- Capitolo V -
- Doppio gioco -
E' notte fonda. Il silenzio regna sovrano in un piccolo boschetto appena fuori dalla città. Candice si fa spazio tra le erbacce e con una torcia cerca di illuminare i punti più bui.
E' da sola. Spesso si volta indietro per paura, ma poi prosegue, facendosi coraggio.
All'improvviso il suo cellulare che squilla la fa sussultare.
"Oggi mi verrà un infarto.." sussurra pochi attimi prima di rispondere.
"Dove sei?.." le chiede Maggie al cellulare.
"Sono nel boschetto fuori città...ma qui è molto buio..! Forse dovremmo ripassare più tardi.." le spiega Candice.
"No!.." risponde seccata l'amica.
"Penny è scomparsa da qualche ora...! Non può essere andata lontano!...Dobbiamo continuare le ricerche!" continua poi.
"Ok, va bene..continueremo a cercarla" annuisce Candice.
"Natalie?...L'hai sentita?" le chiede Maggie subito dopo.
"Uhm..no...forse era di turno all'ospedale!" ipotizza la bionda ragazza continuando a camminare nel buio.
"Io sono appena stata alla festa dove voleva andare..ma nessuno l'ha vista." informa Maggie.
"La troveremo...vedrai!" la rassicura Candice, prima di chiudere la chiamata.
E' quasi l'alba quando la ragazza mette via la torcia e raggiunge una radura.
Stanca, si siede sopra un grande sasso.
"Che fine hai fatto Penny?" si chiede a bassa voce ammirando il cielo.
Dopo una manciata di secondi, sente il rumore di una brusca frenata provenire dalla strada, a qualche kilomentro da lei.
Incuriosita, si alza e corre verso quella direzione.
Arrivata sul ciglio della strada, nota una macchina scura parcheggiata appena dietro la sua.
Dalla macchina scendono due tipi vestiti di nero che corrono subito verso di lei, urlando: "Eccola!", "E' lei!".
"Oh no..ancora!" esclama Candice sbuffando mentre scappa via, tornando nel boschetto.
Nel frattempo, gli occhi di Natalie si aprono. La ragazza si era appisolata a terra, nel garage dov'è rimasta chiusa per ore.
"Devo uscire da qui!...Comincio a sentirmi male.." confessa a voce alta, mentre si rialza con fatica.
Poi voltandosi verso la vecchia macchina grigia, continua: "..E non ho neanche trovato niente..!".
All'improvviso sente dei passi provenire dall'esterno. La porta del garage viene aperta in fretta e furia da qualcuno e Natalie si nasconde dietro la macchina.
Lentamente si affaccia al finestrino e vede solo un uomo dal busto fino alla vita. un uomo che indossa una giacca scura e una cravatta bordeaux. Ma non riesce a vederlo in viso, perchè, non appena lui sale nella vecchia macchina grigia, lei, abbassandosi, sgattaiola fuori dal garage.
Così, raggiunge la sua macchina e ci si nasconde dentro, mentre l'uomo esce dal garage con la macchina e poi va via.
"Non capisco...non mi ha vista?...Quindi non può essere stato lui a chiudermi dentro, se non sapeva che ero lì." pensa stranita tra sè e sè.
Intanto, Candice continua a correre, lasciandosi alle spalle il boschetto ed entrando in città.
I suoi inseguitori le stanno alle calcagna e non le danno tregua.
"Lo avevo detto che oggi avrò un infarto!" esclama col fiatone.
Fortunatamente per lei, la città a quell'ora comincia a risvegliarsi e la gente comincia a riversarsi per le strade.
Così, approfittando della confusione, Candice riesce a far perdere le sue tracce ai suoi inseguitori e si intrufola infine in un negozio d'abbigliamento appena aperto.
"Salve, buongiorno! Posso esserle d'aiuto?" le fa la commessa non appena la vede.
"...Dò..un'occhiata!" risponde lei, con il fiatone e il viso corrucciato, mentre si mette la mano sul fianco.
"Almeno ne approfitto..e compro qualcosa di carino!" pensa ad alta voce, mentre osserva alcuni capi d'abbigliamento.
Poi però si vede riflessa in tre specchi lì di fronte a lei. Si avvicina e con aria preoccupata, sussurra: "Potrò scappare per sempre..?".
Ma la commessa interrompe i suoi pensieri, avvicinandosi e mostrandole un abito e un paio di scarpe.
"Le consiglio questo!..Lo provi, sono sicura che le starà benissimo!" le fa la donna sorridente.
