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Risultati da 511 a 520 di 545
  1. #511
    Super Moderatore L'avatar di polliciotta
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia - CAP.39 La caduta PARTE PRIMA


    Col passare del tempo Kabir era sempre più irrequieto, non poteva essere arrivato fin là per poi essere condannato all’inutilità e al fallimento, in più non aveva ancora avuto notizie di suo padre e si stava rassegnando al peggio. Sentiva impellente il bisogno di fare qualcosa, di agire, così una notte, approfittando del buio, scivolò di soppiatto alle spalle di Syrio, addormentato sulla terra umida, con l’intento di sottrargli la Fiamma del Drago. Nei suoi pensieri di ragazzo, la spada era l’unica possibilità che avevano di riuscire ad entrare, anche se non sapeva ancora come avrebbe fatto.



    Trattenne il fiato mentre si sdraiava a terra, non doveva fare rumore. Strisciò nel fango fino a raggiungere l’improvvisato giaciglio del Cavaliere. Si concentrò, allungò la mano. Doveva avvicinarsi ancora un po’, la Fiamma, coricata vicino al corpo di Syrio, era ancora lontana. Strisciò ancora, giusto qualche centimetro lo separava dalla lama. Allungò ancora il braccio destro e …
    Uno scatto improvvisò, una presa salda e il suo avambraccio era bloccato.
    “Lasciami! Mi spezzi il braccio!”
    “Non provare a farlo mai più! Un cavaliere dorme sempre con un solo occhio, ricordalo!”
    “Un Cavaliere non dovrebbe nemmeno dormire mentre la sua donna è in pericolo tra le mura nemiche, a pochi passi da lui!”


    Quando Ross, Saana e Kalos arrivarono, quella notte, li trovarono così, a guardarsi in cagnesco, col Cavaliere, visibilmente arrabbiato, che teneva per il colletto il ragazzo, il quale, scalciando e dimenandosi tentava, invano, di liberarsi dalla presa d’acciaio.
    Da allora Kabir era pian piano tornato ad essere il ragazzino viziato e svogliato che viveva a Mitham, tra gli agi di una prigione dorata, eccetto per il fatto che in quel posto di dorato non c’erano nemmeno i raggi del sole, che ormai non faceva capolino da mesi.
    Non appena Ross venne messo al corrente di quello che era accaduto al castello, gli fu chiaro che si trattava di una potente magia. Saana confermò che le tracce di Malia portavano dritte all’interno della fortezza e stavano crescendo d’intensità: ciò significava che l’altra giovane fata stava ancora combattendo per liberarsi. “L’unico modo per sopraffare la magia è usare la magia” – disse il vecchio Ross, rivolgendosi a tutti e a nessuno in particolare.



    Erano passati cinque anni da quando erano lì e da cinque anni Saana stava tentando di raggiungere Malia e, col suo aiuto, aprire un varco nella fortezza per permettere il passaggio dei loro uomini e liberare il castello e i suoi abitanti dalle forze del male. L’acqua era il tramite di tutto, ormai Saana lo sapeva, e il Palazzo d’Acqua di Nasrad, coi suoi centinaia di canali era il luogo ideale dove far convogliare l’intensità della magia e incanalarne la forza. Fino a quella mattina tutto le era sembrato inutile ed era sul punto di rinunciare, in fondo, si diceva, non era la sua battaglia: sua sorella non c’era più e lei avrebbe voluto tornarsene ad Angelion e dimenticare tutto e tutti! Per fortuna, però, il ricordo di Eris e le sue parole in punto di morte risuonavano più forti di qualunque altro pensiero negativo, e poi ora molti contavano su di lei, sulla sua forza, Ross soprattutto, cui lei sentiva di voler bene come il padre che non aveva mai conosciuto.



    Un’altra cosa che non l’aveva fatta arrendere in questi anni era stata la voglia di dimostrare a quell’imbecille di Kabir che lei non era solo capace di accendere lucine o seguire le tracce di altre fate, come aveva spesso detto chiaramente in questi anni, ma era anche qualcosa di più. Si erano allontanati molto durante questa lunga pausa forzata, il loro rapporto si era quasi ridotto esclusivamente al saluto, non chiacchieravano più, non si confidavano l’uno con l’altra, né si facevano forza a vicenda come un tempo. Aveva finto che non le importasse granchè, però quella situazione la stava davvero provando e non aveva nessuno a cui parlare delle sue angosce, dei suoi timori di non essere all’altezza: era letteralmente circondata da eroi, da uomini tutti d’un pezzo che non vedevano nient’altro al di fuori del loro onore e del loro valore, che la credevano forte come sua sorella, anche se lei non si sentiva affatto tale …


