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Risultati da 101 a 108 di 108
  1. #101
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Story

    I respiri tornano regolari, sento i suoi palpiti battere in corrispondenza dei miei, calmi, stretti l’uno nell’altra in questo letto dove ogni cosa si è annullata, non saprei neanche che ore sono. Guardo in direzione della finestra, i raggi del sole sono alti e devo alzarmi, devo prepararmi a ricevere Lord Lothar. Guardo Lantis, i suoi occhi non brillano come credevo, al contrario, tutto ciò che riesco a vedere è lo stesso dolore di quella mattina, quando lo incrociai per i corridoi del Castello chiedendo ad ogni persona se conoscesse il mio nome, se avesse visto la fanciulla dai capelli color del fuoco da qualche parte. E’ smarrito, persino quando mi ricambia lo sguardo e mi accarezza il viso. “Che stai pensando” lui sospira e mi stringe a sé “E’ la seconda volta che ti perdo dopo averti avuta” non capisco immediatamente il senso di questa frase, abbasso lo sguardo e lo porto sulle lenzuola, sul suo braccio che mi tiene salda, come se non volesse lasciarmi andare.




    Realizzo la sua consapevolezza della situazione, che nonostante ci siamo ritrovati in questo modo, non si può cancellare tutto il resto, io devo tornare ai miei doveri, lui deve tornare al suo posto e tutto questo non dovrà più accadere. In fondo… mi conosce più di quanto credessi “Questa volta saprai dove trovarmi, ma la situazione tra noi resta immutata, Lantis” “Lo so” replica lui immediatamente, allentando la presa sul mio braccio. Sciogliamo la stretta ed abbandono il talamo, restiamo in silenzio mentre indosso la veste, fino a quando sentiamo lo squillare delle trombe




    “Va pure” si alza anche lui dal letto, non mi guarda, si limita a sedersi nel darmi le spalle ed io sento con un peso sullo stomaco, ma decido di non indugiare.




    Mi volto e chiudo la porta alle mie spalle, ciò che è successo resta tra le mura che sto lasciando, tra quelle lenzuola.

    Indosso la corna e l’abito adatto all’occasione, mi sistemo alla meglio mentre guardo l’immagine riflessa nello specchio, mi rendo conto di avere la stessa espressione che ho visto sul volto di Lantis, lo stesso modo di guardare. Spenta.


    Re Lothar è un uomo anziano dall’espressione gioviale, ben lontano dalle voci che corrono al suo riguardo, suo figlio è all’altezza delle aspettative, non le mie, le donne nello spiazzale hanno quella espressione che lascia intendere facilmente i pensieri.


    “Regina Reneè, è un onore potervi incontrare per la prima volta in queste vesti” Lo guardo sorridendo “Ci siamo già presentati qualche anno fa, Re Lothar”


    Stringo la sua mano in un gesto automatico, mentre porto la mia attenzione al figlio, il quale si trova alla sua destra “Dean, sono felice di conoscervi” il giovane china il busto e mostra la mano destra, invitandomi a porgere la mia, la prende con delicatezza e mi saluta in un modo galante “Mia Regina, la vostra fama vi precede, ma non vi rende giustizia”


    ammetto di non essere abituata alle lusinghe, non ho avuto modo di riceverne in passato per ovvi motivi ed ora suscito troppo timore reverenziale, ma non mi dispiace. “Venite, accomodiamoci, gli accordi migliori sono quelli discussi nella sala da pranzo” mentre faccio strada, mi accorgo che una figura ci osserva dalla finestra del secondo piano, è Lantis, non distoglie l’attenzione, la sua espressione e questa situazione mi ricordano una scena tremendamente familiare.


    Le ore sono trascorse rapidamente, ho cercato di concentrarmi sui miei ospiti, piuttosto che pensare a quello che è successo questa mattina


    all’inizio è stato difficoltoso, le immagini di quel letto, dei suoi occhi su me e le nostre parole… rimbombavano in continuazione nella testa, Dean è stato gentile e rispettoso, credo che abbia scambiato i miei momenti di assenza mentale per imbarazzo, è stato in silenzio per la maggior parte del tempo.