"Ok..!" risponde brevemente Candice, prendendo il vestito e recandosi verso la cabina.
Dopo qualche minuto, esce fuori con indosso il vestitino e si rispecchia.
"Oh sì, mi sta proprio bene!" esclama soddisfatta.
"Me lo può mettere da parte?...Al momento non ho denaro con me..!" fa subito dopo rivolgendosi alla commessa che annuisce.
Poco dopo, esce dal negozio e si guarda intorno. In fretta e furia chiama un taxi che la conduce a casa.
Qui, sul marciapiede vede Maggie. Quindi scende dal taxi e le va incontro.
"Allora?..Novità?" le chiede.
"No..ho richiamato mio padre, ma non è ancora tornata a casa..!" risponde Maggie, preoccupata.
"Tuo padre...ha già chiamato la polizia?.." le chiede ancora Candice.
L'amica la guarda, poi abbassa gli occhi e risponde: "Credo di sì...sì!".
Dopo un attimo di silenzio, Candice riprende: "Senti Maggie..io vorrei parlarti di quello che hai visto prima...quando sei entrata in casa per avvisarci della scomparsa di Penny e hai trovato me e...", ma Maggie scuotendo la testa come se non volesse sentire la interrompe subito dicendo: "Candice...sinceramente ora non credo sia il momento. L'unica cosa che conta ora, è ritrovare mia sorella!".
Candice la guarda per qualche secondo e poi le dice: "Sì, hai ragione...scusami.".
Così, le due rientrano in casa assieme.
"Dove sono gli altri?.." chiede Maggie all'amica una volta dentro.
"Natalie credo a lavoro...mio fratello credo svenuto da qualche parte in giardino...e...Steve...." fa per rispondere Candice, ma Maggie la interrompe nuovamente dicendo: "Non so più che fare...mi sento così inutile!".
"Non ti preoccupare, Penny tornerà presto a casa!" la rassicura l'amica, abbracciandola.
"Grazie...sei la mia unica vera amica." le confessa Maggie.
Candice sorride e le fa: "Ora però dovresti riposare..! L'abbiamo cercata per tutta la notte..! Dobbiamo riprendere le forze prima di ricominciare!".
"Sì, hai ragione...! Spero solo di riuscire a dormire almeno un po'..!" replica Maggie mentre sale nella sua camera da letto.
Una volta entrata, si dirige nel bagno adiacente. Si lava il viso e poi resta immobile a fissare nel vuoto.
Poi estrae il cellulare dalla tasca, compone un numero e lo mette vicino all'orecchio.
"Allora, l'avete legata?" chiede poi al cellulare.
"Sì, anche se si ribellava." risponde un uomo.
"L'importante è che non le facciate male. Ti richiamerò io." conclude Maggie, chiudendo la chiamata.
Intanto, nella camera da letto di Candice, lei e Steve si baciano con passione distesi sul letto.
"Non puoi immaginare quanto mi sei mancata.." le dice lui.
"Anche tu mi sei mancato....Steve!" replica lei, sorridendo.
"Ora puoi chiamarmi col mio vero nome, non ci sente nessuno!" fa lui.
"Mh..meglio non rischiare!" ribatte lei prima di dargli un bacio a stampo.
"Comunque, per la cronaca...la prossima volta che tenti di spacciarti per un mio cugino, cerca almeno di informarti di più!" continua Candice tirandogli scherzosamente il naso.
"Ti riferisci alla defunta zia Flo?" chiede lui, baciandole le mani.
"Esatto!" risponde lei, divertita.
I due si mettono a ridere. Poi lui si alza e fa: "Vado a prendermi da bere, torno subito!".
"Infilati i jeans!" gli consiglia lei.
Ma lui esce dalla camera in boxer.
Gira l'angolo, ma si ritrova davanti Natalie.
I due si guardano imbarazzati. Poi lei gli chiede: "Stai uscendo dalla camera di Candice?..".
"Ehm..sì, ho usato la doccia del suo bagno!" risponde lui, arrossendo un po'.
"Perchè, l'altra è rotta?" chiede ancora Natalie.
"Eh sì..sembra di sì!" risponde lui, affrettandosi a raggiungere la cucina.
Poco dopo, rientra barcollando Aaron con ancora addosso il costume da bagno.
"Ehilà, cuginetto!" saluta con gli occhi semichiusi, mentre Steve lo guarda divertito.
"Forse è meglio che vai a stenderti.." gli consiglia subito dopo.
"Sì..hai davvero ragione sai?..Ci vado subito!" risponde Aaron, raggiungendo a zig zag le scale.
