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  1. #21
    sim dio
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    Re: [Deus ex Machina GDR] L'arena

    Zagarth Sovengard

    La ragazzina non è affatto da sottovalutare. Si sposta leggermente di lato, prendendosi comunque il mio colpo, ferendosi solo ad un seno. Ha la velocità di colpirmi a sua volta con la spada, affondandomela nello stomaco. Mi porto una mano sulla ferita grondante di sangue. La guardo accigliato, sputando poi a terra. Continuo a fissarla sorridendo beffardo, e sprigiono la mia aura, lasciando che la ragazzina venga avvolta e cullata dalle tenebre. Dopodiché, con tutta la forza e la destrezza che possiedo, impugno Winterhold come se fosse un giavellotto e glielo lancio contro, puntando al suo sterno.

    Aura di tenebra
    Gli stregoni nascono dall’oscurità, per tale motivo hanno una forte affinità con le tenebre e tutto ciò che di più malvagio esista. La loro aura ha profonde radici nel male e da esso traggono energie. La loro presenza incute sempre un certa negatività, seppur lieve, ma la particolarità sta nel fatto, che riescono ad amplificare questa sensazione che infondono a chi gli sta attorno.
    Esperto – Infonde paura: Il cuore palpita più velocemente, si ha un profondo fastidio e soggezione.
    Rebellion Sword (Winterhold) - Arma in forma dormiente.
    Ultima modifica di mettiu; 8th May 2015 alle 21:05

  2. #22
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    Re: [Deus ex Machina GDR] L'arena

    Esperin Raeghar


    Riesco a colpire l'uomo allo stomaco, la ferita dovrebbe essere abbastanza grave a giudicare dal sangue che vedo sgorgare sui suoi vestiti. Si porta una mano a coprirla, per poi sputare a terra, ma neanche il dolore atroce che penso stia provando è sufficiente a togliergli quel sorriso idiota dalla faccia. Comincio ad avvertire un forte senso di fastidio, un forte bisogno di allontanarmi da lui, di mettere quanta più distanza possibile tra di noi...e quindi indietreggio, senza neanche guardare dove vado. I suoi occhi sembrano iniettati di sangue, i suoi denti affilati come coltelli, e le sue dimensioni mi appaiono maggiori, come se d'un tratto lo vedessi come un ostacolo insormontabile. Non riesco a staccare gli occhi dai suoi, che si fanno beffe di me, sento le gambe tremare, il cuore martellare nel mio petto rendendomi difficile anche il solo respirare. Sono immobilizzata, non riesco a reagire o ad attaccarlo di nuovo...ho paura di lui, dei suoi occhi, del male che aleggia intorno a lui. Lo vedo afferrare la sua spada come se fosse un giavellotto e poi scagliarla verso di me, quando ormai ci separano poco più di tre metri. Ho perso la lucidità necessaria per appellarmi alla mia destrezza, e riesco solo a ruotare leggermente il busto nel disperato tentativo di evitare il colpo. I movimenti sono lenti, troppo lenti, e la spada mi colpisce all'altezza della scapola sinistra, conficcandosi nella pelle. Il sangue comincia a fuoriuscire copioso dalla ferita non appena estraggo l'arma, colando poi lungo la spalla ed il braccio. Il dolore è atroce, insopportabile, e temo che il braccio sinistro presto sarà inutilizzabile. Faccio un altro passo indietro, e la pianta del piede finisce su uno degli ossi dello scheletro del drago che era alle mie spalle, facendomi inciampare e cadere col sedere a terra. Prendo l'osso incriminato e, ancora confusa, glielo lancio contro, mirando alla sua testa per stordirlo.

    Fidelia - Arma in forma dormiente
    *I parametri in considerazione sono quelli da Esperta, che ho lasciato in spoiler nella scheda pg

  3. #23
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    Re: [Deus ex Machina GDR] L'arena