    Re Lothar e suo figlio hanno scelto di alloggiare qui questa notte, il viaggio di ritorno alle loro terre è alquanto lungo ed impervio, dei Glados sarebbero stati decisamente utili.


    Non ho visto mio figlio per tutto il giorno, tranne che per un fugace momento, dove si è affacciato solo per un attimo nella sala da pranzo, la sua espressione non era per niente gioviale, ho avuto come l’impressione che fosse adirato con me, non lo è mai, mi sarò sbagliata.


  2. #102
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Story

    E’ sera, ma non tardi, tra poco è ora di cena così decido di cercare Shen, lo trovo in giardino mentre sfoglia un libro.


    “Sei solitario oggi” mi presento a lui con questa frase ed un sorriso nel sedermici accanto


    “L’avrò sicuramente ereditato da qualcuno” ribatte lui senza alzare gli occhi dalle pagine ingiallite. “E’ stata una giornata difficile? Il Septon è stato troppo severo con te?”



    Porto la mano ai suoi capelli nel tentativo di accarezzargli il capo, ma Shen si scosta e poggia i piedi in terra “No, mamma” intuisco la ragione del suo malumore, dal suo intento di stanotte è ormai lampante, intento andato a buon fine, se sapesse, ma certamente non come desidera lui.


    Cerco di sdrammatizzare “Sai, la cuoca mi ha detto che vai in giro a spaventare le ancelle, urli che risucchierai loro tutte le energie se…”



    “se non stanno lontano da papà. E’ vero, mi sono divertito qualche volta, non che io le abbia scoraggiate così, papà le aveva già rifiutate tutte” Mi guarda severo senza distogliere lo sguardo, ha sempre avuto questo modo di colpirmi con quegl’occhi, ha sempre saputo mettermi a tacere “Tuo padre deve rifarsi una vita, lascia che si avvicini a chi desidera.” Cerco di esprimermi con dolcezza, come si fa con i bambini per far capire loro le cose, i discorsi da grandi, ma Shen non è un bambino che ama sentirsi trattato così, lui è sempre stato adulto “Perché? Perché non potete stare insieme voi due? Perché devo scegliere con chi passare il tempo?”



    Tento di avvicinarmi ancora, ma nell’allontanarsi da me, lascia cadere il libro e porta le mani avanti per non farsi toccare “Shen, non fare così. E’ complicato e lo sai che ho preso accordi con i sovrani di Azeroth, mi devo sposare a fine mese, è giusto che sia così. Ti piacerà Dean.”



    “Dean. Tu pensi sempre e solo ai tuoi accordi, alle tue promesse, a ciò che è giusto, ma a quello che vuoi tu ci pensi mai? Hai mai pensato che, a volte, sia giusto anche sbagliare?” Resto in silenzio tenendo gli occhi che si sgranano sempre di più, sbarrati, come se solo ora capissi realmente i suoi pensieri. “Fammi una promessa, mamma” lo guardo seria, è fermo con la testa alta e la schiena retta, rivedo molto di me in lui, rivedo troppo di suo padre. Annuisco col capo in maniera decisa “Promettimi che sarai felice” Le sue ultime parole, prima di voltarsi e corre via.

    Sono trascorsi diversi giorni, tutto è apparentemente normale, Shen si comporta come nulla fosse eppure sono consapevole che la realtà non è questa, ho ancora ben a mente le sue parole di quella sera, così come l’espressione che segnava il suo volto. Lantis si vede sempre meno, sembra che esca solo per stare con suo figlio





    il resto della giornata la trascorre sui testi o ad allenarsi in solitudine, ho saputo che ha fatto visita alle stanze che furono di sua madre, quella vera, nella torre più alta e lontana, ma non ho chiesto oltre, non lo farò. Mi è stato chiesto dagli organizzatori del matrimonio quali fossero le mie preferenze sui colori, sui fiori, location o varie, ho lasciato intendere che mi fido di loro, ho annuito sorridendo ad un paio di proposte, non che le abbia ascoltate realmente. Dean mi ha fatto visita diverse volte, è di compagnia, socievole, di bella presenza, di certo non mi annoio nel trascorrere del tempo con lui




    si è dimostrato galante nell’inviarmi diversi doni, come un cesto con un centinaio di rose rosse, belle, con un profumo delicato.

