Mi piase sta cosa che facciate le ricerche più che la dea... è propri il concetto che c'entra moltissimo.... vendetta
Mi piase sta cosa che facciate le ricerche più che la dea... è propri il concetto che c'entra moltissimo.... vendetta
Che foto fantastiche mary! Bel capitolo non te lo dico x niente già* lo sai cmq vendetta... perchè? Henry ha fatto qualcosa a Christabel e lei vuole vendidarsi su Josh che è un suo discendente??? mmmm.........
il prossimo capitolo è quasi scritto, ma per le foto ci metterò un pò...vedo che nessuno ha notato ch ela bimba ha dato del "pazzo" al barone
oh si le ha dato del pazzo ma anche la sorella di lei intrigante la storia e mette un pò i brividi la presenza della madre vestita a lutto nella camera
Nel capitolo che ho finito di scrivere (quindi il tempo delle fotine ed entro domani aggiorno) sarà* la sorella in persona a ribadire il concetto speriamo di riuscire a fare le fotine
CAPITOLO 5MARINE
Durante il tragitto, la piccola Christine salutava tutti i vari passanti che incrociavamo: ne dedussi che il paese era davvero piccolissimo e che alla fin fine si conoscevano tutti. Sembrava gente allegra, sorridente, pacifica. Nessuno andava di fretta, e molti anziani erano in bici. Nessuno stress, nessuno col passo svelto, nessuno con gli occhi ipnotizzati dall"™orologio al polso. L"™ambiente era totalmente differente da quello che avevo lasciato a Bridgeport.
L"™aria leggera e pulita, profumata dai fiori e dall"™erba verde, mi aveva messo stranamente di buon umore.
Appena giunti a destinazione, Christine mi lasciò la mano e corse via per unirsi a dei bambini che giocavano poco più in là*. Mi salutò con un bel sorriso e mi disse che ci saremmo visti presto. Alzai le spalle e le sorrisi: non ne conoscevo il motivo, ma provavo già* molta simpatia per quella bizzarra bimbetta.
La piazza era piuttosto gremita. I raggi del sole scintillavano allegramente sui giochi d"™acqua della grande fontana posta al centro, attorniata da anziani stanchi e in cerca di refrigerio.
Sul bel gazebo, addobbato con fiori, che stava a lato destro della piazza, si stava esibendo un pianista, che con la sua sonata triste e malinconica stonava un po"™ con le vivaci risa dei bimbi che si rincorrevano per gioco (notai per un attimo Christine, che aveva già* sporco il vestitino). D"™un tratto però, mentre cercavo conforto in un gelato preso ad un simpatico chiosco un po"™ stile anni 50, la musica terminò e il presentatore annunciò un improvviso cambio di programma. Mi sedetti un po"™ incuriosito tra quei saggi che sembravano già* entusiasti dalla futura esibizione. Il piano intonò un"™aria che io non conoscevo molto bene, ma mi era familiare. Dopo qualche nota, fui certo di Puccini, ma non giunsi subito al titolo di un"™opera o del brano.
Come un lampo, celere e silenzioso, quelle note furono accompagnate soavemente dal canto di una giovane donna, cristallino e potente come pochi. Era evidentemente una soprano. "In questa reggia", intonò cupamente. La sua figura, bella e snella, si illuminò di una luce oscura, arcana. Il sole faceva risplendere i suoi bei capelli castani, screziati di un rosso ramato, ma con un aspetto del tutto naturale.
Il suo sguardo altero, calato perfettamente nella parte della crudele e bellissima Turandot (con i primi versi avevo riconosciuto l"™opera), puntava la platea ma senza in realtà* guardarla: nei suoi splendidi occhi chiari, si specchiavano la reggia di Pechino, le facce rassegnate dei dignitari di corte, il viso innamorato di Calaf, il Principe Ignoto. La mia pelle rabbrividì alla storia di Lou Ling, al terribile avvertimento "Straniero non tentar la fortuna: gli enigmi sono tre, la morte una". Mi venne in mente che l"™aria pucciniana avesse un qualche parallelismo con quel mistero su cui stavo indagando: la reggia come il paese di MoonLake, Lou Ling come la baronessina Karnstein, rapita e uccisa da un uomo, "fu sgomento, terrore e rombo d"™armi" come le cruente modalità* d"™indagine che avevano certamente turbato la piccola comunità*. "Pure nel tempo che ciascun ricorda": anche questo era simile al mio caso? Possibile che, nonostante i secoli, gli abitanti di MoonLake ricordassero la storia di Christabel esattamente come nella "Turandot" gli abitanti di Pechino ricordavano Lou Ling? Un applauso lungo e scrosciante accompagnò la giovane cantante all"™uscita del palco. Aveva cantato come si suole, senza microfono, eppure ogni parola, ogni sfumatura mi era giunta all"™orecchio. Ero certo che la signorina Marine Shelton, nome svelato dal presentatore con altisonanza, fosse una professionista.