    Per questo da cinque anni a questa parte il suo unico scopo nella vita era diventato quello di riuscire a trovare una via, una breccia nella fortezza e usare la connessione che stava consolidando con Malia per ottenere quella vittoria. A malapena mangiava e dormiva e ciò faceva preoccupare Kalos e Ross, che erano sempre al suo fianco per assicurarsi che stesse bene. Saana era profondamente grata ai due uomini che cercavano di non farle mancare nulla, ma a volte mal sopportava le loro attenzioni che le parevano quasi soffocanti. Spesso sentiva il bisogno di starsene per conto suo e mollare tutto, ma poi le tornava in mente il sacrificio di Eris e, stringendo i pugni, si costringeva ad andare avanti.


    Da un po’ di tempo, poco alla volta, sentiva il suo potere e quello di Malia intrecciarsi più velocemente e si rendeva conto che giorno dopo giorno la loro connessione stava aumentando. Poteva percepire anche tutto ciò che provava Malia e la maggior parte delle volte ciò che sentiva era la sua paura e la crescente angoscia. Aveva raccontato tutto ciò a Syrio, una notte, e il giorno dopo il Cavaliere era rimasto lì con lei, la mano nella sua cercando di trasmettere alla sua amata che era lì per lei e non l’avrebbe lasciata mai da sola; se non avesse dovuto addestrare gli uomini del nuovo esercito, sarebbe rimasto ogni minuto del giorno con Saana, con la speranza che Malia percepisse la sua presenza attraverso la fata, ma purtroppo il dovere gli impediva di essere costante e tutta questa situazione lo faceva sentire terribilmente in colpa ed inutile.


    C’erano dei momenti in cui il cavaliere ripensava a quello che Kabir gli aveva urlato quella notte, che non avrebbe dovuto dormire tranquillo mentre Malia era prigioniera nel castello e gli si stringeva il cuore. Era vero, tutto terribilmente vero, ma il ragazzo non poteva sapere quello che provava realmente, gli incubi, il terrore di perdere l’amore della sua vita per sempre se solo avesse fatto un passo sbagliato. Erano tenuti sotto scacco da un potente mago e, nonostante volesse anche lui distruggere semplicemente tutto, dovevano giocare non di forza, ma d’astuzia e l’unica carta giocabile che avevano in mano era Saana unita all’esperienza e alla conoscenza di Ross.


    Ora erano tutti lì, l’attesa era terminata: si guardarono annuendo e Kabir e il Cavaliere del Drago si avviarono insieme, in silenzio, alle loro postazioni. “Sei pronto?” – gli chiese l’uomo.
    “È da cinque anni che sono pronto.” – rispose Kabir con fare sicuro, mentre nel petto il cuore gli batteva all’impazzata.



    FINE PARTE PRIMA | PARTE SECONDA
    Ultima modifica di polliciotta; 31st March 2014 alle 10:29


  2. #512
    sim dio L'avatar di saphira_84
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia - CAP.39 La caduta PARTE PRIMA

    Eccomi Polly... Be lo sai che anche se non ti commento ogni capitolo... sono lo stesso una tua ammiratrice e lettrice
    Comunque tornando a noi...che tristezza e angoscia che si respira in questi ultimi capitoli Kerubin costretto a scegliere tra la vita di sua madre e la sua coscenza.., Malia che non capisco cosa stia combinando..,
    Kalos che appena scopre la sua vera identità rischia di morire e alla fine la più grande delusione di tutti... Kabir... ecco io lui lo prenderei a schiaffi, non è possibile che si trasformi in un ragazzeto viziato ogni volta che il gioco si fa duro..
    Anche Saana è giovane, ma si sta dimostrando all'altezza della sorella Eris, tiranado fuori tenacia e determinazione, anche se non si sente forte e adatta, continua a dare il suo contributo..
    Bravissima Polly!!! Come sempre con le tue parole riesci a farci capire benissimo le emozioni di tutti e a catapultarci in questo tuo mondo magico
    voglio assolutamente sapere come finisce quindi su rimettiti al lavoro U_U
    Ultima modifica di saphira_84; 7th May 2014 alle 08:48

  3. #513
    sim dio L'avatar di Winged85
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia - CAP.39 La caduta PARTE PRIMA

    Con questo capitolo ti sei superata Hai descritto così bene i sentimenti dei personaggi che mi sono immedesimata totalmente, mi sembrava di essere lì con loro e vederli e sentirli. Pur non essendoci scene d'azione, sono rimasta col fiato sospeso, obbligata a continuare a leggere per capire cosa fosse successo in quei cinque anni.
    "Kabir, amore di mamma, che t'ha fatto la cattivah autrice?! T'ha fatto tornare viziato e capriccioso??" Questo è stato il mio primo pensiero quando Kabir è apparso "invecchiato" ed estremamente gnocco Invece no, aiuterà (spero) a salvare tutti, a liberare il Palazzo d'Acqua e Malia... E poi, piccolo imbecille, capirà che è innamorato di Saana da quando erano due adolescenti XD E vivranno per sempre felici e contenti
    ...
    ...no, eh? Io spero sempre nel lieto fine pieno d'ammmore
    Non farci aspettare, devo sapere come finisce
    Cmq... La Profezia parlava di Kabir, vero? Vero?? Eh? Eh??