  3. #103
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Story

    Nonostante sia trascorso parecchio tempo da quando ho cominciato ad indossare abiti femminili, ammetto di non sentirmi esattamente a mio agio come nell’indossare dei pantaloni con stivali, ma capisco che non sia il massimo vedere la regina in armatura maschile che passeggia per i corridoi, anche per questo motivo la scelta dell’abito è una cosa decisamente ardua, dopo decine di cambi ho fatto scegliere a Shen ed Esperin, lei ha gusti decisamente migliori dei miei.


    E’ tutto pronto, mi guardo allo specchio mentre le ancelle terminano di sistemarmi il velo, mi domando a che serva, sembra più una elegante scopa per ripulire il pavimento, le donne escono ed io resto ad osservare il mio riflesso ancora per un attimo, fino a quando qualcuno bussa alla porta


    “Mia Regina, gli invitati sono tutti arrivati, mancate solo voi” mi volto con un sorriso “Ancora un attimo, la sposa si fa sempre attendere”


    il paggio si congeda ed io resto ancora sola con questa immagine di me che non riconosco, questo trucco che mi accende troppo le labbra, i capelli così ordinati, disciplinati, le guance innaturalmente rosee, questo abito… bussano ancora alla porta, questa volta rispondo di riflesso “Ho detto un att-“ mi fermo, mi rendo conto che la figura che mi ritrovo ad osservare appartiene a Lantis, indossa i suoi abiti migliori ed il sorriso più falso.


    Gli restituisco la medesima espressione


    “Credo di non averti ancora porto i miei auguri” mi avvicino e mi porge la mano, che io accolgo tra i palmi “Ti ringrazio” è l’unica cosa che riesco a pronunciare


    questa volta si fa più serio, riconosco quei modi, riconosco i suoi occhi “Ti auguro di trovare la felicità che cerchi” “Te lo auguro anche io” gli rispondo ritraendo la mano, per poi voltargli le spalle, come se questo scambio di frasi fosse qualcosa da nascondere, qualcosa da soffocare sul nascere.


    Sento la porta chiudersi alle mie spalle e tutto torna come prima, ho come l’impressione che la me nello specchio mi stia fissando.

  4. #104
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Story

    La sala è allestita a festa, riesco a percepire il forte profumo dei fiori, lo stesso che si mescola alle fragranze delle signore, a tratti delicato altri stucchevole, il tappeto color avorio si estende sotto ai piedi, percorre la navata e muore là, dove Dean mi attende.


    Le panche sono colme di invitati, volti conosciuti, altri meno, le porte sono state aperte al popolo, oltre a loro, c’è una folta rappresentanza proveniente delle terre di Azeroth. La musica dei violini comincia a risuonare per l’aree mentre vi avvicino al mio promesso, i volti di tutti si voltano ed io rinsaldo istintivamente la presa sul bouquet di fiori.


    Riesco ad intravedere Esperin con la sua famiglia


    riesco ad intravedere Efrem, vedo fin troppo bene Lantis e nostro figlio accanto a lui.




    Mantengo il capo alto, continuo ad avanzare col sorriso che si fa sempre più largo, che si coordina a quello di Dean il quale mi porge la sua mano, la stringo e mi porto frontale a lui. L’alto Septon comincia la celebrazione, i vari riti si susseguono, mantengo il capo basso per la maggior parte del tempo, in segno di rispetto delle formule e l’invocazione agli Dei, ma non mancano gli sguardi che fuggono altrove.




    Giunge il momento dello scambio delle promesse, le fedi sono poggiate sul cuscinetto avanti a noi il Septon prede le nostre mani del lato sinistro. “Dean Lothar, principe di Azeroth, proclami innanzi agli dei antichi e nuovi, che desideri congiungerti in matrimonio a Reneè Raeghar, Targaryus, Kalisi, Regina di Doaheris, per onorarla e rispettarla nel sacro vincolo del matrimonio?”


    L’uomo mi osserva con un sorriso, per poi voltarsi nuovamente verso il Septon “Lo voglio”.