    Andreus De Lagun

    Non sento più la fastidiosa sensazione delle ferite che si rimarginano. Ogni tassello del mio corpo è incatenato all’altro come era all’inizio di questo scontro. Lo scontro. Ecco per cosa sono arrivato fin qui. Il pensiero di voler riappacificarmi con quell’idiota dall’altra parte del campo svanisce lasciando il posto a un forte senso di odio. Odio che si mescola alla rabbia di aver anche solo pensato di poter avermi fatto uno scherzo simile. Era un giochetto da mago quello della luce, che vigliacco. Pensava di attaccarmi così? Mentre io andavo a parlargli con tutta la calma e la pacatezza di questo mondo? Hai sbagliato Andreus cocco. «Facile attaccare un nemico inerme vero?!» silenzio. Un interminabile lasso di tempo dove a riempire il vuoto delle sue parole c’è solo il suono del vento che spazza qualche granello di terra sollevandolo leggero. «Hey! Sto parlando con Voi…» altro silenzio in risposta, altro vento a sollevare polvere e a riempire di nulla quelle parole lanciate così al caso. Quanto è stupido. Crede davvero che attacchi con me una cosa simile? «Se siete davvero un uomo allora fatevi sotto!» biologicamente caro. Biologicamente. Mi appiattisco contro il metallo del portale e cerco di osservare il tizio dal piccolo spazio tra il glados e uno dei due pilastri che lo reggono. Lo vedo, inginocchiato sulla testa dello scheletro del drago. Bene. Faccio un profondo respiro e mi connetto alla terra sotto ai miei piedi e a tutto il terreno circostante, un rapido movimento del piede e immediatamente, così come la polvere spazzata via dal vento. Una grossa voragine del suo diametro massimo comparirà sotto la base del collo del drago tra la terza e la quarta vertebra inghiottendolo quasi all’istante vista la pesante mole delle ossa. L’uomo non potrà saltare da nessun lato a causa delle dimensioni estese della voragine. Il peso del drago farà sì che questo sprofondi con più celerità mentre le varie zone dello scheletro si disgregheranno e affonderanno con lo stesso. In quel momento sguscerò fuori dal mio nascondigli e materializzando Gaya correrò a zig zag verso di lui impedendogli quindi di prendere la mira con la sua dannatissima palla e lancerò con tutta la forza che possiedo la mia ascia, in diagonale mirando al centro del suo petto. «Ci vediamo all’altro mondo!» dirò poi allontanandomi nello stesso modo in cui mi sono avvicinato…

    Distruzione:
    Sabbie mobili (Esperto) - Area di 5 metri di diametro, che si crea ai piedi del nemico, facendolo affondare lentamente fino a metà corpo.
    Rovina di Gaya ---> Forma dormiente

  4. #24
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] L'arena


    Vicent Dreth

    Silenzio. Nessuna risposta, nessuna reazione, attorno a me c’è solo polvere e vento. Inquieto accelero la mia rigenerazione celandone la luce: sento i filamenti del mio corpo animarsi, la carne ricomporsi da sola e le ferite svanire assieme al dolore. Ciò che mi rimane di questo scontro non è che sangue… Per ora. Nonostante stia bene resto comunque inginocchiato e mi guardo attorno, tenendomi pronto a reagire... Ho un brutto presentimento. Dove sei? Perché non esci? Che vuoi fare? Una forte scossa mi dà l’allarme, mi sollevo rapidamente in piedi e mantenendo l’equilibrio faccio per saltare via ma mi blocco a causa di un’amara sorpresa: complice lo scheletro che affonda posso infatti notare che il pozzo è molto più esteso rispetto che il precedente... Se l’altro era di circa due metri questo, ad occhio e croce, deve essere almeno il doppio. <<Cazzo!>>, sibilo furente al limite della pazienza: la mia strategia è stata vana. Ormai in trappola sollevo la testa e scruto attentamente i dintorni. L'elfo esce fuori dal nascondiglio impugnando la sua arma e mi corre incontro a zig - zag. Cosciente di non poter effettuare danno in modo diretto - rischierei solo di mandare a vuoto un attacco - decido di approfittarne e mettermi sulla difensiva. Incurante del corpo che sprofonda all’interno del pozzo sabbioso sollevo entrambe le braccia di fronte a me e…