  4. #514
    Super Moderatore L'avatar di polliciotta
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia - CAP.39 La caduta PARTE PRIMA

    Ciao ragazze! grazie mille dei commenti, sono felicissima che abbiate apprezzato
    Ho postato solo la prima parte di tre perchè non ce la facevo più, anche se avrei voluto pubblicarlo intero: non vedevo l'ora di sbolognarmelo , ho pensato "se non comincio non lo faccio più" e l'ho fatto.
    Mi fa piacere che i caratteri e i sentimenti dei personaggi vi siano arrivati come volevo (si, Kabir è da prendere a schiaffi XD) e anche il tormento interiore che assale praticamente tutti, sia quelli che sono rimasti fuori, sia quelli che, come vedremo nella seconda parte, sono dentro la fortezza. So che non sono certo un'esperta di emozioni umane, nè un'esperta scrittrice - infatti alcune cose, rileggendole, le avrei approfondite ulteriormente, ma poi si rischiava davvero il polpettone (come quello che sto cucinando stasera, ma molto meno digeribile ) - però mi piace immedesimarmi, seguendo il carattere del personaggio, e chiedermi "Che farei se fossi al posto di Kabir, o Kerubin? etc..." e spero di aver fatto un buon lavoro.
    Detto ciò, è tutto pronto, ma le foto stanno davvero diventando un incubo: 20 minuti, minimo, per mettere un personaggio in posa, scegliere le luci, l'inquadratura etc ..., poi la modifica in photoshop ... insomma aiuto , spero di riuscire a pubblicare tutto molto molto presto

    Ovviamente winged ho letto la domandina finale, ma faccio finta di niente


  5. #515
    sim dio L'avatar di valuccia85
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia - CAP.39 La caduta PARTE PRIMA

    Polliciotta... finalmente ho recuperato tutto il tuo diario e... che dire? Sei davvero bravissima! La trama mi ha completamente coinvolta ed ho "divorato" il diario in pochi giorni. *.*
    Volevo davvero complimentarmi con te perché ogni cosa, anche la più piccola, è curata in ogni dettaglio e davvero traspare palesemente tutto il tuo impegno! La trama è intrigante, come ho già detto coinvolgente e mi sorprende tantissimo il modo in cui sei riuscita ad incastrare ogni singolo evento alla perfezione. Davvero... sei stata bravissima in questo
    Le foto sono splendide e sono riuscita ad immedesimarmi completamente nella storia. Il tuo stile narrativo è perfetto, sembra quasi di leggere un bellissimo libro fantasy ed, a parer mio, dovresti davvero prendere in seria considerazione l'idea di pubblicare questa storia perché è meravigliosa. Incredibile come ogni personaggio abbia un compito preciso e come tu sia perfettamente riuscita a delineare il carattere di ognuno di loro. Una parte di me non vede l'ora di scoprire come finirà questo stupendo racconto, ma l'altra parte vorrebbe che non finisse mai... è stupendo perdersi nelle vite intrecciate dei nostri protagonisti. Therym è un personaggio che mi attira moltissimo ed il fatto che Feryn (spero di scrivere correttamente i nomi, ma in caso di errori ti chiedo scusa. E' che ho tantissimi nomi in testa e mi confondo ^^) a volte riesca ad avere la meglio su di lui... sì, insomma... questo dualismo mi affascina terribilmente.
    Kabir effettivamente è odioso, ma credo dipenda dal fatto che si senta impotente davanti a tutti gli eventi che lo hanno investito in questi ultimi 5 anni. Temo per la sorte di Kerubin e speravo di sapere qualcosa su di lui. Mi tocca attendere un tuo aggiornamento, sebbene non aggiorni da molto. Spero che concluderai questo fantastico diario ed ancora, davvero... complimenti! Hai costruito tutto tu? Ok, basta col papiro... ehm... BRAVISSIMA! Spero di leggere presto il seguito di questa storia meravigliosa ed intrigante *___*










  6. #516
    Super Moderatore L'avatar di polliciotta
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia - CAP.39 La caduta PARTE PRIMA