La seguii con la coda dell"™occhio dirigersi irritata e annoiata verso l"™uscita di quella piazzetta, con passo nobile e distinto. Schiena diritta, portamento regale, modi evidentemente raffinati: Marine mi diede subito l"™idea di una persona sofisticata, con cui era difficile avere a che fare. Eppure, c"™era qualcosa nel suo viso che mi era familiare: come un bagliore lontano di una notte di tempesta.
D"™improvviso, avvertì un forte malore al petto, come la lama di uno stiletto che mi feriva il fianco sinistro. Ero sicuro che non si trattasse del cuore ma iniziai a respirare a fatica. Un vero attacco di panico in piena regola, con tanto di sudore freddo e asma. Mi aggrappai ad una sedia lì vicino e tentai di calmarmi respirando profondamente: un anziano mi chiese se stessi bene e io gli mentii, fingendo una fantomatica agorafobia. Ma avevo davvero mentito? Non riuscivo a capire bene cosa mi stesse accadendo, e più tentavo di capire e ragionare e più il timore per quei strani dolori aumentava. Ero un ragazzo sano e forte, che mai aveva provato una qualche paura patologica. Cominciò ad oscurarmi la vista. Un nero sempre più audace e profondo divorò le immagini del mondo davanti ai miei occhi, come un cancro ingordo di colori e forme. Dell"™acqua gelida bagnò il mio volto, riportandomi alla realtà*. Anzi, al bellissimo viso di Marine.
Marine: "Sta bene? Signore mi sente?"
Passante: "Non lo so Marine, non penso che ti senta"¦ ha gli occhi confusi"
Marine: " Qualcuno conosce il signore?"
Passante: "L"™ho visto arrivare con la piccola Chrissy, penso sia il tizio di città* che deve comprare il castello del Barone"¦ sai, lo scrittore..."
La folla mormorava tutta intorno, ma io riuscivo a distinguere solo queste due voci e mettere a fuoco solo l"™incanto dei lineamenti di Marine. "Io"¦ sì, sto bene ora"¦ la mia agorafobia mi ha tradito questa volta" dissi sforzando un sorriso, ma non ebbi l"™effetto sperato, cioè di tranquillizzare i miei soccorritori.
Marine: "La porto in ospedale"¦ è venuto a piedi immagino, quindi possiamo usare la mia auto"
Josh: "No non si disturbi la prego"¦ davvero mi sono ripreso"¦ poi, la mia fidanzata si preoccuperebbe troppo s emi sapesse in ospedale, e non è il caso per uno sciocco attacco di panico"
Passante: "Allora qualcuno la deve accompagnare al castello del Barone, così potrà* riposare"¦ Marine sei l"™unica che è venuta in macchina tra noi"
Marine: "Bene Gaston, queste sono le chiavi, portalo al castello e poi la vengo a prendere da casa tua se non ti è di disturbo"¦ in fondo abitiamo vicini"¦ sai che non metterò mai più piede nella tenuta di quel vecchio pazzo"¦ ora ho un turno in ospedale, quindi meglio se mi muovo che a piedi ci metterò di più"
Gaston: "Va bene, lo accompagno io"¦ tu va a lavoro e sta tranquilla, te la parcheggio davanti casa tua e do le chiavi a Loren, sarà* sicuramente in casa"
Così, questo vecchio simpatico signore di nome Gaston (non so perché, ma il nome Gaston mi aveva sempre fatto un po"™ sorridere) mi aiutò a salire in macchina e mi portò davanti al castello. Anche se breve, quel tragitto si rivelò molto interessante: conoscere Gaston fu una vera fortuna per me.
Marine *-* è identica a Sophie *-* Mi sta antipatico il signore stempiato u.u bello il capitolo
Our wills and fates do so contrary run
Ecco che entra in scena una nuova e soavissima fanciulla... Che il brocco non sia poi così tanto brocco e abbia finto un malessere per attirare la sua attenzione? (purtroppo per lui però è il vecchio che mi pare più interessato )
Il riferimento alla Turandot è bellissimo... Anche se a quel soprano per renderla più credibile le avrei messo 50Kg in più.
Detto questo... Aspetto con ansia il nuovo capitolo
Mary ma, ti prego, assicurami: il ragazzo (in questo momento mi sfigge il nome ) non tradisce Sam vero?? Questa Marine non mi convince troppo...che problemi ha avuto con il Barone e perchè non vuole più mettere piede nella sua tenuta? Ah, quante domande!! Mi lasci sempre con il fiato sospeso xD
-Alessia-
Pangea Sono le nostre scelte che costruiscono il nostro destino...
Per me ha avuto un flirt con il barone D:Originariamente Scritto da TrueBlood
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