    “Reneè Raeghar Targaryus Kalisi, Regina di Doaheris, proclami innanzi agli Dei antichi e nuovi, che desideri congiungerti in matrimonio a Dean Lothar, Principe di Azeroth, per onorarlo e rispettarlo nel sacro vincolo del matrimonio?”


  5. #105
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Story

    Mi volto verso Dean, ma il mio sguardo va oltre lui, su quelle panche alle mie spalle, Shen ha il capo basso, Lantis non c’è più. Non c’è.


    Mi ritrovo a cercarlo col solo movimento degli occhi, poi del capo, delle spalle da sinistra verso destra “Mia Regina…” Il Septon richiama attenzione, lo guardo con gli occhi sgranati come a realizzare, solo in questo momento, dove io mi trovi e cosa io stia facendo. Volto nuovamente il capo verso le panche, Esperin mi osserva dolcemente e mi ritrovo nel suo sguardo, ha capito, la sua approvazione sta nel suo sorriso mentre stringe a sé la sua piccola Rose


    “Mia Reg-“ “No” rispondo secca, una risposta decisa, con il tono di voce alto e chiaro, lo sento rimbombare nella sala come un eco che da voce a ciò che desidero


    “no” ripeto a voce più bassa volgendomi a Dean ed il Septon.


    Mi volto, non guardo nessuno, mi volto e corro, mi sfilo le scarpe le lascio lungo il tappeto, il velo si stacca dall’acconciatura ed io esco da quella sala il più in fretta possibile.




    C’è quel momento alla sera, dove gli ultimi raggi di sole si colorano, non c’è luce e non c’è ombra, qualcosa di diverso in un lasso di tempo sospeso tra il giorno e la notte, ogni cosa si circonda di un’aura particolare, magica.


    Quel qualcosa illumina il cielo nello stesso istante in cui metto piede fuori dalla sala, lo vedo, è fermo appoggiato al muro di mattoni che affacciano su Dohaeris, conosco già la sua espressione, anche se ora è di spalle, quella che non appartiene al Lantis che ho conosciuto negli addietro o a quello della guerra, lo vedo per l’uomo che si è sforzato di diventare, sul quale ho tenuto gli occhi chiusi in questi ultimi anni, da quando Doaheris ha recuperato il proprio splendore. Lo raggiungo resto ad un passo da lui “Ho fatto una promessa a Shen”


    si volta e lui guarda con gli occhi che sfumano dall’azzurro delle iridi al rosso delle sclere, ha pianto, si è consumato e non riesco a trattenermi dal fare lo stesso.


    Mi avvicino di un ulteriore passo e porto una mano ai suoi capelli, li sciolgo “L’ho trovata, sai?”



    lui mi guarda sorpreso, mentre porta la sua mano alla mia acconciatura e libera anche i miei di capelli “Cosa hai trovato?”


    Ogni parola muore in gola, vorrei riuscire a fargli un discorso, vorrei riuscire ad essere più chiara a dirgli cosa penso, cosa ho maturato, ma più mi sforzo e più quel nodo si fa grande e solido, noi che non siamo mai stati bravi a parlarci, le parole sono vincoli stretti ai concetti, gli occhi no, solo chi è legato in maniera così profonda può capirsi in questo modo e noi lo siamo sempre stati, persino quando ero Drako, come quel giorno della condanna o quella notte della morte di Rickard. E in questo momento gli sto raccontando ogni cosa in silenzio e lui mi risponde a labbra strette, non attende oltre, mi tira a sé ed io mi lascio andare


    finalmente mi lascio andare a quello che io desiderio, alla felicità che ho trovato.




  6. #106
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Story

    ...Epilogo di Reneè e Lantis

    Ovviamente non ci fu alcun matrimonio quel giorno, fu difficile spiegare a tutti gli invitati cosa fosse accaduto, chi aveva vissuto le conseguenze della guerra sulla propria pelle conosceva già il trascorso mio e di Lantis, per molti fu una gioia vederci finalmente assieme, altri storsero il naso, ma non ce ne importò nulla. Per poco scoppiò la guerra con il Regno di Azeroth, si sentirono profondamente offesi dal mio gesto e come dargli torto, ma riuscimmo a salvare la situazione promettendo loro un cospicuo aiuto finanziario, le cave dell’Adamantem traboccavano di diamanti ed il commercio di minerali era decisamente florido, donammo loro alcuni territori per espandere i confini e questo bastò per sottoscrivere un trattato di pace, nessuno di noi aveva il desiderio di rivestire l’armatura.