    E' davvero bello tornare sulle pagine del diario e trovare questo commento appassionato alla mia storia: ti ringrazio davvero tanto Valuccia, non immagini quanto mi abbia fatto piacere leggerlo!
    La trama e i dettagli, magari anche nascosti, che portano alla risoluzione di qualche mistero disseminato nella storia, sono da sempre un mio pallino e qui ho cercato di tradurli al meglio che potevo, anche se, rileggendo, trovo che col senno di poi qualcosa potevo pensarla e scriverla meglio (ma spero di rifarmi col prossimo diario!). Gli intrecci sono tutti pensati e strapensati, quando ho iniziato a postare qui il diario, era già praticamente concluso (avevo in mente il finale da quando l'ho scritto), quindi è stato semplice scrivere sapendo già dove volevo andare a parare. Per quel che riguarda i personaggi, non so bene come spiegarmi, ma li ho immaginati con caratteri specifici, quindi le loro azioni, i loro pensieri, le loro scene, la loro evoluzione si sono praticamente scritte da sole.
    La storia è arrivata alla fine, mancano appena due aggiornamenti per sapere come va a finire, più l'epilogo in cui faremo un piccolo salto temporale.
    E' tutto pronto, mancano solo le foto e il tempo, purtroppo.
    Grazie ancora per i complimenti e spero di riuscire ad aggiornare prestissimo


  7. #517
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia - CAP.39 La caduta PARTE PRIMA

    Rieccomi, anche se non commento più tanto come prima non preoccuparti, ti ho sempre seguito.
    Bellissimi questi ultimi capitoli ricchi di tensione, quando le cose sembrano prendere una giusta piega ecco che sta per cambiare tutto....Come sempre riesci a rendere benissimo emozioni e sentimenti dei personaggi e le foto sono sempre meravigliose è un piacere leggerti e seguirti.
    Curiosissima di sapere come le cose andranno e come si concluderà la guerra...mi unisco a chi sostiene che la profezia riguarda Kabir e spero davvero tutto alla fine si risolva nel migliore dei modi! Aggiorna prestissimo !!!! Ancora complimentissimi!

  8. #518
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia - CAP.39 La caduta PARTE PRIMA

    Ciao Delta, tranquilla so che mi segui e so anche che ultimamente non è che ci sia tanto da commentare .
    Come si concluderà la guerra? Manca davvero poco a scoprirlo e mi scoccia un pò non riuscire a postare la seconda parte del capitolo, ma il tempo e il save del gioco non sono esattamente amichevoli con me ultimamente (oddio il save è un pezzo che mi odia tantissimo ).
    Tifi anche tu per Kabir, eh? Vedremo vedremo, ma ricorda: niente è davvero come sembra!
    E con questa frase sibillina ti lascio, a presto!


  9. #519
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia - CAP.39 La caduta PARTE SECONDA



    CAPITOLO 39. LA CADUTA - PARTE SECONDA


    La notte era calata in fretta e il buio si era impossessato del palazzo, fuori non si udivano più grida nè rumori: nel castello era sceso un silenzio mortale. Kerubin si rialzò dal pavimento dove, fino a pochi minuti prima, si contorceva dal dolore e dagli spasmi. Non ricordava molto di quello che era successo, a malapena gli tornava alla mente il suo nome. Si guardò intorno disorientato e il suo sguardo si fermò sulla figura bionda avvolta tra le coperte rosse.
    “Hai fatto la scelta giusta, Kerubin, l’hai salvata.” – disse una voce nel buio.
    Kerubin sobbalzò, credeva di essere solo in quella stanza. Guardò rapidamente la donna davanti a lui e nuovamente quella distesa a letto: sapeva che doveva significare qualcosa per lui, ma non ricordava esattamente cosa.
    Malia gli tendeva la mano e la voglia di afferrarla, di correrle incontro, si impossessò così violentemente di lui da fargli male. Si toccò il petto, ancora indolenzito e vide la sua mano, poi gli squarci sulla giacca e il sangue che colava dai graffi profondi. Chi era, in realtà? Sapeva di chiamarsi Kerubin, ma cosa ci faceva esattamente lì? Perché era ferito in quel modo? Perché non ricordava nient’altro?


