt notò l'avvenente Ilary. Questo Roosevelt lavora come fotografo per una celebre rivista di moda e consigliò alla nostra bella squattrinata di presentarsi a dei provini. "-

Megan parlava della vicenda come se stesse narrando una favola a un bambino, come se la cosa non la turbasse minimamente, ma, a differenza delle favole, sapevo che quella storia non aveva un lieto fine, ma bensì un drammatico epilogo.

-" Inutile dirti che Ilary non se lo fece ripetere due volte e si presentò puntuale ai provini. E fu così che la giovane passò dal sistemare surgelati economici sugli scaffali di un piccolo negozio, a posare per uno dei più prestigiosi fotografi in voga negli ultimi tempi. Nel giro di breve il suo bel visino angelico era su tutte le riviste di moda, le grandi agenzie di pubblicità facevano a gara per aggiudicarsi la bella presenza della Davis nei loro spot e gli inviti a quei frivoli programmi televisivi non tardarono ad arrivare.



Insomma, tutto questo per dirti che Ilary Davis aveva abbandonato per sempre la sua vecchia vita fatta di stenti e sacrifici, per abbracciarne una nuova, questa volta scandita da riflettori, soldi, locali alla moda e abiti firmati che erano al suo completo servizio."-

-"Ormai il mondo della moda, o meglio, il mondo del successo, aveva plasmato una nuova Ilary. Una nuova Ilary pronta a conquistare i giornali, la televisione e, probabilmente, anche il mondo del cinema. Ma da come hai letto tu stesso sul giornale, questa storia è destinata a finire male, molto male.

Infatti il bel sogno divenuto realtà si trasformò ben presto in una trappola mortale, un microcosmo che iniziò a logorare lentamente e inesorabilmente la vita della troppo giovane Ilary. Il mondo dei ricchi, dei soldi e del successo si sa, è pieno di tentazioni che possono offuscare la mente e indurre le persone a fare cose che non si sarebbero mai lontanamente sognate di fare. Così accadde a Ilary. Diventò un'assidua frequentatrice di personaggi famosi e locali all'ultimo grido, compagnie e ambienti che ben presto fecero conoscere alla ragazza l'infernale labirinto della droga e dell'alcol, conducendola così all'autodistruzione, o quasi.

Ilary aveva completamente perso il senso della razionalità, cosa che ovviamente non sfuggì ai giornalisti più affamati di gossip. I problemi della giovane modella finirono sbandierati su numerose riviste e, l'offuscata mente della ragazza iniziò ad assaporare la terribile idea di poter tornare un giorno alla sua miserabile vita di un tempo, paura che le fece perdere definitivamente il contatto con la realtà. Ilary voleva tenersi a tutti i costi quella vita, non sopportava forse l'idea di vedersi accantonata in un angolo, come se fosse diventata cosa vecchia e fuori moda. Per sentirsi all'altezza del suo ruolo, Ilary era disposta a mettere a rischio la sua stessa vita,cadendo così nel vortice dell'anoressia, fino a rimanere vittima della sua stessa mente, ormai debole e chiaramente deviata. La depressione che la logorava sembrava non conoscere cura.

Le terapie a cui era stata sottoposta non potevano aiutarla. Gli antidepressivi con cui i medici la imbottivano non potevano aiutarla e le voci che giravano sul suo conto, sul fatto che presto sarebbe stata rimpiazzata, non miglioravano la situazione già di sé drammatica.

-"E' per questo quindi che si è suicidata. Un mix fatale di angosce e paure?"- le interruppi io.
-"Questo è ciò che pensano la polizia e l'esercito di medici e psicologi che si erano presi cura di Ilary nei mesi passati."- ribattè lei sicura di sé.
-"Ma deduco che tu abbia un'altra versione dei fatti. Dico bene?"-
-"Esattamente. Più precisamente credo che il"salvatore" della giovane Ilary, Stephen Roosevelt abbia un ruolo fondamentale nella storia del presunto suicidio."-
-"Ovvero?"-
-"Credo che sia stato lui ad uccidere Ilary; a spingerla dal balcone del suo appartamento intendo. L'hanno trovata ai piedi del palazzo in cui abitava, in una via secondaria, tra i cassonetti dell'immondizia e i gatti randagi. E' buffo in un certo senso, passare da una passerella sotto i riflettori a un sudicio vicolo nel giro di brevi istanti. Un ritorno al passato in un certo senso"-