    Dopo qualche settimana festeggiammo il compleanno di Shen come una vera famiglia, compì undici anni e quello stesso giorno Lantis decise di farmi una sorpresa, ci condusse fuori dal castello dove aveva fatto sellare tre cavalli, i nostri due ed uno per nostro figlio.


    Cavalcammo per mezz’ora fino a raggiungere le alte montagne assolate, attorno a noi una miriade di aceri dalle foglie brillanti, il lago a far da cornice al cielo ed un arco di fiori.


    Guardai sorpresa quello che stava accadendo sotto i miei occhi


    Shen scese dal suo cavallo, corse a prendere un bouquet di fiori e me lo portò correndo col fiatone, lo raccolsi dalle sue mani ancor più incredula


    Lantis mi afferrò di peso con un sorriso a riempirgli il volto e solo in quel momento capii.


    Un viso conosciuto sbucò alle spalle di un tronco imponente, lo stesso Septon che sposò Esperin, Lantis mi condusse fino a lui tenendomi ancora tra le braccia, con Shen che saltellava al posto di camminare.


    Tornai con i piedi in terra ed il Septon cominciò a recitare la formula “Vuoi tu Lantis prendere in sposa Reneè, per amarla ed onorarla per il resto dei tuoi giorni?”


    lui mi sorrise, sorrise a Shen e rispose felice come non lo avevo mai visto “Sì, lo voglio”


    “Vuoi tu Reneè prendere come tuo sposo Lantis, per amarlo ed onorarlo per il resto dei tuoi giorni?” Non ci fu esitazione, non ci fu nient’altro a cui pensare “Sì, lo voglio”



    Il Septon ci porse le fedi e ce le scambiammo con le mani tremanti “Vi dichiaro Marito e Moglie” se c’è un momento per dire ”…e vissero felici e contenti”, è proprio questo.




    “SIIIII” urlò Shen pieno di una felicità incontenibile


  7. #107
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Story

    In questi tre anni trascorsi dal giorno del nostro matrimonio abbiamo vissuto innumerevoli momenti felici, perché ormai non riesco più ad utilizzare altra parola, al di fuori di questa, potrà sembrare banale, troppo usata a chiusura delle favole, ma credetemi, per chi è veramente felice, per chi sa apprezzarla la felicità, per chi l’ha cercata con tutte le forze rinunciandovi per così tanto tempo da dimenticare persino di avere una propria vita, banale non lo è affatto. Oggi è il giorno in cui Shen conoscerà la sua piccola sorellina


    Lantis ed io abbiamo vissuto la gravidanza godendoci ogni istante, ogni singolo cambiamento, come non abbiamo potuto fare con il nostro primo figlio, in confronto alla prima volta, questa non è stata affatto difficile, anzi.


    Le nutrici stringono tra le braccia la piccola appena venuta al mondo, ha già una voce forte e decisa, dei piccoli ciuffi neri che le coprono il capo


    Ha gli occhi grandi, rivedo i miei nei suoi, sono già vigili e di chi ha intenzione di rubare il mondo e farlo suo. Sara è il suo nome, in onore della Dea della Luna, progenitrice dei Raeghar e, sono certa, custode della mia famiglia.
    A distanza di anni nulla è cambiato


    io e Lantis restiamo uniti più che mai, noi e la nostra famiglia col popolo di Dohaeris.



    The End
    …. Forse

  8. #108
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Story

    “Che palle”





    “Oh Raiden, copriti o ti prenderai un malanno…”





    “Non sei più giovane come una volta Dio del Fulmine”





    “Lo sapevo che non vi sareste fatti gli affari vostri, avevo studiato tutto nei particolari, mio figlio avrebbe dovuto portare Caos e voi….voi mi generate quella…”
    “Ritenta, sarai più fortunato”
    “Mh”




    perché, forse, era già stato scritto...


 

 
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