    Dalla bocca venne fuori un grugnito, simile al verso di un animale, quando la donna bionda si rigirò tra le lenzuola. Istintivamente Kerubin guardò la fata che aveva ancora la mano tesa e gli sorrideva.
    “Sai benissimo cosa devi fare, non perdere tempo qui. Lei sta bene, per ora. Indossa la tua nuova armatura e obbediscimi!” – Malia indicò un punto alle spalle del giovane che si voltò mugolando: una corazza di metallo scuro era comparsa nell’angolo della stanza. Non potè fare a meno di esaudire gli ordini di quella donna, anche se in realtà avrebbe voluto ucciderla. Dopo aver indossato la corazza l’aspetto di Kerubin era veramente spaventoso, ma lui si sentì come se soltanto ora fosse veramente se stesso e sapesse cosa doveva fare. Si voltò verso la fata che, sorridendo ancora, mormorò: “E adesso comincia il divertimento!” . Il corpo di Malia si afflosciò di colpo sul freddo pavimento della stanza. In quello stesso istante, fuori dalla fortezza, Saana percepì che il legame con la figlia di Eris era completo e diede il segnale di via libera.


    Abbandonato e inerme come un guscio vuoto, il corpo di Feryn giaceva immobile, riverso su una poltrona, sistemato lì con cura, come una bambola di pezza; accanto a lei, incredulo e con le mani che premevano sulle labbra per soffocare un grido, il Gran Sacerdote scuoteva la testa come a negare ciò che aveva appena visto accadere davanti ai suoi occhi: Terhim il Mago era in piedi davanti a lui, vivo e vegeto e improvvisamente gli vennero in mente le parole della Profezia, parole che aveva sempre saputo, ma a cui non aveva mai dato peso. Almeno fino a quella notte.


    “Cos’hai da guardare, vecchio? Hai paura di me?” – gli si avvicinò piano e gli si inginocchiò accanto, sogghignando – “Fai bene ad averne. Sai chi sono?”
    Con un cenno impercettibile del capo, l’uomo rispose silenziosamente alla domanda, e l’altro fece un fugace sorriso.
    “Ti sei comportato bene. Mi hai aiutato e te ne sono grato …” – la sua voce risuonava falsamente melliflua mentre si rialzava tendendo una mano davanti a lui.
    Il Gran Sacerdote, rassicurato da quelle parole, fece un mezzo sorriso e afferrò la mano tesa, speranzoso di essersela cavata con poco, ma Terhim strinse forte la presa sollevandolo da terra con una mano sola - “ … ma adesso non mi servi più.” Nella stanza vuota risuonò un crack sinistro e subito dopo il corpo senza vita del vecchio sacerdote cadde pesantemente a terra.
    “E’ il tuo turno, moccioso. Tu e la tua fatina state per vivere i vostri ultimi istanti su questo pianeta.” – disse Terhim uscendo dalla stanza.


    Gli uomini erano finalmente schierati, pronti a prendere la fortezza: in prima linea quelli addestrati nell’arte della spada, subito dietro gli arcieri, che avrebbero reagito in caso dalle mura del castello avessero provato a contrastare il loro assalto, cosa di cui Ross dubitava, ma per cui Syrio aveva insistito fossero preparati: non intendeva lasciare nulla al caso, quella era la battaglia della sua vita ed aveva tutta l’intenzione di vincerla.
    Sotto la pioggia battente erano tutti fermi e immobili, in attesa del segnale: i cinque anni passati ad aspettare che si aprisse il varco avevano forgiato i loro animi e coloro i quali non erano stati disposti ad attendere, avevano abbandonato l’impresa da un pezzo, allontanandosi dall’accampamento e scomparendo chissà dove. Davanti a loro le figure statuarie di Syrio e Kabir, scintillanti nelle loro armature, occupavano la scena, possenti, con le spade sguainate e impazienti di lanciarsi alla carica, almeno in apparenza.


    I due si scambiarono uno sguardo d’intesa, poi Kabir si voltò verso Saana. La fata, ben protetta da Ross e Kalos e da un incantesimo preparato per l’occasione, era a distanza di sicurezza dal campo di battaglia: bisognava tenerla al sicuro ed impedire un attacco da parte di Therim, in caso il mago avesse intuito ciò che stava accadendo.
    Saana ricambiò lo sguardo e sentì, suo malgrado, una fitta allo stomaco: Kabir era cambiato molto, anche fisicamente, le spalle più robuste, i muscoli più definiti e poi il suo viso e gli occhi vivaci e intelligenti, ma spesso tristi e cupi. Non era stupita che piacesse molto alle donne dell’accampamento e lui non si lasciava sfuggire di certo l’occasione … Sentì uno spasmo di gelosia, che prontamente ricacciò indietro; si concentrò sul suo dovere e riuscì ad allargare la breccia in modo tale da far passare una decina di uomini per volta.