    Selene - Arma in forma dormiente
    Selene appare. La tengo con la mano destra da poco sotto la palla ferrata e con la mano sinistra dall’estremità opposta: parte della catena è però arrotolata alla mano sinistra per far sì che resti ben tesa. L’elfo si blocca in prossimità del pozzo, prende lo slancio e mi lancia la sua ascia. Vedo che l’arma ruota in mia direzione verso il centro del mio petto, inspiro profondamente e mi concentro isolando ogni elemento presente sul campo di battaglia: ora ci siamo solo io e lei. Quando l'ascia è a qualche centimetro da me fletto leggermente il busto verso la mia sinistra e con le braccia pongo la catena in diagonale per pararmi il petto. Uno stridio metallico conferma la buona riuscita della mossa: la lama slitta rapidamente sul metallo dell’Hammer deviando la sua direzione verso il basso e si pianta all’interno del pozzo sabbioso. La mia difesa però non è perfetta ed un formicolio al braccio sinistro mi fa serrare la mascella: ho un taglio leggero che parte dal polso e va a finire al gomito. Mi ha colpito di striscio. <<Ci vediamo all’altro mondo!>>, lo sento esclamare quando corre via a zig - zag… Non ci credo... E' stato talmente preso dalla fuga da neanche accorgersi che ho parato? E'... Assurdo. Questo per lui sarebbe lottare? Toccata e fuga? Un vigliacco ecco cos'è ed io voglio farla finita con questa buffonata. Ormai al limite della pazienza non perdo tempo ed inizio a ruotare l’arma in aria, la trattengo con la mano sinistra su parte della catena e portando il braccio destro in alto fletto polso ed avambraccio. Accompagno il movimento con busto e braccia imprimendovi tutta la mia forza ed intanto connetto la mia volontà sull’arma lasciando che Selene risplenda di luce propria colorandosi di una tonalità verde chiaro, a tratti tendente al bianco, e che le particelle d’aria girino vorticosamente attorno alla palla ferrata offuscandola ad occhio nudo.

    Selene - Arma in forma attiva
    (Vento - L’arma è percorsa da molecole d’aria che si spostano ad una velocità tale da renderla tagliente anche se il colpo non affonda e di scavare più in profondità se va a segno)

    Cerco di calibrare il tiro, purtroppo non è facile con un avversario in movimento, e la scaglio con tutta la mia forza: o la va o la spacca. Ho intenzione di colpire le gambe dell’elfo, ho intenzione di gambizzarlo ed impedire la sua fuga. Cercherò di puntare alle caviglie, sono una zona fortemente vulnerabile ed una potenza del genere dovrebbe sortire l’effetto che spero: l’hammer ruoterà su se stesso in un moto circolare di 360° e quando raggiungerà l’elfo gli spuntoni si pianteranno nella carne tranciando di netto ciò che troveranno al loro passaggio. Sto rischiando grosso, ne sono conscio, e dubito di prenderlo in pieno... Ma almeno di striscio? Dovrei riuscire. Mi basterebbe anche solo una gamba: dovrebbe neutralizzarlo e darmi il tempo di uscire da qui.
    Ultima modifica di Damnedgirl; 19th May 2015 alle 17:55



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  5. #25
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    Re: [Deus ex Machina GDR] L'arena

    Andreus De Lagun

    Sto ancora correndo su quel terreno ascoltando alle mie spalle il suono della voragine che inghiotte ogni cosa sopra di essa, uomo compreso. Non ho idea se il colpo abbia sortito o no l’effetto sperato, quel bastardo è veloce. Troppo veloce e quella sfera rotante è solo una causa di enormi problemi. Ma adesso spero che Gaya abbia fatto il suo dovere, sto per raggiungere nuovamente il mio nascondigli verso il glados quando un dolore lancinante mi colpisce alla caviglia sinistra, non ho il tempo di realizzare e guardare in basso che sento la carne strapparsi e lacerarsi sempre con più violenza fin quando la base d’appoggio del piede non viene a mancare e precipito al suolo. Osservo la mia gamba e comincio a urlare dal dolore, un dolore che si dirama per tutto il corpo facendomi tremare e urlare sempre più forte. Il piede, dov’è il mio piede? Stringo i denti tra la rabbia le fitte lancinanti e lo vedo a pochi metri di distanza da me e poco lontano la maledettissima palla del bastardo. Mi volto di scatto verso di lui vedendolo sprofondato nella sabbia con un profondo e vistoso taglio sul braccio, beh, almeno qualcosa gli ho fatto. Ritiro Gaya della quale non so nemmeno che fine abbia fatto e quando non sarà più presente cercherò di muovermi verso la mia meta recuperando il piede ormai inservibile. In un ultimo, disperato tentativo cerco di connettermi con la mente alla fauna locale, corvi per lo più e altri uccelli dei dintorni. Uno stormo si dirigerà in picchiata verso la sua testa mirando ai suoi occhi, cercando di cavarglieli e beccando ovunque. Guarderò verso di lui stringendo il moncone della mia gamba e tamponandomi con quello che rimane dello stivale e del pantalone. Non fuggirò, se gli uccelli non faranno il loro dovere come sperato. Penserò ad altro, sono un guerriero e otterrò la vittoria, anche se ciò dovrà costarmi la morte…