-"Ma la polizia"- provai a ribattere io, ma lei sembrò andare su tutte le furie: -"Non parlarmi della polizia! Sono un branco di idioti superficiali! Non hanno capito un bel niente."-
-"Scusa, ma tu come fai esserne così sicura? Come fai a essere certa che Roosevelt c'entri qualcosa in tutta questa faccenda?"-
-"Ho le mie buone ragioni per credere che Stephen hai abbia ucciso la Davis; ragioni che ti illustrerò con tutta calma questa sera stessa."-

-"Questa sera?"- ripetei io meccanicamente.
Megan si alzò dal ciglio della fontana e mi porse un logoro bigliettino ingiallito: -" Qui sopra ci sono tutte le indicazioni: indirizzo, ora, ah, è d'obbligo indossare lo smoking."-
-"Frena un attimo! Cosa stai dicendo?"-
Megan sbuffò vistosamente, quasi fosse scocciata dal fatto che non fossi in gradi leggere nella sua testa.

-"Sono stata invitata a una festa di beneficenza a cui parteciperanno personaggi importanti tra cui, indovina un po'? il nostro uomo: Roosevelt! Dovrò fare un articolo sulla serata e, ovviamente, ho bisogno di qualche foto da allegare. Spero non ti dispiaccia quindi."-
-"Aspetta! Mi stai dicendo che devo lavorare anche questa sera? Forse non lo sai, ma sono uscito da lavoro solo poche ore fa!"-
-"Non ti preoccupare, prendila come un'uscita tra amici. Ci sarà da bere e da mangiare, vedrai che gradirai."-
La bionda prelevò dalla borsa gli occhiali da sole per poi appoggiarseli sul naso: -"Bene, questo è tutto. Ci vediamo tra qualche ora allora. Mi raccomando: puntuale!"-
Poco dopo la vidi avvicinarsi alla strada per chiamare un taxi.
Io ero ancora seduto sul bordo della fontana. Aprii il bigliettino. Una scrittura imprecisa e curvilinea recitava, concisa e frettolosa, le informazioni per la serata:

Big Eden Palace
Ore 20.00

-"A quanto pare mi aspetta una serata elegante"- pensai io mentre mi allontanavo dalla fontana. Dovevo quindi affrettarmi a rimediare uno smoking, o qualcosa che almeno lontanamente potesse ricordarlo.

Capitolo I - Capitolo II - Capitolo III

:O interessante..... foto stupendamente realistiche e dettagliate!! lui è proprio da sbavo :Q__ xD

divorato in un minuto u.u

sempre più intrigante mmmm...sono molto curiosa
e complimenti, le foto sono stupende e scrivi davvero bene (a parte qualche minuscolo errore di battitura)

Finalmente il nuovo capitolo!!! F A N T A S T I C O adooooooro le tue foto hanno un non so cosa che effetti usi quando le modifichi? Comunque... LE TUE STORIE SONO IN TUTTO E PER TUTTO SPLENDIDE! La scrittura a parer mio e eccellente e le foto... Woow continua così aspetto trepidante il prossimo capitolo

Che capitolo interessante , foto sempre stupende e azzeccatissime!
Mmmmh la storia del suicidio neanche a me convince molto in ffetti , sono davvero curiosa di sapere la continuazione
Aggiorna presto!

che tostaaaaaa!!! questa megan mi piace proprio...benebene quindi è un giallo e probabilmente la figlia di elisabeth è coinvolta
le ambientazioni perfette e le foto rendono troppo bene!! soprattutto quelle che illustravano la vita di questa ilary...forse le pose o forse il bianco e nero, ma mi sono angosciata xD davvero!! mi angoscio sempre con queste storie di giovani che si perdono sarà* che accadono realmente (un esempio simile e anche molto recente è quello di amy winehouse)
bravissimo, aspetto il prossimo!