    Nella testa dei due al comando risuonarono forti le parole di Saana che dava il via libera all’assalto. Syrio alzò il braccio e lo puntò con decisione verso il pesante portale d’accesso: era cominciata!
    Gli uomini oltrepassarono la breccia correndo e urlando e dilagarono nella corte, dove sorpresero gli abitanti del castello ancora assonnati e ignari di tutto ciò che era successo al di fuori delle mura. L’assalto fu devastante per i primi dieci minuti: nessuno all’interno sapeva di essere in guerra, nessuno credeva di doversi difendere. L’allarme scattò repentino e gli uomini che ser Jasper aveva messo a guardia delle uscite, dopo lo smarrimento, risposero ai colpi dell’acerbo esercito e riuscirono a rallentarne l’avanzata.
    Un suono metallico di tromba squarciò l’aria: ormai tutto il castello era allerta e pronto alla difesa. Gli uomini accorsero alle loro postazioni e si prepararono a difenderle strenuamente. L’effetto sorpresa era terminato ed ora si lottava disordinatamente per guadagnare un centimetro di spazio alla volta. Il Cavaliere del Drago si apriva la strada fendendo e scavalcando corpi, poco dietro di lui Kabir lo seguiva spronato dal suo esempio. Riuscirono, con pochi altri, a guadagnare le scale ed entrarono all’interno del palazzo.


    Fu lì che le loro strade si divisero: un drappello di uomini, allertati dal suono di tromba, si scagliò su di loro, costringendoli a difendersi strenuamente e impendendo di seguire i movimenti l’uno dell’altro.
    Quando la situazione si calmò, Kabir e qualcuno dei suoi si ritrovarono nell’ala est del palazzo, quello dove si trovavano gli appartamenti . I soldati improvvisati, presi dall’euforia di essere sopravvissuti, cominciarono ad entrare nelle stanze terrorizzando, prendendo prigioniero chiunque trovassero all’interno e arraffando quello che trovavano di valore.
    “Ma dov’è? Dove sono?” – Kabir cercava impaziente di ricongiungersi a Syrio, sembravano essersi allontanati dal campo di battaglia, non c’erano soldati lì, e quel posto gli sembrava un maledetto labirinto! Si ritrovò ad un bivio, dove doveva andare, a destra o a sinistra? Si diresse a sinistra, con un po’ di fortuna sarebbe riuscito a ritrovare la strada giusta e il Cavaliere del Drago, non aveva intenzione di lasciargli tutta la gloria della vittoria!


    Si incrociarono nel tratto di corridoio che andava verso la Sala del Gran Consiglio: Syrio vide l’immensa armatura di metallo brunito fermarsi davanti a lui e per un attimo il cuore gli si gelò nel petto.

    Il cavaliere malvagio salirà al potere,
    solo per cadere sotto la lama dell’eroe dall’armatura dorata



    Si studiarono per un po’, guardinghi, poi il Cavaliere del Drago scattò in avanti per primo, accompagnando il fendente con un urlo liberatorio. Il suo avversario deviò il colpo con la spada; si protesse, quasi senza sforzo, dal secondo e dal terzo assalto e finalmente calò un feroce colpo che scheggiò, con un rimbombo sordo, lo scudo metallico di Syrio, il quale sentì il braccio vacillare per qualche istante. Nonostante fosse sorpreso da quella forza sovrumana, cercò un altro affondo e un altro ancora, ma di nuovo fu respinto e incalzato da entrambi i lati.
    Era forte, dovette ammetterlo a se stesso, si muoveva con un sicurezza tale da fare invidia agli dei, e lui ne aveva incontrati davvero pochi in grado di tenergli testa con tanta facilità.



  10. #520
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    Re: Storie da un mondo antico. La Profezia - CAP.39 La caduta PARTE SECONDA

    Syrio fu costretto a difendersi ancora, il sudore gli bagnava la fronte e il suo respiro era accelerato: si stava battendo da un tempo che gli sembrava infinito e non aveva ancora trovato un varco nella guardia dell’avversario. Sentì montargli la rabbia e attaccò di nuovo, più furiosamente, ma ad ogni colpo corrispondeva una parata e un nuovo affondo: il cavaliere ebbe davvero paura di non essere in grado di batterlo.
    D’improvviso gli parve di cogliere un mezzo sorriso sarcastico sulle labbra del nemico quasi completamente nascoste dall’elmo, gli bastò questa piccola distrazione per non vedere l’ultimo colpo che gli lacerò l’armatura e fece fuoriuscire un rivolo di sangue vermiglio.
    Syrio era a terra, la mano premeva sulla ferita che gli squarciava il tendine, la Fiamma del Drago abbandonata di lato. Il cavaliere oscuro osservò la lama e la fattura di quella meravigliosa spada, e si avvicinò minaccioso.
    “Non ti permetterò di prenderla, stai lontano!” – un calcio ben assestato alla mascella lo fece tacere e Syrio cadde a terra, questa volta privo di sensi.