    (Simbiosi) Esperto- Avverte le sensazioni ed emozioni altrui ed è in grado di manipolarle, infondendo le proprie. Quindi se l’elfo è in uno stato di calma e la persona con la quale si rapporta è colmo di ira, ritrovandosi sotto l’effetto della simbiosi, anch’egli si calmerà. (Ciò vale per tutti gli stati umorali)

  6. #26
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] L'arena


    Vicent Dreth


    Il mio colpo va a segno ma solo su di una gamba. Selene con un’impeccabile letalità trancia di netto il piede sinistro dell’elfo facendolo piombare a terra tra urla e dolore… Abbozzo un sorriso soddisfatto: ora non scappi più? Finalmente il pozzo allenta la sua morsa ed io, senza troppa difficoltà, riesco ad uscire da questo pantano di sabbia. Ormai libero muovo qualche passo in direzione dell’elfo ma un crocidare intenso mi fa alzare il capo verso il cielo. E’ così che vedo uno stormo nero come la pece piombare in picchiata contro il mio viso e attaccarmi con una furia inaudita. Mi dimeno disperatamente con le braccia provando con le mani a scacciarli via, quando d'un tratto mi circondano impedendomi di vedere. Un dolore improvviso e lancinante mi investe nel momento in cui mi rendo conto che il becco di uno dei volatili si sta insinuando nel mio occhio sinistro. Ringhio incredulo. Inizialmente è solo bruciore, poi un forte dolore che fa crescere l’agitazione e la rabbia con cui cerco di mandarli via. Stringo le palpebre ma ciò non basta ad evitare il peggio. Una fitta lancinante segue un mio urlo disumano quando quel bastardo di un volatile mi strappa via l’occhio sinistro. Lo stomaco si contorce dal dolore, un conato di vomito mi risale fino alla gola, la sudorazione aumenta e le fitte partono dall’occhio fino ad estendersi per tutto il corpo. Sento un calore sulla guancia ed è il mio stesso sangue che mi copre la parte sinistra del viso mentre la testa sembra che mi stia per scoppiare a causa del dolore intenso. In un ultimo atto disperato mi copro l’altro occhio con entrambe le mani per evitare di perderlo e cerco di ignorare le bestiacce riprendendo almeno un poco di lucidità. Una curiosa coincidenza che un intero stormo abbia deciso di banchettare con i miei occhi? Ne dubito. Quell’elfo ha sicuramente usato la sua maledetta simbiosi su di loro… E me la pagherà, eccome se lo farà. Sfruttando uno spiraglio tra le dita cerco di focalizzare la posizione del mio avversario ed intanto che gli uccelli seguitano a beccarmi in testa io muovo dei passi verso di lui. Bella la simbiosi eh? Ti piace giocare con dei poveri animali per far fare a loro il lavoro sporco? Spasmi involontari animano il mio corpo mentre cammino: è dolore misto a rabbia. Proverai ciò che sto sentendo io. Quando lo raggiungo cerco di piombare con tutta la mia mole addosso a lui e serrando la palpebra dell’occhio ancora buono mi libero il viso provando ad infilare di prepotenza entrambi i miei pollici nei suoi occhi. Connetto da questa posizione la mia volontà alle dita, sento il gelo che mi pervade e che nasce dal desiderio di annientamento che brucia quasi nelle vene, sento chiaramente la potenza del vento, mio elemento, prendere vita nelle mie mani ed una sinistra luce biancastra tendente al verde pulsare fino ad accendersi.

    Distruzione - Iceberg: Congela una porzione del corpo, causandone la paralisi e medi danni da congelamento.
    Libero il ghiaccio all'istante. Se tutto andrà come ho previsto gli congelerò la testa partendo dai suoi occhi: sentirà ogni millimetro della pelle bruciare, il sangue che circola fino al cervello arrestarsi ed il gelo si protrarrà per intero nella sua testa. In contemporanea a ciò, approfittando del dolore che il mio tocco congelante gli comporterà, premerò con tutta la forza che possiedo nei suoi occhi. Continuerò fino a quando non sentirò il suo cranio sgretolarsi sotto il peso delle mie dita e la sua testa esplodere riducendosi in tanti piccoli cubetti di ghiaccio.