"Ti ci accompagno io!" esclama poi il ragazzo, sostenendolo mentre sale.
Una volta in camera sua, Aaron si toglie il costume da bagno restando in mutande e poi si sdraia sul letto, accendendo la tv.
Dopo qualche minuto, la porta della sua camera si apre.
Natalie entra di soppiatto con addosso un vestitino sexy da infermiera, con gli occhiali da vista e i capelli raccolti.
Aaron si volta e resta a bocca aperta.
"Salve..." fa Natalie ammiccando. "...Mi è appena stato riferito che qui in questa camera c'è un paziente che non si sente affatto bene..." continua ancheggiando verso il letto.
"S-sì...sono io!" balbetta Aaron, alzando la mano mentre sgrana gli occhi.
"Oh, quindi è lei...! E mi dica..dove sente dolore?" gli chiede Natalie accarezzandogli il torace.
"Un po' dappertutto.." risponde lui stando al gioco.
"Anche qui?.." fa lei, sfiorandogli le labbra con le sue.
"Sì..sì.." sussurra lui, fremendo.
"E qui?.." chiede ancora la sexy infermiera mentre gli bacia dolcemente il torace.
"Sì..anche lì.." fa Aaron, mordendosi le labbra.
Poi i due si guardano e sorridono. Così, Aaron tira Natalie a letto baciandola con passione.
Ma subito dopo, la allontana.
"Che ti prende?" gli chiede lei stranita.
Lui mette la testa fuori dal letto e vomita a terra.
"Ma che schifooo!!!" urla Natalie, alzandosi dal letto e uscendo dalla camera.
"Aspetta!!" fa Aaron con la bava che gli cola dalla bocca.
Molte ore dopo, ad una decina di kilomentri di distanza, una limousine nera parcheggia nei pressi di una lussuosa villa.
Dalla limousine, scende una giovane donna con un grande cappello, apparentemente facoltosa, che osserva la villa quasi disgustata.
Subito dopo, anche un giovane ragazzo un po' più trasandato scende dalla stessa limousine.
"Ho caldo.." fa la giovane donna rivolgendosi al ragazzo che le risponde: "Non cominciare a lamentarti.", mentre da lontano notano Miss Duncan che esce dalla villa e va a raggiungerli, accompagnata da uno dei suoi scagnozzi.
"Mamma! Come stai?" fa il giovane, abbracciandola.
"Salve, Miss Duncan!" saluta invece la donna con il cappello, più fredda e distaccata.
"Ah ciao, Karen. Come stanno i tuoi genitori?" le fa l'anziana donna, osservandola dalla testa ai piedi.
"Bene, le mandano i saluti!" risponde lei, ma Miss Duncan si volta e si intromette nel discorso tra il giovane figlio e l'uomo che la accompagna, lasciandola lì da parte ad innervosirsi per tale comportamento.
"Ma come ti vesti?" chiede in un momento Miss Duncan al figlio.
"Sicuramente meglio di te, mamma. Visto che vai ancora in giro con delle minigonne e con quegli occhiali stravaganti!" ribatte il figlio, sorridendo.
"Oh Miss Duncan..glielo dica lei..! Va in giro sempre così conciato!" si intromette Karen.
"Ah ma smettetela..io mi vesto come mi pare!" esclama annoiato il figlio di Miss Duncan.
Poi il suo viso si fa serio e chiede alla madre: "Hai sentito Noah in queste ore?".
La madre fa cenno di no con la testa, ma all'improvviso, suo figlio riceve una chiamata.
"E' lui." esclama quest'ultimo guardando il cellulare.
"Vado." fa poi, voltandosi verso Karen.
Così, mentre le due donne entrano nella villa, lui rientra nella limousine che riparte lentamente. Ad un certo punto della strada, si ferma. Il ragazzo scende e raggiunge a piedi un'altura. Da quell'altezza osserva immobile la villa dove risiede Candice, il fratello e le sue amiche.
Qualcuno, fuori dalla porta d'ingresso di quella abitazione gli fa cenno di scendere.
Il figlio di Miss Duncan quindi raggiunge la villetta scendendo abilmente dall'altura.
Davanti alla porta d'ingresso trova Steve.
"Ciao Noah!" gli fa sorridendo il figlio di Miss Duncan.
"Ciao Michael.." risponde lui, serio.
"Allora?..Dov'è lei?" gli chiede Michael.
"E' dietro questa porta." risponde Noah indicandogli la porta d'ingresso della villetta.
"Bene.." fa Michael sorridendogli.
Così, si volta e si accinge ad aprire la porta sotto lo sguardo cupo di Noah.