    Nel resto del palazzo la battaglia stava via via scemando: i soldati della Foresta si erano per la maggior parte arresi e anche Kalos, Ross e Saana erano entrati nella fortezza. Ormai qualunque incantesimo avesse impedito loro di entrare era chiaramente svanito e la fata percepiva, seppur molto debolmente, la presenza di Malia, segno che le era successo qualcosa. La figlia di sua sorella: le sembrava ancora strano pensarlo, ma lei era tutto ciò che le restava della sua famiglia e non aveva intenzione di perderla, quindi decise di cercarla aggrappandosi a quell’unico, debole segnale. Kalos e Ross la seguivano a fatica, Saana sembrava molto determinata, nonché più giovane ed agile di loro, e i tre finirono col perdersi.


    “Maledizione!” – tuonò Kalos – “Ma cosa ha in mente quella ragazza, è pericoloso qui! C’è una battaglia in corso, è … Oh, no! Ross, cosa succede?”.
    L’uomo, che era alle sue spalle, si era accasciato sulle scale tenendosi stretto il petto con la mano sinistra. Kalos lo raggiunse più in fretta che potè, visto il suo handicap e lo prese tra le braccia. Colui che li aveva aiutati ad arrivare fino alla conclusione della profezia, l’uomo che li aveva riuniti, guidati e confortati nei momenti di bisogno, l’uomo che gli aveva salvato la vita! Non poteva credere che stesse succedendo proprio ora.
    “Credo che il mio compito sia ormai giunto al termine” – Ross parlava a fatica – “Dovevo farvi conoscere la Profezia e insegnarvi a crederci: mi sembra di aver svolto un buon lavoro. Prenditi cura di lei, prenditi cura di tutti loro. E' così che doveva andare...” – il braccio scivolò sulle scale e la testa ricadde all’indietro: Ross Legoir, principe del Regno dei Laghi, eroe della Battaglia dei Monti Perlati, dato per morto e rinato nelle vesti di uno dei Saggi della Torre, latore della Profezia aveva finalmente trovato la sua pace.


    “No, Ross, no. Troverò Saana, lei sicuramente potrà fare qualcosa … le hai insegnato tanto, sono sicuro che …”
    “Papà” – Kabir, che nel frattempo li aveva raggiunti, sorrise amaramente nel vedere quella scena. Suo padre era invecchiato molto in fretta da quando il veleno del Guardiano l’aveva colpito, ed era stato tutto a causa sua. Si avvicinò piano e gli mise un mano sulle spalle, non gli aveva mai dimostrato quanto gli volesse bene.
    “Hai visto Saana?” – al suo cenno negativo con la testa, Kalos continuò –“Devi trovarla. Lei è l’unica che può fare qualcosa.”
    “Papà, non credo che …”
    “Trovala! Perché devi sempre discutere ogni cosa che ti dico!”
    “E va bene, la troverò. Ma tu, stai attento per favore.” – disse guardandosi intorno – “Non abbiamo ancora trovato il Mago.”


    Saana corse su per le scale, svoltò a sinistra, poi a destra e ancora a destra fino a trovarsi di fronte ad una porta. Ruotò la maniglia ed entrò: a letto, distesa, addormentata, c’era la madre di Kabir, più in là vide spuntare una mano e infine mise a fuoco tutto il resto del corpo.
    Corse verso di lei e la scosse, più volte, fino a quando quella non riprese i sensi. Malia aprì gli occhi: finalmente, dopo tanto tempo era di nuovo se stessa nel suo corpo! Si sentiva libera, non riusciva a spiegarsi quella sensazione, ma, di certo, sapeva cosa stava provando. Poi di colpo si ricordò di tutte le cose tremende che erano successe, di tutto ciò che aveva fatto. Aveva ucciso sua madre e suo fratello,e altre persone innocenti! Aveva scatenato un demonio all’interno di un ragazzo e ora … ora doveva fare qualcosa.
    Guardò la giovane ragazza che la sosteneva, aveva un viso familiare, ma non aveva idea di chi fosse.
    “Sono Saana” – disse lei come se avesse intuito la domanda –“Mi hai guidato fino a qui aiutandomi ad entrare. E’ stata … è stata mia sorella, Eris, a farmi capire che tu eri da qualche parte, in pericolo, e avevi bisogno di aiuto, come io avevo bisogno del tuo.”