    Ultima modifica di Damnedgirl; 5th June 2015 alle 01:36



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  7. #27
    sim dio
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    Re: [Deus ex Machina GDR] L'arena

    Zagarth Sovengard

    La ragazza cerca di evitare il colpo della mia spada, la quale però riesce a conficcarsi all'altezza della scapola sinistra, nonostante abbia ruotato leggermente il busto. La mocciosa estrae l'arma, in quel momento la dissolvo, schioccando le dita, così da farla ritornare dal suo padroncino. Ma guardala, si sta cagando sotto, la mia aura deve aver fatto un lavoro degno di lode! La vedo indietreggiare e inciampare goffamente su uno degli ossi dello scheletro del drago. Trattengo una risata. Che visione meravigliosa! Una piccola fanciulla indifesa, impaurita e con il sangue che le sgorga copioso, bagnandole l'intero braccio.
    Improvvisamente prende un osso, sono un tipo percettivo e noto che lo lancia in direzione della mia testa, e noto che è ancora parecchio stordita. Si trova a terra, ma a quanto pare non demorde. Lurida sciacquetta!
    Dovrei farcela, tentar non nuoce.
    Inarco la schiena flettendo leggermente le gambe - anche se la ferita sullo stomaco di certo non mi aiuta-, ruotando il viso verso sinistra nel disperato tentativo di far passare l'osso sopra la mia testa, ma abbassandomi questo mi prende in pieno sulla guancia, precisamente all'altezza della mascella. Tentativo fallito. Ahia! Mi porto una mano sulla guancia dolorante, guardando torvo la ragazza. Prendo l'osso caduto a terra, con la mano sinistra, ed evoco la mia Rebellion Sword in forma dormiente, impugnandola saldamente con l'altra mano libera, nello stesso modo di prima.
    Non so cosa fare, se non tentare di distrarre la ragazza, così da divertirmici un po'. Fingerò di lanciare l'osso mirando al viso, anche se la mia intenzione è quella di lanciare Winterhold nello stesso modo di prima, mirando, questa volta, al cuore. Si, lo so, non sono affatto originale, ma ci ho preso gusto a lanciare questa spada come se fosse un giavellotto.
    Aspetterò l'esito del mio attacco per far ricadere l'osso a terra.

    Winterhold - Arma in forma dormiente.

    *Sere perdona il ritardo

    **Lo schiocco delle dita è a puro scopo narrativo, spero vada bene.

    ***Se ho commesso errori e/o fatto troppe azioni ditemelo! (anche se non credo, ma non si sa mai).
    Purtroppo nei combattimenti sbaglio ancora un po' di cose,
    la mia assenza sul forum ultimamente non mi aiuta e diciamocelo: sono duro di comprendonio XD

    Ultima modifica di mettiu; 11th June 2015 alle 01:43 Motivo: mi sono mangiato alcune parole u.u

  8. #28
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    Re: [Deus ex Machina GDR] L'arena

    Esperin Raeghar


    Sono ancora a terra quando vedo lo zoticone cercare invano di evitare il mio osso flettendo le gambe ed inarcando la schiena, per mia fortuna il suo tentativo fallisce e viene colpito alla guancia destra, che si massaggia dolorante. Stringo ancora saldamente la mia Fidelia, mentre l'uomo mi guarda torvo e materializza nuovamente quella dannata spada. Lo vedo prendere in mano l'osso con cui l'ho colpito, e muoversi come a volermelo lanciare contro. Mantengo alta la concentrazione, pronta a schivare il colpo che pare essere direzionato al viso, ma in un attimo ciò che lancia è nuovamente la sua spada, e questa volta sembra mirare al cuore. Sono ancora a terra, non posso fare molto, e mi limito a buttarmi di lato, in questo modo almeno la spada mi prende di striscio al braccio sinistro, già martoriato. Porto l'altra mano sulla ferita per fermare il sangue e ridurre il dolore, non posso reggere ancora per molto, sto perdendo troppo sangue. Poggio le mani a terra e mi do una spinta per rialzarmi in piedi, tenendo Fidelia con destra, l'unica mano che ancora riesco ad usare con facilità. Attingo alla mia natura di maga, alla luce che ci avvolge e che la Dea Saraswaty ci ha donato, e lascio che la mia energia mi avvolga totalmente per poi confluire all'esterno verso il mio nemico. Spero in questo modo che desista dall'attaccarmi ancora, e magari dal reagire alla mia mossa successiva. Con tutta la forza e velocità che possiedo infatti, lancio la mia Fidelia contro di lui, imitando il suo stesso attacco e mirando quindi al cuore per ucciderlo e porre fine al combattimento. O lui o io... non ci sono altre possibilità oggi, purtroppo. Muori, zoticone!