    Eris … sua madre … possibile che … Tutto era ancora piuttosto confuso e nebuloso.
    “Già, è strano vero? Io sarei tua zia, anche se, scusa se te lo dico, sono molto più giovane di te.”
    Anche il suo sorriso era familiare e così … fresco e genuino. Si sentiva finalmente sollevata e lo doveva alla sua famiglia.
    “Saana, io … Quando non ero in me, ho fatto delle cose terribili …”
    “Ne parleremo, dopo, se vorrai, ma adesso dobbiamo …”
    “No, aspetta. C’è un uomo, là fuori, forse un demonio e sono stata io a crearlo, o meglio, la cosa che mi possedeva l’ha creato, ma ho avuto la sensazione che fosse qualcosa di veramente brutto!”
    “Deve essere il mago Terhim, ma non temere, la Profezia è dalla nostra parte!”
    “Oh, no, credimi. So riconoscere un mago quando lo vedo e quello non lo era affatto! Dobbiamo muoverci e avvertire tutti.” – poi, vedendo Saana che fissava il letto, aggiunse – “Non preoccuparti, starà bene. Ci occuperemo di lei dopo. Adesso dobbiamo … C’è Syrio con voi, non è vero?”


    Therim scese velocemente le scale mentre sentiva chiari i rumori dei combattimenti; senza tentennare si lanciò nella mischia e, tenendo sempre bene a mente il suo obiettivo, si aprì la strada con violenza, uccidendo e scavalcando corpi inermi. Arrivò al primo piano, dove la lotta era più serrata, mozzò la testa di un guerriero, con un solo movimento del bastone che aveva in mano, e la schiacciò sotto lo stivale proseguendo inesorabile.


    “Dove sei? Dove sei, moccioso?” – chiamò con voce prepotente – “Vediamo di cosa sei capace, ora che sono tornato in me?”
    “Stavi per caso parlando con me, nonno?”
    Terhim si voltò in basso verso le scale e vide salire un ragazzo dalla carnagione scura che brandiva con sicurezza una semplice spada di metallo.
    “E tu chi diavolo saresti, ragazzino? Non sai che con quella rischi di farti male?” – rispose scocciato, indicando l’arma con un cenno della testa.
    “Sono quello che ti farà a pezzi, grande mago dei miei stivali! Ma, tranquillo, vedrò di non farti soffrire troppo.”


    “Sei già sopravvissuto troppo per i miei gusti. Chiudi quella bocca!” – così dicendo lanciò senza preavviso una scarica di energia potentissima, ma Kabir fu lesto ad evitarla e a contrattaccare. Il mago, preso alla sprovvista, per poco rischiò di essere colpito, ma si riprese immediatamente lanciando colpi micidiali uno dietro l’altro, fino a quando …
    “Kabir! No!” – Saana e Malia giunsero appena in tempo e il ragazzo fu tratto in salvo grazie ad uno scudo di energia.
    “Dobbiamo andar via presto!”
    “Andiamo da Syrio, lui ha la Fiamma del Drago, solo lei può salvarci.”
    Kabir si rialzò a fatica, incalzato dalle due ragazze e stordito, si accorse solo dopo un po’ del sangue che gli sgorgava da uno squarcio sul fianco.


    Saana lo vide e lo aiutò a camminare a passo svelto, non poteva distrarsi o la barriera sarebbe finita in frantumi sotto i colpi del Mago Oscuro. Seguendo Malia giunsero infine in un lungo corridoio in fondo al quale videro una scena agghiacciante: Syrio, il Cavaliere del Drago, era a terra e sopra di lui incombeva una figura nera e spaventosa che stava per calare il colpo di grazia con la spada che avrebbe dovuto portarli alla vittoria.
    A Malia sfuggì un grido, mentre corse incontro all’uomo che amava e, incurante del pericolo in cui stava mettendo se stessa e i suoi compagni, abbandonò lo scudo protettivo e colpì il guerriero con tutta la potenza che aveva in corpo. L'urto lo allontanò di qualche centimetro dal cavaliere del Drago, ma sembrò avergli fatto solo il solletico.


    Dal fondo del corridoio apparve la figura asciutta e minacciosa di Terhim, pronto a sferrare il colpo decisivo.
    “Oh, merda.” – Kabir era stordito per la ferita e per il susseguirsi di eventi inaspettati: nessuno l’aveva avvisato che non sarebbe stata una passeggiata, oppure l’avevano fatto e lui era stato così stupido e superficiale da non ascoltarli. Saana era al suo fianco, lo sosteneva, anche lei aveva lo sguardo spaurito, nessuno dei due si meritava di morire in quel modo, accidenti!


    Il Mago lasciò scivolare lo sguardo oltre i due ragazzini immobili e le sue labbra si schiusero in un gemito silenzioso: un guerriero dalla stazza mostruosa si trovava di fronte a lui e nelle sue mani scintillava una spada che emanava lingue di fuoco! Istintivamente si ritrasse a quella vista e abbassò la guardia.


 

 
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