    Fidelia - Arma in forma dormiente
    Aura di luce
    I maghi prendono vita dalla luce e per tale motivo vi hanno forte affinità. Questa caratteristica è associata alla positività ed al bene, ma non sono rari i casi in cui viene adoperata per scopi bassi, il tutto dipende dall’indole del mago. La loro presenza suscita di per sé una certa calma, ma sono in grado di amplificarla per sortire diversi effetti che cambiano a seconda del grado:
    • Esperto – Si avverte un profondo stato di rilassatezza e ci si sente propensi positivamente verso lui

  9. #29
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: [Deus ex Machina GDR] L'arena


    Il Sole albeggia sulle terre di Amaranthis, le foglie rosse come sangue ricoprono il manto erboso tramutando questa landa in un lago di morte...amo questo luogo, ma un punto fuori tono, una nota sbagliata di questa armonia decadente, è quella straniera laggiù.
    So che è lei il mio obiettivo, so che è lei a rovinare questo quadro meraviglioso.
    Richiamerò le stesse radici di questi alberi intrisi di sangue, ordinerò loro di uscire silenziose e veloci un metro dietro di lei, senza alcun rumore, e mireranno alla sua testa, per poi scendere a collo e braccia....si, fino alla punta delle dita, voglio che sia completamente bloccata e che non veda più niente!
    Distruzione - Esperto
    L’incantatore è in grado di connettere la propria energia all'ambiente e generare radici, che prendono vita dal sottosuolo, in zone da lui scelte:
    Abbraccio dell’Eden - Le radici bloccano metà corpo o busto o gambe, stringendolo con forza, provocando danni da escoriazione
    A quel punto, i rovi l'attireranno al suolo, costringendola di schiena a terra, mentre contemporaneamente correrò verso di lei, alla sua destra, richiamando a me la mia fedele lancia.
    Arma – Lancia in Forma Dormiente
    Forsworn Stave (Ophelia)
    La colpirò con la punta dei due corni al centro della coscia, prendendo bene la mira nel caso cerchi di muoverle, anche se stando a terra non ha molto raggio di spostamento, ho ridotto apposta questa possibilità!
    Qualsivoglia sarà l'esito delle mie azioni, non mi muoverò da dove mi trovo...esattamente un metro e mezzo alla sua destra.


  10. #30
    sim dio L'avatar di saphira_84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] L'arena

    Larieth Slagant

    Eccomi qui ad Amaranthis, se non erro è questo il luogo dove il mio avversario mi attende.
    Infatti dopo un po’ riesco a scorgere in lontananza la sua brutta figura. Avanti vecchiaccia fatti sotto, non ho paura.
    All’ improvviso sento qualcosa sfiorarmi i capelli, in un batter d'occhio richiamo a me la mia arma ed estraggo una freccia dalla faretra, purtroppo le radici evocate dal mio avversario mi avvolgono la testa impedendomi la visuale, le sento scendere giù lungo il collo e sulle spalle, fortunatamente non mi sembrano molto veloci, quindi, prima che mi blocchino del tutto, riesco a fatica con la mano sinistra spostare una radice in modo da dare la visibilità ad un occhio, mentre con la mano destra le scaglio con forza la freccia con l’intento di bucarle il polso e spaccarle i tendini in modo che non riesca a impugnare l’arma.
    Non riesco a vedere se sono riuscita a colpirla perché le ridici mi stritolano e mi trascinano al suolo. Quando il loro effetto sarà concluso, con un balzo mi alzerò da terra per allontanarmi di circa tre metri dalla vecchia.

    Arma non attiva
    Ultima modifica di saphira_84; 24th July 2015 alle 19:42

 

 
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